Oggi è domenica 28 settembre 2025, 23:56

Tutti gli orari sono UTC + 1 ora [ ora legale ]




Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 80 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1, 2, 3, 4, 5, 6  Prossimo
Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: H0 nel paese delle meraviglie
MessaggioInviato: mercoledì 25 aprile 2018, 10:24 
Non connesso

Iscritto il: martedì 4 marzo 2014, 12:03
Messaggi: 202
Sono assolutamente in accordo con Voi Egr.gi Miura e Giubio e aggiungo queste personali considerazioni
- per questi radicali del fermodellismo anche se ti rispondono con educazione e dolci parole vige sempre la
seguente legge: il fermodellismo è unico e corrisponde solo alla loro visione sia per i rotabili e relative
composizioni sia per la costruzione del plastico altrimenti nessuno ti impedisce di fare quello che vuoi
ma non sarai mai un fermodellista bensì un pasticcione bambinone che gioca coi trenini tanto che se
vuoi risparmiare puoi prenderti i trenini Lego e Thomas-
- evidentemente questa visione (che si deve rispettare ma non obbligatoriamente condividere ) la si riscontra
solo su forum italiani perchè in quelli doltr'alpe non vige questa discriminazione ignorante.
Esempio nella maggior parte dei plastici tedeschi viene utilizzato il binario Marklin che con la terza rotaia è
per i" ns.fermodellisti " una sberla alla realtà così come l'utilizzo di raggi di curvatura di 320 mm. e di esempi
ne potrei citare ancora ma nessuno dei loro forumisti non si ritiene non essere un fermodellista vero.
Personalmente,nel merito,vista la mia età, prediligo e cerco di attenermi all'epoca III e IV con poche ecezzioni
di carri merci che mi affascinano anche se di epoca superiore, per le locomotive invece siccome anch'io ritengo
meglio privilegiare le caratterstiche dinamiche nelle composizioni con carri misti italiani e stranieri utilizzo molti
prodotti esteri.
Saluti


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: H0 nel paese delle meraviglie
MessaggioInviato: mercoledì 25 aprile 2018, 11:14 
Non connesso

Iscritto il: domenica 3 gennaio 2010, 20:36
Messaggi: 9195
Località: la citta' della 3 t: torri, tortellini e ...
Qualunque forma di modellismo nasce dal mondo del giocattolo. O, detto in altro modo, il modellismo e' l' evoluzione adulta del giocattolo dell' infanzia. La differenza che c' e' tra il giocattolo e il modello e' la riproduzione o meno del reale. Il giocattolo puo' anche avvicinarsi al modello senza, pero', mai esserlo in toto.
Faccio un esempio che sara' facilmente comprensibile agli appassionati di soldatini: i soldatini Elastolin degli anni '60 e '70 sono forse i piu' bei soldatini giocattolo mai prodotti, ben fatti, ben dipinti, piuttosto rigorosi dal punto di vista storico. Eppure nessun appassionato di soldatini li considera "modelli", ma semplicemente ( meravigliosi, splendidi ) giocattoli. E a tutt' oggi vengono collezionati da tantissimi appassionati adulti.
Nel nostro mondo, invece, si tende ad utilizzare il termine "modello" per qualunque cosa riproduca un treno, che sia una riproduzione per quanto tecnicamente possibile corretta, come che sia un vero e proprio giocattolo.
E' un "modello" un Marklin vintage, come e' un "modello" un Roco del giorno d' oggi.
E' la terminologia che noi usiamo che tende ad equivocare: il Marklin vintage e' un treno giocattolo, mentre il Roco di oggi e' un modello.
Cio' non significa che il Marklin vintage non abbia la sua dignita'. Anzi, ha un indiscutibile fascino, nonché, spesso, un notevole valore economico.
Se colleziono trenini Marklin, sono un collezionista di trenini giocattolo, non di treni modello.
Idem se io colleziono modelli che, singolarmente, sono veri e propri modelli, ma che, se inseriti nello stesso convoglio ci stanno assieme come le pere con le mele, non e' che dalla somma di piu' modelli ottengo un modello, bensì ottengo un giocattolo.
Cio' discende semplicemente dalla definizione di modellismo, che, lo ripeto, significa riproduzione in scala del reale, ne' piu' ne' meno.
Ora, del proprio hobby ognuno puo' fare quello che preferisce, ci mancherebbe, ma, cerchiamo almeno di distinguere tra modellismo e gioco.
C' e', poi, un altro aspetto, che fino ad ora non abbiamo toccato. Modellismo implica il fare. Collezionare e' un' altra cosa.
E anche qui facciamo spesso confusione nei termini: spasso ci definiamo fermodellisti, quando in realta' siamo collezionisti di modelli di treni.
Proprio per evitare equivoci di terminologia, io mi sono sempre autodefinito "appassionato di trenini". 8) 8) 8)
Buon XXV Aprile
Stefano.


