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 Oggetto del messaggio: Valpiave, ne varrà la pena?
MessaggioInviato: martedì 17 settembre 2024, 15:48 
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Buongiorno a tutti, tempo fa avevo provato a ricavare dello spazio in un'angusta cantina, con progetto peraltro mirabilmente preparato da Bomby, ma purtroppo non ne venne fuori nulla di buono.
Soprattutto perchè...ho cambiato casa!
Quindi, oltre ai soliti impegni di lavoro, casa, famiglia (tutt'altro che in quest'ordine di priorità), ho finalmente una stanza di dimensioni accettabili per progettare il mio PRIMO plastico in h0.

Perchè ho volutamente scritto in maiuscolo (so che è maleducazione, sarà l'ultima volta :mrgreen: )?
Perchè so bene che qui la stragrande maggioranza di voi è composta da veri artisti od esperti di elettronica, anzi, spesso in entrambi i campi, oltre alla falegnameria, disegno al CAD, ecc. ecc.
Mi spiace, metto le mani avanti, non sono nulla di tutto ciò, quindi il mio plastico sarà (se mai sarà), un qualcosa di estremamente semplice, senza fronzoli, sulla falsariga (beninteso, metterei la firma ora per ottenere un risultato del genere) del TTModellismo Speciale "il mio primo plastico).
Insomma, non aspettatevi Qdp o Torrino, o Silvio Assi, o Alex La Torre o chiunque ci sia qui dentro! Il mio sarà sicuramente il peggiore!

Ora, tutta sta pappardella di maniavantismo per dire cosa?
Ah già, il plastico...dunque la sommaria descrizione:

1 piccolo DL con annesso piccolo fascio ricovero carrozze per i treni blasonati in arrivo
1 stazione di testa con un traffico decente sulla falsariga del Cadore e diramazione di Società Veneta verso una vallata secondaria
1 raccordo in piena linea con una fabbrica, a me piace l'idea cartiera per la varietà di carri e perchè poi, diciamocela tutta, a me il plastico Altavilla - Fiorano ha sempre intrigato.
1 stazione nascosta

Alcuni paletti che mi sono autoimposto, parzialmente anche per la mia conclamata incapacità:

- Epoca IVb possibilmente, con qualche lieve licenza poetica (tipo la D.445 in livrea navetta, in realtà apparsa nei primi anni '90 sulle linee afferenti Belluno...ma vogliamo essere fiscali noi che ancora ci sollazziamo con quella voglia di Rivarossi 1/80?)
- Sì allo scarico auto, ho comprato 2 DDm, li ho pagati come un rene, e voglio utilizzarli.
- Sì all'Espresso...sì, proprio come in Cadore, voglio giustificare le mie cuccette Heris/Acme e qualche UIC - X (va bene, niente filetto rosso e deflettori con smorzatori da 200 km/h) 8)
- Scambi? A mano, rigorosamente, no complicazioni dell'impianto elettrico, che per me è, letteralmente, arabo;
- Gestione treni? DCC of course, ho una z21 bianca che è stufa di far girare in tondo la mia D.141 o il Breda...
- Binari? A sezioni (e vai con le blasfemie), su Anyrail continuo a creare casini con i flessibili, le sezioni saranno anche brutte ma sono funzionali alla mia incapacità.
- Sviluppo del progetto? Rigorosamente in piano, niente elicoidali e similari, troppo complicate per iniziare, dal mio punto di vista, rischierei di star lì a fissare le barre filettate senza venirne mai a capo.

L'obiettivo? Avere qualcosa di funzionante e funzionale con i miei tempi e disponibilità, anche economiche.

