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MessaggioInviato: lunedì 25 agosto 2008, 12:35 
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Iscritto il: mercoledì 20 settembre 2006, 20:44
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Località: Sorbolo di Sorbolo Mezzani (PR)
E' si Andicoc,
spesso a dere risposte valide a chi fa domande interessanti e/o curiose, anche se mal formulate solo a causa di non conoscenza della meteria, mi passa la voglia.
E spesso tardo ad intervenire per vedere prima dove si sposta il ragionamento.

E mi chiedo anche: ma questo è un forum di appassionati treni o un classico talk show di prima serata in tv con argomento "la vita sessuale delle oche della Camargue".

Scusate, ma quando ci vuole ....

Saluti
Marco Fornaciari


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MessaggioInviato: lunedì 25 agosto 2008, 13:11 
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Iscritto il: domenica 15 aprile 2007, 23:42
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Località: In cattedra
Andicoc, mio caro: ci sono appassionati di ferrovie che se gli chiedi a cosa serve il giunto snodabile di un'E 656 non si limitano a spiegare che serve ad iscriversi meglio in curva, ma ti sbattono 18 pagine scritte fitte fitte sui perché e percome fino allo svenimento. E' gente che deve fare "il primo della classe" e provoca grandi sbadigli generalizzati.
Ecco perché il tuo simpatico esempio del piccione non è stato apprezzato dai miei colleghi sapienti :?
UP 8)


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MessaggioInviato: lunedì 25 agosto 2008, 14:09 
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Iscritto il: domenica 15 gennaio 2006, 0:52
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Località: Hogwarts 9¾
La capacità di un piccione (colombo, va bene lo stesso): piccionFarad;
"" """ " " gatto : micioFarad;
"" "" " Berl.... : nanoFarad.
Monty Python? sconosciuti... 8)
:lol: :lol: :lol: :lol:
Ora invece ritorniamo alle cose serie e in-topic: se lo volete,date un'occhiata qui:
http://www.ansoft.com/firstpass/pdf/Sim ... ttrica.pdf
Saluti.


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MessaggioInviato: martedì 26 agosto 2008, 13:08 
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Iscritto il: domenica 15 gennaio 2006, 0:52
Messaggi: 191
Località: Hogwarts 9¾
E se poi volessimo consultare un libro come si deve, datato ma efficacissimo, consiglio la lettura di
"Le sottostazioni di conversione a 3,4 kV c.c. per la T.E." di Anteo Muzio, edito dal CIFI.
Saluti.


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MessaggioInviato: mercoledì 27 agosto 2008, 16:36 
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Iscritto il: venerdì 20 gennaio 2006, 19:41
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baroni ha scritto:
vorrei raccontare una storia che mi è arrivata. c'era qualcuno a firenze che quando non c'era aria per alzare i pantografi montava sul tetto della locomotiva, poi sul pantografo tirandolo su a mano fino a quando i compressori non avevano accumulato un pò d'aria compressa. allora riabbassava il pantografo, scendeva da esso e poi dal tetto della locomotiva. vi pare verosimile? motivare la risposta.
fb


Ci credo perfettamente perchè questa operazione l'avevo fatta qualche volta anch'io !
Quel tizio ha però dimenticato di dirti che accadde MOLTO tempo fa sulle macchine trifasi e non certo su quelle a corrente continua.
Sulle loco in cc è assolutamente vietato salire sul tetto, o sugli avancopri per quelle che li avevano, oltre che estremamente pericoloso e ancor più sarebbe difficoltoso alzare a mano il quadrilatero del pantografo tenendo lo strisciate contro il filo considerando che il telaio del pantografo è sotto tensione... Inoltre non vi è alcuna necessità di una simile operazione su una macchina in cc perchè tutte, anche le più vecchie, possedevano il compressorino funzionante con le batterie per il primo alzamento dei pantografi da usarsi quando nei serbatoi principali la pressione era insufficiente.
Sulle locomotive trifasi invece il compressorino non esisteva e al suo posto c'era una bombola di aria compressa e se capitava che anch'essa fosse scarica l'unico modo per mettere in servizio la macchina era appunto... quello di salire su uno degli avancorpi e alzare con le proprie braccia le stanghe dei trolley tenendole contro i fili finchè i compressori non avessero pompato aria a pressione sufficiente per tenerli alzati.
La differenza sostanziale tra macchine trifasi e cc per permettere questa operazione sta nel fatto che le trifasi avevano i trollei a massa e solo lo strisciante era sotto tensione quindi non esisteva alcun pericolo a fare questa operazione che era permessa dal regolamento ! Infatti anc'hio avevo eseguito questa operazione alcune volte soprattutto quando prendevi la macchina al mattino in qualche rimessa che non aveva la possibilità di ricaricarti la bombola dell'aria compressa. Da rilevare inoltre che a contatto con il corpo dei trolley l'aiuto macchinista ci doveva sovente andare anche per pulire i bastoni degli striscianti e lubrificare questi ultimi quindi erano operazioni abbastanza comuni e frequenti oltre che assolutamente regolamentari.
Ripeto: sostenere che una simile operazione possa essere eseguita sulle macchine in cc è assolutamente demenziale !!!