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: H0 nel paese delle meraviglie
MessaggioInviato: mercoledì 25 aprile 2018, 11:43 
Non connesso

Iscritto il: mercoledì 15 febbraio 2017, 2:27
Messaggi: 372
Località: Rivalta di Torino (TO)
Altro che esaurito...
Qui l'argomento è vissuto veramente.
Pippo48 ha una visione più ampia del fermodellismo, mentre bigboy60 ha una visione più tecnocratica.

Se la distinzione di bigboy60 la si vuole considerare "accettabile" occorre anche aggiungere che possiamo definire fermodellismo tutti i nostri modi di vivere questo hobby, non per questo un modo è migliore dell'altro.

A me la superdettagliatissima stazione di nonsodove con tanto di macchina d'epoca parcheggiata a fianco strada mi annoia a morte, ma quando vedo un diorama o un plastico che replica quell'angolo di mondo provo sinceramente felicità e ammirazione per chi l'ha realizzato.
Poi vado in mansarda e modifico uno scorcio di plastico perché quel diorama che mi annoia a morte mi ha ispirato una miglioria.

Giocattolo? Modello? Stessa cosa. Li chiamiamo solo in modo differente.

L'essere fermodellista è l'essere appassionati di modelli ferroviari, che tu li consideri repliche di ferrovia reale che giocattoli di lusso.
Ma per cortesia, non sforzatevi troppo a rendere questo hobby a un freddo manuale delle FS.


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: H0 nel paese delle meraviglie
MessaggioInviato: mercoledì 25 aprile 2018, 12:17 
Non connesso

Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 8:53
Messaggi: 6160
Località: Bruschi
Tutto giusto , ma vi faccio una domanda....come mai sulle riviste che ci ospitano , se il vostro è il concetto di fermodellismo , non viene ospitato se non in rarissimi articoli dove si testimonia il vintage , ossia i tempi passati?
Andate a vedere il forum di loco revue e guradate i plastici e i diorami...forse i francesi sono mediamente sopra ai tedeschi , per non parlare dei lavori che si vedono in Inghilterra o negli States...
Poi , liberi di viverla come volete , ma gli esempi sono percentualmente a favore di un fermodellismo che tende al modello che trovate noioso o autoreferenziale...chissà come mai??


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: H0 nel paese delle meraviglie
MessaggioInviato: mercoledì 25 aprile 2018, 13:12 
Non connesso

Iscritto il: mercoledì 18 gennaio 2006, 15:59
Messaggi: 1499
Località: Brescia
Cita:
Cita:

Dimostrare che una loco in livrea bavarese può tirare carri con panzer di tutte le ere?


Si tratta di una P10 prussiana e non bavarese, tanto per cominciare e sta trainando un treno di pianali a sei assi tedeschi, più o meno contemporanei, anche se mi sembra non coerenti nella marcatura.
Potrebbe benissimo trattarsi della rappresentazione di una rievocazione storica per una parata di appassionati di mezzi militari tedeschi di varie epoche, volendogli trovare una spiegazione fermodellisticamente correct.


Cita:

Però se chiede l'avvallo a che tutto questo sia fermodellismo, beh, allora va messo un punto fermo! Questo, mi spiace non è fermodellismo!


Ecoo hai capito questo non è fermodellismo. Come ti permetti eretico? Sbaglio però o vedo che il tutto sta girando su un plastico? Avrai dovuto lavorare per farlo, impegnare le tue manine, magari qualcosa l'avrai anche autocostruita. Però, bada bene, questo non è fermodellismo, eh no!!!
Poi con quei binari, che orrore!!! Hai violato il decimillesimo Comandamento del fermodellismo: partorirai nel dolore e nella fatica la tua massicciata, granello per granello. Hai usato dei binari commerciali con massicciata incorporata, PECCATORE!!!! Finirai all'Inferno fermodellistico.

