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MessaggioInviato: domenica 14 gennaio 2007, 14:40 
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Simone, ma il tuo discorso sembra uscito dal collettivo CGIL....
Scusami, ma chissenestrafrega se RTC o altri assumono giovani ad 800 euro...Non sono problemi del mercato ferroviario. Secondo il tuo ragionamento allora meglio statalizzare tutto?Se io sono un'azienda e devo spedire della merce mi frega che la mia merce arrivi punutale ed integra. AL prezzo per me più vantaggioso. Idem se devo spedire un pacco. Non faccio beneficenza. Non è che posso fare ilr agionamento del tipo "spedisco con Poste Italiane e non con Bartolini perchè poi sennò Poste entra in crisi e licenzia oppure non spedisco con Bartolini perchè sfrutta i lavoratori per farmi un prezzo 3 volte più basso di poste" Idem nelt rasporto ferroviario. Ma se Cargo non mi assicura un servizio decente o ce mette 4 giorni per spedire 3 carri e Serfer me lo fa in 2 (magari facendomi anche risparmiare qualche euro) per quale motivo devo continuare a rivolgermi a Cargo?
Gaurda poi che molti ferrovieri che son andati a fare gli istruttori nelle nuove società spesso erano tutti baby pensionati FS; tutta gente che a suo tempo è stata incentivata ad andarsene e che ha deciso di rimettersi in gioco...Qui non stiamo parlando di politiche del lavoro, ma di concorrenza nel trasporto. Quanto a quello che tu dici, che i macchinisti delle private devono ricoprire più ruoli...beh, scusa, all'estero da molto è così. E dato poi che ormai sulla rete RFI il telecomando regna e non trovi personale manco a pagarlo...che fai? Ti porti dietro 4 persone per fare un treno?Si accorpano le funzioni...tutto qua.


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MessaggioInviato: domenica 14 gennaio 2007, 14:47 
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Località: reggio emilia
Leggendo le varie risposte a questo 3d mi viene comunque da pensare che le proprie convinzioni derivino anche da questioni...come dire...personali.
A parte come dicono Tradotta e Gemini in questo caso stiamo parlando di accesso di un nuovo soggetto al servizio viaggiatori e non alla privatizzazione di tale servizio ho l'impressione che si voglia difendere Fs (chiamatela Trenitalia DGOL o come volete) perchè comunque assicura lavoro un po a tutti.
Purtroppo le Fs prima di un cambiamento di tendenza avvenuto negli ultimi anni dovuto alla sostanziale mancanza di fondi (e per la quale sta facendo tutto quel casino di tagli, ritagli ecc) ha sperperato migliaia di miliardi di vecchie lire e si è fatta una pessima immagine, con la liberalizzazione sono intervenute compagnie private che hanno dimostrato che con molto meno denaro si possono fare taluni servizi. Logicamente queste ultime hanno iniziato ad operare dalle tratte più remunerative ma, teniamo presente, che al contario delle Fs non percepiscono sovvenzioni statali europee o quant'altro.
Simone646 come dipendente Fs è giustamente allarmato di quanto sta succendo ma deve, secondo me, ammettere che tanti, troppi anni le Fs sono state il rifugio peccatorum di tantissima gente, migliaia di persone che costavano ma non rendevano un decimo di quello che percepivano. E i sindacati hanno fatto la loro parte imponendo determinate regole. Ora è scoppiato il bubbone, non ci sono più soldi e qualcuno al contrario vuole emergere proponendo nuovi servizi alternativi. Per certi versi sembra un po (sembra ho detto) la storia di Alitalia, gloriosa compagnia di bandiera ma superata in certi campi dalle compagnie low cost.


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MessaggioInviato: domenica 14 gennaio 2007, 15:34 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 18:25
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Località: Grosseto
No guarda con me la CGIL non c'entra proprio niente, però credo in quello che ho detto perchè forse ho una cultura del lavoro, del rispetto e della dignità che qualcuno si sogna.

