mallet ha scritto:
Le innovazioni non partono dal nulla ma da quanto si conosce fino a quel momento. Come in tutti i campi accadde anche per le locomotive elettriche che, all'inizio, mutuarono i concetti costruttivi della locomotiva a vapore.
Sante parole. Tutto quello che gli ingegneri avevano erano le informazioni sulla stabilita` delle macchine a vapore, e peraltro tutte cose molto empiriche.
Aggiungiamo poi che c'erano limiti tecnologici che non sono stati superati subito e che alcuni ingegneri continuarono a "temere", vedi l'avversione di Kando per gli ingranaggi.
Le bielle permettevano di inserire stadi di sospensione tra la massa dei motori (peraltro a volte enormi e quindi obbligatoriamente da mettere nella cassa o in un avancorpo) e gli assi garantendo un accoppiamento non troppo rigido. E le bielle introducono sbilanciamenti seppur minimi che inducono a tener basso il numero dei giri delle ruote (ergo fare grande il diametro)
Quando qualcuno mise i motori sospesi per il naso su una locomotiva da 150 orari sappiamo tutti come ando` a finire.
mallet ha scritto:
La presenza dei carrelli folli alle estremità era data dal fatto di potersi iscrivere meglio nelle curve, specie quelle esistenti nelle stazioni e negli scali
Esatto nuovamente. Non so se avete notato che anche in Europa si ebbero macchine elettriche con rodiggio "asimmetrico". C'era chi sosteneva che questo desse maggiore stabilita` (ovviamente con le macchine a vapore).
mallet ha scritto:
Piuttosto mi incuriosisce il tipo B-1 della PRR che, non so se avete osservato, è costituito da un telaio rigido a tre assi. Per quanto usato per le manovre doveva essere bello vederlo ondeggiare per gli scali a causa del suo passo rigido.
Mi sa che avevano in mente di fare la sorella elettrica della USRA a 3 assi.
mallet ha scritto:
Circa i rapporti tecnoci ed economici con gli USA va detto che all'epoca erano ben stretti e, per limitarci al campo ferroviario, ad esempio, è proprio di derivazione americana l'adozione della CC a 3kV sulla nostra rete nazionale
E guarda caso, le prestazioni della Bi Polar c'entrano.
Delle foto di cui ho parlato prima, la piu` "curiosa" e` quella delle macchine mono-trifase (a qualcuno viene in mente una certa ideuzza di Kando per la 471?). I libri di quell'enciclopedia (almeno la voce F) vennero fatti quando sulla scelta del sistema "i giochi erano ancora aperti" (c'e` una foto di fabbrica della macchina per trifase a frequenza industriale - perdonate se non ricordo il gruppo).
Probabilmente arrivati alla "L" la scelta per il 3kV CC era gia` stata compiuta.