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 Oggetto del messaggio: Re: Un autotreno di lusso: ATR 100
MessaggioInviato: giovedì 28 giugno 2018, 22:18 
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A proposito della livrea, verniciature ed altro, per onore di completezza mi corre l'obbligo di citare un'ultima fonte, più che attendibile. Dal testo di una fascicolo di G. Cornolò, "Una leggenda che corre", Breve storia dell'elettrotreno e dei suoi primati, alla pagina 51, a conclusione del paragrafo in oggetto leggo testualmente: " Il 26 marzo 1960, splendente nei suoi colori grigio nebbia e verde magnolia (gli stessi degli ETR 300), l'ETR 221, primo della serie, effettuava la corsa ufficiale di prova da Bologna a Milano, raggiungendo in due riprese i 170 km/h ed offrendo nel complesso un'ottima prestazione". Questa volta la frittata è ribaltata e credo che nella nostra bibliografia in passato non sia mancata un po ... di confusione!
Saluti perplessi.


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 Oggetto del messaggio: Re: Un autotreno di lusso: ATR 100
MessaggioInviato: mercoledì 4 luglio 2018, 17:56 
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Ritorno ad esporre i vari step di costruzione relativi al modello ATR 100 versione castano-isabella dopo la prima trasformazione, con l’eliminazione della cucina e l’istituzione di nuovi posti a sedere. Dalle immagini si può capire come ho dovuto affrontare l’aggiornamento della carrozza 1, che nel modello precedente era stata conformata alla numero 3 dopo la seconda trasformazione, e di cui avevo anticipato alcune fasi in alcuni fotogrammi precedenti. Il modello della carrozza 1 definitivo è già stato riprodotto con un nuovo stampo, dove sono stati aggiornati i respingenti che, secondo la versione prescelta, devono avere la base di attacco alla carrozzeria tramite delle piastre flangiate rettangolari, oltre alla modifica di alcuni finestrini, la cui sequenza sulle fiancate non corrisponde esattamente alla carrozza 3, come nel Trebello già realizzato. Insomma si notano i particolari differenti riportati sulla nuova carrozza 1. Ma la carrozza 3, oggetto dell'intervento dio aggiornamento, che proviene direttamente dallo stampo del Trebello, ha proprio bisogno dell’aggiornamento dei respingenti, per renderli uguali a quelli della carrozza 1 già stampata. Ebbene, in sequenza si vedono i passaggi della nuova realizzazione con l’aiuto di stucco a riempimento dei fori dei precedenti respingenti e l’aggiunta di un segmento di plastica da 0,50 mm di spessore e della grandezza uguale a quella della carrozza 1. Dopo aver fatto ciò ho proceduto a forare con punta da 0,5 mm in corrispondenza dei bulloni delle flange oltre a praticare il foro del respingente vero e proprio con punta da 2,00 mm per ospitare lo stelo del respingente. Da premettere che i respingenti piccoli di questa versione derivano direttamente dal kit della ALn 556 FIAT della famosa ditta KEYSER, di cui avevo preventivamente ottenuto delle copie, come mia abitudine.


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Commento file: Si notano le differenze di stampo della nuova carrozza 1.
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 Oggetto del messaggio: Re: Un autotreno di lusso: ATR 100
MessaggioInviato: mercoledì 4 luglio 2018, 18:03 
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Nel frattempo ho preparato i telai dei nuovi carrelli, secondo il metodo dei precedenti utilizzati per il Trebello. Dalla sequenza si può capire come ho proceduto, utilizzando dei segmenti di plasticare da 2 mm di spessore e delle misure deducibili dalle foto stesse. L’importante è che questi cubetti di plasticare incollati a strati in numero di 4 (per cui 4 x 2 mm = 8 mm di spessore finale) e che diverranno quindi i distanziatori delle due lastrine reggi assi e quindi incollati a formare il carrello definitivo. Ricordo che gli assi sono inseriti direttamente nelle lastrine prima degli incollaggi, in modo che alla fine il carrello diventa un blocco solido e indeformabile, da cui si possono estrarre le ruote solo sfilandole dagli assi lateralmente. Ad asciugatura avvenuta interverrò per sagomare ulteriormente il carrello alle estremità, affinché esso mostri la minor estensione possibile all'interno della carrozzeria.



