Mi scuso per la risposta tardiva, ma sono stato via una settimana e non ho avuto molto tempo da dedicare alle attività online.
Andrea Chiapponi ha scritto:
Ritorno per accennare ad un componente che varie volte mi è successo interagisse negativamente con il tracciato: la struttura (telaio e piano dei binari).
Prova a pensarli in contemporanea; una volta ho tirato giù mezzo calendario Maya (il nostro l'avevo già finito...) perché un fascio d'ingresso (in curva e masochisticamente complesso
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) finiva sempre per avere un qualche motore sottoplancia in corrispondenza di un qualche travetto del telaio. Ovviamente alla fine (insieme al calendario) ho tirato giù quella parte del telaio e l'ho rifatto con i travetti disposti secondo uno schema meno oppressivo.
Giustissima osservazione
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in effetti per chi ha esperienza può essere un aspetto scontato, ma è indubbiamente qualcosa di cui tenere conto, per ovvi motivi.
Comunque sì, sicuramente farò andare le due cose (disposizione binari e struttura telaio) di pari passo, anche per ottimizzare l'accessibilità tanto in fase di lavorazione, quanto di manutenzione un domani.
Andrea Chiapponi ha scritto:
Nell'ultima mia esperienza ho scoperto i vantaggi delle strutture aperte suggerite da un volumetto Kalmabach: in particolare il sistema "doppio trave ad L rovesciato", permette di lavorare sempre da sotto e di riposizionare con facilità i travetti secondo bisogna. Inoltre le strutture aperte limitano il ricorso ai grandi piani di multistrato: si risparmia qualche soldino e si limita il rumore... non so voi, ma a me non è mai piaciuto "sentire" i miei treni viaggiare su una cassa di chitarra...
Mentre ero via, mi sono portato dietro un po' di letture da consultare la sera e ho iniziato a "studiare" con il TTM Extra dedicato a Josef Brandl, dove si parlava tra le altre cose proprio dei telai a struttura aperta e i suoi vantaggi.
Vero che da un lato ho già a disposizione una discreta quantità di materiale (listelli, gambe, travetti, piani di vari spessori, ecc ecc) che posso/devo riutilizzare, ma indubbiamente se si può ottimizzare qualcosa è sempre meglio farlo.
Andrea Chiapponi ha scritto:
Ah, un grandioso esempio di quel tipo di struttura è il "Plastico della Direttissima" di Prato.
Anche questo plastico è stato oggetto di studio tramite un TTM Extra, ma nel caso specifico non veniva affrontato l'aspetto tecnico, quindi vedrò di documentarmi in merito.
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