Miura hai ragione: è una loco prussiana, chiedo scusa per l'errore. Comunque è un errore meno grave che farle tirare carri pianali a 6 assi (che non esistevano ai tempi del regno di prussia.
Poi ribadisco per l'ultima volta, perché mi sembra di essere solo in un clima provocatorio: A 10 anni ero riuscito, con una piccola borsa di studio della Cariplo, a comprarmi la 23 DB della Maerklin. Poi nei mesi a seguire avevo comprato una carrozza di 2a classe Db e poi un carro Hopper e un caboose della Santa Fè sempre della maerklin. Tutto bello, però con l'età il gusto si è affinato, ho comprato altri modelli, sono stato sempre più attento al dettaglio e poi ad una coerenza temporale e geografica. Ho letto riviste, libri, mi sono un po' acculturato. Il gusto del MIO fermodellismo ha preso la strada della concretezza, sono diventato selettivo. Certo ho anch'io nella mia collezione le Big Boy o le vaporiere della Santa Fè (beata Rivarossi). Come ho vaporiere francesi, tedesche, Svizzere. Ho comperato quelle che in base alle mie conoscenze erano loco che mi piacevano o rappresentavano degli archetipi nel campo dei differenti tipi di trazione. Ma non mi sognerei più di farle girare con carri o carrozze non coerenti. Inutile girarci intorno... il modellismo, come tutte le altre cose, evolve, muta, si affina... pensare di rimanere ancorati a ciò che era 40/50 anni fa, ai modelli robusti ma tirati via con l'accetta o a un convoglio messo insieme con tutto quello che ci piace, sarebbe come negare l'evoluzione dell'automobile o del computer o delle comunicazioni. Insomma rendetevi conto: il vostro non è più fermodellismo attuale... poi giratela, pirlatela come meglio vi aggrada, dite pure che lo fate perché vi piace così (nobilissimo intento comunque) ma NON è fermodellismo. E con questo mi taccio.


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: H0 nel paese delle meraviglie
MessaggioInviato: mercoledì 25 aprile 2018, 13:17 
Non connesso

Iscritto il: martedì 4 marzo 2014, 12:03
Messaggi: 202
E'normale e ovvio che sulle riviste e nei forum di tutte le nazioni si mostrino le migliori interpretazioni
e realizzazioni di plastici e diorami del ns.hobby,sia per far conoscere la maestria di alcuni (che reputo
veri artisti del settore) sia penso per apprendere scene e costruzioni come spunto per i propri impianti.
Ma detto questo,ripeto ovvietà,in nessun testo di tali riveste viene riportato che se tu non ti avvicini
neanche minimamente a quanto mostrato non devi essere considerato un fermodellista.
Questo e sinonimo di intelligenza.
Saluti


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: H0 nel paese delle meraviglie
MessaggioInviato: mercoledì 25 aprile 2018, 13:40 
Non connesso

Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 19:52
Messaggi: 1551
Località: venezia
Sembra che l'importante sia la definizione del termine e il possesso-riconoscimento della qualifica di fermodellista.
(testimoniata dal numero e dal tono degli interventi)
A MIO avviso, ma anche confermata dal vocabolario e dall'uso corrente del termine
Modellismo è la riproduzione di una realtà in un formato/scala diverso, di solito ridotto.
E allora, per restare nel nostro campo

la riproduzione di un ROTABILE è un modello se rispetta la scala nelle proporzioni complessive e dei suoi vari componenti e la sua colorazione;

la riproduzione di un TRENO è un modello se ciascun rotabile è un modello e se i diversi rotabili sono coerenti tra di loro come epoca e amministrazione.
L'insieme di rotabili modelli perfetti e bellissimi non può essere considerata un modello di treno se non rispetta quelle condizioni;

la riproduzione di un AMBIENTE FERROVIARIO è un modello se ciascun treno è un modello e se infrastrutture e paesaggio sono coerenti tra di loro come epoca e amministrazione.
L'insieme di treni modelli perfetti e bellissimi non può essere considerata un modello di ambiente ferroviario se non rispetta quelle condizioni;

Questo per quanto riguarda il termine, dopodiché ciò che dà piacere e soddisfazione è legittimo e benvenuto, ci mancherbbe !!

Un altro aspetto del modellismo, che lo differenzia(e aggiungo eleva)dal collezionismo è la elaborazione-autocostruzione.
E qui ancora una volta, dovendo metter mano a un pezzo per cambiarlo mi devo preoccupare che la modifica che vado a realizzare risponda alla realtà che voglio riprodurre piuttosto che ad un mio criterio estetico. Non posso dipingere un vagone in rosa perché mi piace quel colore.
Così come un bel plastico dà un senso di freddezza se tutti i suoi rotabili sono puliti e lucidi senza quella patina di sporco-usura-invecchiamento che conferisce un maggiore REALISMO, altro termine chiave.

