Oggi è mercoledì 24 dicembre 2025, 0:43

Tutti gli orari sono UTC + 1 ora [ ora legale ]




Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 60 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1, 2, 3, 4  Prossimo
Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: Mettiamo il caso
MessaggioInviato: giovedì 5 settembre 2019, 6:00 
Non connesso

Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 7:15
Messaggi: 365
Bomby, ma tu fai parte della categoria "elite" a cui appartengo (fortunatamente) anche io: quelli che hanno avuto qualche forma ereditaria o di imprinting!
I miei genitori mi hanno sempre detto che nel seggiolone, non si riusciva a farmi mangiare se in ferrovia non passava un treno, quindi seggiolone alla finestra (inverno) o direttamente sul balcone (estate).
Poi da bambino i treni li ho sempre visti come nei plastici, i nonni abitavano appena sopra lo scalo merci e stazione di Como S.G.

Crosshead, per i ragazzi, come gruppo (Sala Stazione Carnate), abbiamo avuto per vari anni il "plastico dei ragazzi", con il quale riuscivi ad attrarne vari, dalle elementari alle superiori.
Per la realizzazione, li si aiutava per le cose che non potevano fare autonomamente, ma per il resto si cercava di tenere un occhio e lasciarli fare.
Doppio anello 7x2m, con tre tracciati separati.
Permetteva di avere, quando lo si faceva funzionare, fino a 3 ragazzi "macchinisti" e un "dirigente movimento" adulto, per gestire di movimento dei ragazzi...
Ancora oggi, pur malconcio, alla esposizione annuale attira bambini.
Penso che l'esperienza sia stata positiva per vari ragazzi, purtroppo negli anni è proprio diminuito il numero di quelli che si interessavano e degli adulti che potevano seguirli (io per primo, mea culpa).

Lamps


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: Mettiamo il caso
MessaggioInviato: giovedì 5 settembre 2019, 7:46 
Non connesso

Iscritto il: domenica 4 marzo 2018, 23:42
Messaggi: 365
Località: Granducato di Toscana
Io penso non esista una regola ben precisa.
Mio padre ha tentato di farmi appassionare al suo amatissimo hobby, gli acquari e gli squali (è un ricercatore biologico) ma è un qualcosa di cui non mi è mai fregato nulla di nulla. Io mi sono appassionato di treni veri e in scala praticamente dalla culla e non ho mai smesso. C'è da dire che i miei, capito l'andazzo, hanno fatto di tutto per alimentare la mia passione, con tanto di valanghe di Mondo Ferroviario e Tutto Treno regalati ogni mese dai 4 anni in su (che nemmeno sapevo leggere). A mio padre un po' è dispiaciuto che di pesci e squali non me ne fregasse nulla, ma poi se n'è fatto una ragione!
Paradossalmente, un collega di mio papà aveva un bellissimo plastico in scala N che io adoravo più di ogni altra cosa. Lui era -ed è tuttora!- un grande appassionato di treni. Sapete di cosa era appassionatissimo il figlio? Di dinosauri. :oops:
Ora io ho 30 anni e penso che far appassionare un eventuale figlio ai treni sia un po' una battaglia persa, non mi faccio alcuna illusione. :wink: Se si appassionerà vedendo il plastico bene, altrimenti... problemi suoi. :lol:


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: Mettiamo il caso
MessaggioInviato: giovedì 5 settembre 2019, 8:31 
Non connesso

Iscritto il: martedì 7 febbraio 2006, 9:37
Messaggi: 1428
Credo che voler far appassionare un figlio alle passioni del padre sia una battaglia inutile, infruttuosa ed anche poco rispettosa.
Proiettare sui figli le proprie passioni, aspettative, desideri - da padre - è una tentazione latente che si ripropone a sistematica cadenza temporale: gli hobby, la scuola, il lavoro, ma anche più subdolamente i film, i cartoni animati...
Noi possiamo "proporre" e "stimolare", ma le reazioni sono il frutto della contingenza, della natura delle persone, dell'ambiente, della personalità....
Con mio figlio ogni tanto giochiamo ai treni; poco e sempre meno.
A lui interessano ben poco. Preferiscea altro: il calcio, la campagna, i trattori e mille altre cose.
Anche io avevo la campagna, la stessa campagna dove lui si sente tanto a suo agio; che però non destava in me alcun interesse particolare.
Ho provato a realizzare insieme un piccolo plastico; alla fine mi sono trovato a fare il lavoro da solo.

