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 Oggetto del messaggio: COME FARE: sistemi modulari, plastici ed esperienze varie
MessaggioInviato: giovedì 19 aprile 2007, 9:05 
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Iscritto il: mercoledì 30 agosto 2006, 8:49
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Con il sistema modulare ho costruito il plastirama del deposito.
Il sistema che ho usato è il FFMF (estremamente simile al FIMF) dopo averlo visto su una rivista.
L'ho usato solo per le testate di collegamento dei moduli, per necessità la disposizione dei binari è arbitraria.
La trasportabilità è fantastica, l'espandibilità con altri moduli per fare un plastico è molto semplice.
Per contro, il collegamento altri moduli reserebbe difficile ma con dei minimoduli di transizione
lo potrei collegare ad altri sistemi modulari.
Ora proverò un sistema molto simile al Fr.E.Mo. su un diorama che farà poi parte del plastico F.C.I. .
Così per mettere insieme le esperienze nella costruzione di plastici modulari, quali sono le vostre?
Modifichereste qualcosa del sistema modulare che avete usato?

Ciao

Andrea Brogi


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MessaggioInviato: giovedì 19 aprile 2007, 10:25 
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Meriteresti risposte molto ampie ma sono al lavoro è posso solo abbozzare poche righe.
Sistema FIMF, da modificare il sistema di connessione. I tedeschi e gli americani portano i binari a filo del modulo e prevedono punizioni corporaliper chi non è preciso al decimo di millimetro. Come trasportare questa necessità nella testa dell'Italiano medio.
Soluzioni viste in giro per il modo:
- Testate realizzate in metallo (alluminio) da un costruttore unico e vendute ai modulatori, le testate indicano il posizionamento dei binari e contengono i registri (maschio femmina) per garantire l'accoppiamento. Questo è il metodo più preciso che abbia mai visto, lo vedo male in Italia.
- Testate realizzate in legno da un costruttore unico e vendute ai modulatori, le testate contengono dei fori con registri in ottone nei quli incastrare una dima per verificare la poszione dei binari, i soci del club sono obbligati (!) all'acquisto della dima e delle testate se vogliono fare moduli. Preciso ma un pò cervellotico e assolutamente incompatibile con la mentalità anarchica italiana.
- Dima in plexiglass che fornisce il riscontro per il posizionamento dei binari rispetto ai fori di accoppiamento, sistema economico e mediamente preciso, attualmente in utilizzo presso L'ASN, è stato il massimo compromesso (che io sappia) attuabile in Italia.

Fondale obbligatorio

Altezza da aumentare, effettivamente le norme FIMF prevedevano l'altezza di un metro per esercizio da seduti cosa di solito non praticata in fiera

segue...


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MessaggioInviato: giovedì 19 aprile 2007, 12:27 
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murdock ha scritto:
Sistema FIMF, da modificare il sistema di connessione. I tedeschi e gli americani portano i binari a filo del modulo e prevedono punizioni corporaliper chi non è preciso al decimo di millimetro. Come trasportare questa necessità nella testa dell'Italiano medio.


Noi al PDF abbiamo eliminato i binarietti portando i binari con eccellente precisione in testa al modulo.

murdock ha scritto:
- Dima in plexiglass che fornisce il riscontro per il posizionamento dei binari rispetto ai fori di accoppiamento, sistema economico e mediamente preciso, attualmente in utilizzo presso L'ASN, è stato il massimo compromesso (che io sappia) attuabile in Italia.


Anche questa soluzione è stata adottata dal gruppo. Abbiamo utilizzato un materiale composito più duro del plexiglass in modo che nel tempo non abbia a consumarsi. Inoltre per garantire un perfetto allineamento dei vecchi moduli col nuovo sistema abbiamo liberato le rotaie per le prime 3/4 caviglie in modo che eventuali aggiustamenti di qualche decimo avvenga in modo naturale. A differenza del'ASN noi abbiamo mantenuto le scarpette metalliche che oltre a garantire un perfetto allineamento delle rotaie fornisce un notevole aiuto alla conduzione della corrente.

Per l'altezza del plastico alle mostre non consigliamo di alzare il livello attuale del plastico poichè i bambini (primo riferimento per lo sviluppo futuro del fermodellismo in Italia) non vedrebbero nulla costringendo i genitori a prenderli in braccio. E visto che oggi i genitori di sacrifici non ne vogliono fare troppi e visto che fanno fatica a portare i bambini a vedere i plastici, figuriamoci se li portano per poi tenrli in braccio.

