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MessaggioInviato: mercoledì 14 maggio 2008, 5:57 
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electrofrog ha scritto:

Liberissimo di esporre le tue idee e di essere coerente ad esse motivandone la ragione, ma...di tutte le cose che hai detto a cui ovviamente per lo più non sono d'accordo, a parte l'uso del polistirene (nell'interesse del forumista che ha aperto questa discussione), quest'ultima la trovo la più devastante.


Forse sono stato poco chiaro, ma ciò che credo più devastante non è l'uso del polistirene da te detto anche POLYPAN. Infatti proprio sabato scorso ho acquistato i pannelli che servono al mio plastico di detto materiale, spessore 20mm.

Ciò che trovo devastante invece è questo:

despx ha scritto:
.....dopotutto a 8 anni non si può sperare che un plastico basti x tutta la vita :wink:

Ciau e... buon lavoro!!
Despx 8)


Naturalmente non ho nulla in contrario a questo successivo concetto:

despx ha scritto:
Non so quanti anni hai e se hai figli ma a 8 anni, l'esperienza più educativa in assoluto non è realizzare un plastico con i contro co..ni ma
GIOCARE COL PAPA'!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Cosa che oggi giorno è sempre più raro vedere!!!! Una playstation e vià...



E' evidente che i figli che giocano con in genitori (o i genitori che giocano con i figli) è l'esperienza fra le più educative in assoluto. Non mi sogno in nessun modo di mettere in discussione tale affermazione giusta.

Tuttavia trovo educativo non tanto il fruire di un risultato -il plastico finito- che può essere benissimo sostituito da un cerchio di binari sul tappeto o sul tavolone, con una scenografia improvvisata: a 8 anni io usavo anche i lego e la carta da roccia del presepio per giocare con i trenini; ciò che trovo educativo è COSTRUIRE il plastico con i propri figli. EDUCARE alla pazienza e al fatto che un plastico, anche se semplice e da "albero di natale", non si risolve in un paio di orette di lavoro. INSEGNARE che la colla mista al gesso necessita di qualche giorno per asciugare, l'uso del legno e un po di falegnameria, l'esplorazione della ferramenta e la conoscenza degli utensili rischi compresi (le lame tagliano); l'uso della colla e dei colori e i principi della corrente elettrica a bassa tensione etc...

Questa è la tragica mancanza a cui abbiamo lasciato i nostri bambini: abituarli alla fretta, al volere tutto e subito. Un plastico di trenini medio, certo non di quelli da rivista, E' UN OTTIMA OCCASIONE PER INSEGNARE CHE NELLA VITA PER GIOIRE DI QUALCOSA DI UNICO OCCORRE ANCHE FATICARE, AVERE PAZIENZA E FIDUCIA.

E' anche un'ottima occasione per capire che un risultato complesso (come è un plastico, fatto di binari, luci, paesaggio, treni, corrente 12V, legno, cavi etc...) in realtà deriva da una logica successione di piccoli problemi risolti che sono indipendenti ma interagiscono fra loro. Per fare un plastico è un po come fare una casa, in cui c'è il progetto che poi diventa lavoro per lo scavatore, il muratore, l'idraulico, l'elettricista, il falegname etc...e non uno alla volta ma insieme.

Nulla vieta che si può fare un miniplastico per giocare subito con il figlio e poi pensare a qualcosa di più impegnativo...così quando aspetta che asciuga la colla gioca con piccolo ovalino, come quelli dei siti che ha postato alex corsico.


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 Oggetto del messaggio: Papà nei guai
MessaggioInviato: mercoledì 14 maggio 2008, 19:35 
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Iscritto il: sabato 3 maggio 2008, 19:21
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Grazie a tutti per il caloroso benvenuto!
Non riesco ad essere on line ogni sera perchè a volte il sonno prende il sopravvento, quindi mi scuso con il moderatore.
Cosa intendi Axel per binario di corretto tracciato? E' per caso il binario legale cioè dal lato dove circolano i treni in Italia?
(E' da un pò che vi seguo e cerco di arrivarci pian pianino),
inoltre, si, le curve meno realistiche compresa quella 180° sarebbero nascoste in galleria compresa la rampa per portare il binario esterno in uscita ad un livello di circa 6 - 7 cm più in alto di quello interno, a prposito è una salita troppo ripida in quello sviluppo?
Su un tracciato di questo sviluppo è sufficiente un solo alimentatore con una sola presa di alimentazione o sono necessarie più prese?