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Commento file: Questi sono i cubetti di plastica da 2 mm uniti insieme a formare uno spessore di 8 mm e sagomati in forma di spessori-distanziatori.
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 Oggetto del messaggio: Re: Un autotreno di lusso: ATR 100
MessaggioInviato: giovedì 5 luglio 2018, 16:35 
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Seguo con molto interesse questo tuo lavoro e per darti un aiuto volevo segnalarti un articolo al seguente link:

https://scalaenne.wordprees.com/2016/07/02/fs-atr-100-e-ats-1

ci sono foto originali del tempo, ma soprattutto i disegni degli interni delle varie carrozze e anche foto degli interni, oltre a una lista dei modelli prodotti in scala H0 e N, con le verniciature delle varie versioni che potrebbero esserti di aiuto.

buon lavoro

Stanislao


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 Oggetto del messaggio: Re: Un autotreno di lusso: ATR 100
MessaggioInviato: sabato 7 luglio 2018, 7:39 
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Grazie per la cortesia Stanislao, ma Google non mi permette di entrare nel sito che tu mi proponi, perché non sicuro (almeno questo è quanto mi annuncia). Comunque la documentazione che mi citi è già in mio possesso da molto tempo, poiché tutte le informazioni che ho rilevato sono il massimo che esista dell'argomento. HF, Zanatta e tutte le versioni in scala N sono riproduzioni già note e diffuse. Anzi ci sono notizie di ultima ora provenienti direttamente dalla nostra rivista, per cui ti ringrazio e vado avanti. Ci sono foto e rilevamenti anche da altre vecchie pubblicazioni ormai introvabili. Probabilmente ne troveremo di nuove nella pubblicazione annunciata dalla DueGi Editrice che sarà nelle edicole in questi giorni. Vedi locandina Home Page.
Saluti.


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 Oggetto del messaggio: Re: Un autotreno di lusso: ATR 100
MessaggioInviato: sabato 7 luglio 2018, 12:26 
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C'è un piccolo refuso nel link, eccolo corretto : https://scalaenne.wordpress.com/2016/07 ... 0-e-ats-1/


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 Oggetto del messaggio: Re: Un autotreno di lusso: ATR 100
MessaggioInviato: sabato 7 luglio 2018, 18:28 
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Grazie Riccardo, infatti mi riferivo a questo link, in quanto già suggeritomi da amici. E' una base di partenza per dare un'idea del modello già costruito da altri grandi modellisti e del fine a cui tendere se si vuole ottenere un buon risultato. Ma spero che nel nuovo fascicolo in vendita tra breve per i caratteri della DueGi "Tutto Treno", il 1° fascicolo "Automotrici FS", ci siano informazioni maggiori e documentali al riguardo.
Saluti.


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 Oggetto del messaggio: Re: Un autotreno di lusso: ATR 100
MessaggioInviato: domenica 8 luglio 2018, 14:13 
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Piccole aggiunte al lavoro che possono dare qualche spunto ulteriore. Ecco come appare il mantice di intercomunicazione dopo i lavori di adattamento all'originario monoblocco in plastica del convoglio tedesco, pezzo che è stato rastremato da tutte due i lati, nonché nella sezione prospettica, in modo da iscriversi il più comodamente possibile nella sagoma interna delle nuove carrozze dell'ATR. Questo passaggio mi era sfuggito nella prima parte, ma dato che mi ritrovo a ripetere certe manovre costruttive cerco di ampliare il contenuto.
La testa della vite che si intravvede al vertice superiore del mantice deve permanere se si vuole mantenere il cinematismo originale, ma ho dovuto incidere l'invito del foro per cercare di annegare la testa nella plastica, in modo da farla sparire alla vista. Inoltre ho dovuto anche accorciare di circa 2 mm il cilindro inferiore del mantice per abbassarlo al livello dei lati interni delle carrozze, sempre per quel motivo di esubero di misure iniziale. Effettivamente i lavori di adeguamento sono proprio tanti, ma con pazienza sono arrivato allo scopo prefissato.