Meglio che i bambini stiano con il naso appiccicato al bordo del plastico per vedere benissimo i convogli passare. Per gli operatori... beh 130 cm eviterebbe di abbassare troppo la schiena soprattutto se occorre lavorare sotto i moduli per qualche riparazione.

Saluti

Mario Bottini


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MessaggioInviato: giovedì 19 aprile 2007, 13:30 
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Mario e656 ha scritto:
Noi al PDF abbiamo eliminato i binarietti portando i binari con eccellente precisione in testa al modulo.

come solo con la dima o avete altri tecniche/trucchi

Mario e656 ha scritto:
... col nuovo sistema abbiamo liberato le rotaie per le prime 3/4 caviglie in modo che eventuali aggiustamenti di qualche decimo avvenga in modo naturale. A differenza del'ASN noi abbiamo mantenuto le scarpette metalliche che oltre a garantire un perfetto allineamento delle rotaie fornisce un notevole aiuto alla conduzione della corrente.


ottima idea, non ci sono problemi di snervatura della rotaia?
Credo che la proporrò anche all'ASN

Mario e656 ha scritto:
Per l'altezza del plastico alle mostre non consigliamo di alzare il livello attuale del plastico poichè i bambini (primo riferimento per lo sviluppo futuro del fermodellismo in Italia) non vedrebbero nulla costringendo i genitori a prenderli in braccio.
Mario Bottini


discorso opinabile, per i bambini basterebbe qualche piccolo sgabellino, cmq ogni volta che propongo questa idea viene bocciata quindi accetto che la mia è "una mozione di minoranza" e la ritiro.

parliamo della alimentazione e di come gestite la linea in digitale?

Andrea


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MessaggioInviato: giovedì 19 aprile 2007, 14:03 
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murdock ha scritto:
Mario e656 ha scritto:
Per l'altezza del plastico alle mostre non consigliamo di alzare il livello attuale del plastico poichè i bambini (primo riferimento per lo sviluppo futuro del fermodellismo in Italia) non vedrebbero nulla costringendo i genitori a prenderli in braccio.
Mario Bottini


discorso opinabile, per i bambini basterebbe qualche piccolo sgabellino, cmq ogni volta che propongo questa idea viene bocciata quindi accetto che la mia è "una mozione di minoranza" e la ritiro.

parliamo della alimentazione e di come gestite la linea in digitale?

Andrea

Concordo sull'altezza a 130 che rende il plastico notevolmente più visibile e spettacolare sia grandi e piccini (con l'aiuto di grandi o sgabello).
Peccato che non ho sottomano laf oto dove ho fatto fare un pò di esercizio ad un bambino del pubblico!


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MessaggioInviato: giovedì 19 aprile 2007, 15:46 
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Noi per l'altezza da terra abbiamo adottato un sistema con gambe ad altezza variabile, da 900mm a 1.300mm a passo di 100mm. Confermo la praticità dei 1.300mm per fare esercizio FREMO, per l'adulto "medio" è l'altezza ideale, anche perchè la visuale dei moduli è molto più realistica. Per l'esercizio misto tra adulti e bambini l'altezza ideale è di 1.100mm. Per le manifestazioni con esercizio "da mostra", cioè per il pubblico (adulti, bambini, disabili), l'altezza ideale è di 900mm-1.000mm. Queste sono le esperienze che abbiamo maturato in ca. 8 anni di FREMO.


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MessaggioInviato: venerdì 20 aprile 2007, 10:29 
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Poichè non parliamo di un plastico di 6x2 mt ma bensì di 10x17 mt e di ben 50 moduli, pensare di portare alle mostre anche pedane e sgabelli da sistemare tutt'intorno è da vero suicidio. Invece di un furgone ci vorrebbe un Camion con rimorchio!

Nella vita occorre sempre raggiungere un compromesso e, tenendo presente che il PDF nasce per il nostro divertimento personale, per invogliare i "fermodellisti dormienti" a risvegliarsi e proporre ai giovani nonchè ai bambini di dedicarsi al fermodellismo (hobby sano e formativo), la scelta di 1 mt mi sembra una misura più che giusta per permettere ai bambini di avvicinarsi (preso anche nel vero senso della parola ovvero col naso appiccicato al bordo del plastico e con gli occhi ad altezza treno) e vedere veramente da vicino i treni che circolano sul plastico. Per me i bambini sono anche quelli che hanno 7/8 anni e questi non credo siano più alti di 1 mt.