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 Oggetto del messaggio: Re: Papà nei guai
MessaggioInviato: mercoledì 14 maggio 2008, 19:52 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 18:15
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Giuliaracing ha scritto:
Grazie a tutti per il caloroso benvenuto!
Non riesco ad essere on line ogni sera perchè a volte il sonno prende il sopravvento, quindi mi scuso con il moderatore.
Cosa intendi Axel per binario di corretto tracciato? E' per caso il binario legale cioè dal lato dove circolano i treni in Italia?
(E' da un pò che vi seguo e cerco di arrivarci pian pianino),
inoltre, si, le curve meno realistiche compresa quella 180° sarebbero nascoste in galleria compresa la rampa per portare il binario esterno in uscita ad un livello di circa 6 - 7 cm più in alto di quello interno, a prposito è una salita troppo ripida in quello sviluppo?
Su un tracciato di questo sviluppo è sufficiente un solo alimentatore con una sola presa di alimentazione o sono necessarie più prese?


Binario di corretto tracciato è quello per cui il treno passa "normalmente" (ora mi bannano per un'affermazione del genere :D ), cioè prendendo gli scambi sul ramo "dritto" e non su quello deviato.
Pendenze ragionevoli sono dell'ordine del 30mm/m (cioè la ferrovia sale di 3 cm ogni metro lineare), oltre (soprattutto se si tratta di un tracciato in curva) le sgommate saranno sonore.


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 Oggetto del messaggio: Papà nei guai
MessaggioInviato: mercoledì 14 maggio 2008, 20:08 
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Grazie, e per l'alimentazione che cosa faccio? Ho tre vecchi trasformatori Lima ma mi sa che non ne salvo uno...


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MessaggioInviato: giovedì 15 maggio 2008, 5:07 
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Località: 1640 Riverside Drive, Hill Valley
per l'alimentazione dipende da quanti treni, lampadine e altre utenze hai intenzione di attaccare al tutto.
Quel (pochissimo) che so, frutto della mia esperienza coi binari maerklin, è che i binari hanno una resistenza maggiore del filo di rame per cui ogni qualche metro di binario è buona norma riportare l'alimentazione a mezzo di fili elettrici.
Per l'alimentatore, i Lima apparentemente irrecuperabili probabilmente sono funzionanti, ammesso che si voglia (e si posseggano le competenze per) aprirli e vedere cosa non va..
Altrimenti si compra nuovo (ma non so dove indirizzarti), oppure su un vecchio TuttoTreno c'era un progetto (che ho realizzato e che tutt'ora funziona) di un alimentatore PWM relativamente semplice che lavora molto bene anche con le meccaniche un po' rustiche..


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 Oggetto del messaggio: Re: Papà nei guai
MessaggioInviato: giovedì 15 maggio 2008, 5:21 
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Giuliaracing ha scritto:
Cosa intendi Axel per binario di corretto tracciato? E' per caso il binario legale cioè dal lato dove circolano i treni in Italia?


Come ha detto il Basso di Genova, è quel binario che nel suo percorso non incontra mai le deviate degli scambi, cioè consente ai treni che attraversano le stazioni senza fermarsi di non limitare la velocità per passare sugli scambi. Di conseguenza nel progetto di una stazione si parte dal corretto tracciato e si ritorna ad esso, interrompendolo anche con meno scambi possibili. Nel tuo schema se ricordo bene hai un corretto tracciato a sx ma che non ritorna a dx...

Giuliaracing ha scritto:

inoltre, si, le curve meno realistiche compresa quella 180° sarebbero nascoste in galleria compresa la rampa per portare il binario esterno in uscita ad un livello di circa 6 - 7 cm più in alto di quello interno, a prposito è una salita troppo ripida in quello sviluppo?


