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 Oggetto del messaggio: La Repubblica 05/01/07
MessaggioInviato: lunedì 8 gennaio 2007, 23:03 
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CRONACA da La Repubblica del 5 Gennaio 07

Conclusa l'inchiesta sulla tragedia che costò la vita a 17 persone
Il macchinista non fu avvertito della presenza dell'altro convoglio
Lo scontro tra due treni a Crevalcore
Una telefonata poteva evitare la strage


L'incidente di Crevalcore del 7 gennaio 2005
BOLOGNA - Una strage che poteva essere evitata con una semplice telefonata. Che non fu mai fatta. E' questa la conclusione dell'inchiesta della procura di Bologna sullo sullo scontro tra due treni che, il 7 gennaio del 2005, lungo la linea Verona-Bologna, costò la vita a 17 persone. Domenica prossima le vittime verranno ricordate con un cerimonia che si aprirà alle 10 con una messa nella chiesa arcipretale di San Silvestro a Crevalcore, e proseguirà alle 11 con la deposizione di corone al cippo dedicato ai caduti.

Semplice e disarmante la conclusione dell'inchiesta: Vincenzo De Biase, il macchinista che conduceva l'interregionale dei pendolari, all'epoca non ricevette alcuna telefonata che lo avvisasse dell'incrocio anomalo con il merci con cui poi si sarebbe scontrato. Il regolamento di Trenitalia non la prevedeva. Ma, come hanno confermato alcuni dipendenti delle Ferrovie alla procura, era prassi diffusa che il personale di terra avvisasse i macchinisti degli incroci tra treni che non erano previsti negli orari normali delle Fs. Ma perché nessuno chiamò? Forse perché proprio al momento dello scontro, attorno alle 13, il personale di terra stava facendo il cambio turno. Ma queste sono soltanto ipotesi, peraltro, al vaglio dei magistrati.

Dalle indagini, insomma, emerge come ci sia l'errore del macchinista alla base della tragedia. Lui stesso, forse a causa della fittissima nebbia, non rispettò ben due semafori rossi. Ma a tradire De Biase, che era un macchinista molto esperto, forse è stato proprio il fatto che conosceva molto bene la linea. E che non avendo ricevuto nessuna telefonata che lo avvisava dell'incrocio anomalo abbia deciso di tirare dritto nonostante i segnali di stop. Gli inquirenti, insomma, non hanno dubbi. Si tratta di errore umano e non di fatalità dato che, come emerso da autopsia ed esami tossicologici, De Biase non ebbe un malore e non bevve nulla di alcolico. Tantomeno venne distratto da telefonate esterne.

Oltre alla mancata telefonata, gli inquirenti indagano su altri due punti: la mancata tecnologizzazione della linea ferroviaria tra Bologna e Verona, ossia l'installazione del sistema Scmt che blocca il treno in caso di errore umano, e l'assenza del doppio binario nonostante sia una tratta di una certa importanza. E il perchè Rfi abbia deciso nel 2003 di eliminare la figura del capostazione che gestiva la stazione Bolognina di Crevalcore per installare l'incrocio convergente telecomandato nonostante quella tratta non fosse tecnologicamente così avanzata da rendere logica tale soluzione

Gli inquirenti stanno indagando su una decina di persone, tra cui l'attuale amministratore delegato di Trenitalia Mauro Moretti, per disastro ferroviario colposo e omicidio plurimo, ma probabilmente alla fine la posizione di alcune di loro verrà molto alleggerita fino a giungere all'archiviazione. E proprio Moretti, rispondendo alle domande dei magistrati, avrebbe allegerito la sua posizione spiegando che l'adozione di misure di sicurezza srelative alla tecnologizzazione della linea e alla presenza di un capostazione erano nelle intenzioni di Rfi, ma non si passò dalle parole ai fatti perchè non erano ancora arrivati i fondi previsti dalla legge.


:evil:


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 Oggetto del messaggio: La Repubblica 05/01/07
MessaggioInviato: lunedì 8 gennaio 2007, 23:11 
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Mi sa tanto che abbiano trovato un ulteriore linguaggio per dare la colpa a chi non può più proferire parola.
Saluti Marco


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 Oggetto del messaggio: La Repubblica 05/01/07
MessaggioInviato: martedì 9 gennaio 2007, 0:53 
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Località: Dove i treni sono a vapore e gli scambi a mano
Leggendo bene quanto scritto, alla fine si conclude che responsabile (o almeno corresponsabile in gran parte) del disastro sia il dirigente movimento che non ha telefonato al macchinista per avvertirlo dell'incrocio inducendolo all’errore.
Senza voler dare giudizi di colpevolezza o assoluzione per alcuno, riporto quanto prevede il R.C.T. (Regolamento per la Circolazione dei Treni) che è un documento approvato con Decreto Ministeriale.

