E' vero! La Bemo è tedesca, hanno perfettamente ragione Antonio e Crosshead, che saluto con simpatia e ringrazio per avermelo segnalato. Mi sono confuso per via del fatto che Bemo costruisce meravigliosi modelli delle Ferrovie Retiche. Provvedo a correggere e proseguo, molto confortato dal fatto di avere dei lettori così attenti e competenti. Ecco un pezzo da 90:
HORNBY
Nato nel 1863 a Liverpool, nell’Inghilterra nordoccidentale, Frank Hornby inizia la sua avventura nel mondo dei giocattoli costruendo piccole riproduzioni in latta per i figli. Ed è proprio per realizzare modelli diversi tra loro che gli viene l’idea di forare alcune lastre di ferro in modo da poterle montare le une sulle altre. Nel 1901, Hornby brevetta la sua invenzione chiamandola inizialmente Mechanics Made Easy, ovvero "la meccanica per tutti", perché si basa sui principi fondamentali dell’ingegneria meccanica. Ad ogni confezione è accluso un manuale di istruzioni che suggerisce alcuni esempi di ciò che è possibile costruire con le barre metalliche perforate, le pulegge e gli ingranaggi in esse contenuti: ponti, gru, locomotive, autocarri, ecc. Il nuovo ritrovato ottiene successo e nel 1907 viene fondata a Liverpool la Meccano Ltd, destinata a produrre uno dei giocattoli più famosi del mondo occidentale, la cui risonanza sarà tale da trasformare il marchio in un vero e proprio nome generico: oggi il termine meccano designa qualsiasi gioco di costruzione in metallo ispirata al fratello più famoso. E le imitazioni del Meccano sono davvero tante: il sito britannico OSN (Other Systems Newsletter) ne elenca più di 500, realizzate nel corso di più di un secolo in 40 diversi paesi, almeno dieci delle quali sono tuttora in commercio. Grazie al Meccano, Frank Hornby diventa ricchissimo; va in ufficio in Rolls Royce e nel 1915 pubblica una autobiografia intitolata L’uomo che ha guadagnato un milione di sterline con un giocattolo. In realtà, i giocattoli che si devono alla sua genialità sono più d’uno: oltre che del Meccano, Hornby è infatti il padre degli omonimi modelli ferroviari e dei Dinky Toys, i più famosi modelli di auto del mondo in scala 1/43, che nascono proprio come complemento per i suoi trenini. L’introduzione dei primi treni Hornby a scartamento 0 (32 mm) risale alla prima guerra mondiale, allorché il blocco delle importazioni dalla Germania fa improvvisamente scomparire dai negozi del Regno Unito i modelli ferroviari costruiti da Bing, Marklin e Bub. All’epoca sono attive negli stati uniti grande marche come Ives, Lionel e American Flyer, che tuttavia hanno scarsissima diffusione in Europa. Per supplire a tali carenze, intorno al 1920 Hornby mette in commercio modelli costruiti con latta litografata e dotati di motorini ad orologeria, semplici, robusti e relativamente economici. Nascono così le locomotive a due assi e tender separato n° 0 e n° 1, realizzate in livrea verde, rossa e nera, vendute in un’elegante scatola realizzata con un particolare cartone similpelle. A partire dal 1925, ai trenini Hornby a molla si affiancano quelli elettrici, alimentati direttamente in corrente alternata a 110 volt. Essi viaggiano su binari di latta a tre rotaie in cui quella centrale (isolata con pezzetti di sughero) costituisce il polo positivo, in contatto col motorino della locomotiva tramite un pattino strisciante, mentre le due laterali sui quali poggiano le ruote assicurano il ritorno della corrente. Nel 1929 si passa alla corrente continua a 6 volt, assai meno pericolosa, e nel 1931 alla corrente alternata a 20 volt fornita da un trasformatore, tuttavia i treni a molla restano i più diffusi. E’ il periodo d’oro per il Meccano e per i treni