Si, è troppo ripida, soprattutto se fatta con curve a raggio H0 di R360 come nel tuo caso. Ci sono modellisti che fanno plastici anche al 5% di pendenza ma con la scelta di comporre convogli di pochi vagoni e nell'idea di usare solo certe locomotive che ce la fanno...per risolvere nel tuo caso e avere un 10-12 cm alle spalle della stazione, dovresti usare un raggio piu ampio, ma così aumenti la larghezza del plastico: benvenuto nel problema più noto degli ovaloni, cioè il controllo della loro larghezza.

Per risolvere, alcuni modellisti fanno gli estremi del plastico molto compatti, 100x100 cm o a seguire la sagoma di una curvatura media, e il centro del plastico sottile solo 40-60cm. Vedi la seconda piantina che ho messo più sopra...tipico caso di plastico che segue con la forma il tracciato della ferrovia nelle curve e salva lo spazio. Oppure dai un'occhiata ai plastici modulari che seguono le norme FIMF, i quali spesso hanno alle estremità delle racchette di ritorno o cose simili, per le dimensioni di ingombro minimo.


Ultima modifica di electrofrog il giovedì 15 maggio 2008, 5:27, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: giovedì 15 maggio 2008, 5:23 
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Il Basso di Genova ha scritto:
Altrimenti si compra nuovo (ma non so dove indirizzarti), oppure su un vecchio TuttoTreno c'era un progetto (che ho realizzato e che tutt'ora funziona) di un alimentatore PWM relativamente semplice che lavora molto bene anche con le meccaniche un po' rustiche..


Ho un vecchio lima che funziona ancora bene dopo 25 anni di cui 20 di inattività. Ora ho anche un piccolo trafo fleischmann preso con uno start-set in N che va molto bene.

Mi hanno parlato benissimo dei Titan, una ditta che fa solo trasformatori e che vengono molto usati dai fermodellisti.

http://www.mehrzugsteuerung.de/index.htm


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 Oggetto del messaggio: Papà nei guai
MessaggioInviato: venerdì 16 maggio 2008, 19:58 
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Ciao e grazie ancora per la vostra pazienza, per l'alimentazione intendete collegare più trasformatori in diversi punti del tracciato oppure più cavi porta corrente da un solo trasfo?
Per quel che riguarda i raggi di curva e relativi sviluppi ho bandito subito il R360 e ho optato per R3 420mm (l'anello interno) e R4 481mm (l'esterno), cosicchè lo sviluppo lineare della curva 180° dovrebbe essere nell'ordine di 1,6 mt, consentendomi di salire 5 o 6 cm quando esco dalla galleria per il dritto opposto alla stazione.
Mi sto incasinando la vita ma ogni tanto provo a fissare i due tavoloni desolatamente piatti e vorrei dare un pò di profondità al tutto, è sottinteso che se avete suggerimenti in merito sarò ben felice di valutarli.


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 Oggetto del messaggio: Re: Papà nei guai
MessaggioInviato: sabato 17 maggio 2008, 8:29 
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Giuliaracing ha scritto:
Ciao e grazie ancora per la vostra pazienza, per l'alimentazione intendete collegare più trasformatori in diversi punti del tracciato oppure più cavi porta corrente da un solo trasfo?


l'ultima che hai detto, più fili che arrivano allo stesso punto di alimentazione.

ciao


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 Oggetto del messaggio: Re: Papà nei guai
MessaggioInviato: sabato 17 maggio 2008, 10:30 
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Messaggi: 558
Giuliaracing ha scritto:
Mi sto incasinando la vita ma ogni tanto provo a fissare i due tavoloni desolatamente piatti e vorrei dare un pò di profondità al tutto, è sottinteso che se avete suggerimenti in merito sarò ben felice di valutarli.


Infatti è probabilmente come temevo...ti sei concentrato troppo sul tracciato e non su cos'è il tema del plastico.

Se tu dovessi fare un plastico di un circuito automobilistico (esempio Imola) per giocar con le macchinine elettriche, allora ok. Ma tu vuoi fare un plastico che rappresenta una ferrovia, quindi è necessario un tema. Per risolvere al meglio, devi pensare ad un ambiente reale e provare a immaginarci di mettere una ferrovia.

Da quello che capisco dal tracciato vedo che il tema è la stazione di transito e una linea a doppio binario mediamente importante, in un territorio medio collinare.

