Se si fa, copiando dal vero perfettamente in scala, non c'è problema di robustezza, anzi.
Le lunghezze variano/diminuiscono con la scala di 87 volte, le sezioni resistenti di 87 al quadrato, e i volumi/pesi di 87 al cubo.
Quindi le sollecitazioni dei materiali vengono a diminuire rispetto all'originale
.

Appunto, continui inutilmente a provocare ma a non capire.
Non deve interessare a te quel ponte, interessa a me !
Quindi tu lo realizzeresti in lamiera, così tanto per dirne una ? Che lamiera ? Come lo taglieresti ? Come lo salderesti ? Con quali attrezzature ?

Buon Tz
Oddio, anche il carpentiere conto terzi adesso.
Lamiera di acciaio (magari anche inox) saldata TIG o eventualmente ossiacetilenica, taglio all'acqua, o con pantografo.
In pratica stessi processi di saldatura usati nell'industria alimentare e farmaceutica.
Ma se mi gira potrei anche saldare con tecniche laser.
Ovviamente ho officine e conoscenze che fanno al caso, in condominio non posso farlo.

Ma onestamente che ti importa come lo farei io, chiediti se tu saresti capace di progettarlo e poi costruirlo, con i kit sono tutti capaci, o quasi.

Poi come già scritto tempo fa, e mi sa tanto a tua domanda, quando mostrerò qualcosa al pubblico ci sarà da pagare per vedere e magari imparare: a gratis solo il volantino pubblicitario dell'evento.

Premesso che questo plastico meriterebbe di finire sugli scaffali di una libreria (non il plastico, ma l'opera letteraria dedicata al medesimo) e premesso anche che è adorabile il tono della discussione successiva alla pubblicazione dell'immagine del ponte (in cui l'espressione "contachiodismo" ha raggiunto un'elevazione insuperabile), il ponte forse appare bizzarro per via della sua altezza, superiore a quella del portale della galleria.
Il che è soggettivo, come del resto è soggettivo il gusto della persona ed è oggettivo che in ogni impero è l'imperatore che decide. Se il sig. Barberini avesse voluto fare un ponte di liane, sarebbe stato un suo diritto insindacabile.
Purtroppo, però, come diceva un tale tanti anni fa ci saranno sempre "un musico fallito, un pio, un teorete, un Bertoncelli o un prete a sparare cazzate" (per quanto il primo commento all'opera offra spunti interessanti seppure in forma un po' spigolosa).

Mi ripeto... quel ponte si fa in plasticard con un anima di tubolari di ottone (vedere la gamma Albion Alloys). Tutte le dissertazioni sulla robustezza vanno a farsi benedire.
É un parallepipedo con sopra una sezione di cerchio, gli stanti verticali... ottone pure quello, non è neanche una realizzazione complessa.
Se poi si decidesse di utilizzare la stampa 3D FDM sarebbe robustissimo.

questo qui sotto è un esempio di combinazione resina/ottone ed è robusto, molto robusto



Non me lo ero mai chiesto chi fosse Bertoncelli, la citazione mi ha dato lo spunto per informarmi
Questo inciso di Guccini descrive l'Italico atteggiamento ed è, purtroppo, ancora attuale. Con questo non voglio dire che in questo frangente si stiano dicendo castronerie inutili, ma mi sembra che il tono sia leggermente sopra le righe.

è il portale che è basso

Pare che una delle condizioni sia che lo stesso sia finito, mi sa che siamo ancora lontani


quando vuoi, il plastico da qui , per ora, non si muove

Sono convinto che lo studio sia importantissimo per realizzare in scala modelli plausibili, ma non bisogna annegare in un bicchier d'acqua, né starci a rimuginare troppo sopra; stante il problema o si trova la soluzione o si cambia obiettivo perchè, come dicevo, 'sti benedetti plastici oltre ad iniziarli, bisogna anche finirli.

