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 Oggetto del messaggio: [Elettronica] Motore locomotiva artigianale
MessaggioInviato: sabato 11 maggio 2024, 11:27 
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Buongiorno, sono in possesso di una loco da manovra con biellismo che monta il motore che vedete qui sotto in foto.
Il problema principale di questa loco è che la marcia si presenta molto surreale rispetto alla comparazione tra modello/realtà.
Anche a bassi Volts la loco si muove troppo velocemente ed essendo una loco da manovra mi piacerebbe vederla con movimenti più lenti.

Siccome non ci capisco niente di motorini elettrici ed elettronica varia, ma ho chi saprebbe aiutarmi in termini elettronici ma non ha esperienza nel modellismo, avete da consigliarmi l'acquisto di una tipologia specifica di motore da sostituire a questo o altre modifiche da fare per regolarne la velocità di movimento?

Tutto in analogico.
Grazie.
Claudio

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 Oggetto del messaggio: Re: [Elettronica] Motore locomotiva artigianale
MessaggioInviato: sabato 11 maggio 2024, 19:29 
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La prima cosa da fare è verificare se sul motore c'è un codice di catalogo per risalire alle sue caratteristiche.
Diversamente prendere le tra misure principali e il diametro dell'albero, prendere anche le misure del vano dov'è posto e verificare se è modificabile.
Se non c'è nessun nulero di catalogo si considera che il motore ha un velocità a vuoto di 10000-12000 giri.
Quindi, anche in rete, si cerca un motore di dimensioni simili ( un mm in meno va bene, in più forse no) con giri massimi a vuoto di 5000-10000 giri e tensione minima di funzionamento 2 V, qui di solito è bene legegre le curve di copia del motore, dopo di che in digitale si risolve il problema negli aspetti fini.

Il catalogo Boelher in rete c'è.


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 Oggetto del messaggio: Re: [Elettronica] Motore locomotiva artigianale
MessaggioInviato: sabato 11 maggio 2024, 19:33 
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Mah, io mi sono trovato benissimo con un alimentatore a impulsi e lì mi sono fermato.
Rodolfo


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 Oggetto del messaggio: Re: [Elettronica] Motore locomotiva artigianale
MessaggioInviato: sabato 11 maggio 2024, 23:43 
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Il bhuler è un ottimo motore, per risolvere la questione con 2 spiccioli e sol in analogico metti in serie al motore ed in antiparallelo su un solo polo poi eventualmente su entrambi i poli 2 diodi ( es N 4001 ) .
Il diodo abbassa la tensione al motore di circa 1,8 volts .
Se occorre una maggior riduzione della tensione metti un’altra coppia di diodi sempre in antiparallelo eventualmente all’altro capo del motore . Costi … 1-2 euro , devi sol trovare spazio per inserirli.
Ho adottato da decenni questo banale escamotage su modelli di varie marche troppo corsaioli.
Una volta Uhlenbrock faceva un bellissimo circuitino per questi casi, ma è andato fuori produzione.
Infine un bel decoder , ma devi operare in digitale, benché con Esu tu possa trimmare entro certi limiti la velocità anche in analogico. Costo decisamente maggiore.


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 Oggetto del messaggio: Re: [Elettronica] Motore locomotiva artigianale
MessaggioInviato: domenica 12 maggio 2024, 19:52 
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Come dice il buon Andrea la soluzione più veloce ed economica è quella dei diodi.......
Visto che il motore a quanto sembrerebbe abbia una velocità troppo elevata, anche la sostituzione delle due viti senza fine che già sembrano ad un principio, con una che abbia un elicoide ancora più dolce , potrebbe essere vana.
Ti rimane di sostituire il tutto con altro in commercio.

Brenner


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 Oggetto del messaggio: Re: [Elettronica] Motore locomotiva artigianale
MessaggioInviato: domenica 12 maggio 2024, 23:07 
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Andrea, comunque la caduta di tensione su un diodo è di circa 0,7V
Ciao
Roberto


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 Oggetto del messaggio: Re: [Elettronica] Motore locomotiva artigianale
MessaggioInviato: lunedì 13 maggio 2024, 9:09 
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marco_58 ha scritto:
La prima cosa da fare è verificare se sul motore c'è un codice di catalogo per risalire alle sue caratteristiche.
Diversamente prendere le tra misure principali e il diametro dell'albero, prendere anche le misure del vano dov'è posto e verificare se è modificabile.
Se non c'è nessun nulero di catalogo si considera che il motore ha un velocità a vuoto di 10000-12000 giri.
Quindi, anche in rete, si cerca un motore di dimensioni simili ( un mm in meno va bene, in più forse no) con giri massimi a vuoto di 5000-10000 giri e tensione minima di funzionamento 2 V, qui di solito è bene legegre le curve di copia del motore, dopo di che in digitale si risolve il problema negli aspetti fini.

