Ciao a tutti.
Probabilmente per molti questo nuovo filetto sarà del tutto inutile.
E' invece un mio modo per salutare tutti i fermodellisti "vecchietti" come me, che da questo negozio hanno attinto sia con modelli, sia in riviste, accrescendo le proprie conoscenze.
Senza il titolare di questo negozio, oggi non saremmo qua.

La foto la scattai in questi giorni di un assolato agosto del 1980, pochissimo tempo dopo il fattaccio di Bologna.

Ciao a tutti.

Guido

URCA un negozio con addirittura 4 vetrine ! Ma quando mai. e dov'era ?

...il nome Milan ti dice qualcosa??e Vignano?....

Per coloro che sono avvantaggiati anagraficamente....

La foto ritrae il negozio "La Modeltecnica". Fondato da Enrico Milan prima a Rovigo e poi trasferitosi a Verona. Stiamo parlando di uno dei puù forniti negozi d'Italia dell'epoca. Nella foto siamo in via Milone, a Verona.
Stiamo parlando della seconda metà degli anni settanta del secolo scorso. Il titolo "PIONIERI" non è buttato lì a caso. In questo negozio si trovavano produzioni artigianali difficilmente reperibili altrove. Fucina di collaborazioni con piccoli e grandi artigiani, quali la nostrana PIERRE, pioniera delle microfusioni di aggiuntivi perlopiù per locomotive a vapore, fino alla tedesca M+F, artefice di pregiati kit di perfezionamento di locomotive quali la 835 Rivarossi. Milan vantava collaborazioni anche con Rivarossi alla quale commissionò le vetture 100 porte in grigio ardesia, fino ad allora disponibili di serie solo il livrea Castano.
Editore della rivista Italmodel Ferrovie e della rivoluzionaria Treni & Plastici, su cui apparvero gli articoli sulla realizzazione di Vignano, come ha correttamente citato l'amico Dario, diorama operativo che tutti conosciamo grazie anche a Tutto Treno Modellismo.
Che dire, non si possono condensare in quattro parole tutte le attività portate avanti da Enrico Milan, purtroppo scomparso troppo giovane.
La E.626 di Roco vide la luce grazie anche all'intraprendenza di Milan, oltre che per la lungimiranza di Faustini.
Dicendola musicalmente, se Jaco Pastorius ha rivoluzionato il modo di suonare il basso elettrico, sicuramente Milan ha rivoluzionato il modo di intendere il fermodellismo, e non solo in Italia.

Quando entrai in negozio, non sapevo da che parte girare........ scaffali traboccanti di modelli da tutte le parti. E purtroppo la mia visita fu dettata dalla necessità di spendere in modelli i soldi che avevo versato per l'abbonamento alle già citate riviste. Mi sarebbe piaciuto poter andare a fare acquisti con un altro sentimento, che non fosse legato alla scomparsa di un uomo.

Ciao.

Guido

La locomotiva-VERA!-tipo/simil T3 che aveva esposto fuori era a Rovigo?!

Peccato per la prematura scomparsa di Milan, tra l'altro se non ricordo male la linea aerea FS della Sommerfeldt fu voluta e ideata da Milan.
Caro Guido, al titolo, oltre PIONIERI, aggiungerei anche PRECURSORI, perchè all'epoca Milan aveva già una visione di plastici e modellismo più simile a quella di oggi.
Un esempio su tutti la realizzazione del plastico di Vignano, che si staccava totalmente dal classico ovale che imperava nei plastici dell'epoca, fu una vera rivoluzione, sia del concetto di plastico, sia dei componenti con cui realizzarlo

Ciao Carlo.
Vero. Anche la collaborazione con Sommerfeldt portò alla realizzazione della tipica linea aerea FS. Anche questa presentata su Treni & Plastici con un diorama.

Ciao Dario.
Credo di si, ma non ne sono certo.

Ciao!!

Guido

Sapete una cosa (triste)...
Ero in vacanza sul Garda e mi recai appositamente a quel negozio (che conoscevo solo tramite le riviste) trovandolo chiuso e meravigliandomi molto. Solo molto dopo scoprii che era scomparso uno o due giorni prima della mia visita.

Si, direi proprio che quarant'anni dopo è sacrosanto parlare di questi posti, di queste persone, di queste idee. E' la storia, una disciplina fondamentale.

Però vi invito, per la prima volta, specialmente in riferimento ai lettori che queste vicende non le hanno vissute per motivi di età, a non rimpiangere quei tempi, a non pensare che ormai tutto è cambiato. Volontà è potere.

Ragazzi, documentatevi sul clima, sulle idee, sulle speranze di quegli anni. E senza paura riproponetele, riprendete la lotta. Lo so, è molto difficile farlo con un POP.....rispetto ad un E.646 con le modanature. Ma anche il POP è figlio del lassismo degli ultimi anni, del menefreghismo, del tutto e subito. Nei '70 e negli '80 la musica era tutta un'altra: speranze, diritti, lotte e.....treni meravigliosi.

Nessuno vi può impedire di tornare a vedere il mondo così, anzi, addirittura meglio. Riprendere il cammino del progresso, della libertà, dell'uguaglianza, della solidarietà. Manifestatelo con i treni, con i modelli, con i plastici, con la cura e la dedizione nel cercare e realizzare il dettaglio. Nell'apprezzare e riprodurre il bello.

Su, accostiamo tutti insieme. Freccia ed inversione ad U. Ce la possiamo fare.

La foto mi ha riportato a quando anch' io ci andai dopo la disgrazia rientrando da una settimana bianca: mi sembra che cercavo delle scocche grezze per la 772; mi rimane il ricordo di una grande tristezza. Comunque era davvero tanto tanto avanti rispetto al fermodellismo dell' epoca.
Un saluto malinconico Gianni de Bernardis

Dal sito Trenomania ecco la loco a Rovigo,1976...

Ciao a tutti.
Non volevo suscitare dei sentimenti malinconici. Se è questo il messaggio che è passato me ne scuso.

Volevo solo ricordare il punto di partenza di tutto ciò che, fermodellisticamente parlando, siamo oggi. Almeno sotto questo aspetto c'è stata una grande evoluzione in positivo.

Per il resto, non posso che sostenere in toto il pensiero del Masselli.

Ciao.

Guido

Sono stato fortunato, non solo ho conosciuto Enrico, ho potuto collaborare con lui....Dare una mano nella realizzazione di alcune sue idee, a dir poco rivoluzionarie, nel fermodellismo, è stata l'esperienza più formativa e appagante.
Fondamentale ancora oggi.
G.

Nessuna malinconia.... Al limite un poco di rimpianto per un momento storico del modellismo che ho vissuto di striscio e che, finora, non è stato eguagliato (l'abbondanza di modelli in scala esatta e iperdettagliati se vogliamo ha appiattito la creatività e l'innovazione... parere personale ovviamente).

Concordo in toto con il Masselli.
L'unico grosso rimpianto è che quello era il modellismo del fare , ora , il modellismo è quello dell'acquisto e basta...
saluti