Forse Nuccio non ha figli e quindi non sa cosa vuol dire prendere in braccio un bambino che pesa circa 30/40 kg se va bene e non è cicciottello (e chi ne ha due?) e portarselo in giro per il plastico per una 50ina di metri e magari rifare il giro perchè il figlio vuole rivedere questo o quel pezzo di plastico. Inoltre i bambini amano seguire il treno per diversi metri e questo è un particolare che in esposizione va considerato se teniamo a che i bambini diventino un giorno fermodellisti. Quando siamo in esposizione occorre pensare soprattutto ai visitatori e non solo a noi stessi anche se tutto sommato non dobbiamo vendere alcun prodotto.

Vorrei citare un esempio che ci è capitato a Carnate 2006. Alessandro, un ragazzino di 12/13 anni circa alto circa 1,40 mt che ci segue a tutte le mostre, sta giocando col nostro plastico insieme a noi grandi. (vedere http://www.pdf-gruppoe656.net/galleria/carnate2006.htm prima foto)

Se il plastico fosse alto 1,30 mt avrebbe o no un po' più di difficoltà ad effettuare le manovre in stazione come sta facendo? Per me indubbiamente si tenendo presente che per la sua età è abbastanza alto. Sempre come esempio, a Carnate 2005 c'era l'esordiente plastico Merklin e poichè era alto 1.30mt intorno non c'era nemmeno un bambino che invece erano tutti intorno agli altri plastici.

Torniamo al metodo di realizzazione del plastico. Per il posizionamento dei binari in testa a ciascun modulo usiamo esclusivamente una dima realizzata da noi che tiene in considerazione la misura dell'interasse del binario e l'altezza del piano del ferro. La dima ha le mascherature per la posa contemporanea dei tre binari. Mediante un riscontro metallico e limetta portiamo le rotaie a filo modulo. Null'altro.

L'accorgimento di togliendo tre/quattro caviglie, è stato fatto solo coi moduli realizzati prima dell'introduzione della dima. La rotaia non si snerva perchè l'aggiustamento deve essere di qualche decimo di mm. Se superiore vuol dire che il binario era da togliere e riposizionare. I moduli fatti con la dima non hanno questa necessità.

Per l'alimentazione abbiamo realizzato una centrale di comando con trasformatori toroidali di grande potenza (se non erro 120/140 VA circa). La centrale è mobile, nel senso che è possibile collegarla su qualunque modulo. Normalmente la posizioniamo al centro, equidistante dai due cappi di ritorno. Inoltre per assicurare un bilanciamento perfetto della tensione tra i due estremi, colleghiamo i circuiti tra cappio e cappio come se alla fine fosse un anello.

La linea secondaria può essere alimentata sia in analogico (dalla centrale) sia in digitale con centralina esterna.

Il sistema che utilizziamo per il funzionamento in digitale è l'Intellibox della Hulenbrock con sviluppo della loconet con comandi palmari lokmaus2 Roco. Per il loro utilizzo Stefano della Essemme ci ha consigliato e fornito gli adattatori della Hulenbrock per l'utilizzo dei lokmaus2. La programmazione e la lettura delle CV ovviamente vengono fatte con la centralina (master) mentre i lokmaus2 sono tutti slave.

Poichè risulta troppo complicato far funzionare la linea come macchinisti, abbiamo deciso di essere tutti capi stazione (metodo all'americana così mi dicono) e con traffico ferroviario sequenziale. Ciascun capo stazione ha in mano la tabella dei convogli con i numeri di codice. Imposta il codice sul palmare, cattura il convoglio che gestirà nella sua stazione. Una volta rilasciato attenderà l'arrivo dell'altro convoglio inserito nella sequenza. A volte (quando siamo in tanti) utilizziamo un orario ferroviario creato appositamente per la nostra linea.