E con questo chiudo, sono solo polemiche che non servono a niente e che qualcuno strumentalizza per difendere ciò che va di moda.

A volte anche per sperare di poter vedere treni di un altro colore, interessanti da collezionare.


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 Oggetto del messaggio: Treni Tod's
MessaggioInviato: domenica 14 gennaio 2007, 16:11 
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Iscritto il: martedì 28 marzo 2006, 17:03
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Località: Dove i treni sono a vapore e gli scambi a mano
Simone646 ha scritto:
... sono solo polemiche che non servono a niente e che qualcuno strumentalizza per difendere ciò che va di moda.
A volte anche per sperare di poter vedere treni di un altro colore, interessanti da collezionare.
È l'intervento più sensato di tutta la discussione.
Omnibus


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MessaggioInviato: domenica 14 gennaio 2007, 16:12 
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Iscritto il: mercoledì 25 gennaio 2006, 10:34
Messaggi: 650
Simone646 ha scritto:
No guarda con me la CGIL non c'entra proprio niente, però credo in quello che ho detto perchè forse ho una cultura del lavoro, del rispetto e della dignità che qualcuno si sogna.

E con questo chiudo, sono solo polemiche che non servono a niente e che qualcuno strumentalizza per difendere ciò che va di moda.

A volte anche per sperare di poter vedere treni di un altro colore, interessanti da collezionare.



Non stiamo parlando del mercato del lavoro, stiamo parlando di trasporto ferroviario. Riesci a comprendere? Trasporto ferroviario. Non stiamo discutendo sugli stipendi dei macchinisti e ripeto, non me ne frega una emerita mazza di quanto possa prendere un macchinista RTC rispetto ad uno DGOL. A me sembra che negli ultimi anni la politica commerciale di Trenitalia sia stata disastrosa.E lo dimostra l'ultimo orario dove son sorti una marea di tipologie di treni allo scopo di voler segmentare l'offerta fino all'estremo, con servizi dove è difficile capire la differenza (a parte il prezzo). Nel settore merci ormai son più gli scali chiusi che quelli aperti...forse prima si esagerava in senso contrario, le allora FS, in quanto statali avevano stazioni su stazioni presenziate da 4/5 persone, la bella gestione merci, veramente ti spedivano qualsiasi cosa a prezzi vantaggiosi..ma ora mi sembra si stia esagerando con il voler a tutti i costi accorpare il tutto in pochi scali. Economie di esercizio, certamente...i soldi son finiti e tocca tirare la cinghia. Ma i soldi son finiti per scelte poco fortunate, per baby pensionamenti, per stipendi a megadirigenti esterni venuti da fuori al capezzale dell'azienda....se solo 5 anni fa Trenitalia sentì la necessità di mandare da Roma ben 4 persone (4) a Messina (con albergo pagato, no dormitorio FS...quello è da pezzenti e non si addice ai dirigenti)solo per vedere manvorare diversamente un IC fuori dal traghetto, quando bastava alzare il telefono e farselo speigare anche da un manvoratore de Messina Marittima capisci bene che è inutile chiduere la stalla quando i buoi son scappati....Ti lamenti della "scarsa dignità" dei alvoratori di altre aziende. Ma di chi son problemi?Non son stipendi giusti?Può anche essere, ma un'azienda non ha scopo di beneficenza, ha lo scopo di trarre profitto dai suoi ivnestimenti, perchè mentre Trenitalia non fallisce perchè in qualche modo lo Stato ha trovato modo di ripianare la voragine, un'azienda privata se le perdite sono eccessive prende e porta i libri dal giudice....e si chiude baracca e burattini. Poi i contratti non son inventati. Sono contratti nazionali. Poi sicuramente Trenitalia è un altro pianeta, meno pressioni, meno corsa sfrenata al business, qualche agevolazione in più e alcune cose da fare in meno...Ma deve esistere un libero accesso all'infrastruttura....E non si tratta di capricci solo per fare 2 foto differenti, ma di cose ben più serie: i costi delt rasporto su gomma stan diventnado insostenibili, anche dal punto di vista ambientale. Se Trenitalia non è ing rado di assicurare un servizio, è meglio che il cliente si rivolga al vettore su gomma o che esista la possibilità di scelta? FInora ha funzionato la "prepotenza" : ci stò solo io, non mi va di tenere aperta la stazione a 3 Km dalla tua ditta perchè non mi conviene, se vuoi continuare a spedire merce via ferrovia ci stò solo io e stai alle mie condizioni. ALtrimenti vai sul gommato (così i camionisti son contenti)
Ora non più. Ed anche sui passeggeri. Se oggi per andare da Roma a Milano ho solo Trenitalia domani forse potrò scegliere il servizio migliore o più consono per le mie tasche. Come accade per le merci.
PS
se poi vuoi intraprendere una discussione sul trattamento economico del PdM è n'altro discorso non inerente a quello di cui si discute qui!


