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 Oggetto del messaggio: IL PLASTICO DI STEFANO
MessaggioInviato: martedì 17 ottobre 2017, 15:25 
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Carissimi: quando iniziai la costruzione del mio plastico mi ripromisi di documentare le fasi costruttive con foto in itinere. Fu solo una proposta non mantenuta e le uniche foto sono queste :oops: :oops: . Però il plastico è terminato già da due anni e, se avete 34 minuti di tempo da… perdere, potete vederlo a questo indirizzo youtube:
https://www.youtube.com/watch?v=4Rx5ioA ... e=youtu.be

Il plastico è totalmente analogico. Mi aspetto i vostri commenti e saranno bene accetti anche quelli negativi, ma, vi prego, non siate troppo cattivi nei giudizi :lol: :lol: !!
Stefano


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 Oggetto del messaggio: Re: IL PLASTICO DI STEFANO
MessaggioInviato: martedì 17 ottobre 2017, 19:26 
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Ciao Stefano.

Per rimanere in linea con la tua richiesta.Posso permettermi di darti un solo consiglio.Dai una pasatina di ruggine a quei binari,stonano troppo cosi lucidi.
Per quanto riguarda il plastico nel complesso,ce troppa roba per i miei gusti,ma questi sono gusti.trovo Troppi effetti special.
Sicuramente ti divertirai un sacco a giocarci e questo e bene.Bisogna giocarci coi trenini :lol: :lol: :lol:
Te lo dice uno che sta ancora posando le rotaie :mrgreen:
Lascio la parola agli esperti.
Bruno


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 Oggetto del messaggio: Re: IL PLASTICO DI STEFANO
MessaggioInviato: sabato 19 gennaio 2019, 14:50 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 23:37
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Località: cagliari
Ciao Bruno e grazie per il tuo intervento.
Quanto alla nota sulla lucentezza dei binari, se sei arrivato fino in fondo avrai visto che ho posato 250 metri di binari: verniciare in “ruggine” 1000 mt di rotaia ( 250 mt x2 x2) sia con pennellino che con pennarello specifico mi avrebbe sottratto molto tempo ed ancora più ...pazienza!! D’altra parte ho visto plastici, anche di una certa perfezione, con le rotaie al naturale.

Per quanto riguarda la tua seconda nota, dici che c’è “troppa roba”!
In effetti ho voluto io questa scenografia affinché il treno non fosse la principale attrazione del plastico ma un comprimario dello stesso. Peraltro non ho voluto costruire la solita ferrovia che attraversa una campagna, magari con verde, alberi e rocce, facendo fermate davanti ad un fabbricato di stazione che dietro di se non ha “vita”!! Ed anche gli “effetti speciali”, sia quelli autocostruiti cosi come quelli in commercio, servono ad animare il plastico.
Ciao
Stefano


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 Oggetto del messaggio: Re: IL PLASTICO DI STEFANO
MessaggioInviato: sabato 19 gennaio 2019, 19:06 
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Un gran lavoro in termini di ore....ma sinceramente è mooolto distante da quello che dovrebbe essere , almeno per coerenza.
Il villaggio alpino fatto con gli chalet della Lima o simili , buona parte degli edifici sono in stile tedesco e poi tutta la parte ferroviaria è FS...mah..
Le rocce fatte con la corteccia , la vegetazione opinabile , i binari non invecchiati....
La linea aerea è funzionante , ma i cavi sono spesso storti , imbarcati ...insomma , si direbbe un plastico anni 70 , comunque molto distante con quanto sia chi ci ospita sia i tempi richiederebbero in termini di maturità modellistica.
Comunque , piace a te e ti ha fatto passare ( e te ne farà passare ) molte ore divertenti e rilassanti.
può essere un bel laboratorio dove hai sperimentato e il prossimo avrà anche un salto di qualità.
saluti