Articolo 9 – INCROCI
…omissis …
Comma 10. Sulle linee a semplice binario stabilite dall’Unità periferica interessata, attrezzate con il blocco elettrico e nelle quali tutte le stazioni atte agli incroci sono munite di doppio segnalamento di protezione e partenza, il personale dei treni non interviene sul controllo degli incroci, anche se indicati in orario. Nessun avviso viene dato ai treni interessati per gli incroci o per i loro spostamenti e non trovano applicazione le norme di cui ai commi successivi del presente articolo.
Comma 11. Sulle linee a semplice binario, non comprese tra quelle di cui al precedente comma 10 ed indicate nell’orario di servizio, il macchinista e capotreno dei treni interessati devono intervenire nel controllo degli incroci.
Tutti gli incroci normali devono essere riportati sui fogli di corsa dei treni interessati in base alle indicazioni risultanti dall’orario di servizio.
Gli incroci con treni non ordinari, con i treni periodici di cui all’art. 10 comma 2, gli incroci anormali, nonché gli incroci di fatto di cui al comma 2, oltre ad essere indicati sul foglio di corsa, devono essere notificati ai treni stessi con prescrizione.
… omissis …

La linea Bologna – Verona è (ed era anche all’epoca dell’incidente) fra quelle previste nel comma 10. Gli incroci sono regolati dal DC e gestiti dai DM (o dal DCO) con la disposizione dei segnali senza alcuna comunicazione a macchinisti e capitreno. Eventualmente una comunicazione telefonica viene data al capotreno affinché giustifichi sul foglio di corsa il ritardo dovuto alla sosta per l’incrocio.
Una frase dell’articolo mi ha particolarmente colpito: “E che non avendo ricevuto nessuna telefonata che lo avvisava dell'incrocio anomalo abbia deciso di tirare dritto nonostante i segnali di stop”.
Allora mi domando: se ad un incrocio stradale trovo il semaforo rosso e nessun vigile urbano mi telefona per avvisarmi che sopraggiunge un veicolo dal lato con il verde, “posso tirare dritto nonostante il segnale di stop”?
Omnibus


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 Oggetto del messaggio: Re: La Repubblica 05/01/07
MessaggioInviato: martedì 9 gennaio 2007, 1:04 
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Loris633 109 ha scritto:
Copio e incollo una notizia da un'altro forum:

Cita:
CRONACA da La Repubblica del 5 Gennaio 07
Oltre alla mancata telefonata, gli inquirenti indagano su altri due punti: la mancata tecnologizzazione della linea ferroviaria tra Bologna e Verona, ossia l'installazione del sistema Scmt che blocca il treno in caso di errore umano, e l'assenza del doppio binario nonostante sia una tratta di una certa importanza. E il perchè Rfi abbia deciso nel 2003 di eliminare la figura del capostazione che gestiva la stazione Bolognina di Crevalcore per installare l'incrocio convergente telecomandato nonostante quella tratta non fosse tecnologicamente così avanzata da rendere logica tale soluzione


:evil:

Chissà a quali risultati approderanno questi magnifici inquirenti... si insomma... "scoprire" che una ferrovia è a binario unico anziché a doppio... che una stazione era telecomandata anziché presenziata da capostazione!, oppure che su tale linea non c'era ancora l'scmt!

Scusate, ora mi viene da vomitare :?


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 Oggetto del messaggio: Re: La Repubblica 05/01/07
MessaggioInviato: martedì 9 gennaio 2007, 2:01 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 9:37
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Omnibus ha scritto:
Leggendo bene quanto scritto, alla fine si conclude che responsabile (o almeno corresponsabile in gran parte) del disastro sia il dirigente movimento che non ha telefonato al macchinista per avvertirlo dell'incrocio inducendolo all’errore.
Senza voler dare giudizi di colpevolezza o assoluzione per alcuno, riporto quanto prevede il R.C.T. (Regolamento per la Circolazione dei Treni) che è un documento approvato con Decreto Ministeriale.