Bando alle ciance allora, allego qui il disegno orrendo fatto su paint con le misure effettive delle pareti della stanza e l'ideale disposizione di quanto sopra descritto, ovviamente per ora mi sono limitato solo a scaricare Anyrail... :lol:

Ci si vede anche a Novegro ovviamente, io sarò quello che gira tra le bancarelle conscio di spendere qualche fucilata di €...as usual

https://ibb.co/n05BPqJ


Mattia


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 Oggetto del messaggio: Re: Valpiave, ne varrà la pena?
MessaggioInviato: martedì 17 settembre 2024, 20:33 
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Iscritto il: sabato 1 dicembre 2007, 15:51
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Ciao Mattia, innanzi tutto ti ringrazio per avermi citato insieme ad altri grandi nomi di questo forum :D
Lo spazio a tua disposizione mi pare ottimo per fare un buon lavoro...Hai già impostato il tracciato?


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 Oggetto del messaggio: Re: Valpiave, ne varrà la pena?
MessaggioInviato: mercoledì 18 settembre 2024, 7:41 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 13:12
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Località: Martignacco UD
Mattia, consiglio spassionato, non escludere nessuna opzione.
Abbiamo a disposizione caterve di siti web, video, tutorial, riviste per risolvere tutti i dubbi fermodellistici.
Anche la parte elettrica, alla fine, non è così complicata. Elettrificare un deviatoio è una cosa semplice, e ti permette di aumentare la potenzialità di divertimento.
Se già usi anyrail per progettare, passare ad un software per gestire il plastico è un attimo.

Hai idee chiare, vai di falegnameria e buon lavoro.


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 Oggetto del messaggio: Re: Valpiave, ne varrà la pena?
MessaggioInviato: mercoledì 18 settembre 2024, 15:17 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 16:31
Messaggi: 7472
Località: Fabriano
Mattia, tranquillo, io di impianti elettrici non ne capisco una sega, ma ricordati, che in digitale, puoi controllare un discreto parco macchine senza giocoforza fare sezionamenti per le varie tratte, io, per esempio, sul plastichetto del pollino, zero sezionamenti, tranne uno per il cappio di ritorno, gestito in digitale, assolutamente in automatico, da una semplice schedina. Per gli scambi, usando i motori Peco, sono due fili più un comune, è la cosa più semplice del mondo, credimi. Inoltre sugli scambi Peco, o sul catalogo, trovi tutte le indicazioni per fare l' impianto. Su coraggio!


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 Oggetto del messaggio: Re: Valpiave, ne varrà la pena?
MessaggioInviato: mercoledì 18 settembre 2024, 17:47 
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Iscritto il: martedì 21 marzo 2017, 12:08
Messaggi: 1365
Torrino-Pollino ha scritto:
Mattia, tranquillo, io di impianti elettrici non ne capisco una sega, ma ricordati, che in digitale, puoi controllare un discreto parco macchine senza giocoforza fare sezionamenti per le varie tratte, io, per esempio, sul plastichetto del pollino, zero sezionamenti, tranne uno per il cappio di ritorno, gestito in digitale, assolutamente in automatico, da una semplice schedina. Per gli scambi, usando i motori Peco, sono due fili più un comune, è la cosa più semplice del mondo, credimi. Inoltre sugli scambi Peco, o sul catalogo, trovi tutte le indicazioni per fare l' impianto. Su coraggio!


Concordo con il controllo in DCC e anche sulla motorizzazione dei deviatoi (basta un decoder), ma sui motori Peco, rumorosi e assetati di Ampere direi che oggi c'é di meglio.