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 Oggetto del messaggio: Re: IL PLASTICO DI STEFANO
MessaggioInviato: domenica 20 gennaio 2019, 22:05 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 23:37
Messaggi: 591
Località: cagliari
Also sprach Zarathustra!!
Un redivivo Catone, a distanza di quasi 2200 anni, riafferma il concetto “censeo Carthago delendam esse”!
Ma cominciamo dal primo appunto: il villaggio alpino è fatto di chalet, (e di cosa sono fatti i villaggi alpini? di palazzi?) però nessuno è Lima, solo Vollmer e Faller; certo, alcuni avrebbero bisogno di un po’ di vernice sulla plastica;
Ferrovia italiana con edifici in stile tedesco: non tutti, però potresti anche vederci una parte d’Italia situata a nord-est, dove gli edifici in stile mitteleuropeo abbondano!
Rocce con corteccia? Le hai viste solo tu!!! Solo gesso e schiuma poliuretanica prima sagomati e poi debitamente colorati con tempera acrilica previo fondo scuro.
La linea aerea è storta? Assolutamente no! È solo un effetto ottico dovuto alle riprese ravvicinate ed allo zoom. Solo in un paio di punti, per effetto della tensione del cavo, che è di rame da 4/10, distorce leggermente e pertanto tende a flettersi per la tensione nelle curve. Tutta fatta a mano: hai presente quanto “pesa” un saldatore dopo ore di utilizzo?

Probabilmente avresti emesso un giudizio diverso se solo avessi guardato con maggior attenzione ciò che è stato autocostruito ( ma forse non l’hai notato!) e, forse, se avessi visto tutto il filmato ( lo so: 34 minuti sono tanti!): dalla linea aerea nelle stazioni ai pali e tralicci per la stessa, dai segnali ai lampioni, dagli alberi alla funivia ( tralicci, cabine e meccanica) dalle fontane al grande ponte che collega le due parti del plastico, dai palazzi a strapiombo sulla stazione sotterranea alla rimessa locomotive e ad alcuni convogli: il tutto interamente autocostruito da me.
Avrei anche gradito un giudizio sulla parte elettrica ed elettronica e sugli automatismi di mia costruzione: le porte apribili della rimessa, i PL automatici, il capostazione in movimento, gli amanti, i pompieri, i bidoni col fuoco, le fontane ecc. Non ti sei chiesto come è possibile che automotrici ed elettromotrici ferme al sezionamento, quindi senza corrente, tengano luci interne e fanali accesi?
Quanto alla vegetazione, non so cosa avresti voluto vedere oltre le centinaia di alberi autocostruiti: forse piccoli bonsai con l’innaffiamento a pioggia?
Ti do ragione solo sulla lucentezza delle rotaie, ma 250 mt. di binario da colorare fanno mille metri di pennellate, e la mia pazienza non arriva a tanto.
Peraltro tutto è opinabile, compreso il tuo giudizio, di cui non so che farmene.
Sono però curioso di vedere i tuoi lavori, che non siano il disegno al CAD di praticabili o targhe, peraltro fatte costruire da altri!
Infine non capisco l’assunto ….”un plastico anni 70, comunque molto distante con quanto sia chi ci ospita sia i tempi richiederebbero in termini di maturità”: premesso che “chi ci ospita” giustamente non seleziona le opere da pubblicare, lasciando spazio alla libera fantasia del modellista ed alle sue più o meno grandi capacità, sono state accolte opere decisamente peggiori della mia, senza che venissero fatte critiche così distruttive come la tua; peraltro dimostri di non avere idea di cosa erano i plastici anni ’70: catenaria grossolana in rame tranciato, rotaie in ferro dal profilo enorme, scambi con elettromagneti a vista e materiale rotabile in scala gigantesca. Ma forse in quegli anni non c’eri!!.
Stefano


