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 Oggetto del messaggio: Catenaria "autocompensata"
MessaggioInviato: sabato 26 ottobre 2024, 22:11 
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Imbeccato dalla discussione sul rimorchio stradale Breda ho cercato un articolo della RTFI ancora più vecchio, febbraio 1931, online c'è, parla di una catenaria "autocompensata", installata sulle ferrovie basche (è rimasta in opera fino a una quarantina d'anni fa, ci sono foto che lo testimoniano, come questa, del 1979).
Si può dire che era una catenaria in cui ogni mezza campata filo di contatto e corda portante si scambiavano le funzioni. Il motivo per cui non ha avuto seguito è piuttosto ovvio: bisognava usare due fili scanalati e trafilati, più costosi, quando con una catenaria semplice è necessario solo per il filo di contatto. La definizione di "autocompensata" deriva dal fatto che non aveva bisogno di punti di regolazione automatica, proprio per il modo in cui era costruita.
Vorrei chiedere un parere, per questo l'ho messa fra i plastici: funzionerebbe in 1:87?


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 Oggetto del messaggio: Re: Catenaria "autocompensata"
MessaggioInviato: sabato 26 ottobre 2024, 23:24 
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Intanto sarei curioso di conoscerne i veri risultati nell'utilizzo quotidiano, e come primo dato la velocità massima di esercizio, che direi abbastanza bassa.
E magari posta in luoghi dove l'escursione termica è bassa.
In fin dei conti la contrappesatura serve a compensare due cose:
1- dilatazione termica
2- spinta del pantagrafo verso l'alto, la forza di contatto deve essere costante e continua, a memoria 5 kg.
Non per nulla sulle linee da percorrere alle maggiori velocità (ma ormai quasi tutte) la regolazione è sia sulle funi portanti che sui fili di contatto.

Riprodulra su un plastico la vedo un po complicato per via degli spazi ridotti, forse in un lungo rettilineo.
E a dirla tutta, in un plastico, non è semplice implementare e far funzionare a modo una catenaria tradizionale.


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 Oggetto del messaggio: Re: Catenaria "autocompensata"
MessaggioInviato: domenica 27 ottobre 2024, 10:06 
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Iscritto il: domenica 15 luglio 2007, 9:46
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marco_58 ha scritto:
Intanto sarei curioso di conoscerne i veri risultati nell'utilizzo quotidiano, e come primo dato la velocità massima di esercizio, che direi abbastanza bassa.
E magari posta in luoghi dove l'escursione termica è bassa.
In fin dei conti la contrappesatura serve a compensare due cose:
1- dilatazione termica
2- spinta del pantagrafo verso l'alto, la forza di contatto deve essere costante e continua, a memoria 5 kg.
Non per nulla sulle linee da percorrere alle maggiori velocità (ma ormai quasi tutte) la regolazione è sia sulle funi portanti che sui fili di contatto.

Riprodulra su un plastico la vedo un po complicato per via degli spazi ridotti, forse in un lungo rettilineo.
E a dirla tutta, in un plastico, non è semplice implementare e far funzionare a modo una catenaria tradizionale.

Visto che hai una preparazione tecnica, prova a cercare l'articolo, sul sito della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma c'è, ma attento alla vista, non è che sia chissà che zoomabile! :wink:
La spinta di un pantografo FS novant'anni fa era di circa 9 kg a 5400 mm dal ferro, esiste anche una foto ripresa durante la taratura delle molle.
Se quella catenaria non ha avuto seguito, pur durata dove installata dal 1930 al 1979 almeno, sicuro non ha mantenuto quel che prometteva. Le ferrovie basche sono a scartamento metrico, con le conclusioni che ne conseguono.
Quando ho realizzato "conto terzi" catenarie di plastico, facevo comprare i tesatori Sommerfeldt a molla (ne ho anche costruiti alcuni con le carrucoline di Amati per modellismo navale), almeno quattro di quei plastici funzionano ancora, di altri tre non so perchè il proprietario e committente di ciascuno di quelli non c'è più... :(


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 Oggetto del messaggio: Re: Catenaria "autocompensata"
MessaggioInviato: domenica 27 ottobre 2024, 11:00 
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Si va bene quello che sostieni, ma non hai risposto al quesito velocità per i treni veri.
E pure non sai la forza di tensionamento delle molle che hai usato nel plastico.
Tanto per dire anche nel trifase FS pur in presenza di catenaria bisognava avere tutti i pantografi in presa, e non era solo dovuto agli scambi.
Anche qui che la cosa soddisfi il modellista o/e la ferrovia reale è un conto, che sia qualcosa di tecnicamente valido è un discorso diverso.