Insomma, ciascuno è come è; inutile forzare.

AF


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: Mettiamo il caso
MessaggioInviato: giovedì 5 settembre 2019, 10:15 
Non connesso

Iscritto il: lunedì 8 novembre 2010, 10:44
Messaggi: 823
Località: Magione
Con mio figlio, quello minore,ho cominciato questo percorso 10 anni fa, aveva 3 anni. Per un po' ha partecipato, poi piano piano i suoi interessi si sono allargati a altro.
Non ho mai forzato il suo coinvolgimento, ma nutro la speranza che quello che sto realizzando possa avere un seguito negli anni a venire e che il "lascito" non finisca nel caminetto nelle serate fredde.
Intervengo qui e ora proprio perchè ieri mio figlio, ora tredicenne, è sceso nella stanza del plastico e ha spontaneamente rievocato tutti i momenti spesi insieme, gli acquisti fatti, ha rivendicato la proprietà di alcuni modelli a cui si sente legato. Ha anche rintracciato tutte le foto della costruzione del plastico in cui era presente, ricordandosi momenti e aneddoti a me sfuggiti via via nel tempo. Non so se questo lo condurrà verso un futuro modellistico, sono però sicuro che avrà comunque cura dell'"opera".


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: Mettiamo il caso
MessaggioInviato: giovedì 5 settembre 2019, 17:58 
Non connesso

Iscritto il: mercoledì 30 dicembre 2009, 21:09
Messaggi: 817
Località: Verona
crosshead ha scritto:
Mettiamo il caso che una persona ignorante in materia volesse farsi una cultura femodellistica, secondo voi da cosa dovrebbe iniziare?

Ciao
anch'io come molti ho tentato di invischiare in questa passione mio figlio e dopo mio nipote :( :(
Credo che il contatto con la realtà sia essenziale per un futuro fermodellista e plasticista. Lo porterei a Verona e a Novegro. E tu che sei di Brescia non deve mancare una visita al plastico della Brescia-Edolo. Per ultimo un viaggio di un giornata sul Bernina Express. Perchè il Bernina? Perchè è un treno a misura di bimbo-ragazzo, così piccolo che lo puoi toccare tutto, con quelle piccole rotaie, così colorato e pulito. Quando sali in carrozza ti sembra di salire su un bus di città senza scompartimenti, con grandi finestroni ricurvi che se alzi la testa vedi quel cielo blu e la luce accecante del ghiacciaio. E parti piano piano con calma così ti puoi guardare attorno e fare foto. Se poi sali sul Vagun Panoramic aperto ti sembra di essere in moto. E ti infili in paesaggi da fiaba, boschi, prati ruscelli mucche e poi arrivi a Ospizio. Scendi e respiri quell'aria dei 2200 con il ghiacciaio che ti guarda a un tiro di schioppo. E poi scendi a Skt. Moritz e vai a farti una cioccolata dal mitico Hanselmann.. :D :D Poi torni indietro e ti si aprono nuovi scenari.. Perchè questa ferrovia? Perchè con il resto delle Rhb, MGB, DFB è un plastico vivente in scala 1/1. Io mi rendo conto di essere una vespa che si è insinuata in un alveare di fameliche api grigio ardesia ma credo che sia difficile che si appassionino alla 100 porte e alle loco castano isabella cari ricordi di quando eravamo giovani.. E di attuale? Lunghi convogli che ti sfrecciano davanti agli occhi ammesso che hai il posto per ospitarli..
E se è preso da questo treno io gli comprerei un set iniziale di Kato in scala n del Bernina Express. Con poca spesa un convoglio completo, ovale, trasformatore il tutto da integrare successivamente. Su un'asse che riponi sotto il letto ti fai un plastico in maniera veloce. E' un prodotto fantastico (io ci ho fatto un plastico con 2 stazioni su 2 livelli, elicoidali viadotti ecc).
Ora se volete sorrider guardato come gli svizzeri appassionano i giovani al treno :mrgreen: :mrgreen: https://www.youtube.com/watch?v=cBQdQjcBXs8
Paolo


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: Mettiamo il caso
MessaggioInviato: giovedì 5 settembre 2019, 18:53 
Non connesso