Il metodo dei capi stazione forse per qualcuno non è il massimo ma quando siamo in esposizione, occorrono tanti occhi per controllare (ed è capitato) che nessuno allunghi le mani per far sparire qualcosa (mai successo ma preferiremmo non suceda mai). Il fatto di avere sette capi stazione che presenziano il plastico in posizioni fisse lungo tutto il plastico, oltre agli altri amici dedicati all'analogico, è un buon deterrente e uno stimolo per il pubblico a formulare domande, chiedere informazioni e scambiare le proprie esperienze.

I vari depositi collegati alla linea digitale (esempio il deposito locomotive a vapore di Massimo e Fiorenzo Bonalumi) sono alimentati con un sistema digitale aggiuntivo. Occorre naturalmente creare una zona "franca" per l'interfacciamento tra un sistema e l'altro onde evitare casini vari.

Saluti

Mario Bottini


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MessaggioInviato: venerdì 20 aprile 2007, 11:10 
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Cita:
Poichè non parliamo di un plastico di 6x2 mt ma bensì di 10x17 mt e di ben 50 moduli, pensare di portare alle mostre anche pedane e sgabelli da sistemare tutt'intorno è da vero suicidio. Invece di un furgone ci vorrebbe un Camion con rimorchio!

Bhe si risolve facilmente (gi ci bastano i notri 50 m di catena per circondare il plastico ci mancherebbero pure gli sgabelli), invece degli sgabelli abbiamo usato transenne posizionate in punti strategici. I bambini ci si arrampicano e con le manine occupate a tenersi non possono distruggere il plastico. Dopo 2 giorni di fiera lletteralmente presi d'assalto dal pubblico non si è rotto nemmeno un filo d'erba :D
E' una nostra scelta non dico che sia giusta o sbagliata ma ci ha dato i risultati che ci aspettavamo.
Riguardo ai bambini:
Immagine
il bimbo della sovrastante in foto era uno del pubblico con un età compresa nella fascia da tè citata..dopo due chiacchiere (aveva la twincenter comprata dal papà..che non lo teneva in braccio) l'ho invitato a farsi un giro sul plastico....e ci ha passato buona parte della mattinata a guidare treni!

Riguardo agli spettatori..beh nessuno si è lamentato dell'altezza...i più hanno gradito :D Abbiam venduto, e direi pure bene, cultura fermodellistica!
(nota nella foto anche i bambini arrampicati sulla transenna allagisuta altezza per vedere i treni).
Perchè non ci vieni a trovare a Verona ?


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MessaggioInviato: venerdì 20 aprile 2007, 11:20 
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Vi chiederei cortesemente di essere un po' più sinetetici per facilitare la lettura degli interventi.

Mi sembra di capire che il problema dell'altezza è relativo alle sole esposizioni al pubblico e quindi legato
al tipo di pubblico ma mi sembra evidente anche che è facilmente risolvibile.
Come riportato da Blak_Lion della sua esperienza la soluzione è:
quando si sa a quale pubblico ci si rivolge si mettono le gambe dell'altezza ed esso adeguata.
Per tornare in tema di modulare e lasciare la problematica OT dell'esposizione alle fiere,
del sistema che avete scelto e usato sarebbe costruttivo sapere cosa vorreste migliorare.
Il tutto anche in vista di un possibile uso domestico.

Vi posso dire che del sistema FFMF (o FIMF) ho avuto esperienza di vantaggi notevoli per la trasportabilità
e mi è stato utile far passare i binari dove volevo fregandomene dello standard,
ma i fissaggi delle testate sono poco robusti e le misure bloccate non sono comode per andare oltre il plastirama.


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MessaggioInviato: venerdì 20 aprile 2007, 11:45 
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Un sistema molto simile a FrEMo è flessibile e fa pensare alla possibilità di usarlo per il plastico di casa
o parti di esso con la possibilità di espiantarlo e trapiantarlo alle mostre.
Mi piacciono meno alcune cose come i raggi di curva richiesti e poco addomesticabili
e la lunghezza minima dei binari di stazione, anche questi poco addomesticabili.

Purtroppo ho poco spazio e non mi piace occuparlo con un modulo/diorama
che posso vedere attivo solo alle fiere.
Mi piace di più poterlo occupare con composizioni modulari che posso vedere attive anche a casa.
Probabilmente non sono l'unico...