Aggiungo che, nel mio percorso di evoluzione fermodellistica, considero un passo avanti lo sviluppo delle conoscenze che mi ha portato a un aumento progressivo della coerenza dei miei modelli.

Una considerazione sul forum giusto o sbagliato
In un forum collegato ad una rivista del settore mi sembra ovvio che la maggior parte dei partecipanti partecipi di un concetto di modellismo teso alla rappresentazione quanto più possibile vicina alla realtà ferroviaria. Come si può pretendere diversamente ?


Ultima modifica di fao45 il mercoledì 25 aprile 2018, 13:44, modificato 1 volta in totale.

Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: H0 nel paese delle meraviglie
MessaggioInviato: mercoledì 25 aprile 2018, 13:44 
Non connesso

Iscritto il: giovedì 21 giugno 2012, 14:23
Messaggi: 3791
Località: Massa Finalese (MO)
Ho capito che facciamo a non capirci.

Nessuno qui dice che quello che fate (ovvero mettere insieme mezzi a caso a comporre convogli) sia sbagliato, per carità. Però non è fermodellismo, che è e rimane un gioco per adulti, e che come ogni gioco ha delle regole (autoimposte e molto elastiche, peraltro).
Il modellismo è la riproduzione della realtà in scala nei limiti del possibile, questa è la definizione fatta e finita. E, siccome nella realtà non ci sono solo i treni, ma anche quello che ci sta intorno, ne consegue che anche quello deve aderire a una certa veridicità. Il mondo delle ferrovie sottende una tecnica dalla quale è difficile prescindere: inutile dire che noi facciamo dei discorsi tecnici: è come dire ad un avvocato durante un processo che fa discorsi da tribunale.

Detto questo, per me ha una enorme dignità un plastico realizzato con cura e attenzione in stile anni '50, utilizzando per quanto possibile materiali e metodologie d'epoca, e dove vi si fanno circolare mezzi coevi. Non è fermodellismo moderno ma è ricostruzione storica, un modello in scala 1:1 di un plastico d'epoca, con la quale ci si può, tra le altre cose, divertire molto.
A me piacciono parecchio pure i treni Lego, pensa un po', che non sono per nulla riproduzioni esatte.
Però a me piacciono e pure parecchio i modelli in proto:87.

Però mischiare locomotive e vagoni a caso e poi dire che quello è fermodellismo è come mischiare ingredienti a caso e pretendere che quella sia cucina. Ma se mischio mortadella, vino, patate e popcorn quel che ottengo non è cucina: tutti gli ingredienti sono buoni ma il risultato lascia a desiderare. A qualcuno può piacere, eh, per carità: agli olandesi piace la pizza col ragù in scatola (freddo) sopra, ma non venite a dire a un italiano che quella sia una buona pizza.

Siete come quell'appassionato di ciclismo che si è messo a guardare le gare da 3 anni e viene a dire in un forum di ciclismo (dove c'è gente che guardava le gare da quando c'erano Merckx e Gimondi) che a lui non piacciono le gare a tappe, e ogni volta mena sto torrone. Le gare a tappe, come le gare di un giorno (o "classiche") sono parti inscindibili del concetto stesso di ciclismo su strada, e non si può fare a meno di nessuna delle due caratteristiche, e a praticamente tutti gli appassionati di ciclismo piacciono entrambe. Però secondo lui ci dovrebbero essere meno gare a tappe, e lo ripete, lo ripete, lo ripete. Abbiam capito il concetto, non vuoi capire, rimani della tua idea che noi rimaniamo della nostra e arrivederci, ci si vede per le classiche d'autunno, noi intanto ci godiamo Giro Tour e Vuelta e quel che ne consegue.


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: H0 nel paese delle meraviglie
MessaggioInviato: mercoledì 25 aprile 2018, 13:49 
Non connesso

Iscritto il: mercoledì 15 febbraio 2017, 2:27
Messaggi: 372
Località: Rivalta di Torino (TO)
cortez ha scritto:
...
il vostro non è più fermodellismo attuale... poi giratela, pirlatela come meglio vi aggrada, dite pure che lo fate perché vi piace così (nobilissimo intento comunque) ma NON è fermodellismo
...


Mah!
Eppure le mie sono locomotive, carrozze, carri merci.
Hanno le ruote con il bordino.
Girano molto bene su delle piste che chiamano binari.
Quei modelli non assomigliano molto a delle barche ne a dei cacciabombardieri e nemmeno a dei soldatini.
Che razza di modellismo è il mio ?
La mia sarà cocciutaggine, ma non riesco proprio a capire dove volete parare con il vostro modo di definire questo hobby.
Boh?!

