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 Oggetto del messaggio: Banchi ACE.
MessaggioInviato: sabato 6 ottobre 2018, 13:46 
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Frugando qua e la ho ritrovato una scatola di "chiavi telefoniche" che un tempo, in modo fortuito, riuscii a strappare alla furia distruttrice delle ruspe.

Immagine

Immaginehost per immagini

Questi oggetti si dividono essenzialmente in due tipi, nella foto in cui si vedono lato azionamento, quella a sx è senza blocco, l'altra con blocco, ossia: per manovrarla deve essere prima sbloccata sollevando l'impugnatura. Erano usate dalle operatrici del centralino il vecchio "12" e simili, ai tempi ormai remotissimi della teleselezione manuale.

I pacchi molle dei contatti possono essere formati a piacere per poter commutare anche molti circuiti contemporaneamente, ed anche in questo si dividono in due tipi: a 2 ed a 3 posizioni; le combinazioni sono molte.

Li presi perché vedevo in loro la possibilità di realizzare dei banchi ACE modellistici, cosa che poi non ho mai fatto. Ho bisogno di spazio e se qualcuno li vuole mi contatti, non li vendo li regalo. Sono 20 in tutto.


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 Oggetto del messaggio: Re: Banchi ACE.
MessaggioInviato: sabato 6 ottobre 2018, 14:58 
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Marcello.... se non ci sono problemi te le prendo io.... per la contentezza della mia signora.


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 Oggetto del messaggio: Re: Banchi ACE.
MessaggioInviato: sabato 6 ottobre 2018, 16:28 
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Mandami un MP.


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 Oggetto del messaggio: Re: Banchi ACE.
MessaggioInviato: sabato 6 ottobre 2018, 17:21 
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Ancora di quella roba in circolazione :roll:
:lol: :lol: :lol:


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 Oggetto del messaggio: Re: Banchi ACE.
MessaggioInviato: domenica 7 ottobre 2018, 12:43 
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Iscritto il: venerdì 20 gennaio 2006, 19:41
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Scusa ma perchè hai definito quei tasti come componenti di banchi ACE ?

PS:
Ah, ho capito, intendi che potrebbero essere usati in modellismo a tale scopo... ovvero come andarsi a cercare delle grane.. :mrgreen:


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 Oggetto del messaggio: Re: Banchi ACE.
MessaggioInviato: domenica 7 ottobre 2018, 17:14 
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Gli antichi erano dei fenomeni con nulla facevano il massimo che si potesse pretendere, basterebbe vedere come funzionava la tastiera per la selezione (in quei tempi esistevano solo i dischi), per restare allibiti.


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 Oggetto del messaggio: Re: Banchi ACE.
MessaggioInviato: lunedì 8 ottobre 2018, 9:15 
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Tz ha scritto:
Scusa ma perchè hai definito quei tasti come componenti di banchi ACE ?

PS:
Ah, ho capito, intendi che potrebbero essere usati in modellismo a tale scopo... ovvero come andarsi a cercare delle grane.. :mrgreen:


Dai Fausto l'ACE è semplice... è la serratura stevens che è più complicata... :lol: :lol: :lol:


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 Oggetto del messaggio: Re: Banchi ACE.
MessaggioInviato: lunedì 8 ottobre 2018, 22:35 
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Si, ma se Marchello mette le leve deve mettere anche le serrature, senza dimenticare il clak :mrgreen:

Va beh ... ricordi di tempi andati :lol: :lol: :lol:


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 Oggetto del messaggio: Re: Banchi ACE.
MessaggioInviato: lunedì 8 ottobre 2018, 23:06 
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Le leve dell'ACE sono queste...