Il catalogo Boelher in rete c'è.


Ok proverò a smontarlo e a controllare se ci sono delle sigle riportate.
Sopra c'è un numero scritto 30031, ma sotto ancora non l'ho mai guardato.
Proverò a controllare e ad informarmi.
Grazie.


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 Oggetto del messaggio: Re: [Elettronica] Motore locomotiva artigianale
MessaggioInviato: lunedì 13 maggio 2024, 9:12 
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Anton Hammel ha scritto:
Mah, io mi sono trovato benissimo con un alimentatore a impulsi e lì mi sono fermato.
Rodolfo


Scusi ma non ho capito il suo intervento, cosa è un alimentatore ad impulsi?
Potrebbe argomentare?
Grazie


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 Oggetto del messaggio: Re: [Elettronica] Motore locomotiva artigianale
MessaggioInviato: lunedì 13 maggio 2024, 9:15 
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ANDREA CAVALLI ha scritto:
Il bhuler è un ottimo motore, per risolvere la questione con 2 spiccioli e sol in analogico metti in serie al motore ed in antiparallelo su un solo polo poi eventualmente su entrambi i poli 2 diodi ( es N 4001 ) .
Il diodo abbassa la tensione al motore di circa 1,8 volts .
Se occorre una maggior riduzione della tensione metti un’altra coppia di diodi sempre in antiparallelo eventualmente all’altro capo del motore . Costi … 1-2 euro , devi sol trovare spazio per inserirli.
Ho adottato da decenni questo banale escamotage su modelli di varie marche troppo corsaioli.
Una volta Uhlenbrock faceva un bellissimo circuitino per questi casi, ma è andato fuori produzione.
Infine un bel decoder , ma devi operare in digitale, benché con Esu tu possa trimmare entro certi limiti la velocità anche in analogico. Costo decisamente maggiore.


Grazie mille Andrea della spiegazione.
A dirla tutta, questa opzione di mettere il diodo era già stata provata (consiglio della mia ragazza che ha studiato ed insegna elettronica) però quello che avevamo in casa era troppo forte e la locomotiva non si muoveva più.
Devo provare ad andare in elettrotecnica a prenderne qualcuno e fare qualche test.


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 Oggetto del messaggio: Re: [Elettronica] Motore locomotiva artigianale
MessaggioInviato: lunedì 13 maggio 2024, 9:19 
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BRENNERLOK ha scritto:
Come dice il buon Andrea la soluzione più veloce ed economica è quella dei diodi.......
Visto che il motore a quanto sembrerebbe abbia una velocità troppo elevata, anche la sostituzione delle due viti senza fine che già sembrano ad un principio, con una che abbia un elicoide ancora più dolce , potrebbe essere vana.
Ti rimane di sostituire il tutto con altro in commercio.

Brenner


Grazie Brenner per l'intervento.
Quindi dici che le due viti potrebbero esser giuste senza necessità di sostituirle?
Sono in possesso delle 245 CoMofer e come andatura mi andrebbe benone quelle di queste loco.
Eventualmente la perfezione potrebbe esser raggiunta dal movimento della mia 214 Roco, per me ha un movimento davvero fantastico.
Però non ho idea se il motore di un Roco potrebbe esser adattabile a questa loco ..... i costi ..... ecc ecc ....


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 Oggetto del messaggio: Re: [Elettronica] Motore locomotiva artigianale
MessaggioInviato: lunedì 13 maggio 2024, 10:13 
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Da quello che riesco a vedere sembrano ad un principio...solo tu puoi confermare.
Il 214 roco è velocissimo ....ma non ricordo che tipo di vite montano.
Non puoi fare un raffronto con la comofer......capisco che vuoi la stessa velocità....ma potrebbe appunto cambiare tutto...dal tipo di motore ( più lento) al suo rapporto di trasmissione.

Prova con almeno due diodi in serie con altri due in anti parallelo e vedi se ti va bene così.
1.2 volt circa in meno potrebbero essere già una soluzione.
Ricorda che diminuirai la velocità massima a 12volt ma il modello si muoverà in ritardo rispetto a prima. Se prima si muoveva a 2 volt ora c'è ne vorranno 3.5.
Se lo vuoi più lento aumenta di un diodo.
Prova.

Brenner


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 Oggetto del messaggio: Re: [Elettronica] Motore locomotiva artigianale
MessaggioInviato: lunedì 13 maggio 2024, 13:18 
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BRENNERLOK ha scritto:
Da quello che riesco a vedere sembrano ad un principio...solo tu puoi confermare.


Scusa la mia ignoranza, ma non so di cosa tu stia parlando ........ :roll: :?: :lol:
"ad un principio" è un tipo di vite senza fine?

BRENNERLOK ha scritto:
Il 214 roco è velocissimo ....ma non ricordo che tipo di vite montano.