Iscritto il: giovedì 21 giugno 2012, 14:23
Messaggi: 3792
Località: Massa Finalese (MO)
Paolo ti non apprezzi i treni di oggi perché non ti appartengono. Anni fa andando verso Novegro in treno incontrai un manipolo di 13enni che sapeva vita morte e miracoli di ogni TRAXX o Vectron o loco moderna. A me e a te (nonostante io sia più giovane di te, 27 quest'anno) di questi mezzi frega molto poco o niente: probabilmente è lo stesso interesse che aveva un appassionato della nostra età all'epoca all'uscita di ogni E.656 o Tigre: stupide locomotive di plastica senz'anima. Mentre magari chi era giovane all'epoca ne era entusiasta!
Io seguo il forum di photorail: ad oggi è pieno di ragazzi (e anche di persone più stagionate!) che va in giro per l'Europa in cerca delle nuove loco, magari nella colorazione più strana od originale. Altri invece cercano gli ultimi sprazzi di ferrovia "fatta come una volta"...


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: Mettiamo il caso
MessaggioInviato: giovedì 5 settembre 2019, 19:28 
Non connesso

Iscritto il: mercoledì 30 dicembre 2009, 21:09
Messaggi: 817
Località: Verona
..ooh Bomby! 27 anni. Sei una creatura :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
Hai perfettamente ragione. Io non amo il moderno (ha fatto fatica a comprarmi l'Allegra troppo moderna :D ) La mia voleva essere una eventuale strada da percorrere per trovare una scintilla di interessamento al mondo dei treni magari diversi dai "nostrani" vista la vicinanza di Tirano a Brescia.
Questo è un video seguendo gli orari sotto indicati magari da buttare là per vedere l'effetto che fà....
https://www.skylinewebcams.com/it/webca ... press.html
Paolo


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: Mettiamo il caso
MessaggioInviato: domenica 8 settembre 2019, 10:43 
Non connesso

Iscritto il: lunedì 4 luglio 2016, 22:17
Messaggi: 63
Località: Palermo
Oggettivamente come ha scritto qualcuno ogni epoca ha i suoi giocattoli ed i suoi giochi, ho due figli 40 e 36 anni, nessuno dei due è appassionato, ma tutte le volte (due) che ho detto magari vendo tutto, si sono opposti in modo molto forte, sostenendo che non sarebbe giusto farlo, vai a capire il perché….

Alla fine di giugno il "piccolo" che quando era bimbo a volte per mangiare doveva vedere girare i treni,viene da me e mi fa da quanto tempo non lavori sul plastico (esagerazione), ed io ma saranno tre anni, e mi fa, ho pensato di darti una mano, hai delle cose bellissime, insomma adesso passiamo insieme un poco di tempo cercando di costruire qualcosa, e si è aggiunta la mia nipotina più piccola che ha 5 anni.
Non tutto è perduto :D
beppe


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: Mettiamo il caso
MessaggioInviato: domenica 8 settembre 2019, 16:16 
Non connesso

Iscritto il: giovedì 21 giugno 2012, 14:23
Messaggi: 3792
Località: Massa Finalese (MO)
Mah, io ho una teoria: la passione si inabissa con l'adolescenza e riemerge una volta che ti sei fatto una famiglia... Non hai più tante distrazioni, hai una capacità di spesa costante, ecc.


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: Mettiamo il caso
MessaggioInviato: lunedì 9 settembre 2019, 20:38 
Non connesso

Iscritto il: mercoledì 1 ottobre 2008, 18:08
Messaggi: 109
Località: Bologna
Beh , posso solo aggiungere che , l'interesse per una determinata cosa ( in questo caso , i treni veri e / o modellini ) è e deve essere qualcosa di spontaneo , che ognuno ha dentro di se .

Vi porto il mio esempio :

Come a tutti i bambini , mi fecero inizialmente regalo di alcune autromobiline , cosa che non mi ha preso più di tanto , e per una questione " di pelle " non so come altro definirla , non mi hanno mai affascinato le auto dalla linea sportiva .

poi accadde il " colpo di fulmine " fra me , e i treni inizialmente i modelli e poi quelli veri :

Ricordo , quando ( sempre in tenera età ) mi regalarono uno start set Lima passeggeri , con locomotore diesel francese , e rimasi affascinato da quel coso :

infatti quell'aggeggio ( il locomotore ) che trainava dei cosi ( i vagoni ) aggangiati l'uno con l'altro e vincolati dai binari , l'ho trovato ingegnoso e fù subito colpo di fulmine !