Se al vero fino a circa 100 km/h la catenaria si tesa a 800/1000 kg e per i 250 km/h a circa 1500 (e forse anche oltre) una ragione c'è.
Oltre i 250 km/h bisogna dimenticarsi la corrente continua alla catenaria, salvo avere treni grandi la metà e catenaria a 2,5 m da PdF.


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 Oggetto del messaggio: Re: Catenaria "autocompensata"
MessaggioInviato: domenica 27 ottobre 2024, 13:24 
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Nome: Luigi Cartello
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snajper ha scritto:
Visto che hai una preparazione tecnica, prova a cercare l'articolo, sul sito della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma c'è, ma attento alla vista, non è che sia chissà che zoomabile! :wink:

Questo pdf si può ingrandire quanto basta per leggere tutto senza occhiali: http://www.lcartello.it/public/Rivista_tecnica_delle_ferrovie_italiane_1931_1_pag_91_112.pdf


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 Oggetto del messaggio: Re: Catenaria "autocompensata"
MessaggioInviato: domenica 27 ottobre 2024, 18:23 
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Docomento interessante che descrive quel sistema, con un briciolo di pubblicità.
Però poi non dice nulla a riguardo delle perplessità che ho posto.
In definitiva si tratta di un sistema che crea una doppia esse in ogni campata, a differenza del filo, o due fili, delle altre catenarie.
Però un dato di fatto è certo, su nessuna altra rete ferroviari è stato utilizzato, pertanto qualche problema irrisolto è rimasto.
Alla fine il rame non si risparmia *, e il montaggio è più complicato.

Non dimentichiamo che stiamo parlando di sistemi inventati agli inizi della trazione elettrica ferroviaria, di fatto parecchi abbandonati o su quella strada.
Anche il sistema trifase italiano è nato morto **, ma anche lì la politica ha avuto la meglio ... poi qualche irruducible ha voluto l'esperimento della Roma-Sulmona a 10 KV ...

*
Li servono 4 fili sagomati, nelle altre caterie solo due sagomati dato che le funi portanti sono un normale trefolo.
L'incidenza del sistema di contrappesatura nel contesto finale è più che accettabile.

**
Va da se che il motore trifase sul 30 x 1000 della Genova-Busalla al tempo e con quelle conoscenze fu vincente, ma solo qualche anno dopo con il monofase si dimostrò che anche la CC era perdente.
Il fatto che si usi ancora dipende da tanti altri fattori che qui non è la sede.
Ma in Val Venosta si va di 25 KV 50 Hz.


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 Oggetto del messaggio: Re: Catenaria "autocompensata"
MessaggioInviato: lunedì 28 ottobre 2024, 7:43 
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Nome: Alessandro Rizzello
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Aggiungo soltanto che questo sistema di catenaria era in uso anche sulla sezione svizzera della Domodossola - Locarno (fonte: libro di A.Albè)
Alessandro


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 Oggetto del messaggio: Re: Catenaria "autocompensata"
MessaggioInviato: martedì 29 ottobre 2024, 12:40 
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Stanga-Tibb ha scritto:
Aggiungo soltanto che questo sistema di catenaria era in uso anche sulla sezione svizzera della Domodossola - Locarno (fonte: libro di A.Albè)
Alessandro

Se c'è qualche foto, riesci a fotografare la pagina?

Gente, ho trovato una manciata di pali di catenaria Lima, una prova se le catenarie incrociate funzionano anche in H0 posso farla, poi vedremo le comiche! :lol: Sperando di non rischiare i pantografi delle mie loco elettriche (2 H0e e 4 H0). :? Userò del normale filo di rame che si trova nei Brico.

Ad ogni modo, no, non conto di usarla sul mio impianto H0+H0e, lì userò filo stagnato per elettronica (prodotto RS) e una linea di contatto di tipo tranviario, sia pure con alcuni accorgimenti per migliorarne lo scorrimento (in tedesco si chiama Tragseilarme Kettenfahrleitung), già usati perfino in N. Già così per recuperare i rotabili dovrò fare uso della mia flessibilità delle mani da ballerina thailandese... :mrgreen:


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 Oggetto del messaggio: Re: Catenaria "autocompensata"
MessaggioInviato: sabato 2 novembre 2024, 22:50 
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Nome: Alessandro Rizzello
Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 15:50
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Località: Pistoia
snajper ha scritto:
Stanga-Tibb ha scritto:
Aggiungo soltanto che questo sistema di catenaria era in uso anche sulla sezione svizzera della Domodossola - Locarno (fonte: libro di A.Albè)
Alessandro

Se c'è qualche foto, riesci a fotografare la pagina?


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