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MessaggioInviato: martedì 15 aprile 2008, 6:09 
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franco.tanel ha scritto:
Come promesso posto il disegno della piattaforma da 5 metri pubblicato in un bel libro tecnico delle FS datato 191. Se a qualcuno servono ho anche i disegni delle altre piattaforme e dei ponti trasbordatori.....

Immagine


Ti ringrazio molto per il disegno. Nel plastico che sto progettando, nella stazione terminale, sicuramente metterò un deposito locotender simile a quello della foto che ho postato (presa dal sito Photorail) e quindi ora che ho il tuo disegno è facile tentare di riprodurre quella piccola piattaforma girevole molto semplificata.

Poichè il mio parco locomotive si sta arricchendo di piccole vaporiere (T3, Maffei Lok7 etc...) si è determinata l'ambientazione del mio plastico che è l'epoca III-IV, più III ovviamente...quindi segnalamento ad ala molto semplificato, raccordi industriali d'epoca (fornaci, molini, birreria...).

Per i carri pensavo ai kit della peco in gauge N, usando i telai anche per autocostruire le piccole carrozze passeggeri a 2 assi tipiche delle tranvie primo novecento, e che si vedono abbandonate sempre in qualche foto del sito Photorail.

Tu mi dici che tali piattaforme erano usuali nel primo novecento sia nei depositi sia negli opifici raccordati, quindi ora mi sento in dovere di inserire nel futuro plastico queste piattaforme...

Un'altra domanda in merito: con queste minipiattaforme si potevano girare anche le locomotive molto piccole (T3 e simili) ?


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MessaggioInviato: martedì 15 aprile 2008, 7:49 
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Suppongo di si anche se non ho documentazione in merito: dipende ovviamente dal passo della loco, se ci sta nella piattaforma: per il peso invece non c'è problema ( al vero) perchè erano poste su binari percorribili normalmente dai treni ( sia pure a velocità ridotta)

Questa da 5,50 è la piattaforma più piccola di cui ho il disegno: quella successiva è di 9,5 metri di diametro, ma è una piattaforma vera e propria non ha la tina coperta e il suo ponte è perfettamente visibile. Insomma è solo da deposito, sia pur piccolo. Se ti serve dimmelo che te la scansiono..... Ciao, Franco


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MessaggioInviato: martedì 15 aprile 2008, 8:49 
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franco.tanel ha scritto:
Se ti serve dimmelo che te la scansiono..... Ciao, Franco


Ho notato che ogni tanto ci sono dei quesiti nel forum sulle piccole piattaforme girevoli, quindi forse, se sei così gentile, faresti cosa utile a molti fornendo anche quel disegno.

Comunque sono consapevole del fatto che se nelle concesse fino agli anni 50 si usavano delle piccole locotender tipo le T3, forse la piattaforma non era necessaria e semplicemente il convoglio faceva la spola fra le stazioni sempre con lo stesso verso di marcia.


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MessaggioInviato: martedì 15 aprile 2008, 11:09 
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In serata provvedo per le altre piattaforme.....


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MessaggioInviato: martedì 15 aprile 2008, 12:28 
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Alex ai perfettamente ragione, e poi viaggiandoci da pendolare, studente o lavoratore che fossi, tra te ed il personale non vi era anonimato, anzi.
Li potevi conoscere tutti: dal direttore d'esercizio, all'ultimo manovale.

Saluti
Marco Fornaciari


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MessaggioInviato: martedì 15 aprile 2008, 16:55 
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Iscritto il: martedì 7 febbraio 2006, 9:37
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La piattaforma serviva probabilmente alla giratura dei carri spartineve.
In tal senso, se ne giustifica la sopravvivenza anche dopo molti anni dalla scomparsa del vapore
Del resto, la SNFT utilizzava loco mallet e loco rodiggio C, che avrebbero potuto circolare in entrambe le direzioni senza limitazioni di velocità.
In effetti, però, non ho a mente foto del vapore sulla linea di Edolo con macchine a ritroso.
Saluti

Antonio


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MessaggioInviato: martedì 15 aprile 2008, 18:21 
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Nel 1990 fotografai a Edolo un'altra piattaforma del genere, sulla lunga asta di manovra verso monte. C'era anche in sosta un pianale zavorrato col vomere, se non ricordo male unidirezionale. L'ipotesi giratura degli spartineve potrebbe quindi essere veritiera, ma perchè non supporre l'esistenza di pianali con vomeri per entrambe le direzioni? Argomento sconosciuto, questo. D'altronde a Edolo - capolinea della tratta - a meno di ricostruzioni del piano binari (dubito perchè nel 1990 erano ancora in opera le rotaie originali del 1900 e dispari) eccetto la giracarri vista da me non c'erano altri modi per girare le locomotive a vapore.