Mi era capitato negli anni a venire , di sentirmi chiedere , se avessi ferrovieri in famiglia vista la mia passione per i treni , ed essendo sempre stato l'unico fra famigliari e parenti vari , ho dovuto quasi faticare , per spiegargli che non ne ho , e che questo mio interesse è sempre stato spontaneo ...


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: Mettiamo il caso
MessaggioInviato: martedì 10 settembre 2019, 13:20 
Non connesso

Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 19:16
Messaggi: 5159
Località: Roma
Cita:
Ogni epoca ha i suoi giocattoli. Ogni bambino desidera i giocattoli della sua epoca. Il trenino non e' piu' un giocattolo per bambini...


Stefano ha sintetizzato magistralmente quella che è la realtà delle cose. Aggiungerei solo che, fondamentalmente, non ci sono più neanche i treni.
Come citato da qualcuno, una bambina sapeva stupire un ferroviere riconoscendo i vari locomotori, oggi neanche quell'esercizio di memoria, per saper distinguere cosa?
I treni sono di una monotonia disarmante, lunghi suppostoni più o meno tutti simili, sia passeggeri che merci. Quando eravamo bambini la varietà di locomotive, carrozze e carri che potevi distinguere per tipo, paese, sistema di alimentazione. C'era sfizio a saperli distinguere uno dall'altro ma oggi? Fra un po'anche il treno composto da locomotiva e carrozze diventerà un ricordo del passato.
Cross rinuncia, lo so è un dispiacere non avere eredi ma se non gli è interessato finora, non lo sarà mai.
Non siamo tutti uguali.
Cerca invece qualche bella realtà comunitaria di ragazzi, che so un oratorio, una casa famiglia, che possa valorizzare una tua eventuale donazione futura che ti auguro più lontana possibile nel tempo.
O, in alternativa, vendi tutto e goditeli in giro per il mondo.


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: Mettiamo il caso
MessaggioInviato: martedì 10 settembre 2019, 16:07 
Non connesso

Iscritto il: giovedì 21 giugno 2012, 14:23
Messaggi: 3792
Località: Massa Finalese (MO)
Miura, il tuo è un discorso da ragazzo di ieri, da chi ha visto cose e pensa che all'epoca fosse tutto bello e meglio di oggi.
Pensaci un po', descrivimi pregi e difetti della ferrovia di allora con gli occhi non di un ragazzo, ma di uno della tua età che magari la deve anche usare.
I bei tempi non sono mai esistiti.


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: Mettiamo il caso
MessaggioInviato: martedì 10 settembre 2019, 16:47 
Non connesso

Iscritto il: sabato 4 luglio 2009, 22:25
Messaggi: 4050
Località: Brescia
Miura ha scritto:

Cerca invece qualche bella realtà comunitaria di ragazzi, che so un oratorio, una casa famiglia, che possa valorizzare una tua eventuale donazione futura



Vent'anni fa un carissimo amico senza figli, morendo mi incaricò di di prendermi cura del suo enorme plastico, affinchè la comunità dei suoi sodali potesse utilizzarlo.

Accolsi di buon grado la sua richiesta. Però durante una mia assenza per motivi di lavoro, una nipote vendette tutto il materiale rotabile tranne il plastico perchè non trovò persone interessate.

A fatto compiuto, pensai di regalarlo a varie istituzioni ( al comune di residenza, alle scuole secondarie della zona, a comunità, oratori etc.) ma tutte si rifiutarono di accettare la donazione accampando varie scuse.

Ovviamente il tutto finì in tragedia.
Gli eredi, non riuscendo a sbarazzarsene, lo bruciarono.


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: Mettiamo il caso
MessaggioInviato: mercoledì 11 settembre 2019, 6:16 
Non connesso