Roberto


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 Oggetto del messaggio: Re: Valpiave, ne varrà la pena?
MessaggioInviato: mercoledì 18 settembre 2024, 20:00 
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Iscritto il: martedì 7 febbraio 2006, 9:37
Messaggi: 1394
L'idea è più che buona, anzi ottima!
Io sfrutterei il vantaggio della complessità ( il progetto è senz'altro ambizioso per un primo plastico) per iniziare a prendere la mano ed acquisire la necessaria tecnica costruttiva.
Definito un progetto di massima e dimensionati gli ingombri, realizzerei il plsstico a sezioni. E partirei da quel che meno conta: il raccordo industriale! Se non venisse subito bene, infatti, sarebbe sempre possibile soarituirlo senza troppa fatica e "danno".
A seguire la coulisse, per acquisire dimestichezza con i binari ( qui tenterei di realizzare qualcosa con i flessibili e poserei degli scambi elettrificabili, anche senza la complicazione ( più apparente che reale) della collocazione sottopancia dei motori.
Poi realizzerei l'impianto della stazione di testa e del deposito. All'inizio questo impianto potrebbe essere realizzato provvisoriamente con binari e scambi usati, per provare le possibilità operative del progetto. Solo alla fine lo " stabilizzerei" nella forma definitiva wuando le tecniche sono acquisite.
In bocca al lupo.

Antonio


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 Oggetto del messaggio: Re: Valpiave, ne varrà la pena?
MessaggioInviato: venerdì 20 settembre 2024, 23:59 
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Iscritto il: venerdì 29 gennaio 2010, 13:56
Messaggi: 2756
Località: Legnano (MI)
Ragazzi, non sono sparito, anzi, prima di tutto vi vorrei ringraziare per gli incoraggiamenti, poi vorrei rispondervi anche per stimolare il confronto, purtroppo non conosco altri appassionati in zona e quindi mi affido principalmente al forum. :oops:

AXEL ha scritto:
Ciao Mattia, innanzi tutto ti ringrazio per avermi citato insieme ad altri grandi nomi di questo forum :D
Lo spazio a tua disposizione mi pare ottimo per fare un buon lavoro...Hai già impostato il tracciato?


Ciao Axel, che piacere leggere queste parole, sì, ho iniziato a sviluppare qualche idea, ispirandomi nettamente a Fiorano, pubblicata su TTM anni fa, anzi, praticamente copiandola :roll:
Sotto trovi quanto ho sviluppato finora con Anyrail, ma ho finito i 50 pz. della trial version, quindi dovrò investire, devo ammettere però che mi è riuscito più semplice usare il software che la carta millimetrata (in disegno tecnico ero terribile, evidentemente lo sono ancora) :lol:

marco1016 ha scritto:
Mattia, consiglio spassionato, non escludere nessuna opzione.
Abbiamo a disposizione caterve di siti web, video, tutorial, riviste per risolvere tutti i dubbi fermodellistici.
Anche la parte elettrica, alla fine, non è così complicata. Elettrificare un deviatoio è una cosa semplice, e ti permette di aumentare la potenzialità di divertimento.
Se già usi anyrail per progettare, passare ad un software per gestire il plastico è un attimo.

Hai idee chiare, vai di falegnameria e buon lavoro.


Grazie Marco per l'incoraggiamento, ma sono davvero un neofita (ho il kit illuminazione della 1959 che mi attende da febbraio e non ho ancora avuto il coraggio di avvicinarmici), per ora tenderei ad una gestione quanto più possibile manuale, in base all'orario, fermo restando il DCC per il controllo treni, non vorrei avere più di 2 treni in movimento, anche perchè ai tempi della D.U., gli ingressi in stazione avvenivano uno alla volta (è una scusa per la mia pigrizia? Sicuramente!) :wink:

Torrino-Pollino ha scritto:
Mattia, tranquillo, io di impianti elettrici non ne capisco una sega, ma ricordati, che in digitale, puoi controllare un discreto parco macchine senza giocoforza fare sezionamenti per le varie tratte, io, per esempio, sul plastichetto del pollino, zero sezionamenti, tranne uno per il cappio di ritorno, gestito in digitale, assolutamente in automatico, da una semplice schedina. Per gli scambi, usando i motori Peco, sono due fili più un comune, è la cosa più semplice del mondo, credimi. Inoltre sugli scambi Peco, o sul catalogo, trovi tutte le indicazioni per fare l' impianto. Su coraggio!