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MessaggioInviato: domenica 14 gennaio 2007, 18:54 
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A margine di tutto è abbastanza triste che i ferrovieri del forum non abbiano ancora capito che i loro concorrenti non sono i terzi operatori, o la liberalizzazione incombente, o qualche altra diavoleria "di moda" (come dice 646 di Grosseto).

IL VOSTRO concorrente, quello vero, quello che ha portato al fallimento le FS, è il trasporto gommato, che viaggia senza regole e che gode di uno strapotere politico e culturale senza precedenti.

Magari neanche questo mio discorso sarà "sensato" (ma per fortuna che possiamo sempre godere degli ottimi ed illuminati discorsi di certa gente).
Però prendersela con la Del Fungo, gli istruttori Cargo o criticare gli 800 euro al mese di ragazzi altrimenti DISOCCUPATI, vuol dire non aver capito che voi ferrovieri TI siete in una barca che sta affondando e non sempre per colpa delle scelte dei vostri superiori. Perché il doppio agente di macchina o le poche ore di condotta al giorno non giocano a favore del mantenimento in efficienza di TI DGOL

Poi per carità, facciamo i bei discorsi sulla dignità dei lavoratori (se poi... hai elementi per sostenere che i lavoratori di RTC o FNM operano senza dignità, dicci... dicci pure..)

Chiudo: possiamo parlare finché vogliamo, ma per NOSTRA fortuna (utenti, clienti, lavoratori, contribuenti, ecc), la strada delle liberalizzazioni NON la ferma nessuno. Fatevene una ragione.


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MessaggioInviato: domenica 14 gennaio 2007, 20:25 
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Iscritto il: lunedì 23 gennaio 2006, 22:08
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Località: Ovunque, in sella alla vespa...
Liberalizzazioni, certo, ma vere! Non quelle in cui un settore statale viene ceduto a prezzo di realizzo ai vecchi boiardi di sempre che poi si accordano tra loro per impedire l'ingresso di nuovi soggetti e mantengono prezzi al di fuori del mercato.
Ecco il rischio concreto, e i dubbi che mi vengono sentendo i nomi di questi personaggi.
Da viaggiatore, voglio essere libero di scegliere tra varie opzioni, e non solo tra una costosa e una costosissima, o tra un servizio scadente e uno scadentissimo.
Come succede per le banche, la telefonia, l'energia, le assicurazioni e tutto quello che volete voi.
Se poi il mio discorso suona ancora a qualcuno come antiliberale e bolscevico, significa che c'è ancora tanta strada da fare e soprattutto da aprire gli occhi su quello che abbiamo intorno.


