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 Oggetto del messaggio: Gli albòri della trazione elettrica Italiana
MessaggioInviato: giovedì 24 maggio 2007, 11:38 
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Iscritto il: lunedì 16 ottobre 2006, 14:44
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Italiani!

CONSTATATA
l'ignoranza de' giovani sulla storia ferroviaria del nostro Paese,
ACCERTATA
la distorsione de' fatti riportati ne' libri di storia editi dopo il 1945,
PRESO ATTO
che per risvegliare questo forum sonnolento ci vuole un colpo di reni,
DELIBERO
di gettare una lama di luce sugli albòri della trazione elettrica Italiana.

_____________________________________

Come ben sapete, camerati carissimi, sin dai primissimi anni del Ventennio fu somma cura del Duce lo svilupparsi dell’elettrificazione della Ferrovia.
Volle infatti Egli che l’Italia massicciamente si dotasse del nuovo sistema propulsivo, che accanto al massimo conforto pel passeggero (più niente fumi, odori nefasti, tonfi di scappamento; maggior celerità negli spostamenti e ne’ viaggi) offrisse alla Patria il tanto sospirato quanto indispensabile affrancamento dall’importazione del carbone, allor monopolio delle potenze plutocratiche che col rialzo de’ listini tentavan di spezzare le reni alla nostra amata Nazione.

E come certamente saprete, camerati carissimi, due eran gli schieramenti cui i valenti tecnici Italiani allor si riferivano. Inconciliabili come i Capuleti ed i Montecchi, acerrimi nemici come i comunisti ed i Fascisti, avversari come i Romanisti ed i Laziali, antitetici come i Cristiani ed i mussulmani, litigiosi come cani e gatti: d’un lato del Rubicone trovavansi i fautori della trifase, e dall’altro quelli della continua.

- Boja d’un mond leder! PAVANATI ! Qui non ci si capisce un canchèr di niente: tutti voglion i finanziamenti, tutti pretendon d’essere i migliori! M’aiutasse almeno quel cane del Bianchi a risolver la disputa … continua, o trifase? Ma non ci capisce un canchèr lui per primo, boja d’un mond leder!

Questo il legittimo sfogo del Duce al cospetto d’un Pavanati terrorizzato. Che sommessamente replicò:

- Eccellenza, noi si dà sempre retta, e giustamente, a’ tedeschi; ma par che gli Stati Uniti siano all’avanguardia nella trazione elettrificata … Duce, se solo potessimo saperne di più …

- Stati Uniti, hai detto? Benissimo, allora andiamoci di persona – sotto mentite spoglie ovviamente, sì da carpire i lor segreti: senza per questo insospettirli ...

_____________________________________

A presto col seguito di quest'inedito racconto!
Vincere!

Manrico


Ultima modifica di Alalà il venerdì 25 maggio 2007, 17:11, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: giovedì 24 maggio 2007, 12:07 
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Meraviglioso Manrico!!!!
Sentivamo la Sua mancanza....un cordiale Bentornato.

Gabriele Savi


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MessaggioInviato: giovedì 24 maggio 2007, 12:11 
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eccezziunale veramente!
NO-BEL! NO-BEL! Nobel alla letteratura senza concorrenti! :lol:


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MessaggioInviato: giovedì 24 maggio 2007, 12:18 
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Ariosto ha scritto:
Meraviglioso Manrico!!!!
Sentivamo la Sua mancanza....un cordiale Bentornato.

Gabriele Savi


Grazie infinite, stimatissimo Savi, ma ... dicesi VOSTRA, non SUA ...

M.


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MessaggioInviato: giovedì 24 maggio 2007, 12:22 
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Ben tornato fra noi, Manrico.
Giancarlo


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MessaggioInviato: giovedì 24 maggio 2007, 13:17 
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Giancarlo Giacobbo ha scritto:
Ben tornato fra noi, Manrico.
Giancarlo


A dire il vero, stimatissimo Giacobbo, ebbi modo di tentare altri ritorni ne' mesi passati, ma l'interesse dell'uditorio fu: ZERO spaccato.
Chissà, forse oggi i tempi son maturi ...

Ardire! Osare! Vincere!