Immagine

quasi tutte hanno una posizione centrale, tre avanti e tre indietro... :mrgreen:


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 Oggetto del messaggio: Re: Banchi ACE.
MessaggioInviato: martedì 9 ottobre 2018, 11:21 
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Nella riduzione in scala si riducono i raggi delle curve a circa 1/8
...
quindi alle leve si possono togliere due posizioni per parte: nostalgico
:lol:


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 Oggetto del messaggio: Re: Banchi ACE.
MessaggioInviato: martedì 9 ottobre 2018, 21:06 
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marco_58 ha scritto:
Nella riduzione in scala si riducono i raggi delle curve a circa 1/8
...
quindi alle leve si possono togliere due posizioni per parte: nostalgico
:lol:

Marco lo dice con l' ironia, ma di fatto le leve hanno un meccanismo che elettrotecnicamente non è molto eludibile.
Mi spiego meglio (per chi non lo sapesse, ovviamente, non per quelli che sono intervenuti).
Ogni leva ha varie posizioni lungo la corsa.
Le posizioni estreme sono usate per comandare dei contatti che stabiliscono delle condizioni. P.es. dare consenso ad un segnale.
In ferrovia, dare consenso ad un segnale è la cosa più pericolosa che si possa fare, quindi quella condizione deve essere raggiunta solo se sussistono tutte le condizioni necessarie.
Ne consegue che, un pò prima di arrivare alla posizione estrema che comanda il segnale (o altro), la leva deve bloccarsi ed attendere che siano confermate le condizioni necessarie.
Per ottenere questo, c' è un meccanismo con una slitta e dei denti che la fà bloccare.
Il verificarsi delle condizioni è una serie di contatti elettrici di altri apparecchi. I contatti sono in serie, quindi la corrente attraversa uno dopo l' altro i contatti di consenso. Arrivata alla leva, la corrente ne aziona l' elettromagnete, che sblocca l' avanzamento dalla penultima posizione, consentendo di porre la leva a fondo corsa.

Se si dispone di una leva senza elettromagnete, come quelle di Marcello, occorre introdurre logica aggiuntiva per validare il consenso della leva.

Stando in elettrotecnica, si possono aggiungere relè e quant' altro per simulare il sistema dell' elettromagnete. Poi, il resto dei circuiti potrà essere come il vero.

Se si usa un scheda elettronica a microprocessore, si può integrare in esso la logica che surroga il meccanismo di consenso ad elettromagnete.

In entrambi i casi un sistema potrebbe essere il seguente :
- la leva ha solo due posizioni e simula una vera leva con solo due posizioni utili : p.es. un deviatoio
- portando la leva a fondo corsa, si accende una prima spia rossa
- verificandosi le condizioni che azionerebbero l' elettromagnete, la spia rossa si spegne e viene azionato un relè che conferma la posizione della leva
- il relè dovrebbe avere il numero dei contatti richiesto dalla logica ferroviaria a valle

Non è una simulazione perfetta poichè manca di alcuni aspetti.
Per esempio : la vera leva di segnale può essere momentaneamente riportata alla posizione subito precedente per chiudere il segnale, senza che cadano le condizioni presenti. Può poi essere riportata a fondo corsa per aprire nuovamente il segnale.
Con le leve di Marcello, o con altri commutatori similari oggi in commercio, si potrebbe simulare una situazione simile se si disponesse di leve a 3 posizioni.

Non sò se mi sono spiegato. In caso di domande risponderò.


Quelle sono ipotesi ma, ovviamente, il vero è impagabile :
Allegato:
IMG_8312 ritagliata e al 20percento.JPG
IMG_8312 ritagliata e al 20percento.JPG [ 44.79 KiB | Osservato 9458 volte ]


questo è un ADM (Apparato Deviatoi Manuali), l' antenato dell' ACE.
Per azionare le leve si opera nello stesso modo e la leva funziona allo stesso modo, eccetto il fatto che ha anche dei vincoli meccanici rispetto alle altre leve ed alle chiavi nelle toppe.

E' collegato ad un plastico/diorama (nella foto non lo era ancora) e lo si usa come quando era collegato alla sua stazione.

Ne venderebbero poche, sarebbero complicate da inserire in un impianto, ma un sogno dice che sarebbe bello che una casa ne mettesse i commercio un tipo da ACE (senza serratura meccanica !). Ma, tranquilli, è solo un sogno.