Articolo 9 – INCROCI
…omissis …
Comma 10. Sulle linee a semplice binario stabilite dall’Unità periferica interessata, attrezzate con il blocco elettrico e nelle quali tutte le stazioni atte agli incroci sono munite di doppio segnalamento di protezione e partenza, il personale dei treni non interviene sul controllo degli incroci, anche se indicati in orario. Nessun avviso viene dato ai treni interessati per gli incroci o per i loro spostamenti e non trovano applicazione le norme di cui ai commi successivi del presente articolo.
Comma 11. Sulle linee a semplice binario, non comprese tra quelle di cui al precedente comma 10 ed indicate nell’orario di servizio, il macchinista e capotreno dei treni interessati devono intervenire nel controllo degli incroci.
Tutti gli incroci normali devono essere riportati sui fogli di corsa dei treni interessati in base alle indicazioni risultanti dall’orario di servizio.
Gli incroci con treni non ordinari, con i treni periodici di cui all’art. 10 comma 2, gli incroci anormali, nonché gli incroci di fatto di cui al comma 2, oltre ad essere indicati sul foglio di corsa, devono essere notificati ai treni stessi con prescrizione.
… omissis …

La linea Bologna – Verona è (ed era anche all’epoca dell’incidente) fra quelle previste nel comma 10. Gli incroci sono regolati dal DC e gestiti dai DM (o dal DCO) con la disposizione dei segnali senza alcuna comunicazione a macchinisti e capitreno. Eventualmente una comunicazione telefonica viene data al capotreno affinché giustifichi sul foglio di corsa il ritardo dovuto alla sosta per l’incrocio.
Una frase dell’articolo mi ha particolarmente colpito: “E che non avendo ricevuto nessuna telefonata che lo avvisava dell'incrocio anomalo abbia deciso di tirare dritto nonostante i segnali di stop”.
Allora mi domando: se ad un incrocio stradale trovo il semaforo rosso e nessun vigile urbano mi telefona per avvisarmi che sopraggiunge un veicolo dal lato con il verde, “posso tirare dritto nonostante il segnale di stop”?
Omnibus

Già,secondo quell'articolo,potremmo,in ferrovia, anche evitare il segnalamento e delegare la sicurezza del traffico al...cellulare.
Se quanto riportato nell'articolo provenisse veramente dalla procura non ci sarebbe da stare allegri.


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MessaggioInviato: martedì 9 gennaio 2007, 11:43 
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Sono confuso: ma il regolamento segnali a cosa serve? A questo punto dovrebbe esserci un DM per ogni treno in circolazione che guida il macchinista nella marcia? Piuttosto chiediamoci se non sia il caso di munire tutte le stazioni sulle linee a binario unico dei tronchini di salvamento: la Merano Malles, nonostante la circolazione con SCMT, è stata ricostruita con le stazioni tutte dotate di tronchini di salvamento.....


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MessaggioInviato: martedì 9 gennaio 2007, 12:32 
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Marco Bruzzo ha scritto:
Piuttosto chiediamoci se non sia il caso di munire tutte le stazioni sulle linee a binario unico dei tronchini di salvamento: la Merano Malles, nonostante la circolazione con SCMT, è stata ricostruita con le stazioni tutte dotate di tronchini di salvamento.....


Quoto in pieno quanto detto


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 Oggetto del messaggio: La Repubblica 05/01/07
MessaggioInviato: martedì 9 gennaio 2007, 12:36 
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Tradotta ha scritto:
Chissà a quali risultati approderanno questi magnifici inquirenti...
L'ira di Tradotta sul comportamento dei giudici è spesso condivisibile, però credo che nel caso specifico ed in altri simili il vero problema siano i periti, i consulenti, gli esperti a cui si affidano i magistrati.
Omnibus


