E perchè terminare la discussione? Un confronto di idee schietto e sano (anche se non è la prima volta e non sarà l'ultima) non dovrebbe dar fastidio a nessuno... E già che ci sono vorrei dire la mia.
Premetto che mi ritengo con tutti i diritti un "femodellista", in quanto una quarantina di anni fa mi adoperai per trasformare un 646 Lima da normale a versione navetta: smontate le semicasse, cominciai con il ricavare i finestrini "ovali" sul ricasco del tetto, usando un trapano con mano malferma e ottenendo risultati alquanto disgraziati... il tutto mi dissuase dal continuare, forse erroneamente perchè magari col tempo avrei imparato e migliorato, tuttavia avendo mosso le manine ritengo ciò mi dia titolo a fregiarmi dell'appellativo di "fermodellista" ai sensi dell'appartenenza a questo forum

Tornando in tema, a me pare che a furia di voler etichettare questo e quello, di veri "fermodellisti" anche sul forum ne rimarrebbero pochi... Che poi, a ben vedere, magari usano anche loro i ganci commerciali (orrore!) o i binari di produzione industriale (ri-orrore), mentre a rigore forse (forse!) solo un plastico (si può chiamarlo così o non è puristicamente ammesso?...) in Proto 87 potrebbe fregiarsi di essere davvero "fermodellistico"... ma basterebbe?
Sabato scorso sono stato a Dortmund per visitare Intermodellbau 2018, non c'ero mai stato prima. Ho visto dei ragazzini che si cimentavano nella costruzione di casette Faller in kit, con esiti relativamente discreti (troppa colla, fuori squadra ecc.): sono fermodellisti? O stavano solo giocando? Dovrebbero seguire un corso per 5 anni e superare un esame finale per ottenere la tanto sospirata patente? Non credo…
Seguo i treni da quando avevo… la capacità di capirne qualcosa (1 anno o giù di lì, racconta la famiglia), a 4 anni dissi che volevo fare l'ingegnere ferroviario, a 8 anni ero la mascotte della mia stazione (dove tutti cercavano peraltro di dissuadermi dal mio intento) e già facevo girare sul pavimento del corridoio (1 .5 m x 2) il mio "Capitole" Lima ricevuto in regalo un Natale di qualche anno prima… Con le scarse finanze e qualche borsa di studio, con gli anni comprai dei modelli che mi piacevano: Tartaruga e 428 RR, il TEE Breda, qualche vettura X (tutto in 1/80), la CC 40100 SNCF Lima ma anche la carrozza cinema… A 12-13 anni avevo messo insieme una decina di locomotive e una trentina di carrozze. Un giorno estesi l'ovale dal corridoio anche al soggiorno e attaccai alla 444 RR tutte le vetture che possedevo: dato il carico le ruote slittavano, finché non decisi di aumentare l'aderenza premendo sul tetto della locomotiva (bello, funzionava! Peccato che lo sforzo della trasmissione abbia portato gli ingranaggi a scavare la piastrina in plastica che chiudeva il fondo del carrello, dopodiché il tutto non restava più in posizione e dovetti abbandonare l'idea…).
Quando compii 20 anni mia nonna mi chiese di scegliere un regalo da parte sua perché mi ricordassi di lei in futuro: pensava ad una collanina o medaglietta d'oro, le risposi "Nonna, se vuoi che mi ricordi di te comprami una locomotiva", mi dette 200.000 Lire e andai dal Sig. Rovida a Milano (Navitren) dove comprai una BR 96 Rivarossi (bellissima!). Non c'entrava niente con gli altri miei trenini? Forse, ma mi piaceva un sacco e ancora oggi mi ricorda mia nonna (dovrei pulire la trasmissione se un giorno volessi farla circolare di nuovo perché il grasso si sarà indurito, ma questa è un'altra storia).
Poi per 25 e passa anni non comprai più niente, saltavo a pié pari le pagine di modellismo delle riviste, avevo perso completamente l'interesse. Finché un giorno, qualche anno fa, visitando il museo ferroviario di Madrid mi trovai di fronte un set del TEE Talgo in saldo, e mi dissi che in fondo da appassionato di TEE mi sarebbe piaciuto averlo… Lo comprai dunque senza pensarci su troppo, non sapendo che, per completare il treno, di ricerca in ricerca avrei ritrovato il gusto per i modelli che pure avevo trascurato per tanto tempo.
Oggi ho rotabili di una ventina di amministrazioni diverse, molto FS e svizzero principalmente ma anche spagnolo, turco, russo, norvegese… Che c'azzecca? Che sono treni che ho preso, che ho visto, che ho fotografato… oppure di cui solo avevo sentito parlare, o su cui sognavo sarei una volta salito… Il plastico? Un circuito di prova costituito da tre ovali concentrici Geoline con una ventina di scambi, 3 m x 1.30 m, in cantina perché di più non riesco. Analogico nonostante svariati multimouse + Z21 e z21 nonché una ECOS 2 aspettino pazientemente di essere messi in servizio… Poi per le composizioni pesanti o un po' più di realismo c'è il club, dove data la predominanza di märklinisti il plastico a 3 rotaie è più sviluppato di quello in CC, quindi ho deciso di comprare anche qualche rotabile da far girare lì… Sul due rotaie, la settimana scorsa ho portato le mie ALn 990 Vitrains per farle sgranchire un po', un altro socio aveva preparato un autocuccette Oostende-Biarritz SNCB mentre un terzo era intento ad ammirare il suo ICE DB Fleischmann in composizione sostenuta ma credo non completa… Stavano benissimo insieme!...
Come è stato detto prima di me, i treni sono la nostra passione perché ci danno emozioni, suscitano ricordi, evocano un tempo o un luogo o una situazione che hanno per noi un significato particolare. Quando ero ragazzino mi facevo portare in stazione a Gallarate a vedere il TEE Lemano in transito, e mettere in fila su un binario o in vetrina le vetture Roco con una bella 444 davanti mi permette di tornare indietro nel tempo… Certo sul plastico di S. Satiro fanno un altro effetto (bellissime le foto pubblicate qualche tempo fa sul forum con il TEE in stazione, inclinato sulla rotaia esterna leggermente sopraelevata in curva…), io non ho la capacità di arrivare a tanto e mi accontento.
Allora sono un fermodellista? Certo, come tutti gli altri che mi hanno seguito fin qui, e anche quelli che non hanno letto il post perché l'han visto troppo esteso. Come tutti quelli che montano enormi corrimani o tergicristalli sulle loro locomotive, oppure li ricostruiscono perché li preferiscono più veritieri. Come quelli che fanno circolare i treni senza passeggeri o i merci senza carico, ma anche quelli che spendono più in luci ed omini che nel costo della vettura stessa.
Adesso arriveranno le borsettate? Pace, basta che nella borsetta mettiate un po' di soldi così magari resta qualcosa per comprare i prossimi modelli… o lo spargierba elettrostatico (come? Non si addice all'intorno dei binari Roco Geoline? Eh beh, tutto non si riesce a fare…).
In chiusura, riporto la definizione di "modellismo" tratta dal dizionario Sabatini-Coletti:
Modellismo:
• Arte e attività in base a cui si riproducono, in dimensioni ridotte, certi oggetti, spec. navi, aeroplani, veicoli o strutture per ragioni di lavoro, come hobby ecc.
• 2 Collezionismo di modellini
e con questo… pace e treni a tutti
Edelweiss