Hornby, che grazie anche a una massiccia pubblicità, alle strepitose copertine dei cataloghi e ai seducenti coperchi delle confezioni arrivano a farsi conoscere in tutto il mondo. Dopo la creazione della filiale francese (nel 1925, a Bobigny, nei pressi di Parigi) ne vengono aperte altre in Spagna e negli Stati Uniti. All’epoca Hornby fabbrica anche giocattoli scientifici, nonché modelli da montare di automobili, aerei e imbarcazioni, ma insieme al Meccano, locomotive e vagoni rappresentano il core business della ditta. La gamma dei modelli ferroviari Hornby è molto ampia e comprende sia quelli fabbricati a Liverpool, che generalmente recano i nomi delle principali compagnie ferroviarie all’epoca attive in Gran Bretagna, come la LNER (London and North Eastern Railway), la LMS (London, Midland and Scottish) e la Southern Railway, sia quelli fabbricati nella succursale francese, che recano i nomi delle linee locali. Tra le più famose locomotive elettriche Hornby a scartamento 0 ci sono la stupenda Pacific Princess Elisabeth, le Atlantic Royal Scot e Flyng Scotsman, la Planet (2-2-0) County of Bedford, la locotender Special Tank e la B’B’ Metropolitan. Tra quelle costruite negli stabilimenti francesi del marchio, diretti dal figlio del fondatore, Roland Hornby, che godono di una certa autonomia produttiva rispetto alla casa madre di Liverpool, il posto d’onore spetta alla magnifica riproduzione dell’automotrice Bugatti, ma meritano una menzione anche i convogli Train Bleu e Flèche d'Or. Nei cataloghi Hornby si trovano anche moltissimi modelli di carrozze passeggeri, vagoni ristorante, vagoni letto e di carri merci aperti e coperti nelle diverse livree di proprietari privati, vagoni cisterna con la pubblicità della benzina, vagoni gru, ecc. Nel complesso, si tratta di articoli di qualità leggermente inferiore a quella dei coevi prodotti di Marklin e Bing, tuttavia l’assortimento di accessori è ragguardevole: Hornby offre ponti e viadotti, tunnel, stazioni, caselli ferroviari, passaggi a livello, fattorie, cottage, mulini e chiese in latta litografata. In pratica tutto ciò che serve a creare un mondo in miniatura. Nel 1931 vengono introdotte le Modelled Miniatures, che comprendono alcuni trattori, carri agricoli, personaggi, animali e cabine telefoniche, realizzati in pressofusione. Poi, nel 1933, appare la prima serie di veicoli, la mitica numero 22, composta da sei esemplari. Nel 1934, le Hornby Modelled Miniatures cambiano nome in DinkyToys. Questi modellini, ovviamente, sono in scala 1/43, perché pensati come complemento dei trenini a scartamento 0, i cui 32 mm risultano circa 43 volte più piccoli dello scartamento standard delle ferrovie reali, il cosiddetto scartamento Stephenson, di 4 piedi e 8 pollici e mezzo, che è di 1.435 mm. In realtà, il rapporto più giusto sarebbe 1/45, e in effetti i vecchi Dinky, pur oscillando parecchio, sono per la maggior parte in questa scala. Quella ufficialmente indicata è tuttavia la 1/43, che farà scuola, rimanendo ancora oggi la più diffusa, mentre i Dinky Toys faranno storia a sé, diventando i più famosi, e i più ricercati, fra i modellini di automobili. Nel 1936, due anni dopo la morte di Frank Hornby, viene avviata la produzione di una ferrovia modello a scartamento 16,5 mm, detto 00 (che in inglese si pronuncia daubl-ou). Di qui la denominazione Hornby Dublo. La scala del binario è 1/87, ma a causa dei limiti della miniaturizzazione dell’epoca, ne viene usata una più abbondante (1/76) per i rotabili, costruiti non più in latta ma in pressofusione. Questo tipo di miniferrovia, introdotto nel 1935 dalla Marklin, ottiene subito un certo successo, ma riuscirà ad imporsi