Si, effettivamente quando si sente girare il motorino del 214 roco si sente che fa molti giri .... quindi è tutto un gioco di trasmissione? ruote piccole, ingranaggi grandi?
Non l'ho mai smontata, ne la 214 e neanche le Comofer .....

Intanto provo a comprare i diodi ....... ti aggiorno :wink:


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 Oggetto del messaggio: Re: [Elettronica] Motore locomotiva artigianale
MessaggioInviato: lunedì 13 maggio 2024, 20:16 
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I principi della vite senza fine non sono altro che le scanalature riprodotte sulla stessa che una volta accoppiata con l 'ingranaggio sottostante va a muovere tutto il meccanismo di ingranaggi della trasmissione e cosi arriva alle ruote.
i principi possono essere (come nelle normali viti) piu o meno inclinate; da qui si genera appunto il fatto che una vite senza fine puo' produrre una velocita piu o meno veloce e questo dipende appunto da quanto sono inclinate le scanalature della vite ( a parità di numero di denti degli ingranaggi).
Se sono poco inclinate di solito la vite ha un solo principio, cioè e' la stessa scanalatura che si ripresenta sulla vite dopo ogni giro; se e' invece piu inclinata ci saranno due scanalature indipendenti che si avvolgeranno appunto intorno ad essa e cio' provoca una velocita' piu elevata di tutta la trasmissione perche la scalatura in esame si sposta per ogni giro, di uno spazio superiore rispetto a quella ad una scanalatura.
E' come vedere una strada che sale piu o meno ripida intorno ad una collina. :mrgreen: :mrgreen:
Spero tu abbia capito :mrgreen:

brenner


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 Oggetto del messaggio: Re: [Elettronica] Motore locomotiva artigianale
MessaggioInviato: lunedì 13 maggio 2024, 21:07 
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BRENNERLOK ha scritto:
I principi della vite senza fine non sono altro che le scanalature riprodotte sulla stessa che una volta accoppiata con l 'ingranaggio sottostante va a muovere tutto il meccanismo di ingranaggi della trasmissione e cosi arriva alle ruote.
i principi possono essere (come nelle normali viti) piu o meno inclinate; da qui si genera appunto il fatto che una vite senza fine puo' produrre una velocita piu o meno veloce e questo dipende appunto da quanto sono inclinate le scanalature della vite ( a parità di numero di denti degli ingranaggi).
Se sono poco inclinate di solito la vite ha un solo principio, cioè e' la stessa scanalatura che si ripresenta sulla vite dopo ogni giro; se e' invece piu inclinata ci saranno due scanalature indipendenti che si avvolgeranno appunto intorno ad essa e cio' provoca una velocita' piu elevata di tutta la trasmissione perche la scalatura in esame si sposta per ogni giro, di uno spazio superiore rispetto a quella ad una scanalatura.
E' come vedere una strada che sale piu o meno ripida intorno ad una collina. :mrgreen: :mrgreen:
Spero tu abbia capito :mrgreen:

brenner


Capito benissimo!
Non sapevo che l'inclinazione della vite senza fine avesse questo effetto.
Pensavo come con i rapporti delle moto, corona-pignone con più o meno denti cambiano i rapporti .....
Grazie! :wink:


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 Oggetto del messaggio: Re: [Elettronica] Motore locomotiva artigianale
MessaggioInviato: lunedì 13 maggio 2024, 21:42 
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manzoscorpio ha scritto:
Anton Hammel ha scritto:
Mah, io mi sono trovato benissimo con un alimentatore a impulsi e lì mi sono fermato.
Rodolfo


Scusi ma non ho capito il suo intervento, cosa è un alimentatore ad impulsi?
Potrebbe argomentare?
Grazie


E' una cosa vecchia e superata, ma funziona bene. L'alimentatore a impulsi è un'evoluzione dei primitivi alimentatori a corrente continua.
La corrente continua è un flusso di elettricità che scorre sempre nello stesso senso ed è costante nel tempo (i primi e più semplici alimentatori LIMA e RIVAROSSI avevano le pile all'interno)

L'alimentatore a corrente pulsante (PWM = Pulse Width Modulation – modulazione a variazione della larghezza d’impulso) prende la corrente continua costante e la trasmette a impulsi, accendendosi e spegnendosi molte volte al secondo. Se il tempo di spegnimento è uguale a quello di accensione, la tensione diventa la metà; se l'accensione dura più dello spegnimento, la tensione sale e viceversa.

La successione d'impulsi produce un avviamento più dolce e una regolazione molto fine. E' simile al modo con cui si fanno oscillare le campane: NON uno sforzo enorme subito, ma una serie di impulsi ad ampiezza crescente riesce a fare oscillare quelle masse notevoli.

Io l'ho costruito copiando uno schemino, più di trent'anni fa, ma penso che ora tutti gli alimentatori seri abbiano questa caratteristica.

Rodolfo


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