Molto probabilmente...del resto la modifica serve solo a togliere, nel minor numero di passi possibile, la programmazione "strana" ad un plux22 esu e a riportarlo ad una configurazione banale ma normale.

Ti rispondo io che dopo aver modificato le CV secondo le indicazioni di Alessandro l'ho già montato sul 428 AIMX. Con f0 si accendono le luci bianche, mentre quelle rosse si accendono e spengono con f1 e f2 a seconda del senso di marcia. Purtroppo le luci in cabina non sono comandabili separatamente, ma quello dipende dal PCB che è progettato anche in funzione dei decoder sound.

Grazie Alessandro e grazie petermax53.
Mi preparo per riprogrammare tutto.

Riguardo alle luci in cabina, avevo letto e ho appurato che si attivano insieme. Qualcuno, avevo letto, ha anche modificato l'impianto elettrico per separarle. Poi vedrò se seguire l'esempio.

Potresti anche accenderle/spegnere con una sola funzione (ad es. F1) in funzione del verso di marcia, cosi puoi evitare di farti la domanda se usare F1 o F2

Quando avranno voglia di imparare come si fanno queste cose ...

I suggerimenti di questo topic servono solo a "dipanare" un plux22 ESU con la configurazione di fabbrica "complicata", capire come sono connesse le uscite alle luci (o altro) del modello e quindi a decidere come uno le vorrebbe (oppure tenersele così se non si ha voglia di metterci le mani).

Scusate ma la soluzione va bene anche se il decoder in questione è montato sulle Ale790/880 Oskar?
Grazie

Per far funzionare tutte le uscite in maniera corretta e separata (qualora i decoder fosse uno di quelli incasinati) si ...

Un chiarimento,Alessandro: Ci sono due elenchi di CV da modificare. Occorre mettere in atto tutti e due o ne basta uno visto che le CV si ripetono?

RF

Non si ripetono...
Le prime due cv di ogni blocco identificano il "banco" di memoria a cui si riferiscono gli indirizzi cv successivi.

Quindi devono essere passate entrambe le liste cosi come pubblicate.

Del resto le cv, intese come area di memoria, di un esu superano di gran lunga il migliaio mentre gli indirizzi per richiamarle vanno solo da 1 a 255 (da standard nem/nmra che ormai ha 40 anni) ... da qui il giochino (anche questo però previsto dagli standard).

Di questa particolarità dei decoder più dotati e programmabili (esu e non solo) se ne è ampiamente parlato negli ultimi anni (dall'uscita del v4 in poi) ... se ti cerchi gli argomenti da me iniziati avrai una buona base per orientarti (anche seguendo i link presenti nella discussione).

Comunque sono tutte cose riportate anche nei manuali (che ahimè non siamo abituati a leggere e ancor meno a capire...italico vizio).

Il mio consiglio spassionato: per programmare i decoder evoluti, NON usate le centrali standard, sono totalmente inadeguate. Usate il PC con JMRI (decoder Pro) che è gratis e dotatevi di un arduino collegato al binario di provrammazione (DCC++, se usate la funzione cerca, trovate le istruzioni passo passo). Con 15€ avrete un sistema di programmazione evoluto senza impazzire con le singole CV. Lokmaus, Z21, Intellibox sono inadeguate allo scopo a meno di collegarle al PC ed usarle con JMRI Decoder Pro (vale x quelle interfacciabili). Io trovo molto comodo tenere sulla scrivania l’arduino ed il binario di programmazione a fianco al PC. Una volta sistemata la programmazione si sposta il mezzo sul plastico dove verrà gestito dalla centrale standard. Come dice il buon Zampa, con l’avvento del V4 Esu è aumentata la complessità e senza sistemi evoluti non si riesce a capire bene cosa si stia facendo

Anche io utilizzo questo semplice ed economico "aggeggio" e devo dire che ormai è diventato indispensabile per la programmazione dei decoder più evoluti. Lo consiglio a tutti, senza stare a impazzire con la programmazione delle singole CV.

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Grazie Alessandro . Ma prendo atto anche del "cicchetto" ma non sempre dai manuali si capisce essendo estremamente tecnici a meno che non essere dal mestiere che aiuta. I giovani macchinisti che si affacciano alla professione studiano sui manuali ma poi per capire tante cose chiedono a chi la professione la fa. E li mettono in affiancamento per non so quante giornate.

RF

Chiedere la soluzione senza conoscere le basi, di fatto aumenta solo la confusione.
Prima di leggere i manuali del singolo decoder o centralina, bisogna anche leggere i manuali basici del DCC e capire cosa significa: non cè bisogno di conoscere a menadito la stringa del telegramma tra centrale e decoder, ma sapere che esiste e a cosa serve si.
Poi l'affiancamento con gli esperti serve alla pratica, ma va fatto sul posto, non a km di distanza.

Bisogna anche mettersi nell'ottica che il sistema a 8 bit usato nel DCC ormai impone grandi limiti e "escamotage" per configurare un decoder.
Ormai i 16 bit sono il minimo e la compatibilità è facile da mettere in atto, 32 bit sarebbe meglio, ma per ora non esageriamo.
Anche uno schermo a colori da 7" per le centraline oggi sarebbe il minimo, ma va eliminata la scusa dei maggiori costi; già la soluzione tipo z21/Z21 + telefonino o tablet migliora le cose (non ho ancora capito perché non fanno la versione per PC).

Si,ok. Con il V4 tutti questi problemi non li ho avuti. A parità di conoscenza bastava settare 5 0 6 CV ed andava una meraviglia. Con il V5 ci vuole una laurea come la tua,Marco.
P.S : ho comprato pure il lokprogrammer tanto per essere in linea con i tempi.

RF

Io non ho nessuna laurea, ho studiado approffittando del fatto che diverse delle più moderne tecnologie le ho viste nascere e ho fatto pure il beta tester sul campo.
Ma senza leggere prima i manuali non avrei mai potuto interfacciarmi in tempo reale con i creatori di queste nuove tecnologie e fargli fare le modifiche e correzioni del caso.

Alla fine per programmare un decoder le cose da imparare sono poche, ma buona parte già si dovrebbero conoscere dal liceo scientifico e dagli istituti tecnici nonché professionali.
Il duro è imparare come utilizzare la tastiera delle singole centraline, è per quello che in tanti spingiamo per l'uso di sosftware su PC e relativi harwdare.

Il fatto che poi l'hardware DCC sia tecnicamente superato è un discorso fondamentalmente culturale di alcuni ambienti tedeschi e USA, duro da scardinare: piuttosto che passare ai 16 bit e altre forme di comunicazione, si sono inventati dei protocolli aggiuntivi, quando con uno che è pure gratis da sempre (Modbus dal 1979) risolvi in modo semplice e brillante (di recente pure Siemens si è convinta ad utilizzarlo, che è tutto dire). Il modo di creare una eventuale protezione commerciale c'è ed è utilizzato su alcune apparecchiature dell'inventore di quel protocollo.