come protagonista del fermodellismo solo dopo la lunga interruzione della produzione dovuta alla seconda guerra mondiale. Al termine del conflitto la ripresa dell’attività è lenta, e i modelli a scartamento 0, assai costosi, trovano scarsi acquirenti nella difficile situazione economica del dopoguerra. Hornby decide di puntare sullo scartamento più piccolo, riducendo l’assortimento in 0 e lanciando nel 1959 un’edizione riveduta del sistema Dublo, non più a tre bensì a due rotaie e con la sovrastruttura dei rotabili realizzata in materia plastica. La stessa politica viene seguita dalla filiale francese, che nel 1961 lancia la ferrovia modello Hornby ACH0 in corretta scala 1/87, pubblicizzata come “la vera H0” (half zero, cioè metà dello scartamento 0 da 32 mm). Di qualità migliore rispetto ai contemporanei Jouef e meno cari dei Jep, gli Hornby made in France riscuotono inizialmente i favori del pubblico, ma il vento sta cambiando: gli anni Sessanta portano profondi mutamenti nei gusti degli adulti e soprattutto in quelli dei bambini, che abbandonano le costruzioni meccaniche per dedicarsi a diversi passatempi (o semplicemente per guardare la televisione). Di conseguenza le vendite del Meccano precipitano, mentre la concorrenza di nuove marche di treni elettrici e modellini di auto rende la vita sempre più dura sia all’Hornby Dublo che ai Dinky Toys. La Hornby accumula un crescente passivo finché nel 1964 tutta l’impresa, compreso Meccano e Dinky Toys, viene acquistata dalla Lines Brothers, gigante britannico del settore, che per i suoi giocattoli adotta il marchio Tri-ang (perché i fratelli Lines sono tre, come i lati del triangolo). Sotto la nuova proprietà la produzione continua, ma la produzione dei treni a scartamento 0 viene arrestata e la gran parte degli Hornby Dublo in 00 viene sacrificata per lasciare spazio ai più appetibili modelli costruiti a Margate dalla Rovex Scale Models, in precedenza inglobata dalla Tri-ang. Questi trenini assumono peraltro il marchio Tri-ang Hornby, mentre gli stampi Harnby Dublo vengono ceduti alla G&R Wrenn di Basildon. Nel 1971, l’impero costruito dai fratelli Lines collassa a sua volta, e gli stabilimenti Meccano in Gran Bretagna sono ceduti alla Airfix, mentre quelli in Francia passano all'americana General Mills; quanto ai treni elettrici, gli ex Tri-ang Hornby passano alla Dumbee-Combex-Marx, che torna a commercializzarli come Hornby Railways. Sopravvive Meccano France, che tuttavia cessa nel 1974 la produzione della linea Hornby ACH0. Nel 1980, dopo il fallimento del gruppo Dumbee-Combex-Marx, surclassato dalla concorrenza di Palitoy e Wrenn, il marchio Hornby viene rilevato da un gruppo di ex dipendenti che danno vita alla Hornby Hobbies. Il 29 ottobre 1986 si costituisce la New Hornby, quotata alla borsa di Londra, che trasferisce in Cina l’intera produzione, riducendo sensibilmente i costi e macinando profitti tali da consentirle di acquistare nel 2004 la spagnola Electrotren e il gruppo Lima, Rivarossi, Jouef, Arnold, nonché nel 2006 la Heller. La Airfix e la Humbrol e nel 2008 la Corgi Classic Limited. Attualmente la New Hornby marcia a gonfie vele, anche se molti dei modelli che figuravano nei cataloghi delle ditte assorbite nel corso degli anni sono stati falcidiati. La produzione corrente spazia dalla serie Thomas the Tank, destinata ai più piccoli, all’Hogwarts Express di Harry Potter, fino a comprendere raffinati modelli di treni di tutte le nazionalità, compreso una incredibile riproduzione in scala H0, funzionante realmente a vapore, della Mallard LNER detentrice del record mondiale di velocità.
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