Estasiato. Ogni volta che vengono aggiunti passi in avanti di questo lavoro lo rimango sempre di piu' e perdo la parola. Sognando di poterne avere una.
Infiniti e immensi complimenti a tutti coloro, appassionati e non, che hanno, stanno e lavoreranno per portare in fondo questo fantastico ed immenso lavoro di queste locomotive.
Non so che altro aggiungere, togliete la parola con queste immagini.
Alberto

Incredibile ..... senza parole .....

Sabato inizio a lavorare l'orto...meno male...

Buongiorno.
Mi sono riletto per l'ennesima tutto il filetto, riguardando le foto.
Non sono lesionato mentalmente: chi smanetta un pochettino con torni e frese e salda assieme pezzi di ottone, ha da risolvere un questione, a volte semplice, a volte articolata: come tenere fermo il o i pezzi durante la lavorazione o la saldatura.
In queste foto, oltre alla bellezza intrinseca dei componenti, trovo interessanti spunti per andare avanti con le mie semplici lavorazioni meccaniche.
Ringrazio quindi nuovamente.

All'autore della macchina aggiungo che i due utensili sono vivi e vegeti, ottimamente funzionanti ed affilati come rasoi grazie ad una levigatrice a nastro acquistata appositamente per loro.

Ciao
Antonio

Sono contento che i due utensili per tornire siano stati apprezzati: quando li avrai consumati conosci il mio indirizzo…
Interessanti le tue considerazioni che riguardano la necessità di poter disporre di utensili ergonomici per poter lavorare oggetti minuti come questi.
Potrà sembrare esagerato, ma, credimi, fissare con sicurezza e precisione un microscopico master fa veramente la differenza…
La prima foto mostra alcune pinzette che uso con maggior frequenza; alcune sono di reperibilità comune, altre sono di tipo chirurgico e perciò difficili da ottenere.
La 1 ha becchi sottili e lisci, è molto delicata anche se il sistema di serraggio non è molto pratico e piuttosto debole.
La 2 è un portento, serve a fare le suture in campo chirurgico, possiede un sistema di chiusura e apertura decisamente ergonomico, è delicata e leggera pur possedendo una presa assolutamente sicura. Personalmente la uso per moltissime lavorazioni, compreso l’avvitamento dei dadi da M0.5 e M0.6: è impossibile perderli!
Unico difetto, il costo assolutamente proibitivo...
La 3 è di uso universale, la usavo in passato per infilare i chiodi nei fori degli angolari, ma ha lo svantaggio di non essere simmetrica, e quindi il chiodo deve essere preso sempre nello stesso verso; oggi, in questo ambito, utilizzo la 5 che si può ruotare in mano senza rischiare di perdere in chiodo.
La 4, sempre di derivazione chirurgica, è perfetta per fissare tra loro lamierini anche estremamente minuti durante la saldatura
La 6 è di uso universale mentre la 7, autobloccante, possiede due becchi con una tacca interna longitudinale e una trasversale: la utilizzo per bloccare il bullone durante la avvitatura del dado oppure per fissare fili o pernini da saldare.
La 8 è una micromorsa che nel corso del serraggio mantiene le 2 ganasce parallele: moltissimi sono i modo di utilizzo comprese le forature sul trapano a colonna...


Roberto

Per i ferri chirurgici , cercate su aliexpress o ali baba...si trovano a costi umani...comprai delle forbici per cuticola ottime per le decal a costi banali.
saluti e ormai , dagli aggettivi posso solo più passare alle iperboli...

Quelle finesse dans tout votre travail! On attend la suite avec impatience... Allez vous faire une pompe Westinghouse fonctionnelle ? Merci et mille bravos!