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MessaggioInviato: lunedì 15 gennaio 2007, 3:14 
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Iscritto il: mercoledì 25 gennaio 2006, 10:34
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G-Mast, veramente nel settore ferroviario ci son molte aziende che pur essendo certificate non operano ancora (vedi Met.Ro SpA). Però nel caso del settore ferroviario ci son delle precise norme scritte su come accedere all'infrastruttura...semmai chi potrebbe ostacolare l'ingresso paradossalmente è RFI, rifiutando di vendere tracce orarie (magari con la scusa che la x linea è satura) o il Cesifer che può rallentare per "n" motivi l'omologazione di un mezzo. SUll'offerta...sorry, ogni azienda stabilirà il suo target, ma direi che rispetto Trenitalia le nuove imprese abbiano tutto l'interesse ad offrire un servizio buono con un buon rapporto prezzo/qualità.Su alcuni settori si son verificati accordi di cartello per il semplice motivo che la guerra dei prezzi non conviene a nessuno...perchè litigare e rischiare di vedere crollare i profitti quando ci si può accordare? Ovviamente son accordi non scritti...però....


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MessaggioInviato: lunedì 15 gennaio 2007, 5:27 
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Iscritto il: lunedì 23 gennaio 2006, 22:08
Messaggi: 4549
Località: Ovunque, in sella alla vespa...
Infatti sono proprio gli accordi di cartello la cosa più antiliberale e nociva alla concorrenza che esista.


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MessaggioInviato: lunedì 15 gennaio 2007, 13:04 
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Iscritto il: sabato 16 settembre 2006, 10:34
Messaggi: 1541
ovviamente gli operatori liberalizzati non andranno oltre Napoli o Marcianise, se va bene. Da là a scendere non hanno convenienza, anzi non hanno lavoro. Quindi niente autostrade su rotaie (il trasporto più semplice e conveniente) dalla Calabria verso nord (mi pare che le gallerie della tirrenica meridionale non sono a sagoma adatta) se non instradando sull'Adriatica con tempi e percorrenza inaccettabile al confronto. Magari sì all'AV-AC Napoli-Bari (5,3mld di euro stimati, a chi servirà?) e sempre no al Ponte che potrebbe solleticare anche gli operatori privati a darsi una mossa verso la Sicilia (che conta sempre un bacino di milioni di abitanti, più di Napoli servita specificamente da una linea AV nuova di zecca e da altre 2 a due binari TE cc) e essere competitivi sulle lunghissime distanze...


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MessaggioInviato: lunedì 15 gennaio 2007, 13:25 
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Iscritto il: martedì 11 aprile 2006, 13:37
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Ritorno anch'io sull'argomento, con due brevi considerazioni.

- nonostante mi trovi spesso in disaccordo con G-Master (a differenza di Franco), questa volta devo convenire che il problema da lui sollevato è reale: in Italia non è facile effettuare vere e proprie liberalizzazioni. Il management purtroppo è quello che è, e mi sarebbe più caro un modello davvero "all'inglese", con public companies ad azionariato diffuso, ma qui si divaga...

- il buon 646, secondo me, farebbe meglio ad occuparsi di condotta (se non ho capito male è un macchinista "anziano"), perché dell'argomento di cui stiamo dibattendo (anche per sue stesse ammissioni) ne capisce davvero poco. Sorvolo sulle considerazioni relative ai giovani che guadagnano poco e ai pensionati che fan 24 ore di condotta, perché il mercato del lavoro tiene conto di logiche ben precise, ma... Sciarrone? Lo nomino perché è un personaggio "pubblico"... che gli contesti? Quando lo conobbi attesi a "giudicarlo" (per carità, non sono nessuno) ma direi che nei fatti ha dimostrato che ciò che nell'ingessata Trenitalia è impossibile, con una compagnia privata e dinamica si può e si deve fare!

Aggiungo che in tutta Europa le compagnie private (ivi comprese le inglesi, caro amico, come la EWS che nel Continente si chiama ECR) si sono dimostrate ampiamente in grado di generare traffici autonomi e non solo di levarne ai vecchi carrozzoni statali.