Per quanto riguarda la citazione finale di fao45:
"
Una considerazione sul forum giusto o sbagliato
In un forum collegato ad una rivista del settore mi sembra ovvio che la maggior parte dei partecipanti partecipi di un concetto di modellismo teso alla rappresentazione quanto più possibile vicina alla realtà ferroviaria. Come si può pretendere diversamente ?
"
Ma ci mancherebbe, mica per niente un fermodellista come me frequenta questo forum. Ho solo da imparare.
Ma mi girano se non vengo "accettato" (termine forte) come fermodellista solo perché non faccio un certo tipo di fermodellismo.
Ognuno a modo suo si diverte e passa il tempo come gli pare e piace.
Quello che pretendo è il reciproco rispetto che a volte viene a mancare proprio dal nocciolo duro del forum che vuole elevare il fermodellismo ad un arte per pochi eletti.


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: H0 nel paese delle meraviglie
MessaggioInviato: mercoledì 25 aprile 2018, 13:51 
Non connesso

Iscritto il: domenica 14 marzo 2010, 21:37
Messaggi: 1972
Località: Faenza
giubio ha scritto:
E quando sono nella stanza del plastico, mi sento un po' nel Paese delle Meraviglie anch'io


Quessto lo condivido. Ma il fermodellismo è solo uno dei tanti paesi delle meraviglie.
Un altro paese delle meraviglie è il calcio. Che, però, a mè non crea particolari emozioni.
Se, però, andassi in un forum di calcio a dire :
"Io ho la raccolta delle figurine dei calciatori e poi gioco anche a Subbuteo.
E mi piace molto mescolare i calciatori nelle squadre.
Quindi faccio giocare Totti nella Juventus, Maradona nella Fiorentina di oggi, Pelè nel Chievo, Mazzola nella Lazio.
"

Molto pacatamente, con dovizia di particolari, con molta pazienza e con toni amichevoli, mi sentirei rispondere che ogni calciatore è una persona con una sua storia, personale e sportiva. E quella, è. Se ne invento io delle nuove, sono fantasie, ma non coinvolgono il giocatore, che ha vissuto e vive la propria vita lontano ed indipendentemente da mè.
Non solo, ma alcuni di essi hanno vanto di aver giocato sempre nella stessa squadra, pertanto vederli giocare per squadre, anche storicamente avversarie, non susciterebbe certo emozioni positive.
Inoltre, calciatori di periodi diversi possono non essersi mai incontrati calcisticamente.

I treni sono macchine e, almeo loro, non si offendono, quindi ne posso fare quel che voglio.
Quando avevo 5 anni avevo un convoglio costituito dalla loco RR a 2 assi tipo 835, tre carrozze FNM verdi ed un carro USA Minneapolis & St.Louis. Lo facevo girare.
Ma se dicessi che riproduceva una realtà, sarei messo come sopra col calcio ...


Stefano Minghetti

p.s. per mè è fermodellista chiunque si interessi ai modelli di treni, compresi quelli di latta, purchè si interessi di ferrovia.
Sempre per mè, non tutti i plastici ed i modelli sono belli uguali. Ci sono quelli belli, quelli che ti ricerano una emozione provata nel vedere una situazione vera e poi tanti altri, fino a quelli che sono come la ferrovia NON è.

p.s. per mè è fermodellista chiunque si interessi ai modelli di treni, compresi quelli di latta.
Sempre per mè, non tutti i plastici sono belli uguali. Ci sono quelli belli, quelli che ti ricerano una emozione provata nel vedere una situazione vera e poi tanti altri, fino a quelli che sono come la ferrovia NON è.


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: H0 nel paese delle meraviglie
MessaggioInviato: mercoledì 25 aprile 2018, 14:04 
Non connesso

Iscritto il: lunedì 5 settembre 2016, 13:17
Messaggi: 677
Mi sembra che si stia insistendo su alcuni aspetti della questione estremizzando di conseguenza il tutto. Costruire un plastico o un diorama, realizzare o elaborare modelli ed anche collezionare modelli sono tutti aspetti del fermodellismo. Poi con questo plastico e con i modelli ci si puo' sbizzarrire a creare delle situazioni di traffico piu' o meno complesse, anche questo è fermodellismo. Con la maestria ci si puo' anche avvicinare ad una situazione reale, magari vissuta nel passato, andando cosi' a stimolare ricordi e, perchè no, nostalgie. Bene. Prendere tutto cio' che capita sottomano e creare dei "mostri ferroviari" o applicare i pantografi ad una ALn 668 (visto tempo fa sulla baya), secondo me, NON è fermodellismo. Non sono un anziano del forum, non conosco di persona nessuno dei soci e non mi ritengo ne' elitario nè tanto meno con la puzza sotto il naso, ma queste considerazioni mi scaturiscono normalmente considerando la semplice accezione del termine "modellismo". Un treno inesistente, anzi nemmeno plausibile, non è un modello ma un giocattolo(costoso). Pero' non dico che Giubio non è un fermodellista, anzi la sua è una collezione fantastica che probabilmente non arrivero' neanche lontanamente ad uguagliare. Dico solo che quando crea le accozzaglie, in quel momento non sta facendo fermodellismo.


