Perdonami, Marco, nessuno ha detto che i treni non debbano arrivare in città.
L'allontanamento della ferrovia da Cosenza, per esempio, ha ridotto e di molto la gradibilità del servizio ferroviario. Nel nostro caso, però, le cose sono un pò differenti.
Fatte salve infatti Manfredonia e Lucera, nei casi che stiamo citando c'era sempre e comunque una rottura di carico, a Spinazzola, Lonigo, Ofantino, Spinazzola, per il proseguimento degli utenti sulla rete principale.
Una rottura di carico treno-treno è pur sempre una rottura di carico, e, a quel punto, treno o bus poco importa, se il punto di interscambio è ben organizzato.
Ed in ogni caso, anche una stazione "urbana" lo è realmente solo in parte.
Penso ad Ancona ed Ancona Marittima, la seconda è sicuramente più "urbana" della prima, ciò non ostante arrivare da Ancona M.Ma alla fine della passeggiata implica un quarto d'ora a piedi.
Ma anche riferendoci a Manfredonia, la fermata di Città sarabbe assolutamente inutile a tutti gli insediamenti periferici dell'abitato!
Saluti
Antonio
PS: apprezzo Muscolino, ma non apprezzo affatto la sua politica, condotta negli anni '80, di potenziare gli itinerari alternativi come soluzione a tutti i mali della rete ferroviaria. Dirottando gli investimenti sulla rete secondaria (elettrificazioni, asse medio padano ecc) oggi ci troviamo irrisolti i problemi dei nodi, degli accessi alle città, dei passanti, la cui utilità sarebbe stata di gran lunga superiore alla trazione elettrica fra Mantova e Monselice, o fra Casale e Chivasso!
La ferrovia è per sua natura un sistema che si ripaga con una elevata domanda: gli investimenti, al contrario, negli anni di Muscolino sono stati indirizzati prevalentemente laddove domanda non c'era... e non c'é nemmeno oggi!
Saluti
Antonio Federici
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