Ora, per un momento, lascia da parte il tracciato e le sue esigenze e immaginati una scenografia. Tu stai inscenando infatti uno spettacolo che deve essere cos' verosimile da coinvolgere chi osserva.

Ecco perchè ti consigliavo di mettere la stazione al piano 1 e la linea doppia al piano 0, davanti, proprio l'opposto del tuo schema. In questo modo avresti un tracciato a doppio binario che attraversa in visibilità gran parte del plastico e su un livello rialzato la stazione, alle cui spalle ad un livello +1,5 o +2 puoi creare una scena cittadina o un buon fondale.

Se lasci lo schema come lo hai ora infatti ti ritrovi una stazione davanti che viene vista quasi sempre dall'alto verso il basso e non in prospettiva, e un ponte a viadotto o una linea in rilevato alle spalle che compete con la stazione ai suoi piedi.

La bravura di chi fa il plastico ovalone è anche saper come dissimulare queste situazioni.

Ti consiglio un libretto ormai un classico ma sempre attuale, che a me è servito molto quando dovevo progettare il mio secondo "ovalone".

Immagine

Questo è il libro:

http://www.hoepli.it/libro.asp?ty=&id=392841&pc=000030007002000&mcs=0

Certo è superatissimo rispetto alla attuale tendenza del fermodellismo, ma a suo tempo (gli anni 80) in cui è stato pubblicato, l'ovalone imperversava in Europa e quel libretto ha centinaia di progettini di plastici tipo il tuo, fatti da gente molto esperta. Fra l'altro vale la pena di averlo solo per gli esempi illustrati.

Vedrai che dopo questa lettura molti dubbi che poni troveranno ampia risposta.


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MessaggioInviato: sabato 17 maggio 2008, 12:11 
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Nome: Fabrizio Ferretti
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Scusatemi, forse sbaglierò, comunque la voglio dire lo stesso: ma per forza, anche se è il primo plastico, bisogna cominciare dall'ovalone? Secondo me è proprio questo il concetto che ha fatto abbandonare quasi da subito molti a smettere di "giocare coi trenini". Dopo l'entusiasmo iniziale di veder girare i treni a folle velocità, dopo circa mezz'ora, anche il bimbo più paziente comincia ad avere "istinti distruttivi" causa noia!
Secondo me, forse bisognerebbe iniziare da subito con circuiti semplici che permettano l'esercizio sin da subito, inserendo nelle confezioni iniziali la possibilità di creare diversi schemi dedicati al movimento.
Ciao, Fabrizio. :wink:


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MessaggioInviato: sabato 17 maggio 2008, 14:28 
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Iscritto il: martedì 11 marzo 2008, 10:16
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Torrino ha scritto:
Scusatemi, forse sbaglierò, comunque la voglio dire lo stesso: ma per forza, anche se è il primo plastico, bisogna cominciare dall'ovalone?


Già lo ho detto, la penso come te. Ma tuttavia ritengo che l'importante non sia ovalone o PaP, ma un buon progetto.

Ci sono ovaloni interessanti come PaP idioti, e viceversa. La differenza la fa una buona idea e quella o la hai dall'inizio o dopo non c'è più niente da fare.


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MessaggioInviato: sabato 17 maggio 2008, 16:35 
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Iscritto il: sabato 3 maggio 2008, 19:21
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GrazieElectrofrog, concordo in tutto per quello che riguarda l'immaginazione della morfologia della scena.
In effetti io ho sempre immaginato la stazione al centro di tutto e tu mi hai aperto nuove vedute d'insieme, però ritornando "in cantiere" ho presto realizzato i perchè del mio primo progettino: il fatto è che da neofita non ho ancora affrontato il discorso elettrificazione e automazione scambi, pertanto avendo tutto l'intreccio davanti sarebbe agevole manovrare manualmente mentre se la porta giù in fondo non ci arriviamo più (larghezza 104 cm).
L'idea di aver il doppio binario libero dalla "esse fino all'ingresso galleria però è allettante, proverò a ridisegnare e invertire il tutto.
Intanto provo a postare il tracciato con la distinta dei pezzi principali che avevo identificato dal catalogo Roco, certo che con la tua idea potrei eliminare quello scambio in curva su cui non garantisco la veridicità, dal catalogo non si capisce con quali raggi è composto o meglio non si capisce se si riesce a mantenere l'interbinario 61 mm come per gli altri moduli.
http://img383.imageshack.us/img383/3260 ... finre1.jpg