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MessaggioInviato: mercoledì 16 aprile 2008, 5:53 
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Iscritto il: martedì 7 febbraio 2006, 9:37
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I carri spartineve sono spesso a semplice vomere, per un misto di semplicità e di economia (spesso, con i carri utilizzati per questa funzione, vale più un vomere che il mezzo), e praticità/sicurezza, in quanto lavorare con un carro in spinta, per il quale il rischio di deragliamento è relativamente elevato (rischio di massi, tronchi ecc nascosti sotto la massa nevosa), dotato di un organo in grado di danneggiare gli organi e le condotte del pancone della loco che spinge non è molto opportuno.
Ricordo, se non sbaglio dall'articolo sugli spazzaneve di Italmodel, che anche i carri FS degli ani '10 erano dotati di due vomeri, ma uno (quello lato loco) era mantenuto parzialmente smontato per evitare rischi alle locomotive.
Comunque, la mia è solo una supposizione.
Saluti
Antonio


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 Oggetto del messaggio: il mio progetto
MessaggioInviato: venerdì 18 aprile 2008, 8:27 
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Come promesso la settimana scorsa, ecco il progetto che ho in mente in merito ad una ferrovia in concessione di epoca III-IV in scala N, ambientato nella pianura del triveneto in Italia.

Immagine

Si tratta di 6 moduli in successione, larghi 30 cm e lunghi 100 cm che però si possono anche unire accoppiando lo sfondo a modo di penisola: così facendo il plastico montato occupa sui 300cm + il necessario per la curva di raccordo: motivo per cui il cavalcaferrovia è tagliato a metà.

Il progetto prevede l'ingresso da una coulisse a sinistra e l'arrivo alla stazione terminale a destra, attraversando un paesaggio campestre tipico della pianura del triveneto.

Il primo borgo ha una stazione di transito con MM e un raccordo ad un consorzio agrario.

Poi il treno incontra una fermata nei pressi di una chiesetta di devozione popolare (motivo per cui la ferrovia compie una ampia curva che altrimenti non avrebbe senso logico).

In seguito raggiunge un centro di media importanza con stazione di testa, deposito e MM. La stazione serve una fornace di mattoni e una birreria.

La birreria riceverà merce anche dal consorzio agrario.

La fornace messa in stazione di testa obbliga un traffico di argilla attraverso tutto il plastico.

I pioppeti sono posti in posizione mirata a rompere i punti di vista: il problema di questo progetto è che non si possono porre i classici stratagemmi del fermodellismo per creare i coni visivi e le scene (es. gallerie o muri di sostegno per più livelli...) cioè un ambientamento in pianura trova delle difficoltà di tipo scenografico.


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 Oggetto del messaggio: segue: il mio progetto
MessaggioInviato: venerdì 18 aprile 2008, 8:53 
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Il plastico è largo solo 30 cm in modo da poter eventualmente stare su una parete a due mensole distanziate a intervallo 35-40cm; oppure i moduli possono essere riposti in casse e impilati fra loro uno sopra l'altro.

Grande importanza nel plastico sarà data alla ricostruzione dei paesaggi campestri tipici della pianura: mi rendo conto che è un tema non consueto nel panorama del fermodellismo italiano e avrò le mie difficoltà, amplificate dal fatto che il periodo storico scelto va dal 1930 al 1955 circa...un epoca in cui vi era una modesta motorizzazione, trazione a vapore naturalmente, ma notevoli possibilità di traffico merce e passeggeri nelle piccole ferrovie locali.
Inoltre tutti gli impianti fissi erano presenziati ed abitati (es. i caselli dei PL...)

Sono grato per eventuali suggerimenti soprattutto sull'impianto delle stazioni e dei raccordi, tenendo conto semplicità ed economia, come suggerito in qualche post precedente di questa discussione.