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 Oggetto del messaggio: Re: Un autotreno di lusso: ATR 100
MessaggioInviato: venerdì 13 luglio 2018, 12:07 
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Ecco lo stato dei lavori del secondo ATR in lavorazione. La verniciatura è avvenuta con l'utilizzo della vernice originale delle FS, procuratomi da un amico, e devo dire che non si deteriora affatto, pur avendola conservata già da almeno 10 anni in barattolo di vetro, e quando apro il contenitore per prenderne una piccola dose la trovo sempre in perfetta elasticità e untuosità. L'unico difetto di questa vernice è che è troppo lucida e riflettente. Vero che le locomotive escono dalle officine splendide e luccicanti, ma nel nostro piccolo non è molto attraente questa resa. Allora ho pensato di utilizzare un opacizzante a base d'acqua, che risulta bianco come il latte (acquistabile presso un ferramenta), ma che alla fine non mi ha soddisfatto del tutto, visto che il risultato è alquanto modesto, se non inutile. Mi sono rivolto quindi ad un prodotto in bomboletta a base acrilica, che notoriamente non è consigliabile spruzzare su una vernice sintetica, poiché il risultato sarebbe un effetto raggrinzimento della superficie, fino al completo distacco a squame. Ho voluto provare lo stesso, sempre previo tentativi su superfici di scarto e l'unica accortezza per ottenere un buon risultato è quello di spruzzare le scocche con brevi e distanti getti, tali da formare un sottilissimo strato iniziale. Subito dopo ho ventilato la scocca, visto che l'acrilico ha la proprietà di asciugarsi in fretta, e così ho evitato che il prodotto potesse incidere sulla vernice alchidica. Questa operazione è stata ripetuta più volte, sempre con getti distanti e brevi, fino ad ottenere l'opacità desiderata. Questo passaggio va a beneficio di coloro che hanno difficoltà a reperire le ottime vernici Puravest o le altrettanto efficaci e famose della Molak. Lo stesso ho fatto per la vernice argento del tetto, che ricopre tutto l'imperiale del convoglio. Ho usato una vernice a spruzzo in bomboletta grigio argento che serve per ricoprire i metalli.
Due parole sulla marmitta di scarico della caldaia AVA, che caratterizzava la carrozza 1 e serviva per il riscaldamento del convoglio. La caldaia si trovava subito dietro la salita del macchinista e vicino alla colonna di scarico del motore Diesel. Per questo gli scarichi sono disposti alquanto ravvicinati. Io ho ottenuto il silenziatore con un tondino di ottone da 2,5 mm di diametro, in cui ho inserito un filo di ottone da 1 mm, da un lato immerso nello sbalzo del tetto e dall'altro a svettare come tubo di scarico. L'ancoraggio invece è ottenuto con filo di ottone da 0,4 mm saldato alla marmitta e incollato in fori del tetto.
Il lavoro volge così al termine, ma rimangono ancora i vetrini da applicare e questi sono diversi dalla foggia precedente, cioè a quelli dell'ATR Tebello. Ma questo sarà oggetto della prossima puntata.
Alla fine posterò di nuovo qualche filmato, che secondo me dà un'immagine completa del mezzo.


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Commento file: Qui la realizzazione dello scarico della caldaia AVA.
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 Oggetto del messaggio: Re: Un autotreno di lusso: ATR 100
MessaggioInviato: sabato 14 luglio 2018, 18:53 
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In merito alle scritte del "Trebello" in grigio-verde, ti segnalo che in una immagine dell'ATR 106 risalente al maggio del 1961, all'interno del famoso rettangolino posto sotto al respingente destro (sinistro per chi guarda il frontale) ho trovato la seguente scritta:

TO. O. RIP. G.
8. 1. 58

...e sotto immediatamente:

R.s. TO.O. 13.8.59

(per quel che si può leggere....magari verificando quando sono state fatte trasformazioni e riparazioni a seguito di guasti gravi.....)


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 Oggetto del messaggio: Re: Un autotreno di lusso: ATR 100
MessaggioInviato: domenica 15 luglio 2018, 9:18 
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Grazie Luigi, molto gentile. Evidentemente sei riuscito a leggere o a risalire ai dati originali. Grande!. Adesso si tratta di riprodurli in scala sotto forma di decals. Vedremo cosa riuscirò a fare.
Ancora grazie e al prossimo step, a cui sto lavorando.
Claudio N.