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: H0 nel paese delle meraviglie
MessaggioInviato: mercoledì 25 aprile 2018, 14:38 
Non connesso

Iscritto il: giovedì 21 giugno 2012, 14:23
Messaggi: 3791
Località: Massa Finalese (MO)
Giubio, non è un discorso di elite o nocciolo duro.

C'è una definizione, pura, chiara e semplice. Se poi non l'accetti, noi che ci possiamo fare? Puoi contestarla, ma quella è. E guarda che ti stanno rispondendo le persone (i due Stefani ed io) tra le più ragionevoli e moderate del forum.

Come nel mio esempio di prima, tu metti insieme modelli (ovvero cibi di per sè ottimi) per ottenere un pastrocchio che non ha nulla a che fare con la realtà (un pastrocchio che chiunque dotato di gusto stenterebbe a ingurgitare). Il fermodellismo tiene conto tanto del particolare (modello) quanto tutto l'insieme (plastico e impressione di "sembra vero!"), come la cucina moderna tiene conto tanto del piatto finito (e dell'esperienza) quanto delle materie prime.

Tu ti concentri su un solo aspetto, il modello in sè (nemmeno il convoglio) e lasci perdere l'insieme (la storia e la tecnica del modello stesso). Giusto, sbagliato? In sè no, secondo la definizione di modellismo comunemente accettata sì. Stai facendo qualcosa di altro dal modellismo ferroviario canonico. C'entra coi treni, coi modelli di treno, fai girare i trenini. Non ti piacciono le parole giocare con i treni? Non usiamo quel termine, chiamiamolo Pippo, Pluto o Paperino ma non è fermodellismo.

E' come se un cattolico entrasse in una chiesa protestante e chiedesse di fare la comunione (per i teologi, non l'eucarestia, proprio il sacramento chiamato comunione). Per la definizione di quella confessione religiosa tu gli stai chiedendo una cosa che non esiste, che non viene praticata.
Ora, non voglio dare al fermodellismo l'aura di una confessione religiosa (anche se si può dire che esistano diversi riti, che si intrecciano tra loro: il collezionismo, il plasticismo, il marklinismo, l'ennismo, ecc.), ma è per fare un esempio: le religioni e le suddivisioni interne alle medesime si basano su una definizione, riconosciuta e partecipata da coloro che ci credono; chi non accetta quella definizione, crede in qualcos'altro o in nulla (eccomi).
(Nota, e se si facesse passare il fermodellismo come una religione? Addio IMU sulle sedi dei club, sono luoghi di culto! :mrgreen: ).


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: H0 nel paese delle meraviglie
MessaggioInviato: mercoledì 25 aprile 2018, 15:09 
Non connesso

Iscritto il: mercoledì 15 febbraio 2017, 2:27
Messaggi: 372
Località: Rivalta di Torino (TO)
Se vogliamo dire che è una questione di terminologia, ci sto.

Sicuramente stiamo parlando di fermodellismo praticato con diverso spirito.
Più giocoso per qualcuno, più tecnico per altri.
Con sfumature da oggettistica per qualcuno, con sfumature di storicità per altri.

Ma è pur sempre fermodellismo perché alla base ci sono oggetti che fanno parte di quel mondo.

E la parte tecnica che sta alla base del DCC ? dove la mettete ? E' elettronica ? Non fermodellismo ?
Ho progettato da zero un sistema DCC, sia nel SW che nell'HW (quest'ultimo scopiazzando sul web).
Ho notato che in questo forum sono in pochi a parlarne e quando qualcuno ne ha parlato sono state sparate panzane grosse come una casa.
Eppure io non li ho bombardati di critiche.
Se nel DCC hanno dei limiti e ci provano, tanto di cappello. Sono più bravi di me che nel SW e nell'HW sono un professionista (ora in pensione)
Ma mica dico che quelli che confondono il PWM con il DCC siano indegni di partecipare al forum.