Iscritto il: domenica 3 gennaio 2010, 20:36
Messaggi: 9205
Località: la citta' della 3 t: torri, tortellini e ...
Racconto la mia personale esperienza.
Da bambino appassionatissimo di Lego e soldatini.
Disinteresse totale ed assoluto per i trenini ( come per le macchinine e l' autopista, del resto ). Comunque, di trenini ne possedevo due, Lima ovviamente, il primo dall' eta' di 4-5 anni, il secondo dall' eta' di 8-9.
Il vedere girare quei "cosi" in tondo, dopo pochi minuti mi annoiava, non ci vedevo nulla di interessante, nessuna possibilita' di interazione, se non accelerare e rallentare, il che era un po' troppo poco per me...
La mia passione di bambino per i soldatini si trasformo' nell' adolescenza nella passione per il modellismo statico militare ( hobby piuttosto comune per i ragazzi degli anni '70, assolutamente sconosciuto agli adolescenti di oggi ).
A 20 anni, era il lontano 1980, guardando i modelli di kit militari in vetrina in un noto negozio bolognese, casualmente mi cadde l' occhio sui modelli di treno esposti a fianco dei kit.
Mi colpirono la Br96 e la Bigboy, meravigliosi modelli di RR dell' epoca. Entrai ed acquistai il catalogo Rivarossi.
Mi si aprì un mondo...E fu amore...
Nessuno mi ha fatto appassionare ai trenini, ho fatto tutto da solo... :lol: :lol: :lol:
Saluti
Stefano.


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: Mettiamo il caso
MessaggioInviato: mercoledì 11 settembre 2019, 7:53 
Non connesso

Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 19:16
Messaggi: 5159
Località: Roma
Cita:
Miura, il tuo è un discorso da ragazzo di ieri, da chi ha visto cose e pensa che all'epoca fosse tutto bello e meglio di oggi.
Pensaci un po', descrivimi pregi e difetti della ferrovia di allora con gli occhi non di un ragazzo, ma di uno della tua età che magari la deve anche usare.
I bei tempi non sono mai esistiti.

Non penso affatto che era tutto bello. I treni li ricordo ed erano piu' vecchi, più scomodi, i ritardi ci sono sempre stati, ora come allora, e l'assalto ai treni con la gente che passava le valigie dai finestrini son tutte cose che ricordo molto bene. Ma erano infinitamente più vari.
Prendi un treno merci raccoglitore ad esempio. Oggi una cosa del genere non esiste più. Un convoglio di carri merci tutti diversi che doveva fermarsi a distribuire, stazione per stazione, il suo carico.
Ma vuoi mettere con la monotonia di lunghe composizioni di carri tutti uguali, siano container, carri a pareti scorrevoli, tramogge ecc. che fanno la spola da un punto ad un altro?
Una volta andavo in stazione e passavo da un binario all'altro per vedere da vicino come era composto quel treno, quella carrozza estera diversa dalle altre o quel carro merci che non avevo mai visto e non mi stancavo mai, perché c'era sempre qualcosa di nuovo ed interessante da scoprire. Oggi in stazione non so più cosa guardare, che cercare di diverso, sempre gli stessi treni, sempre gli stessi colori, tutto incredibilmente monotono.
Posso essere contento che Italo (l'ultimo treno bello per me) mi porta da Roma a Milano in 3 ore e nella comodità del posto prenotato, ma se ripenso alle conoscenze che si facevano negli scompartimenti con quelle possibilità di nuove avventure, cosa che negli ambienti asettici di oggi non succedono più, ma vuoi mettere?
E sull'uso, la predo tutti i giorni per andare a lavoro, come la prendevo allora quando andavo all'università, e la differenza più che altro è in un poco di pulizia in più e con treni un po' meno vecchi, ma ritardi, carrozze in cui non funzionano i condizionatori e scoppi di caldo perchè non puoi più nemmeno aprire i finestrini, ci sono ora come allora. E anche peggioramenti come ad esempio rimanere bloccati sul treno guasto per più ore, cosa che non ricordo mi fosse mai successa , probabilmente perchè oggi hanno meno capacità di soccorrere prontamente i mezzi guasti, per cui la conosco abbastanza credo


Top
 Profilo  
 
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 60 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1, 2, 3, 4  Prossimo

Tutti gli orari sono UTC + 1 ora [ ora legale ]


Chi c’è in linea

Visitano il forum: Carlo Ciaccheri e 9 ospiti


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
banner_piko

Duegi Editrice - Via Stazione 10, 35031 Abano Terme (PD). Italy - Tel. 049.711.363 - Fax 049.862.60.77 - duegi@duegieditrice.it - shop@duegieditrice.it
Direttore editoriale: Luigi Cantamessa - Amministratore unico: Federico Mogioni - Direttore responsabile: Pietro Fattori.
Registro Operatori della Comunicazione n° 37957. Partita iva IT 05448560283 Tutti i diritti riservati Duegi Editrice Srl