Ringrazio l’amico modellista francese per i complimenti.
Allego una breve sequenza della costruzione della pompa Westinghouse, che è stato in assoluto il primo prototipo che ho concepito dopo aver acquistato il tornio nel 2011.
All’epoca scelsi di cominciare da un pezzo relativamente complesso per valutare oggettivamente la fattibilità dell’impresa “740" nella quale mi stavo imbarcando piuttosto ingenuamente.
In quella piccola sfida ricordo di essermi decisamente divertito, e da lì è nato tutto il resto…
Roberto Tomba

Je tiens à remercier mon ami modéliste français pour ses compliments.
Je joins une courte séquence de la construction de la pompe Westinghouse, qui était le tout premier prototype que j'ai conçu après avoir acheté le tour en 2011.
A l'époque, j'ai choisi de commencer par une pièce relativement complexe afin d'évaluer objectivement la faisabilité de l'entreprise "740" dans laquelle je me lançais un peu naïvement.
Je me souviens m'être beaucoup amusé avec ce petit défi, et ce fut le point de départ de tout le reste...
Roberto Tomba

Traduit avec http://www.DeepL.com/Translator

Le compresseur de Westinghouse est composé de 278 pièces, mais n'est pas fonctionnel

In attesa di ricevere le fusioni definitive del biellismo, mi sono dedicato alla costruzione del banco a rulli, del quale avevo fatto un accenno tempo fa.
Essendo il modello privo di motorizzazione, ho concepito un sistema che permettesse di apprezzare comunque il movimento del rodiggio e della distribuzione.
Ho dedicato particolare attenzione all’obiettivo di ottenere la massima invisibilità del sistema di movimentazione delle ruote, facendo sporgere solamente di un paio di decimi di millimetro la sommità dell’anello di aderenza della ruota di trascinamento rispetto il piano di copertura in ottone.
Contrariamente a quello che si può osservare nella maggior parte dei banchi a rulli commerciali, ho rinunciato ad affiancare due ruote ( o 2 cuscinetti a sfere ) per ottenere un appoggio stabile del cerchio, e anche questo al medesimo scopo di rendere quasi invisibile il sistema di motorizzazione.
Una scelta questa che impone di progettare una metodo di fissaggio del modello decisamente preciso e robusto, in quanto un appoggio del rodiggio su una sola ruota di trascinamento, rende assolutamente instabile il posizionamento del modello.
Per i noti motivi riguardanti la assoluta osservanza della fedeltà al vero, sono stato costretto a rinunciare a qualsiasi elemento di ancoraggio posticcio applicato al modello; di conseguenza ho pensato di sfruttare la presenza del foro quadrato che si trova inferiormente alla trave oscillante, la quale è saldamente fissata al telaio della loco e che, come si sa, può fare solo un leggero movimento di rotazione lungo l’asse verticale.
Il sistema di ancoraggio è costituito da un perno che esce dal piano spinto da una vite senza fine, il quale a sua volta si inserisce all'interno della trave oscillante, ma che all’occorrenza è in grado di rientrare completamente in sede, permettendo di ricoprire la lastra di ottone dotata di asole con una fornita di binario e massicciata per una eventuale esposizione statica del modello.
Una volta terminato l’assemblaggio della distribuzione, collauderò definitivamente il sistema, per poi occuparmi finalmente delle finiture estetiche….e magari di fare qualche foto decente...
Nel video https://www.youtube.com/watch?v=mkmMXJ9Ec34 il carrello è fissato a scopo dimostrativo con un semplice filo di ottone, e questo rende leggermente instabile lo scorrimento delle ruote.

Bentornato, credo di poter dire che se nessuno risponde è solo perché, per una volta, nessuno ha parole adeguate per commentare una simile opera d'arte!
Se vinco al SuperEnalotto ne prenoto una!
Grazie per le foto e le spiegazioni
Michele

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Purtroppo (o per fortuna) è proprio così !
Senza parole !
Franco

infatti!
l'unico paragone che mi viene in mente sono i modelli di ATTILIO MARI in scala 1 là dove, per esempio, sono state riprodotte chiodature e balestre con la stessa funzionalità del reale.
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Tempo fa ho avuto il piacere di toccare con mano i capolavori di ATTILIO MARI e direi che il paragone è molto corretto.

ANCORA COMPLIMENTI!!!!!!!!

Fanno a gara a chi si avvicina di più a Dio mediante il fermodellismo.