Detto ciò non mi è comunque dispiaciuto ospitare questa discussione in questo spazio e apprezzo anche le entrate a "gamba tesa", un ponte standard F.S. in fotoincisione fra tremare di paura il mio ponticello Noch (Emilio T. le misure del ponte da voi realizzato mi sarebbero servite), quindi, per non predicar bene e razzolare male, vado a incidere qualche migliaio di pietre sul forex da 3mm e poi piazzerò i portali sul nuovo pannello.
P.S. incidere pietre... riesco a farlo solo ascoltando Be-Bop e pensando ad altro, altrimenti è un lento suicidio

Gentile Sig. Giulio,

poichè mi fanno notare (forse a ragione) di essere stato un po troppo spigoloso , preciso che il mio intervento voleva essere un semplice suggerimento costruttivo di un operatore del settore e nulla di più. Se dovessi fare io quello che ha fatto lei , non saprei nemmeno da dove cominciare .

Mi sono iscritto al forum da poco perchè , da più giovane , avrei pagato oro per poter sentire parlare (o scrivere) chi ne sapeva di più e ora che tocca a me ho piacere se qualcuno trovasse spunti reali in quello che dico (o scrivo) : ua infarinatura generale di un argomento , senza pretendere troppo , aiuta la realizzazione e aumenta la soddisfazione del gioco .

Grazie per avermi dato la possibilità di apprezzare la Sua arte e (da neofita del forum) , per avermi fatto capire indirettamente la funzione terapeutica che assolve il forum per alcuni personaggi incapaci di distinguere il gioco dalla realtà.

Giovanni

Per me il primo commento ha un senso, il senso che di strutture metalliche ne so poco o niente. Sicuramente apprezzabile ed utile la sua competenza.
Va da sé che non si può sapere tutto e qui mi permetto di enunciare una linea di demarcazione:
Opere come quelle succitate, vale a dire ponte standard F.S. richiedono ore di studio e progettazione. Va da sé che più si è meglio è e, in effetti il plastico che lo ospita è opera di un certo numero di modellisti, che equivale a maggior tempo disponibile per studiare e progettare (e questi signori lo hanno fatto proprio bene).
Quando il plasticista è da solo ci vuole mooolto più tempo, a parità di livello di dettaglio, per portare a termine quanto iniziato; alle volte lo studio è solo abbozzato.
Non voglio spaventarla, qualora decidesse in futuro di cimentarsi, dicendole quante ore di studio e sperimentazione ha richiesto la parte elettronica e relativo software, firmware che è alla base del mio progetto.
La invito a visitare il mio sito che contiene una narrazione cronologica. Vedrà che il tutto è iniziato molti anni fa, vedrà come competenze e abilità si sono evolute, vedrà una storia fatta di errori e di successi, di gioia e fatica al contempo, e sono d'accordo con lei; tutto ciò per me è stato terapeutico

Ti ringrazio per la consulenza ma ti dirò che sono già più avanti nelle scelte e, per fortuna, il ponte non deve essere portante perchè il binario era posato già da tempo e quindi il ponte deve essere solo estetico appoggiato sulle pile.
Ovvero la trave portante è uno scatolato di alluminio ricavato ritagliando uno zoccolo di una cucina che regge senza deformarsi anche 10 kg...



era la parte modellistica che da vari anni non avevo trovato l'ispirazione per realizzarla ma l'anno scorso ho deciso per l'avventura e in seguito esporrò come l'ho risolta...

Un consiglio spassionato? le opere d'arte falle fuori sede, che a lavorare sui dettagli quando sono in opera ci si rompe la schiena

Personalmente sono ben distante dalle capacità evidenziate negli eccelsi lavori presentati sopra sia per impreparazione personale sia per attrezzature disponibili e anche quanto esposto dall'eminente marco_58 è ben al di sopra delle mie possibilità...



...ma quel ponte dovevo costruirlo comunque e considerando che:
- non sono ne ingegnere, ne architetto, ne artista (come certi lavori che appaiono richiedono) ma un semplice umarell ex-ferroviere,
- non so progettare niente ne avevo disegni del ponte da costruire ma solo mie foto fatte in loco appositamente,
- non possiedo alcuna attrezzatura particolare ne tanto meno informatizzata tipo stamapanti 3D che non saprei nemmeno accendere,
- come attrezzatura ho un seghetto alternativo, un trapano, cacciavite, forbici e qualche tipo di colla...
- non ho mai lavorato legno e metalli oltre hobbistica grezza,
- non avevo MAI realizzato una costruzione modellistica di qualche difficoltà da zero,