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MessaggioInviato: martedì 9 gennaio 2007, 13:02 
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Marco ha introdotto un discorso interessante: quello di alcuni interventi sull'infrastruttura, fatti negli anni passati con lo scopo di risaprmiare sulle manutenzioni, e che si stanno rivelando, a mio giudizio non del tutto azzeccati.
L'incidente di Crevalcore, al di la del motivo per il quale sono stati "volati" due segnali che indicavano la via impedita, avrebbe avuto sicuramente effetti meno gravi se ci fosse stato il tronchino di salvamento. l'IC sarebbe comunque deragliato ma non si sarebbe schiantato contro il muso del locomotore del merci.
Ricordate l'automotrice a Calazo che, frenata male, che partì da sola e percorse miracolosamente senza deragliare diversi chilometri? A Calalzo mi risulta che il tronchino a protezione della piena linea ( che appunto si tuffa subito in discesa) ci sia ancora ma che l'ininerario sia comunque regolarmente per il corretto tracciato: se il tronchino fosse usato come da logica l'automotrice avrebbe al più divelto il paraurti.
E che dire dello smantellamento dei collegamenti fra i binari su molte linee secondarie, e non, a binario unico che creano sezioni lunghe anche decine di km senza possibilità d'incrocio, con il risultato che la minima perturbazione d'esercizio crea ritardi a catena perchè gli incroci non si possono spostare?
Risparmi da un lato, potenziali disservizi e talvolta pericoli da un altro. Forse è il caso di ripensare qualcosa?

Franco


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Attenzione: stiamo ragionando su un articolo di cronaca, dove il cronista "riporta" quanto ha letto sulle conclusioni delle indagini, cronista che, magari, nella pagina successiva fa il resoconto della partita di pallone: la magistratura ancora non si è pronunciata, ascolterà sicuramente anche la controparte che potrà avvalersi di quanto giustamente sottolineato da Omnibus ; così come è riportatata effettivamente la motivazione dell'incidente è ridicola, ma non credo proprio sia la conclusione della magistratura.
Ciao, g.


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Ma i tronchini di salvamento non sono posti sui binari di corretto tracciato e l'IR 2255 stava transitando proprio su quel binario. I tronchini di salvamento devono essere posti sui binari di precedenza per permettere l'ingresso contemporaneo di due treni....e l'impianto di Bolognina era dotato di tutti i tronchini di salvamento necessari.

Andrea


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 Oggetto del messaggio: La Repubblica 05/01/07
MessaggioInviato: martedì 9 gennaio 2007, 20:46 
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Messaggi: 32348
Località: Dove i treni sono a vapore e gli scambi a mano
mimac ha scritto:
Ma i tronchini di salvamento non sono posti sui binari di corretto tracciato e l'IR 2255 stava transitando proprio su quel binario. I tronchini di salvamento devono essere posti sui binari di precedenza per permettere l'ingresso contemporaneo di due treni....e l'impianto di Bolognina era dotato di tutti i tronchini di salvamento necessari.
I tronchini di salvamento possono esserci anche sul corretto tracciato: bastano due scambi, uno per lato della stazione.
Omnibus


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MessaggioInviato: martedì 9 gennaio 2007, 22:18 
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Località: Dogliani
i tronchini di salvamento che potevano servire, forse e chissa' a PM Bolognina non sono tronchini di salvamento ma di fatto svolgono la sola funzione di deragliatore per un treno che arriva lungo. Se parliamo di salvamento dobbiamo pensare a treni in fuga e linee con livellette ma il discorso cambia. Per assurdo l'inibizione di qualsiasi ingresso contemporaneo puo essere il miglior rimedio ma causa il peggior disservizio in termini di tracce orario


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MessaggioInviato: martedì 9 gennaio 2007, 22:58 
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Iscritto il: lunedì 6 febbraio 2006, 0:59
Messaggi: 80
Località: Sull'ex Traversata delle Nord
Sorvolando sui risultati dell'indagine riportati dalla stampa,
da quello che dite mi viene un dubbio: in quel punto si passava dal doppio al singolo binario, come ricordo io, o era un normale incrocio?
Saluti
Marco


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MessaggioInviato: mercoledì 10 gennaio 2007, 9:59 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 18:15
Messaggi: 2018
Località: 1640 Riverside Drive, Hill Valley
Ma il magistrato è Totò??

Hanno indagato Moretti che all'epoca di Crevalcore giocava ancora coi Rivarossi in salotto??

E poi da quando i treni si fermano con una telefonata??

:shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock:
E poi c'è pure gente che quando qui si discute di certe cose urla e sbandiera ai quattro venti che non bisogna fare discorsi da bar sport e aspettare di vedere cosa dice la magistratura (scritto minuscolo apposta).

E se in stazione ci fosse stato il capostazione, sarebbe cambiato qualcosa?? avrebbe potuto sdraiarsi sulle rotaie per fermare l'interregionale??
:?: :?: :?: :?: :?: :?:

Mancava SCMT, magari il treno aveva i freni rotti.. o chissà che.. ma quella della telefonata neanche i vecchietti qui sotto al Genoa Club ci avrebbero mai pensato...


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