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MessaggioInviato: sabato 12 maggio 2007, 14:55 
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Iscritto il: domenica 18 giugno 2006, 0:28
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Località: Vittorio Veneto
Torrino ha scritto:
Oh Marino non ti ho ancora ringraziato abbastanza. Questo libro è una vera miniera.
Grazie, Fabrizio Ferretti.


Grazie a te: sono felice di esserti(vi) stato utile! :D

Marino


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 Oggetto del messaggio: domande sui ponti
MessaggioInviato: domenica 13 maggio 2007, 8:20 
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Iscritto il: venerdì 23 marzo 2007, 8:03
Messaggi: 13
Località: Torino
Ciao, ho lasciato la mia email a Fabrizio Ferretti perchè ero troppo curiosa e , pur essendo d'accordo con Silverdown, comprendo i timori di Fabrizio. Se proprio lui non vuol divulgare i suoi lavori, si può comunque divulgare la discussione di giudizio su di essi... che ne dite? Le parole possono pur descrivere, no?


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 Oggetto del messaggio: domande sui ponti
MessaggioInviato: lunedì 14 maggio 2007, 22:45 
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Iscritto il: venerdì 23 marzo 2007, 8:03
Messaggi: 13
Località: Torino
Formidabile il lavoro di Fabrizio Ferretti. Innanzitutto è interessante il soggetto: un bel viadotto in muratura di pietra con due connotazioni singolari che sui manuali ottocenteschi meritavano capitoli dedicati:
1)la disposizione di un doppio ordine di arcate di cui l'ordine inferiore è costituito da tre archi molto ribassati con funzione stabilizzante delle due pile centrali più alte poiché in prossimità del thalweg. 2)la disposizione planimetrica a doppia curvatura.
Io so poco di modellini: sto scoprendo tutto con voi, ma devo dire che le fotografie del lavoro di fabrizio mi hanno meravigliata per la verosimiglianza.
La tua precisa passione lascia poco spazio alla critica. D'altro canto ti sei anche documentato bene, con prospetti, piante e sezioni. Tuttavia i disegni da cui sei partito, pubblicati sull'articolo, non precisano le disposizioni d'apparecchio degli elementi lapidei, che probabilmente tu avrai desunto imitando altre opere ancora esistenti.
Dovendo proprio fare l'antipatica, e mi merito il titolo perché il tuo è davvero un bel lavoro, posso segnare alcune osservazioni e alcune domande:
non mi è chiara la tua interpretazione del “banchettone di coronamento”, ossia della cornice superiore dei muri di testa del ponte su cui s'imposta la balaustra metallica: i “rifugi” o “nicchie” sono perfetti, ma non capisco perchè il resto del banchettone non è continuo, ma costituito da conci alternatamente in aggetto e a filo del piano di testa. Forse hai visto questa disposizione in altri viadotti? ( se sì, dimmelo, perchè sono curiosa) Perchè dal prospetto disegnato non risulterebbe e parrebbe il classico banchettone continuo.
Non hai realizzato i dispositivi di scolo dell'acqua meteorica, ossia i fori all'intradosso delle volte per lo sbocco dei pluviali, che nella sezione longitudinale dei disegni che avevi non sono segnati, ma, date le pendenze dei rinfianchi e del profilo della cappa dovevano essere probabilmente così:
(scusate, non so ancora inserire le imagini...)
sì lo so quest'appunto è al limite della pedanteria.
Mancano due osservazioni sull'apparecchio dei micro-conci di pietra.
Nell'applicare le tue tesserine, hai giustamente rispettato la prima e fondamentale regola di apparecchio, ossia la disposizione a giunti sfalsati. Tuttavia , almeno a quanto leggo dalle foto, non l'hai rispettata, forse per difficoltà di realizzazione, nei luoghi più cruciali, ossia in corrispondenza degli spigoli (mi pare di vedere lungo gli spigoli delle pile e lungo lo spigolo dell'arco di testa).
Infine, ho qualche dubbio sulla soluzione di apparecchio lungo la linea di confine tra armille e muri di timpano: in genere, quando l'estradosso dell'arco di testa era circolare continuo e non a gradoni (“tas de charge”, dicevano i francesi) il muro di timpano vi terminava contro in piena aderenza, con l'inserimento di elementi di pietra giustamente sagomati. Invece dal tuo modellino sembra vi siano dei piccoli “vuoti” lapidei sopra l'estradosso dell'arco.

Come vedi le osservazioni sono poche e pedanti.
Ottimo lavoro e ottimo il merito di aver salvato la memoria di quest'opera d'arte.
Complimenti anche per l'ambientazione!
Purtroppo sono in fase di trasloco e ho tutti i miei libri e appunti e fotocopie di riviste ottocentesche stipati negli scatoloni, altrimenti ti avrei spedito qualche particolare costruttivo di viadotti simili al tuo (disposizioni di apparecchio, particolari delle balaustre...), se hai pazienza, tra qualche mese avrò di nuovo il controllo della situazione.
Comunque, d'accordo che non puoi pubblicare l'articolo per intero , ma almeno una o due foto dovresti poterle offrire agli altri del forum, non ti pare?