ho così deciso di affrontare la costruzione di quel ponte altrimenti non riuscivo più a proseguire col plastico e poi "come veniva me lo tenevo"...
Non ho fatto nessun lavoro di progettazione ne di particolari calcoli se non nelle misure per farcelo stare, tutto a occhio.
L'ho fatto in legno multistrato con particolari riportati in plasticard e profilati di ottone e poi colorato a pennello... dimensioni ahumma-ahumma, basta che appaghino l'occhio intanto è ben più corto del reale in scala (avrebbe dovuto essere 138 cm invece è "solo" 100 cm):





da un anno è in funzione e mi pare faccia la sua porca figura...






questo è l'originale...

Buongiorno Tz,

Per me è un lavoro molto ben fatto , sia nelle proporzioni che nella resa complessiva . Le sezioni delle travi sono di dimensione appagante , i pendini sono nella posizione giusta e gli archi rendono una sensazione di rassicurante stabilità. Si nota molto la ricerca della correttezza delle forme e lo studio della funzione delle varie membrature . La struttura del ponte potrebbe funzionare anche togliendo il profilato metallico da cucina senza rischi per i rotabili che vi transitano (a patto di chiudere l'impalcato!) .

Unica nota da contachiodi : gli archi di solito sono aperti nella zona inferiore , e non chiusi , per permettere agli operai in fase di costruzione di stringere le bullonature dei vari conci dell'arco stesso , oppure per effettuare saldature, e per il fissaggio dei pendini verticali (o la loro sostituzione) .

Ma per il resto è un lavoro veramente apprezzabile . Come nota personale, per quello che vale, il colore bianco si addice molto a questo tipo di ponte molto più del grigio .

Buon divertimento,
Giovanni

Grazie per avermi promosso.

Per me il colpo d'occhio è ciò che deve essere appagante nel mio plastico perchè mi sono impelagato in un impianto troppo impegnativo da fare da solo e sono molti anni che mi trascino... quindi non posso perdermi in certi particolari che non saprei nemmeno realizzare e poi non sarebbero facilmente percepibili.
Quanto agli archi sono ovviamente pieni perchè è legno multistrato... solo facendoli di metallo avrebbero poptuto essere vuoti ma non avrei saputo nemmeno come iniziare e senza attrezzatura... invece in meno di un mese lavorando 2 ore al giorno e aspettando anche che la colla asciughi l'ho messo insieme...
Quanto al colore meno male che l'originale non è blu, colore che attualmente va per la maggiore su quelle opere, che non mi piace e che avrebbe sbattuto troppo.

@Fausto
Spettacolo!

@Giovanni
Non è detto che gli archi siano aperti. Possono essere scatolari accessibili internamente tramite botole o porte di servizio.
un esempio: http://www.studioromaro.it/it/giorgio-r ... altea,2,28

Qui ci starebbe alla grande un bella citazione "sonora" del grande principe Antonio De Curtis, ma la evito perché siamo ospiti di Giulio, al quale faccio i complimenti per la sua opera, magnifica...

Gentile Giacomo,

I ponti ad arco non sono tutti uguali, ed infatti ho detto "di solito" sono aperti .
Se ne trovano di tanti tipi , ma normalmente l'arco aperto (oltre a quanto detto in precedenza) facilita l'ispezione visiva dell'opera perchè direttamente accessibile rispetto alle sezioni chiuse , oltre a semplificare le operazioni di montaggio . Molti ponti ad arco vengono proprio realizzati con profilati a C (tipo gli UPN)accoppiati di schiena perchè la connessione tra i correnti e le altre membrature risulta estremamente rapida e veloce tramite bullonatura e fazzoletti di lamiera (ai meno giovani potrebbe venire in mente il vecchio Meccano....) .

In ogni caso la scelta dell'arco a sezione chiusa o aperta , e non solo per questi , attiene anche a criteri architettonici in funzione dell'effetto estetico che si desidera . Nei ponti più moderni la forma monolitica "massiccia" , come quella dell'esempio citato , è ritenuta più elegante e futuristica e si addice di più ad una linea ad alta velocità.

Saluti,
Giovanni