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MessaggioInviato: lunedì 15 gennaio 2007, 14:18 
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Iscritto il: martedì 24 gennaio 2006, 13:31
Messaggi: 363
Ale Sasso ha scritto:
- il problema da lui sollevato è reale: in Italia non è facile effettuare vere e proprie liberalizzazioni. Il management purtroppo è quello che è, e mi sarebbe più caro un modello davvero "all'inglese


Quindi converrai che se in Italia il "problema" è reale ... c'è da aspettarsi di tutto da una "liberalizzazione". O meglio, ciò che mi attendo che possa accadere - ma saranno i fatti a smentirmi - sarà il solito inciucio tra politica ed affari. Cosa che del resto insegnano molto bene banche e assicurazioni, molto liberalizzate in senso italico, ma che de facto hanno comportato per gli utenti (clienti) solo aumenti di costi ed inculate da sballo (Parmalat insegna, Cirio ci va appresso, Argentina non parliamone).


Ale Sasso ha scritto:
- il buon 646, secondo me, farebbe meglio ad occuparsi di condotta (se non ho capito male è un macchinista "anziano"), perché dell'argomento di cui stiamo dibattendo (anche per sue stesse ammissioni) ne capisce davvero poco. Sorvolo sulle considerazioni relative ai giovani che guadagnano poco e ai pensionati che fan 24 ore di condotta, perché il mercato del lavoro tiene conto di logiche ben precise, ma...


Sul fatto che il buon 646 debba starsene zitto, non mi pronuncio. Su una cosa ha sicuramente ragione: ogni operazione che riguarda il mercato comporta degli aggiustamenti affinché il mercato trovi un equilibrio. Gli aggiustamenti richiedono che siano gestiti ... in modo ed in misura adeguata, con regole chiare e precise.
Altrimenti si cade nella logica del "tutti froci con il culo degli altri". Tanto per essere chiari.

Il mercato del lavoro non tiene conto di nessuna logica, è solo una grande giungla dove il più forte (in Italia il più furbo) vince.


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MessaggioInviato: lunedì 15 gennaio 2007, 14:27 
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Iscritto il: martedì 11 aprile 2006, 13:37
Messaggi: 832
Località: Genova
Non concordo.

A parte che non ho mai affermato che 646 debba starsene zitto, ci mancherebbe (se ho dato questa impressione gli domando scusa), la liberalizzazione va fatta. Conoscerene i rischi deve portare ad evitarli, non alla paralisi.

Quanto alle argomentazioni sul mercato del lavoro... non vedo giungle, solo regole economiche che valgono ovunque e sono ferree. Ignorarle non aiuta. Ma non andiamo così OT, vi prego.


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MessaggioInviato: lunedì 15 gennaio 2007, 14:31 
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attenzione : io sono un ferroviere del forum !!!
e sinceramente non me ne frega niente di come si chiami la mia azienda.
io circa 4 anni fa prima di entrare nelle fs ho vinto 4 concorsi a varie aziende private.
certo a parità ho scelto la piu grossa,mi sembra logico.
se domani arriva tod's e mi fa una buona offerta vado da loro.
e non parlo di soldi (ovviamente non è che mi dispiacciano) ma di lavoro.
che mi facciano lavorare,ma lavorare sul serio
oggi spesso lavoro 9 gg di fila e ne riposo uno ma senza "produrre niente".
in biglietteria non servo io,basta una macchinetta.
a me piace darmi da fare.
alcuni frequentatori del forum (un paio anche illustri) sanno come lavoro e cosa voglio fare....ma in un mondo dove è di moda dire "non è compito mio" non credo sia utile il sottoscritto


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MessaggioInviato: lunedì 15 gennaio 2007, 14:33 
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Iscritto il: venerdì 29 settembre 2006, 22:14
Messaggi: 949
Località: Roma
e aggiungo : nel trasporto aereo i dipendenti delle varie compagnie usano il loro tesserino per viaggiare a prezzi piu o meno ridotti su compagnie diverse (magari rivali) e sono tutti "colleghi".
ma xche per il trasporto ferroviario dev'essere diverso ????


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