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 Oggetto del messaggio: Re: IL PLASTICO DI STEFANO
MessaggioInviato: lunedì 21 gennaio 2019, 0:34 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 8:53
Messaggi: 6170
Località: Bruschi
Le opinioni sono tali e io le rispetto...e non sono io il censore o non farmi passare per tale.
Semplicemente sono una persona diretta e non sono per la mediazione o per il "volemose bene"
Quando uno si espone , deve essere onesto da accettare complimenti o critiche anche se non te ne fai nulla...tra l'altro chiediti come mai non hai avuto altri commenti...
Quando parlo di chi ci ospita non intendo il forum , ma le riviste e soprattutto TTm...
Il messaggio modellistico è di un certo tipo , e un impianto come il tuo è molto distante da quello che si vede sulle pagine...vedi Fosaccesia o altri plastici o diorami presentati nei vari numeri.
Ti riconosco gli automatismi , le luci etc etc , ma continuo ad essere della mia idea ...
Comunque , una bella palestra per fare di meglio.
P.S.
L'impianto io non c'è l'ho , lo stò costruendo ed è una stazione di una ferrovia concessa ...ridotta in scala perfetta , con i suoi fabbricati riprodotti in scala , autocostruiti,e con autocostruzione integrale del materiale rotabile...ma per ora nulla di ancora presentabile...
Quello che faccio lo faccio per me e per altri che me lo chiedono e siccome voglio fare le cose con qualità , non posso che rivolgermi a professionisti ( incisori e fonditori ) perchè home made , in alcuni casi non si và da nessuna parte...oppure si ottengono risultati mediocri.
saluti


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 Oggetto del messaggio: Re: IL PLASTICO DI STEFANO
MessaggioInviato: lunedì 21 gennaio 2019, 8:18 
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Iscritto il: sabato 11 dicembre 2010, 22:18
Messaggi: 800
Località: San Giovanni La Punta (CT)
Dopo 1,5 minuti, ho chiuso il video, assolutamente irrealistico, che in un "borghetto" ci sia tutta quella roba che neanche in una città come la mia c'è e parlo di Catania, con cavalcavia ferroviario, dove passano altri treni. Ma dove l'hai visto nella realtà una cosa del genere?. Poi parli di vita, ma secondo te, la vita che intendi, so o le galline che beccano?

Scusami se sono così pesante, ma Claudio ha ragione, e credo che faresti meglio ad accettarle le critiche, anziché criticare a tua volta, hai chiesto un parere? Questo è.

Parli di ore trascorse col saldatore in mano, ma se vedo uno che pianta i chiodi con la testa, cosa pensi, che gli dica bravo?

Comunque la stragrande maggioranza della ferrovia in Italia è costituita da binari in aperta campagna, fattene una ragione.

Michele.


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 Oggetto del messaggio: Re: IL PLASTICO DI STEFANO
MessaggioInviato: lunedì 21 gennaio 2019, 13:05 
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Iscritto il: venerdì 1 ottobre 2010, 20:04
Messaggi: 36
Ciao, se posso permettermi ti esprimo il mio punto di vista sul lavoro, considerando che non sono assolutamente un plasticista esperto, ma semplicemente un appassionato del settore.

Hai fatto un lavoro enorme secondo me, e sono convinto che ti abbia richiesto tante ore e passione. Mi piace molto l'animazione che hai fatto delle galline o della mucca, anzi a tal proposito ti chiedo se vuoi condividere la tecnica che hai usato per realizzarla. Mi piace anche la resa delle luci dentro l'edificio incendiato, o quella del braciere, e anche di queste ti chiedo se puoi spiegare come hai fatto. Credo che di elettrotecnica te ne intenda abbastanza, ma mi sembra di osservare che i tuoi treni partano o si fermino senza gradualità; un circuito per rendere più graduale la variazione di velocità dei mezzi ti farebbe guadagnare in realismo.