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MessaggioInviato: venerdì 20 aprile 2007, 11:46 
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Riguardo alla gestione del plastico:
Il plastico è progettato con due bus dcc separati, uno per la trazione ed uno per gli accessori (scambi e segnalamento).
Per la trazione possiamo usare una qualsiasi centrale DCC. Durante le prime prove abbiamo sempre usato lo zdcc (wireless) poi a verona per questioni di interferenze e di numero di pamari siamo passati al set 90 con rete xpressnet con comandi palmari di tipo LH90,LH200, Lokmaus 2. Alla prossima uscita, salvo problemi dell'ultimo minuto, utilizzeremo dei nuovi palmari wireless costruiti dal sottoscritto da collegare all'xpressnet insieme agli altri palmari in modo da poter seguire i treni fra i due capi estremi del plastico senza problemi di fili.
Per i segnali, vista la flessibilità dei nostri moduli, è stato previsto che quelli di piena linea (protezione e avviso) possono essere inseriti in qualsiasi modulo mediante apposite fosse. I segnali vengono poi gestiti dalle stazioni (vedi avanti).
Tutti gli accessori di tipo fisso delplastico(scambi e segnali) sono comandati da un altra centrale digitale che deve obbligatoriamente essere collegata al pc.
Una rete di PC (WiFi) con apposito software i occupa di gestire manualmente ogni stazione. Il software fa si che ogni stazione abbia il suo sinottico. Inoltre grazie al software possiamo gestire tutti i vari itinerari e i corretti aspetti dei segnali sia di stazione che di linea e se necessario visualizzare lo stato di occupazione dei binari. In caso di avaria sui pc o carenza di personale una stazione può telecomandarne un altra o più. In caso di avarie gravi si possono eliminare i pc è gesitre (leggermente scomodo) da centrale digitale.

Prima che mi si scriva che è assurdo complicato etc.......vi premetto che tutto questo viene fatto usando pochissimi fili (potenza del dcc). Il progetto dell'impianto elettrico è stato pensato in modo tale che possa essere realizzato anche da chi non ha familiarità con fili e corrente.
Stessa cosa per la gestione con pc apparentemente complicata. Ogni stazione ha un sinottico standard facile e intuitivo da utilizzare.....chi ci avrà seguito in fiera avrà notato come il personale cambiava sovente ruolo senza alcun problema.


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Località: Castellanza (Varese)
Sei forte. Proponi il tuo esempio con le transenne perchè a Verona te le danno gli organizzatori e non te le devi portare tu col camion da Torino. Ma senza transenne i bambini come avrebbero potuto vedere? In braccio al papà o alla mamma? Te l'immagini che palle per i genitori portare i figli alle mostre? Dopo un po' non ci vengono più a causa dello stress. Se vogliamo il pubblico per il rilancio del fermodellismo non dobbiamo creare una difficoltà ma agevolare la visita di tutti, anche dei nonni che portano i nipoti e che non riescono a tenerli in braccio per gli ovvi motivi.

La visione deve essere a 360 gradi e non solo dal tuo punto di vista che esponi il plastico. Da espositore devi metterti sempre dall'altra parte.

A Novegro, a Firenze o a Fossano non ti danno le transenne metalliche su cui i bambini si possono arrampicare. Quindi per il mio modo di vedere, 1 mt è adeguatissimo per tutti i visitatori, disabili con carrozzella compresi che, sfortunatamente non possono arrampicarsi sulle transenne.

Comunque i bambini caro il mio Nuccio non sono il problema perchè questi piccoli cuccioli sono più rispettosi degli adulti e fino ad ora non abbiamo mai avuto problemi. Con qualche adulto invece si!

A Verona? Siamo stati contattati e ci stavamo pensando ma abbiamo dovuto rinunciare perchè è troppo vicino a Giornate Fiorentine e poi per altri nostri motivi che non è il caso dire.

Saluti

Mario Bottini


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Località: Castellanza (Varese)
Sei forte. Proponi il tuo esempio con le transenne perchè a Verona te le danno gli organizzatori e non te le devi portare tu col camion da Torino. Ma senza transenne i bambini come avrebbero potuto vedere? In braccio al papà o alla mamma? Te l'immagini che palle per i genitori portare i figli alle mostre? Dopo un po' non ci vengono più a causa dello stress. Se vogliamo il pubblico per il rilancio del fermodellismo non dobbiamo creare una difficoltà ma agevolare la visita di tutti, anche dei nonni che portano i nipoti e che non riescono a tenerli in braccio per gli ovvi motivi.