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MessaggioInviato: martedì 15 maggio 2007, 10:13 
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Iscritto il: mercoledì 11 gennaio 2006, 23:08
Messaggi: 445
Località: Porto Sant'Elpidio - FM
@ Fabrizio: EGOISTA, mandale a me le foto, che le inserisco io, se vuoi.... :wink:


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MessaggioInviato: martedì 15 maggio 2007, 17:16 
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Nome: Fabrizio Ferretti
Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 16:31
Messaggi: 7518
Località: Fabriano
Ciao Camilla, ti rispondo alle prime due osservazioni: il motivo dell'alternanza dei conci, molto probabilmente era un vezzo estetico del progettista, ed io l'ho riprodotto osservando le foto dell'epoca rinvenute sullo splendido libro "La Ferrovia dell'Appennino Centrale" edito da Calosci-Cortona, di Mariano Garzi e Piero Muscolino, il motivo della mancanza di scoli per le acque piovane è dovuto alla pendenza del ponte di circa 30mm/m . Sul motivo della parziale mancanza di riproduzione di alcune parti in muratura, vorrei vedere te a tagliare migliaia di tassellini ed a riportarli uno ad uno. A volte la pazienza ha un suo limite!
E poi la perfezione la lascio agli Dei, a me piace essere criticato costruttivamente, serve solo a migliorarsi.
Ciao, Fabrizio Ferretti.
Per il discorso foto vi rimando a ciò che ho scritto sopra.
Ariciao.


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MessaggioInviato: domenica 20 maggio 2007, 21:53 
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Iscritto il: venerdì 23 marzo 2007, 8:03
Messaggi: 13
Località: Torino
Torrino ha scritto:
E poi la perfezione la lascio agli Dei, a me piace essere criticato costruttivamente, serve solo a migliorarsi.
.

La lasci agli Dei, ma ti ci avvicini parecchio. I miei commenti, più che critiche, erano pretesti di discussione sulle regole generali di apparecchio. Piuttosto, il discorso dell'assenza di canali di scolo non mi convince affatto. Tu dici che il viadotto è inclinato. Bene, ma il “piano inclinato” è il piano di posa della ferrovia, non la superficie della cappa di impermeabilizzazione di timpani e volte, la quale risulta tipicamente, come indicato nella sezione longitudinale, disposta per successivi avvallamenti (in asse alle pile) e dossi (in chiave alle volte), che necessariamente dovevano essere associati alla collocazione di doccioni di scolo. Il fatto è che nei viadotti ferroviari mancavano sistemi di smaltimento superficiale delle acque, che nei ponti stradali erano costituiti dalla pavimentazione della carreggiata profilata secondo opportune pendenze e predisponendo cunette di raccolta laterali (in molti ponti pre-moderni, sì, non vi sono canali di scolo interni e l'acqua è smaltita solo in superficie: ciò è tipico dei ponti medievali a schiena d'asino). Nei ponti ferroviari l'acqua filtrava attraverso il ballast per raggiungere la superficie della cappa. Tutto è possibile, ma mi sembra improbabile. Posso al limite immaginare che avessero previsto la disposizione inusuale di tubi di scolo in asse alle pile. tu hai qualche altro suggerimento?
piuttosto, per curiosità, ti sarebbe possibile inviarmi delle foto antiche del viadotto?
Ciao, e complimenti ancora! :)
Camilla


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MessaggioInviato: lunedì 21 maggio 2007, 19:29 
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Nome: Fabrizio Ferretti
Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 16:31
Messaggi: 7518
Località: Fabriano
Grazie Camilla, probabilmente i canali di scolo non erano rappresentati nel disegno che hai potuto vedere e probabilmente erano occultati, dato che dallepoche foto a disposizione, presenti nel libro di Garzi e Muscolino non si riescono a vedere. Le foto che mi chiedi non le ho, sono quelle del libro dal quale ho ricavato i pochi elementi per realizzare il modello del manufatto. Io posso consigliarti di prendere il libro, lo trovi tranquillamente presso la Duegi Editrice, andando all'home page.
Purtroppo è molto difficoltoso reperire materiale "d'epoca" nel nostro campo. Se si è abbastanza fortunati e con qualche santo in paradiso si trovano vecchie foto e disegni, altrimenti rilievi sul posto oppure libri.....
Che voi fa, quando uno se le cerca......
Ciao, Fabrizio Ferretti.
Ho seriamente cominciato a studiare il tuo manuale!
Ariciao.


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