Manrico


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MessaggioInviato: giovedì 24 maggio 2007, 13:38 
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Iscritto il: venerdì 3 febbraio 2006, 13:31
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Località: Roma
Penso che i tempi "siano maturi" perchè si sente la necessità di sorridere per le avventure del Duce così magistralmente raccontate dalle "Vostra" inesauribile penna.
A noi.
Giancarlo


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MessaggioInviato: giovedì 24 maggio 2007, 15:56 
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Maturi o no, lasciate dire una cosa a me che non sono mai intervenuto in questo tema (che immagino diventerà presto O)

Da che Vi leggo ho imparato molte cose sull'ironia così come sullo stile dei personaggi che citate. Un grazie ve lo devo proprio rivolgere, perché sapete essere garbati e profondi al tempo stesso, e soprattutto avete saputo strapparmi più di un sorriso.

Grazie davvero.


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MessaggioInviato: giovedì 24 maggio 2007, 16:40 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 14:50
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Chiedo venia Alalà, ma il mio linguaggio si è...imborghesito in modo plebeo.
Corro a riparare.

Gabriele


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MessaggioInviato: giovedì 24 maggio 2007, 17:35 
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Nuova York, 14 dicembre 1932 (anno XI dell’E.F.).

Nella nebbiosa e gelida nottata due personaggi, da poco sbarcati dal piròscafo “Rex” - onore e vanto dell’Italica marineria - aggiravansi pelle banchine del porto avvolti ne’ lor pesanti pastrani.

- Pavanati, qui fa un freddo dell’accidente, e c’è sta nebbia peggio che a Comacchio! Troviamoci alla svelta una carrozza o un tassì (ammesso ch’ancor ve ne siano, a quest’ora) che ci meni all’albergo!

Così principiava la lor missione in terra straniera, quella segretissima missione di cui pochissimi, oggi, sono al corrente. Il programma era serrato, proponendosi i Nostri di visitare la più parte delle ferrovie elettriche di quel paese, ed in esse apprezzare vuoi i pregi, vuoi i difetti de’ vari sistemi d’alimentazione.

Saggiaron per prima la linea ch’andava da Manàttana a Isola Lunga, ove poteron constatare di persona i servigi resi dalla terza rotaja, alimentata colla continua a 750 Volta. Da Nuova York i Nostri recàronsi tosto a Baltimora, anch’essa servita dalla terza rotaja, e da laggiù senza perder tempo puntarono decisamente all’interno, a Cicago, ove la continua a 3000 Volta (certamente copiata dalla Benevento-Foggia) propagavasi sulla catenaria.

Ma la trifase, dov’era?

- Duce, se permettete: ci si deve informare. Portiamoci alla direzione d’una di queste ferrovie, e domandiamo: sapranno ben indicarci ov'essa è impiegata!

Acconsentì, a malincuore, il Dux. Inforcato un pajo d’occhiali neri, il bavero del pastrano rialzato, il Borsalino calato sugl’occhi, si fecer i due ricevere da un attempato direttore.

- Perdonatemi sir, ma non ricordo i vostri nomi …
- Mi chiamo Benit … Benny, volevo dire. Sono un ricercatore del Politecnico di Forlì, Italia, e questo è il mio collaboratore Roman Pavanaty.
- Oh, molto bene. In cosa posso aiutarvi, mr. Benny? Come avete detto, trifase? Oh no, sorry, non la usiamo più … avevamo fatto un esperimento tanti anni fa, ma si era dimostrato una vera porcata, con rispetto parlando. Oggi continuiamo a usare l’alternata, ma monofase … dovete andare a Philadelphia, sir, se volete vedere voi stesso qual è lo stato dell’arte.

Enorme fu lo stupore del Duce. Ma come, quegli spacconi d’americani, a dispetto delle lor vanterie, erano più indietro dell’Italia? L'America aveva una fase sola, mentre l'Italia di fasi ne aveva ben tre? Com'era possibile? E poi, tutto quello sprezzo pella trifase?

- PAVANATI !!! Rotta su Fialdelfia, chè la voglio veder con questi occhi la monofase, boja d’un mond leder!

(continua)


Ultima modifica di Alalà il venerdì 25 maggio 2007, 17:47, modificato 4 volte in totale.

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MessaggioInviato: venerdì 25 maggio 2007, 0:10 
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Intervengo per salutarvi e ringraziarvi Alalà, e per sottrarmi dal novero di quei uditori pantofolai che non si interessano delle vostre narrazioni.


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MessaggioInviato: venerdì 25 maggio 2007, 7:15 
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Località: Pistoia
Custodisco gelosamente alcune rivelazioni di Alalà, purtroppo ho perso le più vecchie, per questo credo sarebbe un bene ripubblicarle, a parte, fin dalla prima, affinchè non vada parduto nemmeno una virgola della vera storia della nostra gloriosa nazione.