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MessaggioInviato: sabato 17 maggio 2008, 18:55 
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Iscritto il: martedì 11 marzo 2008, 10:16
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Dal tuo nuovo schema Giuliaracing, mi pare di capire che hai trovato il corretto tracciato nei binari 2 e 3. Ma a questo punto di chiedo: è un plastico FS? oppure DB o altra amministrazione estera? Questo perchè le FS hanno la marcia dei treni a sinistra...forse questo plastico va bene se fai DB o altra nazione che ha la marcia a destra.

Forse il casino è dovuto al fatto che stai pensando ad un doppio binario, quando invece dovresti provare a pensare anche ad un progetto a singolo binario coe alternativa.

Fra l'altro, se lo scopo del lavoro è fare divertire il pargoletto, con il binario singolo sei costretto a introdurre le regole di rispetto per le precedenze e gli incroci, la semaforizzazione e i blocchi...cosa che è molto divertente se siete in due a giocare con il plastico perchè siete costretti a dialogare fra voi e a rispettare delle regole, come le ferrovie vere.

Le linee a doppio binario infatti si fanno in tratte di importanza in cui un treno va e uno viene proprio per evitare quello che desidera il modellista, ossia molto traffico di vario tipo...

Una linea a doppio binario, magari di alta velocità con lo scopo di divertirsi e non solo di fare "parata" di modellini, rende in fretta l'ovalone che non è pensato a questo fin dall'inizio molto noioso a meno che non sia MOOOOOOLTO lungo, cosa che non è il tuo caso. Ci sono persone che si sono fatti il plastico a 40 cm dal soffitto snodandolo in tutta la casa, pur di fare questo...ma non è il motivo per cui tu fai il plastico.

Invece decidere per una linea importante ma a binario singolo potrebbe essere molto divertente e istruttivo anche per il bimbo, specie se usi in futuro il digitale.

Con una linea a binario singolo trova senso maggiormente anche il raccordo industriale che hai disegnato nell'angolo, specie se a livelli diversi.

Addirittura potresti avere una linea a binario singolo che è principale, con la sua stazione di transito come la hai fatta te, e una linea che parte da questa e termina con una stazioncina di testa sopraelevata.

Avresti cosi un piccolo PaP inserito in un ovalone. Nel libro che ti ho consigliato ci sono decine di progetti simili in meno spazio del tuo.


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MessaggioInviato: domenica 18 maggio 2008, 18:32 
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Iscritto il: sabato 3 maggio 2008, 19:21
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Località: prov. Cuneo
Scusa l'ignoranza Electrofrog, ma a me sembre che i treni su questo tracciato possano portarsi a sx, cioè io intendo che il treno entrando in stazione possa essere smistato sul binario desiderato, o il primo o secondo verso la stazione, da lì posso portarlo in uscita a sx, azzz.... dal binario uno non posso!! IO VOGLIO AMBIENTARLO DA NOI!!
Diciamo che disegnandolo volevo che lo schema in stazione avesse un aspetto ordinato...e ci potesse essere un interscambio tra i vari binari, inoltre ho cercato di immaginarmi il movimento di un treno di cinque carrozze in un cambio di binario e volevo evitare dei serpeggiamenti troppo esagerati, già sono costretto ad usare scambi di tipo corto per i noti motivi di spazio,..sigh, non arriverò mai a capirci seriamente di ferrovie, ho iniziato troppo tardi...
Con ciò, pur rispettando le tue osservazioni da appassionato e competente, io vorrei tirare avanti quasi così, anche perchè se riparto da zero le mie quotazioni in famiglia andrebbero in picchiata..., mi capisci...diciamo che con la mia esperienza nello statico cercherei di rifarmi con l'ambientazione e i particolari, inoltre tra i miei amici c'è pure un capostazione a cui NON FAREMO MAI VEDERE IL PLASTICO!!GIURO!!
Ciao a tutti e buon inizio settimana!!


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