Non mi piace però l'uso dell'acqua vera in un plastico, questo perché non la si può ridurre in scala; soprattutto nella fontana, con tutti quei led colorati, fa molto effetto presepe. Purtroppo ti dico che anche io non condivido la resa complessiva del plastico, troppi binari (la classica spaghettata di stampo tedesco) e un paesaggio casuale, confusionario. I raggi di curvatura mi sembrano troppo stretti in alcuni tratti a vista, e lo spanciamento delle carrozze in curva è una delle cose che colpiscono all'occhio di più, in negativo purtroppo. In sostanza mi da l'impressione di un impianto giocattolesco, roba lontana dal voler riprodurre in scala un qualcosa di realistico (non necessariamente reale).

Infine credo che la cosa più importante sia la tua personale soddisfazione, se quella non manca allora hai raggiunto l'obiettivo primario del tuo lavoro.

Oliviero.


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 Oggetto del messaggio: Re: IL PLASTICO DI STEFANO
MessaggioInviato: lunedì 21 gennaio 2019, 14:29 
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Iscritto il: lunedì 5 settembre 2016, 13:17
Messaggi: 677
Ciao Stefano. Quello che deve prescindere nel giudizio di un' opera simile è la valutazione soggettiva. E oggettivamente è un lavoro enorme; il fatto poi che la linea aerea sia autocostruita aggiunge valore al tutto. In effetti il tuo è il plastico adatto per passare intere giornate a far viaggiare i treni, ma chissa' quanti anni di lavoro ti è costato..a mio gusto personale avrei collocato meno case e rocce, ma ognuno ha nella sua mente un paesaggio ideale. Piuttosto sarei curioso di sapere come hai fatto a tenere accese le luci dei convogli in analogico; è una cosa che piacerebbe realizzare anche a me! Ti ringrazio e buon divertimento (se vorrai dipingere un po' alla volta le rotaie...)


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 Oggetto del messaggio: Re: IL PLASTICO DI STEFANO
MessaggioInviato: lunedì 21 gennaio 2019, 15:56 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 23:37
Messaggi: 591
Località: cagliari
Per Claudio: non voglio ulteriormente alimentare polemiche, ma su altri forum sei stato meno drastico!
Per Michele: azz.. dopo solo 90” di filmato sei stato in grado di esprimere tale giudizio??? Non hai mai visto un ponte ferroviario sotto il quale passano altri treni?? Allora guarda qui: http://www.lestradeferrate.it/44macomer/macomer2.htm
hai scritto ma se vedo uno che pianta i chiodi con la testa, cosa pensi, che gli dica bravo? Non capisco l’assunto: secondo te, come avrei dovuto saldare la linea aerea?? Ho solo detto che il lavoro di saldatura mi ha impegnato decisamente tanto!!
Oliviero invece ha avuto critiche più pacate: non gli piace l’acqua vera, ed è un suo punto di vista che accetto; ha constatato che alcune curve fanno “spanciare” le carrozze, ed è vero, ma un pilastro della mansarda mi ha impedito di utilizzare lo spazio necessario per evitare il problema: mi sarebbero bastati trenta cm di spazio in più, ma il pilastro non ne ha voluto sentire di spostarsi!!; le fontane sembrano da presepe? Vedi in proposito le spettacolari fontane luminose di Barcellona!!
È vero che i treni si fermano e ripartono senza gradualità: non essendo il plastico digitale, avrei potuto provvedere con il vecchio sistema di resistenze di valore progressivo per permettere la fermata e la ripartenza graduale, ma ci sono in linea sette sezioni di blocco doppio e otto sezioni di fermata nelle stazioni: avrei dovuto fare almeno altri 60 sezionamenti sulla rotaia sx rispetto al senso di marcia, quattro per ogni sezione ( due in arrivo e due in ripartenza) con resistenze fra i 4 ed i 10 ohm, ma capisci che il tutto sarebbe stato decisamente complicato. Ho anche studiato con un caro amico un sistema che potesse provvedere in automatico alla bisogna, come da foto che allego, ma bisognerebbe costruirne altri 14 e non è semplice inserirli nel plastico.
Allegato:
rallentatore 11.JPG
rallentatore 11.JPG [ 192.1 KiB | Osservato 8082 volte ]

