Quest'anno ferragosto per me vuol dire riprendere a lavorare dopo una lunghissima pausa al plastico della FEA, linea a scartamento 950 mm che collegava Pescara con Penne, in Abruzzo,
Edifici OK, Materiale motore OK, carri OK, ma ora sono bloccato perche' ho bisogno di risolvere alcuni dubbi, visto che nessun libro o cartolina d'epoca mi ha aiutato.

in una linea con linea aerea di tipo 'tramviario' senza catenaria, come si collegava il filo di contatto ai pali derminali
in corrispondenza dei binari tronchi?

E sempre sui tronchini non ho trovato traccia di terminali paracarri: come ci si comportava sullo scartamento ridotto
con il suo respingente unico?

Allego il disegno di un palo di stazione per farvi capire meglio i miei dubbi.

Grazie per la mano che vorrete darmi,

Antonello

Suggerirei di ispirarti ai corrispondenti elementi di una linea tranviaria attuale (per esempio visitando un deposito tram di ATAC). È probabile che i sistemi utilizzati siano identici vista la corrispondenza anche qui della linea aerea priva di catenaria e del respingente unico.

Ciao, spero di aver capito quali sono i tuoi dubbi: premetto che sto realizzando un diorama operativo della Ferrovia Alto Pistoiese, esattamente la stazione di Maresca, nella quale ci sono 2 binari tronchi.
Ho reperito, con l'aiuto di altri amici modellisti, in particolare quelli del gruppo La Porrettana di Pistoia, diverse foto d'epoca, dalle quali si evince che esistevano varie tipologie sia sui pali terminali sia sui paracarri. provo a riassumere ciò che si vede.

- Il binario tronco lato stazione in corrispondenza del magazzino merci, non avendo spazio per un palo terminale, ha il filo di contatto agganciato all'edificio di stazione. Non essendoci posto neanche per il paracarro, hanno avuto l'idea di ometterlo, piegando la parte terminale della rotaia a forma circolare fino alla quota (circa) dell'asse del carro, che non uscirà mai da quella rotaia.
- Il binario tronco lato opposto stazione, pensato come ricovero provvisorio per i carri, ha un paracarro formato da traverse di legno di cui una di queste funge da respingente. Riguardo al palo terminale, hanno progettato il tutto in modo tale che dietro al paracarro ci andasse il traliccio che sorregge la sospensione trasversale della linea, agganciata all'edificio di stazione dall'altro lato. Così facendo il filo di contatto del binario tronco è agganciato direttamente al traliccio.

Queste foto si trovano quasi tutte anche in rete, cercando FAP su Google. Nel caso posso inviartele....

Saluti

Max

... se capiti ad Offida (provincia di Ascoli Piceno) nella ex rimessa del tram ora riconvertito a supermercato Conad c'è una enorme foto scattata penso prima della guerra (occupa tutta la parete dietro alle casse) che ritrae il piazzale binari antistante la rimessa con tanto di palificazione e rotabili tra cui due tram a due assi e 3 carri merci.... Può essere uno spunto dato che anche quella linea era elettrificata e a scartamento ridotto...

Buongiorno
da quanto ho notato io, di solito la linea aerea al termine della "campata" era ancorata o agli edifici più prossimi oppure ai pali della linea aerea opportunamente rinforzati (magari a traliccio invece che a doppia T a causa della sollecitazione anche in altra direzione). Andrebbe visto caso per caso... In generale non vi erano contrappesature di sorta, anzi la linea veniva regolata per le variazioni termiche stagionali accorciandone dei tratti in punti specifici.
Per i terminali, anche qui va visto caso per caso... dalla semplice rotaia piegata in su per non far proseguire il carro, a fermacarri di rotaie, parallelepipedi di cemento, mi vengono in mente questi casi. Sulle FCL ho visto profilati metallici con traversone in legno (con un buco nel mezzo forse per la presenza dei ganci a imbuto delle automotrici).
In questa foto di San Marino si vede sia l'ammarro della linea aerea sull'edificio (opportunamente isolata ovviamente) che i terminali in profilati metallici.
Alessandro

Posso confermare dalle foto che in corrispomdenza dello SM non c'era il paracarri, ma il muro in cemento e il filo era ancorato all'edificio paasando al di sotto del tetto.

La sagoma limite era ancorata all'edificio,

A Pescar Porto c'e' un palo terminale maggiorato in diametro, piu' del classico palo M FS, ma npn c'e' piu' traccia dell'attacco della sospensione.

Grazie a tutti, Antonello

Ecco che cosa ho trovato a Pescara Porto della FEA. Magari era cosi' anche nelle altre stazioni.

Anche nella stazione di Ortona citta' c'e' un palp tipo M ma non si vede l'attacco del filo.

Antonello

Ciao Antonello, scusa se rispondo tardi.

In genere le risposte che ti sono state date sono corrette.
Nel caso standard si usava un palo (o traliccio) di tipo rinforzato posto dietro al paraurti, di quelli che si usavano anche per sorreggere le campate che coprivano più binari nelle stazioni.
Invece dove c'erano edifici vicini, si sfruttavano quelli.

In genere si avevano più tipologie di pali, più o meno rinforzate: nelle linee modenesi con palificazione Breda a catenaria (identica a quella della FGC) ce ne erano 3:
- traliccio standard, che sorreggevano le mensole per uno o al massimo 2 binari (uno per lato)
- traliccio rinforzato, che sorreggeva la linea aerea dei tronchini e le campate trasversali (alla tedesca) che coprivano al massimo 3-4 binari, oppure per compiti particolari (sorreggere coltelli sezionatori, calate delle SSE, ecc).
- traliccio pesante, usate per le campate di sospensione trasversali che coprivano molti binari (anche 9).
Di foto se ne trovano a bizzeffe, e attorno a Modena piazza Manzoni e Sassuolo FER ce ne sono diversi ancora in piedi (taluni anche operativi).

Ma cosa simile valeva anche per la ferrovia delle Dolomiti, se guardi nel libro di Evaldo Gaspari ci sono anche i piani di posa della linea aerea!