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MessaggioInviato: venerdì 25 maggio 2007, 8:06 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 11:01
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Località: Palazzago (BG)
Vate, una preghiera: non farci sospirare ogni episodio per giorni!
Dobbiamo sapere!!!

Stima


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MessaggioInviato: venerdì 25 maggio 2007, 9:33 
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Roma, 17 dicembre 1932 (anno XI dell’E.F.)

Ore antelucane di quella che si preannunzia come una giornata fredda e piovosa. Il cielo è oscuro e gravido di pioggia. Un giovine radiotelegrafista del SIS (il Servizio Informazioni Segrete), gettato uno sguardo trepido alle antenne che svettano su’ tetti Romani, sintonizzati gli apparati ad onda corta osservando le lancette de’ milliamperometri, indossa le cuffie e brandisce, non senza un filo d’apprensione, il tasto.
Ce la farà a mettersi in contatto col Duce?

Ti – ti – ta – ta – ta – ti – ti …. Batte egli solerte il dispaccio che gli è appena stato consegnato:

DVCE, ESAMINATA LISTA PASSEGGERI M/N REX IN VIAGGIO DA GE A NY … PRESENTE PERSONA SOSPETTA .. DVCE STATE ALL’ERTA, RIPETO MASSIMA ALL’ERTA … Ti – ti – ta – ta – ta – ti – ti ….

Nello stesso istante, a migliaja e migliaja di chilometri di distanza, nella camera di un albergo niuiorchese:

- Uè, Pavanati, s’è fatta la mezzanotte! Tempo di collegarci pella prima volta con Roma! Tira fuori la ricetrasmittente, chè non vorrei mica che ci fossero delle notizie importanti!

I Nostri erano infatti equipaggiati d’una radio portatile ad onda corta, di quelle utilizzate dagli agenti de’ Servizi, celata nella valigia diplomatica: che, in virtù de’ suoi privilegi, era passata indenne a’ controlli della dogana marittima statunitense.

- Lo ritenete proprio necessario, Eccellenza? Perché, vedete, nel trambusto ho smarrito la chiave del lucchetto della valigia che contiene la radio … perdonate Duce, ma proprio non si può fare.

ZAC! Il manganello N. 4 (quello rivestito di pelle nera, colle borchie metalliche) s’abbatté all’istante, e con un gran botto, sulla nuca ignuda del Pavanati.

- Noi si deve comunicare via radio, e questo qui mi perde la chiave! Non siamo mica qui per divertirci, boja d’un mond leder! Adesso l’apro io colle cattive, ‘sta valigia de’ miei …

E giù manganellate. PIM! PUM! PAM! Il lucchetto resisteva beffardo alla violenta collera del Duce. Ma al quarto colpo vibratogli esso cedette di schianto … la valigia si spalancò come squassata da una forza misteriosa proveniente dal suo interno, e dal suo interno proruppero metri e metri di salsiccia arrotolata, dozzine su dozzine di tortellini, e poi salami, culatelli, fette di mortadella e quarti di parmigiano.

- Ecco perch’era così pesante, boja d’un mond leder! Altro che radio: persino un fiasco di lambrusco ci ha stivato, ‘sto deficiente! E adesso, come cancher facciamo a stabilire il contatto? Bè, ci penseremo, intanto mettiamoci a tavola, con tutto ‘sto ben di Dio …

Intanto, a Roma, il giovine radiotelegrafista del SIS, la fronte madida di sudore, disperatamente batteva e ribatteva il dispaccio … DVCE ALL’ERTA, RIPETO MASSIMA ALL’ERTA … PRESENTE PERSONA SOSPETTA SU M/N REX … DVCE RISPONDETE … DVCE RISPONDETE … Ti – ti – ta – ta – ta – ti – ti ….

(continua)


Ultima modifica di Alalà il venerdì 25 maggio 2007, 16:59, modificato 4 volte in totale.

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MessaggioInviato: venerdì 25 maggio 2007, 9:35 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 11:24
Messaggi: 905
Località: Ravenna
...Benny, ricercatore al Politecnico di Forlì....fantastico!! :D :D
Camerata Alalà, fiero rappresentante dell'italica stirpe di letterati, che codesta alata ispirazione continui ad accompagnarVi.
Vincere!
Romanamente vostro,
Espresso dell'Adriatico


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