Mi chiedi dei bracieri: li ho fatti in ottone inserendo all’interno un dispositivo fumogeno Seuthe ed un led simulante il fuoco, analogamente a quelli utilizzati per il palazzo in fiamme, dove anche led gialli lampeggianti rafforzano il colore delle fiamme; il dispositivo per il fumo del palazzo è originale Seuthe. Gli unici prodotti commerciali sono le galline e la mucca, entrambi di produzione Viessmann, cosi come erano di tale casa anche gli amanti che, però si sono ...stancati in breve tempo: ho ovviato con un sistema di mia costruzione, con un motore lento che trasforma il moto circolare in moto alternativo, tramite una bielletta ed un ago.
Tutti concordate con “c’è troppa roba” , ripeto però quel che ho scritto in precedenza; un plastico non è necessariamente solo ferroviario; ho voluto io questa scenografia affinché il treno non fosse la principale attrazione del plastico ma un comprimario dello stesso. Peraltro non ho voluto costruire la solita ferrovia che attraversa una campagna, magari con verde, alberi e rocce, facendo fermate davanti ad un fabbricato di stazione che dietro di se non ha “vita” e che comunque avrebbe permesso la circolazione di tre o quattro convogli: nel mio plastico si alternano ben 17 treni, un convoglio a cremagliera e tre tram!! Anche gli “effetti speciali”, sia quelli autocostruiti cosi come quelli in commercio, servono ad animare il plastico. Il sogno di un ferromodellista è sempre stato quello di avere grandi spazi a disposizione, ma bisogna necessariamente accontentarsi di quel che si dispone - e nel mio caso è già abbastanza.
Se comunque non concordate, pazienza. Il prossimo sarà semplicissimo: un ovale di binari poggiato sul pavimento, un trenino velocissimo ed un bambino inginocchiato che manovra l’alimentatore. Preferibilmente a batterie!! :lol: :lol:
Infine, guardate anche questi: entrambi sono opere mie e, nel primo caso, i modelli dei treni a scartamento ridotto delle FDS sono interamente di mia costruzione, in ottone da me fotoinciso, e realizzati mediante i disegni originali datimi dalle FDS !
https://www.youtube.com/watch?v=IngF-LwAovI
https://www.youtube.com/watch?v=NcOvZSSbHjM
Stefano


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 Oggetto del messaggio: Re: IL PLASTICO DI STEFANO
MessaggioInviato: lunedì 21 gennaio 2019, 16:19 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 23:37
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Località: cagliari
E428 013 mi chiede come ho fatto a tenere accese le luci delle automotrici in assenza di corrente. La risposta è semplice e bisogna intervenire sulla parte elettrica delle automotrici e delle elettromotrici di testa: premesso che i sezionamenti nel plastico si trovano sulla rotaia sinistra rispetto al senso di marcia ( polo negativo), ho escluso dall’alimentazione del motore le luci interne e quelle di testa, ma relativamente al solo polo negativo, la cui alimentazione viene trasferita attraverso un filo particolarmente flessibile al gancio di trazione che, a sua volta, riceve la stessa polarità dal gancio della prima rimorchiata illuminata la quale, ovviamente, non supera il tratto sezionato nel quale si è fermata la motrice!!. Peraltro, nella eventualità in cui il treno arrivi al sezionamento con velocità eccessiva, e quindi a causa del volano della motrice anche la prima rimorchiata occuperebbe anche in parte la sezione, è opportuno che al carrello anteriore delle rimorchiate sia attribuita la presa di corrente del lato dx ( positivo) ed a quello posteriore quella sinistra.
Stefano


