qdp ha scritto:
Grazie Fabrizio
Bomby, d'ora in poi ti chiamerò Davide

Innanzi tutto, senza ipocrisia ti ringrazio tantissimo per l'interesse e per il tempo sia di pensiero che pratico che ti ci è voluto per realizzare lo schema, grazie

. Voglio studiarmelo bene, non voglio dare nulla per scontato. Vedo già alcune cose interessanti, mi piace molto lo schema della stazione di transito.
Grazie!
qdp ha scritto:
Altre cose invece vanno in contrapposizione all'assunto principale da cui sono partito, ovvero "l'ovale che non c'è", mi spiego, un treno che entra in una qualsiasi galleria può spuntare fuori da un'altra qualsiasi galleria non riapparire affatto. Questo in parte lo hai mantenuto a sinistra, invece a destra ciò è negato. Ad esempio è impossibile che un treno lasci la stazione andando verso destra e imbocchi qualsiasi binario che lo porti in qualsiasi altro binario dalla parte opposta fino a non essere completamente visto transitando sul binario nascosto (ultimo in basso).
Cioè, tu dici dalla stazione della secondaria andando verso destra... In effetti hai ragione, ma ammetto che mi son fatto uno sconto, nel senso, ho semplificato la zona scambi di destra e ho considerato una scena unica la parte della stazione secondaria con quella dei bivi. Da qui la (stretta) curva "a vista", che però può essere abilmente celata e camuffata in modo da renderla meno plasticosa, specie se vista ad altezza omino preiser.
qdp ha scritto:
Su un punto Fabrizio (che ringrazio) ha però molta ragione, l'armonia, che per me è di primaria importanza. Guardando il tuo tracciato riconosco... un plastico, soprattutto sull'intero lato sinistro. Questa non è cosa di per sé negativa, c'è chi ama il plastico che sia "un plastico" ma non è quello a cui miro, anche a scapito di qualche violazione normativa FS o di circolazione.
Questa non l'ho capita, è tutta zona nascosta, tecnica. La parte a vista è col binario nero (usato perché lavoravo con sotto il tuo schematico) e sostanzialmente comprende tutte le parti comprese nel perimetro viola. Le parti nascoste sono molto plasticose, ma proprio per la massima semplicità realizzativa e per consentire il massimo delle manovre nel minor spazio possibile: tu hai un palcoscenico che è la parte dei bivi e la stazione secondaria, e poi hai il dietro le quinte, i camerini e il retropalco con tutti i bivi.
qdp ha scritto:
La sensazione "plastico" è rafforzata anche dal curvone che collega la stazione secondaria con la parte del (penta)vio (bella definizione), sa davvero di ovalone vintage. Nel mio caso il curvone non è un binario FS che parte dalla stazione, è un binario forse privato, traversine curve, ritorte, distanti, seminascosto tra sterpaglie e rovi, appena riconoscibile, trascurato e con caratteristiche da binario di raccordo industriale, destinato a piccole locotender o diesel da manovra con piccoli carri merce al traino.
Tu, forse per attitudine professionale hai dato molta importanza al traffico, certamente più realistico e verosimile del mio. Io ho cercato soprattutto l'aspetto scenografico del movimento dei treni, come fosse un palcoscenico, rinunciando forse alla flessibilità e verosimiglianza dell'orario/traffico ferroviario.
Vedi quanto detto sopra, non ho dato suggerimenti "artistici" perché sei sicuramente più bravo di me (e si fa presumibilmente molto prima a fare dal vivo). Quel binario curvo stona un po' anche a me, ma volevo lasciare abbastanza respiro al resto del paesaggio, e di spazio ne rimaneva poco.
qdp ha scritto:
Detto ciò voglio studiarmelo per bene perché non si deve mai essere troppo fissati con le proprie idee, bisogna difenderle sì, ma non esserne schiavi, è un vecchio principio questo che ho ereditato dal mio prof. di composizione architettonica all'università durante le revisioni di progetto e questo vale per tanti ambiti.
Pensa che io di lavoro revisiono i progetti di altri, una volta che qualcuno mi ripaga con la sua moneta!
qdp ha scritto:
Sugli scambi, i Tillig li ho scelti, amati e usati a Boscoscuro ma proprio per questo non li riuserò avendone apprezzato la indiscutibile bellezza e la altrettanto evidente poca efficienza. I Weinert sono magnifici, ma voglio qualcosa di più basico, efficace, senza fronzoli, preferisco rinunciare a pochi gradi di deviata (i Roco lunghi sono comunque molto realistici) ed essere meno in ansia da transito con l'intera mia eterogenea collezione di modelli.
Sì sì, ci sta. Era solo per la curiosità... Nel tuo spazio avrebbero modo di starci senza stonare (sono personalmente contrario a usare deviatoi troppo lunghi se lo spazio a disposizione è poco. Meglio comprimere tutto...
qdp ha scritto:
Ps: quel "dente". Sai, sta tanto sullo stomaco anche a me

, ma è un pilastro portante e la bibbia da architetto dice che sarebbe cosa non troppo opportuna tirarlo giù

Da safety assurance engineer (che titolo pomposo, ma quello è: in realtà sono l'ultima ruota del carro) ti metto una condizione applicativa di sicurezza che chiede di non rimuoverlo

!