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MessaggioInviato: venerdì 18 aprile 2008, 11:47 
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Iscritto il: giovedì 22 giugno 2006, 9:27
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Località: Macerata
bellissima idea, molto interessante il paesaggio, buone capacità di movimentazione.... non vedo grossi difetti!
Alessio


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MessaggioInviato: venerdì 18 aprile 2008, 12:12 
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Nome: Alessandro Rizzello
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A me... me piace :wink: !!!

Mi sembra che l'insieme del paesaggio sia ben studiato per restituire l'aspetto di una concessa padana... Ottima la dislocazione delle pioppete e complimenti per lo scorcio della strada provinciale obliqua e alberata, con PL nel primo modulo, già mi immagino un transito con qualche automotrice dell'epoca, la casellante ai cancelli e i due filari di alberi con la banda bianca a delimitare la carreggiata stradale... !!!

Molto carino anche il canale con pioppeta sull'argine, e ponte (suppongo a trave metallica) che lo oltrepassa.

Ciao
Alessandro


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MessaggioInviato: venerdì 18 aprile 2008, 12:23 
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Nome: Alessandro Rizzello
Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 15:50
Messaggi: 1559
Località: Pistoia
L'unica cosa che non mi torna è l'accesso alla coulisse, se è così disassato rispetto alla mezzeria dei moduli, potresti avere delle difficoltà a sfruttare lo spazio a disposizione per la coulisse.


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MessaggioInviato: venerdì 18 aprile 2008, 15:59 
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Iscritto il: martedì 11 marzo 2008, 10:16
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Stanga-Tibb ha scritto:
L'unica cosa che non mi torna è l'accesso alla coulisse, se è così disassato rispetto alla mezzeria dei moduli, potresti avere delle difficoltà a sfruttare lo spazio a disposizione per la coulisse.


In realtà la coulisse avrà probabilmente un raccordo in curva, in modo che se dovessi per caso collocare il plastico su una mensola a due livelli in parete, il tutto mi occupa 300 cm + 45-50 cm per una curva verso la faccia anteriore, ponendo la coulisse su un carrello mobile a ruote perpendicolare alla mensola del plastico.

Inizialmente avevo pensato a un elicoidale alle estremità per dare continuità alla linea, ma poi ho cambiato idea in funzione del fatto che, nonostante la scomodità di usare dei cassetti di coulisse per portare i trenini da un piano all'altro, l'opportunità di poter montare il plastico sia in rettilineo sia piegato in due la trovo più stimolante.

Nella soluzione "parata" verrebbe largo 30 cm e lungo minimo 6 metri. Nella soluzione "piegata" occorre un modulo con curva (che potrebbe fungere da posto di comando per appoggiare alimentazione e quadri...) ma il tutto potrebbe stare comodamente nel mio garage o nel soggiorno in quanto non si superano i 3,50cm circa...per una larghezza di 30+30=60 cm (sfondo in mezzo ovviamente).


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MessaggioInviato: venerdì 18 aprile 2008, 16:04 
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Stanga-Tibb ha scritto:
A me... me piace :wink: !!!

Mi sembra che l'insieme del paesaggio sia ben studiato per restituire l'aspetto di una concessa padana... Ottima la dislocazione delle pioppete e complimenti per lo scorcio della strada provinciale obliqua e alberata, con PL nel primo modulo, già mi immagino un transito con qualche automotrice dell'epoca, la casellante ai cancelli e i due filari di alberi con la banda bianca a delimitare la carreggiata stradale... !!!

Molto carino anche il canale con pioppeta sull'argine, e ponte (suppongo a trave metallica) che lo oltrepassa.

Ciao
Alessandro


Grazie per i suggerimenti: a proposito, non ho idea di come erano i passaggi a livello negli anni 30-40...hai parlato di "cancelli" e non di sbarre?

Sono certo invece del fatto che nelle strade a quei tempi c'erano i platani e i paracarri in pietra bianchi e neri...non so se c'era l'asfalto e le striscie dipinte...

Sul ponte non so...dipende dalla collocazione territoriale più precisa. Se vorrò dare l'idea di bassa pianura, allora è zona di bonifica e starebbe bene anche una idrovora con le chiuse... altrimenti pensavo a un ponte con i tralicci a quadri stile primo 900...


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