Ripropongo ciò che ho scritto sopra:

"...è una regola dell'economia moderna che prende il nome di "massimizzazione del profitto". Producendo nei paesi dove c'è la manodopera a basso costo, non fai altro che massimizzare i tuoi introiti. Se si producesse in Italia il costo dei prodotti sarebbe pressoché lo stesso (non venderesti mai una carrozza a 1000€), ma il produttore avrebbe meno margini di profitto, e questo alla maggior parte degli imprenditori non va giù."

Tradotto: Vitrans ha fatto una scelta diversa rispetto alla concorrente sardo-cinese, realizzando sicuramente meno introiti rispetto alla seconda, ma puntando sul Made in Italy nella speranza di ottenere un prodotto migliore (= soddisfazione del cliente che in futuro comprerà di nuovo quel prodotto). La Os.Kar, ma non solo, ha invece deciso di investire all'estero nella manodopera a basso costo nella speranza di massimizzare i profitti, col rischio però di ottenere una qualità potenzialmente inferiore, per dirla breve "si è messa in gioco", se va bene ci ha guadagnato, se va male ha perso clienti (basta guardare cosa sta succedendo ad Acme...)

Sono semplicemente differenti strategie di mercato, in parole povere sono "scelte" imprenditoriali.

non bisogna essere necessariamente un "bocconiano" per capirlo...

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hai il progetto in mano?
smettiamola di dare la colpa ai cinesini per giustificare dei progetti di m..... e soprattutto smettiamola di rispondere sempre a difesa dell'indifendibile.
Per quello che mi riguarda, se il cinesino lavora male, la colpa è sempre della casa produttrice che gli ha commissionato il lavoro e che non ha effettuato il controllo qualità.
Se un utente lamenta un difetto riscontrato, prendiamone atto e basta, che ci facciamo una figura migliore.
Quanti avvocati difensori in questo Forum.....
Michele.[/quote]

Non è necessario avere il progetto in mano per capire il problema, basta solo un briciolo di intuito per fare una figura migliore! Peraltro nel progetto di un impianto elettrico si indica il colore, la sezione dei cavi e le varie connessioni, poi sta all’elettricista provvedere a far passare i cavi nelle tracce, fare le connessioni indicate nel progetto, mandare i cavi relativi al nodo equipotenziale ( se previsto) e tagliare quelli in eccesso con una certa tolleranza per eventuali interventi futuri all’interno delle scatole di derivazione o dei frutti. Come vedi il progettista non deve dire quanto deve essere lungo il cavo, ma è il tecnico che deve provvedere.
Tornando all’argomento, è bastato un problema di minima rilevanza per lapidare l’incolpevole progettista, ai limiti della querela per diffamazione, e ricominciare il “dagli all’untore” all’azienda che, peraltro, non può controllare TUTTE le macchine prodotte: le stesse vengono sistematicamente collaudate dal produttore cinese alla conclusione del montaggio; anche quella di Alberto è stata evidentemente collaudata se ha funzionato per un certo tempo fino alla dissaldatura del cavo! Lavorando in serie, può succedere che una saldatura sia stata fatta male: o fredda o con poco stagno. È vero, ci sono avvocati difensori ma anche accusatori che andrebbero alle mani solo per essersi fatti pestare un piede accidentalmente!

Io penso che invece di querelare per diffamazione, debbano cercare di rispettare la legge, sopratutto nella parte che riguarda la gestione della garanzia, e se proprio non riescono a farlo, cercare almeno di riconquistare i clienti persi perchè abbandonati troppe volte quando necessitavano di ricambi.

Anche questa è colpa del cinesino?

Purtroppo si arriva al punto che quando si perde la stima per qualcuno, anche la più piccola cosa diventa difficile da tollerare e per mio modo di pensare, io difendo sempre il consumatore, quasi mai il produttore.

Michele.

Senza alzare polveroni ,in base a cosa affermi quanto sopra???
Ne hanno prodotte circa 2000pz e le hanno testate tutte???

per Niko:io volevo solo dire che in fin dei conti quando si mette mano al portafogli per un prodotto simile per categoria(in questo caso:automotrici)questo risparmio comunque per noi NON c'è!che si tratti di logiche etc lo so,anzi se vogliamo essere proprio precisi la logica è solo quella del profitto!!d'accordo ci deve stare,ma a fronte di mancanza di controlli e qualità di funzionamento(non sono un contachiodi)scadente anche nel tempo,come si è verificato coi motori,preferirei-RIPETO:preferirei- pochi euro in più ed un prodotto controllato prima della spedizione e-senza essere sovranista o definito tout court con altri neologismi alla moda-e fatto in Italia.