Stefano Minghetti


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 Oggetto del messaggio: Re: Banchi ACE.
MessaggioInviato: martedì 9 ottobre 2018, 21:54 
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So di che si tratta e so anche che non è possibile riprodurre il vero funzionamento del banco ACE con quelle chiavi. Però, visto e considerato che i contatti che si possono montare sono molti avevo pensato che una leva può inibire elettricamente quelle incompatibili, che se azionate mandano un segnale acustico di errore. Si fa per giocare. Comunque un banchino piccolo piccolo sarebbe stato bello.


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 Oggetto del messaggio: Re: Banchi ACE.
MessaggioInviato: mercoledì 10 ottobre 2018, 7:40 
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Oltre ai vincoli elettrici nell'ACE c'è anche una consistente serratura meccanica, costituita da barre trasversali tra le leve, che realizza meccanicamente le incompatibilità tra leve.


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 Oggetto del messaggio: Re: Banchi ACE.
MessaggioInviato: mercoledì 10 ottobre 2018, 10:27 
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Tz ha scritto:
Oltre ai vincoli elettrici nell'ACE c'è anche una consistente serratura meccanica, costituita da barre trasversali tra le leve, che realizza meccanicamente le incompatibilità tra leve.


La serratura è il vero cuore dell'ACE ed è la cosa più difficile da realizzare.

Anch'io nel mio piccolo ho realizzato dei mini ACE con i tipici interruttori da elettronica a 2 e 3 posizioni e realizzando poi i relè di leva, ma la serratura meccanica non sono mai riuscito a collegarla.

Con le leve di Marcello diventerebbe più realistico.


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 Oggetto del messaggio: Re: Banchi ACE.
MessaggioInviato: giovedì 11 ottobre 2018, 21:08 
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Ho disegnato un piccolo schema per come potrebbe essere un piccolo ACE con gli interruttori di Marcello.
E' molto semplificato. Non ho disegnato vincoli per circuiti di binario.
Non ho disegnato l' azionamento degli scambi.
Può essere quello a scarica capacitiva servoassistito a relè, in modo che, a scambi inibiti, le leve deviatoio non abbiano effetto.
Le spie bianca e viola vanno collegate al microswitch del relativo deviatoio.
Allegato:
Apparato stazione tre binari - 1.JPG
Apparato stazione tre binari - 1.JPG [ 104.92 KiB | Osservato 9267 volte ]

Lo schema è una base di partenza e và affinato.
Allo stato fà le seguenti cose :
- dapprima si azionano le leve di deviatoi per settare la posizione voluta
- poi si aziona la leva del segnale : protezione (ed avviso) o partenza (se la protezione non è a via libera, l' avviso resta a via impedita tramite contatti di mutua esclusione)
- al transito del treno viene azionato un contatto (Ped che può essere un circuito rivelatore di presenza ad assorbimento o un pedale fisico tramite un relè) che mette a via impedita il segnale, indipendentemene dalla relativa leva
- in caso di emergenza si può annullare l' operazione (elettricamente è leggermente diverso dal vero) premendo il tasto TL, che libera

Ha le seguenti protezioni :
- se erroneamente viene posto a via libera un segnale mentre è attivo quello del senso opposto, si accendono spie rosse alle levette dei segnali stessi (filo grigio). I segnali restano a via impedita
- se è aperto un qualsiasi segnale, si accendono spie rosse alle leve dei deviatoi per significare di non muoverli (filo rosso)
- se la leva del segnale di protezione è a via impedita e viene azionata quella dell' avviso, l' avviso resta a via impedita

Un punto importante riguarda il comando dei segnali, che copia la logica del vero : il segnale passa ad una condizione meno restrittiva solo se arriva tensione.
Un relè, che può essere posto nelle immediate vicinanze del segnale stesso, si incarica di eseguire la funzione sopradescritta.
In mancanza del comando il relè è diseccitato ed alimenta la luce più restrittiva (giallo per l' avviso, rosso per protezione e partenza, nero per le vele inferiori).
In questo modo il via libera può arrivare solo quando la serie di contatti di leve e relè ha sommato la condizione, appunto, di via libera.

E', così, giusto per parlare.
Se avrete domande, risponderò volentieri (con circa uno .. due gg di ritardo).

Qualcuno potrebbe notare che ha molti fili. Giusto, ma il vero ne ha di più.


Stefano Minghetti


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