Allora, nel progetto, per ora, ho usato Roco Line, ma non per qualche motivo, il primo è che mi sembrano reperibili facilmente anche nei negozi del circondario (Ndr: Milano), e confido, in caso di acquisti "importanti", in qualche sconto supplementare da parte del venditore.
Il venditore con cui parlai qualche mese fa, mi assicurò a sua volta che "motorizzato uno scambio, poi li motorizzi tutti".
Grazie per la fiducia, ma io ancora oggi mi chiedo: "adesso c'è un comodo connettore per collegare la Z21 ai binari GeoLine del mio ovale, ma quando comprerò altri binari, dove diamine dovrò attaccarli?" e poi "basterà 1 punto solo o dovrò mettere delle morsettiere per garantire più punti corrente?"...gli scambi motorizzati sono interessanti, devo però prima trovare la soluzione adatta, intanto sto notando che gli scambi non sarebbero pochi, quindi, mi sa che mi toccherà, altrimenti rischierei di trovarmi impegolato nei fili di ferro per gestire gli scambi in manuale...

Etsero17, Roberto, tu sei un esperto di elettronica, nei prossimi anni sono sicuro che ti disturberò!!!

A Federici ha scritto:
L'idea è più che buona, anzi ottima!
Io sfrutterei il vantaggio della complessità ( il progetto è senz'altro ambizioso per un primo plastico) per iniziare a prendere la mano ed acquisire la necessaria tecnica costruttiva.
Definito un progetto di massima e dimensionati gli ingombri, realizzerei il plsstico a sezioni. E partirei da quel che meno conta: il raccordo industriale! Se non venisse subito bene, infatti, sarebbe sempre possibile soarituirlo senza troppa fatica e "danno".
A seguire la coulisse, per acquisire dimestichezza con i binari ( qui tenterei di realizzare qualcosa con i flessibili e poserei degli scambi elettrificabili, anche senza la complicazione ( più apparente che reale) della collocazione sottopancia dei motori.
Poi realizzerei l'impianto della stazione di testa e del deposito. All'inizio questo impianto potrebbe essere realizzato provvisoriamente con binari e scambi usati, per provare le possibilità operative del progetto. Solo alla fine lo " stabilizzerei" nella forma definitiva wuando le tecniche sono acquisite.
In bocca al lupo.

Antonio


Antonio...grazie! Questa è un'ottima idea, ho sempre pensato anch'io di costruirlo passo - passo, partendo però dal Deposito, effettivamente però partire dal raccordo industriale mi permetterebbe di "giocare" a fare le manovre e provare a far tirare qualche carro alla D.141 (oppure, perchè no, alla V100 del mio start - set, che magari verrà ridipinta nei colori SV o in quelli della cartiera Piave").
P.S.: quest'ultima idea è colpa tua (e non solo), ma lo sai quanti sogni e progetti su ferrovie free lance ho fatto grazie alle FTL? Che idea geniale, davvero!!!

Allego l'immagine da AnyRail, io non so davvero come ringraziarvi per l'incoraggiamento, il solo fatto che abbia ricevuto risposte da chi ha creato dei veri spettacoli di plastici è per me fonte di immensa soddisfazione!
Spero di incontrarvi a Novegro per berci un caffè e chiacchierare di treni, ne sarei davvero onorato!

Mattia


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 Oggetto del messaggio: Re: Valpiave, ne varrà la pena?
MessaggioInviato: sabato 21 settembre 2024, 17:10 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 16:31
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Località: Fabriano
Già il fatto che non hai binari paralleli ai bordi, la dice lunga, bravo. Sui binari a settori, ricordati che le scarpette non sempre garantiscono il contatto elettrico, soprattutto quando colorerai i binari in ruggine... Io ti consiglio di cominciare a provare il flessibile, quello di Roco in cod 83, poi è maneggevolissimo, e con un buon tronchesino e qualche colpo di lima, tagliare le rotaie è facilissimo. Personalmente, per assicurare la continuità elettrica faccio dei ponticelli ogni flessibile.
Ciao!


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