Quello che non riuscirete a farmi entrare in testa è che il vostro sia il vero modellismo: quella è una vostra presunzione.

Tutto qui.
Dopodiché penso che la discussione possa terminare perché altrimenti diventa noiosa e ci ripetiamo in un loop senza fine.
Ognuno resta con le proprie idee, E meno male.


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: H0 nel paese delle meraviglie
MessaggioInviato: mercoledì 25 aprile 2018, 15:14 
Non connesso

Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 8:53
Messaggi: 6160
Località: Bruschi
Concordo sul terminare la discussione e che ognuno rimanga della propria opinione.
saluti e buon divertimento.


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: H0 nel paese delle meraviglie
MessaggioInviato: mercoledì 25 aprile 2018, 15:41 
Non connesso

Iscritto il: martedì 31 gennaio 2006, 17:39
Messaggi: 630
E perchè terminare la discussione? Un confronto di idee schietto e sano (anche se non è la prima volta e non sarà l'ultima) non dovrebbe dar fastidio a nessuno... E già che ci sono vorrei dire la mia.

Premetto che mi ritengo con tutti i diritti un "femodellista", in quanto una quarantina di anni fa mi adoperai per trasformare un 646 Lima da normale a versione navetta: smontate le semicasse, cominciai con il ricavare i finestrini "ovali" sul ricasco del tetto, usando un trapano con mano malferma e ottenendo risultati alquanto disgraziati... il tutto mi dissuase dal continuare, forse erroneamente perchè magari col tempo avrei imparato e migliorato, tuttavia avendo mosso le manine ritengo ciò mi dia titolo a fregiarmi dell'appellativo di "fermodellista" ai sensi dell'appartenenza a questo forum :mrgreen:

Tornando in tema, a me pare che a furia di voler etichettare questo e quello, di veri "fermodellisti" anche sul forum ne rimarrebbero pochi... Che poi, a ben vedere, magari usano anche loro i ganci commerciali (orrore!) o i binari di produzione industriale (ri-orrore), mentre a rigore forse (forse!) solo un plastico (si può chiamarlo così o non è puristicamente ammesso?...) in Proto 87 potrebbe fregiarsi di essere davvero "fermodellistico"... ma basterebbe?

Sabato scorso sono stato a Dortmund per visitare Intermodellbau 2018, non c'ero mai stato prima. Ho visto dei ragazzini che si cimentavano nella costruzione di casette Faller in kit, con esiti relativamente discreti (troppa colla, fuori squadra ecc.): sono fermodellisti? O stavano solo giocando? Dovrebbero seguire un corso per 5 anni e superare un esame finale per ottenere la tanto sospirata patente? Non credo…

Seguo i treni da quando avevo… la capacità di capirne qualcosa (1 anno o giù di lì, racconta la famiglia), a 4 anni dissi che volevo fare l'ingegnere ferroviario, a 8 anni ero la mascotte della mia stazione (dove tutti cercavano peraltro di dissuadermi dal mio intento) e già facevo girare sul pavimento del corridoio (1 .5 m x 2) il mio "Capitole" Lima ricevuto in regalo un Natale di qualche anno prima… Con le scarse finanze e qualche borsa di studio, con gli anni comprai dei modelli che mi piacevano: Tartaruga e 428 RR, il TEE Breda, qualche vettura X (tutto in 1/80), la CC 40100 SNCF Lima ma anche la carrozza cinema… A 12-13 anni avevo messo insieme una decina di locomotive e una trentina di carrozze. Un giorno estesi l'ovale dal corridoio anche al soggiorno e attaccai alla 444 RR tutte le vetture che possedevo: dato il carico le ruote slittavano, finché non decisi di aumentare l'aderenza premendo sul tetto della locomotiva (bello, funzionava! Peccato che lo sforzo della trasmissione abbia portato gli ingranaggi a scavare la piastrina in plastica che chiudeva il fondo del carrello, dopodiché il tutto non restava più in posizione e dovetti abbandonare l'idea…).

Quando compii 20 anni mia nonna mi chiese di scegliere un regalo da parte sua perché mi ricordassi di lei in futuro: pensava ad una collanina o medaglietta d'oro, le risposi "Nonna, se vuoi che mi ricordi di te comprami una locomotiva", mi dette 200.000 Lire e andai dal Sig. Rovida a Milano (Navitren) dove comprai una BR 96 Rivarossi (bellissima!). Non c'entrava niente con gli altri miei trenini? Forse, ma mi piaceva un sacco e ancora oggi mi ricorda mia nonna (dovrei pulire la trasmissione se un giorno volessi farla circolare di nuovo perché il grasso si sarà indurito, ma questa è un'altra storia).