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 Oggetto del messaggio: IL PLASTICO DI STEFANO
MessaggioInviato: lunedì 21 gennaio 2019, 19:42 
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Iscritto il: domenica 10 dicembre 2006, 15:15
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Buonasera Stefano,
complimenti per il tuo lavoro e per l'impegno che hai profuso.
In attesa della realizzazione " fine perfect scale " del nostro amico Mussinatto, dove tutto sarà autocostruito ed in perfettissima scala H0, ti dico che il modellismo è anche giocare coi treni, dare sfogo alla fantasia e sfruttare al meglio le proprie capacità nonchè alla propria disponibilità di tempo e risorse economiche.
Se dovessimo dare retta ai soliti santoni del perfezionismo, potremmo ammirare un limitato numero di assoluti capolavori e, date le capacità sovrumane nella costruzione di modelli di questi virtuosi non servirebbe neanche la produzione industriale imprecisa e pressapochista.
Aspettando il capolavoro assoluto di Claudio, possiamo giocare con i nostri treni e le nostre realizzazioni anche senza mostrarle a nessuno date le loro ingenuità ed imprecisioni, quello che conta veramente è che ci divertiamo, aspetto con curiosità di vedere cosa c'è dopo il Pongo..........
Saluti in perfetta scala
Topolox


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 Oggetto del messaggio: Re: IL PLASTICO DI STEFANO
MessaggioInviato: lunedì 21 gennaio 2019, 21:28 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 23:37
Messaggi: 591
Località: cagliari
Ciao TOPOLOX e grazie per il tuo “sostegno”.
Dopo tante critiche distruttive, fa piacere ricevere anche complimenti, che mi ripagano per i tre anni di lavoro ed il tanto impegno profuso.
Anche se io sono, per così dire, di parte, non mi pare di aver fatto un’opera degna di tante ridicolaggini che mi son state sbattute in faccia!!
Aspetto anch’io, come te, di vedere il meglio del meglio!!
Se avessero visto questo, che peraltro ho visitato qualche anno fa per puro caso, non conoscendone affatto l'esistenza, https://www.miniversum.hu/en/miniversum/videos, ci sarebbe stata altrettanta indignazione: troppa roba, acqua vera e, pensa un po’, c’è pure il Faller car system. Fortunatamente non è stata costruita la linea aerea!!! :lol: :lol:
Stefano


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 Oggetto del messaggio: Re: IL PLASTICO DI STEFANO
MessaggioInviato: lunedì 21 gennaio 2019, 21:39 
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Iscritto il: sabato 11 dicembre 2010, 22:18
Messaggi: 800
Località: San Giovanni La Punta (CT)
Stefano, comunque rivedrò il filmato per intero, ma credo che difficilmente cambieró idea. Il discorso di piantare i chiodi con la testa si riferisce al fatto che aver saldato decine di metri di catenaria con il risultato che si vede nel video equivale a farsi il mazzo per ottenere un risultato non eccellente. Comunque la mia idea di fermodellismo e di riproduzione del plausibile, perché in spazi ridotti è quasi impossibile riprodurre il reale in un plastico, é diversa dalla tua, ma non significa che la mia idea sia migliore della tua.

Riguardo la modifica alle loco: ma non facevi prima a passare al digitale?

Michele.


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 Oggetto del messaggio: Re: IL PLASTICO DI STEFANO
MessaggioInviato: lunedì 21 gennaio 2019, 22:36 
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Iscritto il: lunedì 10 agosto 2015, 1:15
Messaggi: 668
Bello, bello e ancora bello. A me è piaciuto anche se sono presenti licenze poetiche di vario genere. Non trovo assurdo il sovraffollamento edile, visto che nella realtà buona parte della Liguria segue la stessa morfologia costruttiva.
Mi piacerebbe molto poter vedere qualche scatto statico della stazione principale.
Unica cosa che avrei - forse - fatto in altro modo è la linea aerea: per le linee principali alimentate a 3 kV cc è quasi d'obbligo il doppio filo di contatto anche se è comprensibilissima una sua non riproduzione fedele.

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