Proprio non capisco! E' stato chiesto l'intervento della garanzia? Credo proprio di no, e peraltro, visto che la macchina è stata invecchiata e aperta, quindi manomessa, la garanzia non avrebbe potuto intervenire!!

assolutamente SI! lo facevano ai loro tempi già Lima e Rivarossi : l'operaio addetto all'ultima fase di montaggio di un modello motorizzato aveva a disposizione sul proprio tavolo di lavoro un ovale di binari sul quale provare la macchina appena completata, sottoponendola a marce lente o veloci, avanti o indietro per il tempo necessario a verificare il corretto montaggio nonchè il funzionamento.

I modelli di qualsiasi ditta vengono provati tutti, che vengano prodotti in Cina, piuttosto che in Polonia.....passando per il resto del mondo...
Visto quanto spendono in certificazioni i marchi, devono fidarsi del produttore che deve garantire l'inscatolamento del modello funzionante e a posto nel montaggio....

Ma sei serio?

A chi avrebbero dovuto chiederla la garanzia? A Raxo? Al rivenditore ? Chi sono i rivenditori autorizzati? E chi compra on line?

Ti ricordi la faccenda dei motori delle vaporiere? Dei connettori fragili? Della testa a croce di plastica che si rompeva? Le hai lette queste cose?
Io possiedo tanto materiale Oskar, ma le 772, la 625 e la 685, non le faccio girare per paura che si rompano, mentre non ho problemi con acme e HR che pur con tanti difetti, funzionano sempre.
Dai siamo seri, il problema comunque non è solo Oskar, ma è di tutti tranne l' unica azienda seria che ha dimostrato di avere le palle cioè le models con la storia dei 626. Il resto sono chiacchiere.

Michele.

Senti Michele, io sono SEMPRE serio e, soprattutto, pondero quanto scrivo!! Che c'entra Raxo con la garanzia? La garanzia deve essere richiesta al rivenditore, sia che acquisti in negozio che on-line. Io stesso ho avuto un problema con l'acquisto on-line di un modello presso un noto negozio di Livorno che non ha avuto alcuna remora a sostituirmi il modello, peraltro di produzione Viessmann. Spero che non pretenda la garanzia per acquisto on-line di usati!! Chissà perchè, ma anch'io ho tutte le produzioni Oskar e nessuna locomotiva ha avuto problemi di motore, pur funzionando a lungo, ma trainando l'indispensabile: non si può chiedere ad una 625 di trainare dieci carrozze: non lo faceva neanche la macchina vera! Solo una 772 ha avuto problemi di motore, ma dopo aver lavorato nel mio plastico pressochè dalla sua presentazione fino ad un anno fa: è stato sufficiente sostituire un motore con quelli allora in vendita in un noto negozio, in quanto, come hai evidenziato, Oskar aveva problemi con la fornitura dei ricambi. Quanto alle testa a croce, non mi sembra che le vaporiere precedenti alla 691 l'avessero in plastica (o almeno non me ne sono accorto visto che funzionano perfettamente). Parli della qualità egli altri produttori: ebbene, io ho acquistato un solo locomotore Acme, il 655 CARGO, e non ne acquisto più, vista l'esperienza negative con questa in quanto la meccanica è decisamente fragile: è stato sufficiente una rampa del 3% con un carico di sei carrozze per rovinare gli ingranaggi di un carrello-motore. Inoltre, hai mai provato a montare i corrimano sui 636 Roco? hai visto il 636 xmpr col terzo faro, sempre di Roco, SENZA il circuito elettrico di illuminazione, e quindi senza luce? hai pure visto l'Etr 480 HR, che ho appena acquistato, che ha una velocità pari ad una macchina di F1? In tutti i casi ho provveduto io stesso a risolvere il problema senza lamentarmi:è parte integrante del nostro hobby anche questo e, una volta risolto il problema, hai anche una certa soddisfazione.
Stefano

In effetti in questo caso , mettere le mani su un modello da 429 euro alla fine c'è sempre una certa soddisfazione ...

Parli delle aziende che sono fallite?

Mi pare che sia stato già detto: il prezzo è allineato al mercato cioè a quanto si è disposti a spendere, non a quanto costa fare un prodotto. Non vedo boria in quanto già scritto e non capisco cosa c'è da spiegare.

Mi riferivo ad un certo modo di rispondere di qualcuno,come se alcuni di noi fossero dei cretini....

che c'entra?? non sono certo fallite perchè testavano le locomotive prima di inscatolarle e metterle in commercio!!!!!!!!!!!