Poi per 25 e passa anni non comprai più niente, saltavo a pié pari le pagine di modellismo delle riviste, avevo perso completamente l'interesse. Finché un giorno, qualche anno fa, visitando il museo ferroviario di Madrid mi trovai di fronte un set del TEE Talgo in saldo, e mi dissi che in fondo da appassionato di TEE mi sarebbe piaciuto averlo… Lo comprai dunque senza pensarci su troppo, non sapendo che, per completare il treno, di ricerca in ricerca avrei ritrovato il gusto per i modelli che pure avevo trascurato per tanto tempo.

Oggi ho rotabili di una ventina di amministrazioni diverse, molto FS e svizzero principalmente ma anche spagnolo, turco, russo, norvegese… Che c'azzecca? Che sono treni che ho preso, che ho visto, che ho fotografato… oppure di cui solo avevo sentito parlare, o su cui sognavo sarei una volta salito… Il plastico? Un circuito di prova costituito da tre ovali concentrici Geoline con una ventina di scambi, 3 m x 1.30 m, in cantina perché di più non riesco. Analogico nonostante svariati multimouse + Z21 e z21 nonché una ECOS 2 aspettino pazientemente di essere messi in servizio… Poi per le composizioni pesanti o un po' più di realismo c'è il club, dove data la predominanza di märklinisti il plastico a 3 rotaie è più sviluppato di quello in CC, quindi ho deciso di comprare anche qualche rotabile da far girare lì… Sul due rotaie, la settimana scorsa ho portato le mie ALn 990 Vitrains per farle sgranchire un po', un altro socio aveva preparato un autocuccette Oostende-Biarritz SNCB mentre un terzo era intento ad ammirare il suo ICE DB Fleischmann in composizione sostenuta ma credo non completa… Stavano benissimo insieme!... :mrgreen:

Come è stato detto prima di me, i treni sono la nostra passione perché ci danno emozioni, suscitano ricordi, evocano un tempo o un luogo o una situazione che hanno per noi un significato particolare. Quando ero ragazzino mi facevo portare in stazione a Gallarate a vedere il TEE Lemano in transito, e mettere in fila su un binario o in vetrina le vetture Roco con una bella 444 davanti mi permette di tornare indietro nel tempo… Certo sul plastico di S. Satiro fanno un altro effetto (bellissime le foto pubblicate qualche tempo fa sul forum con il TEE in stazione, inclinato sulla rotaia esterna leggermente sopraelevata in curva…), io non ho la capacità di arrivare a tanto e mi accontento.

Allora sono un fermodellista? Certo, come tutti gli altri che mi hanno seguito fin qui, e anche quelli che non hanno letto il post perché l'han visto troppo esteso. Come tutti quelli che montano enormi corrimani o tergicristalli sulle loro locomotive, oppure li ricostruiscono perché li preferiscono più veritieri. Come quelli che fanno circolare i treni senza passeggeri o i merci senza carico, ma anche quelli che spendono più in luci ed omini che nel costo della vettura stessa.

Adesso arriveranno le borsettate? Pace, basta che nella borsetta mettiate un po' di soldi così magari resta qualcosa per comprare i prossimi modelli… o lo spargierba elettrostatico (come? Non si addice all'intorno dei binari Roco Geoline? Eh beh, tutto non si riesce a fare…).

In chiusura, riporto la definizione di "modellismo" tratta dal dizionario Sabatini-Coletti:

Modellismo:
• Arte e attività in base a cui si riproducono, in dimensioni ridotte, certi oggetti, spec. navi, aeroplani, veicoli o strutture per ragioni di lavoro, come hobby ecc.
• 2 Collezionismo di modellini

e con questo… pace e treni a tutti :D

Edelweiss


Top
 Profilo  
 
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 80 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1, 2, 3, 4, 5, 6  Prossimo

Tutti gli orari sono UTC + 1 ora [ ora legale ]


Chi c’è in linea

Visitano il forum: Google [Bot], Google Adsense [Bot] e 35 ospiti


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
banner_piko

Duegi Editrice - Via Stazione 10, 35031 Abano Terme (PD). Italy - Tel. 049.711.363 - Fax 049.862.60.77 - duegi@duegieditrice.it - shop@duegieditrice.it
Direttore editoriale: Luigi Cantamessa - Amministratore unico: Federico Mogioni - Direttore responsabile: Pietro Fattori.
Registro Operatori della Comunicazione n° 37957. Partita iva IT 05448560283 Tutti i diritti riservati Duegi Editrice Srl