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 Oggetto del messaggio: Re: Un autotreno di lusso: ATR 100
MessaggioInviato: giovedì 19 luglio 2018, 16:21 
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Dopo le prime corse di prova del nuovo ATR ho proceduto a costruire e incastrare i vetrini dei singoli finestrini come da passata esperienza, ma con alcune nuove aggiunte. Ovviamente i due parabrezza originari che erano frammentati in cinque lastre di vetro verticali per ciascun finestrino, con l’aiuto di stecchette che tenevano insieme gli elementi di vetro, sono stati riprodotti , utilizzando degli spezzoni di acetato, materiale reperibile nelle scatole delle camicie nuove o simili. Ritagliato il pezzettino di plastica in forma di trapezio secondo la forma del finestrino, ho piegato in tre parti tale plastica, che fa un pò di resistenza ma una volta riportata alla linearità del piano conserva la traccia della piegatura e quindi simula la stecca di montante che supporta le lastrine di vetro. L’effetto ottenuto sembra confortante e ho continuato a realizzare gli altri vetrini come in precedenza per l’altro ATR. C’è senz’altro una differenza tra i due frontali che ho fotografato se si confrontano i finestrini di testa. Infatti l’incisione delle stecchette è più marcata sulla testata dove ho usato un foglio di acetato più spesso dell’altro. L’effetto è pressoché uguale, ma io mi sono trovato a fare questa scelta. Dopo di ché non ho voluto rifare il lavoro su una delle due testate per omologare il tutto.
Dalle foto si notano poi altre aggiunte come il vetro doppio dei finestrini, che nelle versioni precedenti erano a scorrimento verticale, per cui una sezione (quella superiore) in posizione chiusa si sovrapponeva alla sezione fissa (in basso). Per rendere questo effetto ho proceduto come nella versione del Trebello con in più l’aggiunta di uno spezzone ricavato da una strisciolina più stretta e di spessore 0,25 mm, che ho incollato in posizione sovrapposta e che simula un finestrino chiuso. Su di essi poi ho realizzato i vetrini dei depluvio, come nella versione grigio-verde. Per questo lavoro ho usato sempre colla vinilica, in quanto una volta asciutta diventa trasparente.
Un particolare che io definisco di libera interpretazione è dato da quelle piccole griglie che sovrastano il primo finestrino della carrozza 1. Ho dovuto sagomare un pezzettino di plastica rigata che dovrebbe simulare quella piccola griglia (probabilmente in vetro anch’essa) che si intravvede in ogni fotografia del prototipo di questa versione e che si trova al posto del gocciolatoio presente sugli altri finestrini.
A questo punto il modello appare ormai in dirittura d’arrivo. Nel prossimo step spero di mostrare il modello completo dei passamano e dei ritocchi definitivi, oltre ad un video del modello in corsa.


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MessaggioInviato: sabato 21 luglio 2018, 9:05 
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Località: MATVTIA
Spettacolare!
Grande Claudio.

Ciao.

Maurizio


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 Oggetto del messaggio: Re: Un autotreno di lusso: ATR 100
MessaggioInviato: sabato 21 luglio 2018, 10:53 
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Messaggi: 106
Ciao Claudio,
lo stemma frontale Fiat con sfondo rosso come lo hai realizzato?


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 Oggetto del messaggio: Re: Un autotreno di lusso: ATR 100
MessaggioInviato: sabato 21 luglio 2018, 14:09 
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Salve amici. Grazie Maurizio.
Per Bombardier: sembrerà strano ma questo stemmino lo avevo preparato tempo fa per le ALn 556 FIAT della cessata KEYSER, con semplice rimpicciolimento di una foto tramite il PAINT. Non ero sicuro che sarebbe riuscito questo tentativo, ma alla fine, pur non essendo chiarissima come definizione, può bene far la sua figura sul mezzo in questione. Certamente non ci sono riuscito al primo tentativo, ma poi mi sono accorto che il bianco di Paint su sfondo rosso o gradazioni di rosso riesce sempre ad apparire efficace. Per cui ho provato anche con le targhe delle locomotive, previo ritocco delle foto che intendevo riprodurre in scala. Un altro caso è il bianco su sfondo verde, che riesce a evidenziarsi col Paint quanto basta per essere quasi leggibile. Essenziale è usare fogli da carta fotografica, cioè "gloss". Infatti su questi fogli l'incisione è precisa e soddisfacente. Su carta comune la stampa è inutilizzabile. Mi è bastato infine ritagliare il rettangolino e incollarlo con goccia di vinavil. Per incisioni più sofisticate naturalmente il Paint non basta, ci vuole una grafica vettoriale.
Saluti.


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