La visione deve essere a 360 gradi e non solo dal tuo punto di vista che esponi il plastico. Da espositore devi metterti sempre dall'altra parte.

A Novegro, a Firenze o a Fossano non ti danno le transenne metalliche su cui i bambini si possono arrampicare. Quindi per il mio modo di vedere, 1 mt è adeguatissimo per tutti i visitatori, disabili con carrozzella compresi che, sfortunatamente non possono arrampicarsi sulle transenne.

Comunque i bambini caro il mio Nuccio non sono il problema perchè questi piccoli cuccioli sono più rispettosi degli adulti e fino ad ora non abbiamo mai avuto problemi. Con qualche adulto invece si!

A Verona? Siamo stati contattati e ci stavamo pensando ma abbiamo dovuto rinunciare perchè è troppo vicino a Giornate Fiorentine e poi per altri nostri motivi che non è il caso dire.

Saluti

Mario Bottini


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Località: Torino
Riguardo alla gestione del plastico:
Il plastico è progettato con due bus dcc separati, uno per la trazione ed uno per gli accessori (scambi e segnalamento).
Per la trazione possiamo usare una qualsiasi centrale DCC. Durante le prime prove abbiamo sempre usato lo zdcc (wireless) poi a verona per questioni di interferenze e di numero di palmari siamo passati al set 90 con rete xpressnet con comandi palmari di tipo LH90,LH200, Lokmaus 2. Alla prossima uscita, salvo problemi dell'ultimo minuto, utilizzeremo dei nuovi palmari wireless costruiti dal sottoscritto da collegare all'xpressnet insieme agli altri palmari in modo da poter seguire i treni fra i due capi estremi del plastico senza problemi di fili.
Abbiamo due distretti di potenza gestiti da due booster separati...più avanti intendiamo aumentarli e renderli indipendenti.
Per i segnali, vista la flessibilità dei nostri moduli, è stato previsto che quelli di piena linea (protezione e avviso) possono essere inseriti in qualsiasi modulo mediante apposite fosse. I segnali vengono poi gestiti dalle stazioni (vedi avanti).
Tutti gli accessori di tipo fisso delplastico(scambi e segnali) sono comandati da un altra centrale digitale che deve obbligatoriamente essere collegata al pc.
Una rete di PC (WiFi) con apposito software i occupa di gestire manualmente ogni stazione. Il software fa si che ogni stazione abbia il suo sinottico. Inoltre grazie al software possiamo gestire tutti i vari itinerari e i corretti aspetti dei segnali sia di stazione che di linea e se necessario visualizzare lo stato di occupazione dei binari. In caso di avaria sui pc o carenza di personale una stazione può telecomandarne un altra o più. In caso di avarie gravi si possono eliminare i pc è gesitre (leggermente scomodo) da centrale digitale.

Prima che mi si scriva che è assurdo complicato etc.......vi premetto che tutto questo viene fatto usando pochissimi fili (potenza del dcc). Il progetto dell'impianto elettrico è stato pensato in modo tale che possa essere realizzato anche da chi non ha familiarità con fili e corrente.
Stessa cosa per la gestione con pc apparentemente complicata. Ogni stazione ha un sinottico standard facile e intuitivo da utilizzare.....chi ci avrà seguito in fiera avrà notato come il personale cambiava sovente ruolo senza alcun problema.
In poche parole dall'assemblaggio dell'ultimo modulo al transito del primo terno sull'intera linea di solito non passano più di 30 minuti....salvo catastrofi.


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Cita:
A Verona? Siamo stati contattati e ci stavamo pensando ma abbiamo dovuto rinunciare perchè è troppo vicino a Giornate Fiorentine e poi per altri nostri motivi che non è il caso dire.

Bhe spero che personalmente farai una capatina e verrai a trovarci :D


Cita:
La visione deve essere a 360 gradi e non solo dal tuo punto di vista che esponi il plastico. Da espositore devi metterti sempre dall'altra parte.

Mi dispiace ma personalmente non concordo con il tuo pensiero, che però rispetto. Personalmente credo che l'altezza dei moduli deve essere sufficientemente alta in modo tale da valorizzare quello che si espone e no a vederne solo il tetto o un irrealistica visione aerea.


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