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MessaggioInviato: mercoledì 27 agosto 2008, 16:42 
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Iscritto il: venerdì 20 gennaio 2006, 19:41
Messaggi: 2824
Tito ha scritto:
...........
Non è assolutamente un controsenso: capita a volte che il compressore sia scarico. Il regolamento impone di aggianciare una seconda loco che fornisca aria per alzare il pantografo della prima facendo si che, come dicevo prima, il compressore scarico si carichi.

Girano anche storie che hanno per protagonista l'utilizzo di un filo di ferro che faccia da ponte tra pantografo (tenuto basso) e linea aerea... il filo di ferro riesce a reggere la bassa tensione utile a caricare il compressore (24 V se non vado errato).
Una volta carico il compressore, siccome la detta pratica è illegale, si avvia il locomotore alimentando i motori di trazione; in questo modo il filo di ferro si trova a dover sostenere delle correnti troppo elevate (3000 V o più e almeno 400A, correggetemi se sbaglio), ovviamente la sezione è troppo piccola e il filo si scalda fino a fondere.
Dopodichè, visto che ora c'è aria nel compressore, si alza il pantrografo e si inizia la giornata...

ciaociao
:shock: :shock: :shock:


Ma ti impegni molto per scrivere simili bischerate o ti vengono spontanee ? :roll:


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MessaggioInviato: venerdì 29 agosto 2008, 19:02 
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Iscritto il: mercoledì 6 agosto 2008, 23:49
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Quello che ha detto Tito, succedeva a tempo di guerra, ed in situazioni di assoluta necessità. Molto spesso, si usavano degli assi di legno asciutto, per sostenere il pantografo quel tanto che bastava per far caricare, dai compressori, i serbatoi di comando della pneumatica. Pensare ad una cosa del genere al tempo d'oggi, oltre ad essere assolutamente vietato, è da considerarsi una pazzia!!!!!!!!!!!!!!!!
Se c'è un guasto al compressorino di primo alzamento pantografi, batterie del circuito di comando, e circuiti connessi, si chiede la locomotiva di riserva. Solo sulla E 444 R, se le batterie del c.c., sono scariche, è possibile utilizzare quelle di frenatura; a gruppi statici attivati, si riporta il commutatore su BATTERIE C.C., per permetterne la ricarica. Per rispondere alla domanda di baroni, diciamo che tale operazione, sarebbe possibile, ma senza toccare la cassa della locomotiva; mettendo i piedi sul quadro inferiore del pantografo, si è isolati dagli appositi isolatori ( come il famigerato piccione) ma..........un consiglio di cuore!!!!!! NON PROVATECI MAI!!!!! :wink:


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MessaggioInviato: sabato 30 agosto 2008, 0:16 
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Iscritto il: domenica 15 gennaio 2006, 0:52
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Andrea 402 ha scritto:
ma senza toccare la cassa della locomotiva; mettendo i piedi sul quadro inferiore del pantografo, si è isolati dagli appositi isolatori ( come il famigerato piccione) ma..........un consiglio di cuore!!!!!! NON PROVATECI MAI!!!!! :wink:

Ecco, facciamolo fare al piccione ( lo si può addestrare ): tra l'altro è pure in grado di volare..non corre il rischio di inciampare sugli isolatori.


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MessaggioInviato: sabato 30 agosto 2008, 9:24 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 18:15
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Quello che ha detto Tito, è narrato, con dovizia di particolari, nel volume di Schneider sulla Direttissima Fi-Rm.. :wink:

Peccato che la linea aerea fosse disalimentata, e nessuno si volesse prender la briga di cercare di togliere il bastone, una volta alimentata la linea aerea, tra il tetto della locomotiva e lo strisciante. :roll:


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MessaggioInviato: sabato 30 agosto 2008, 12:39 
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Iscritto il: giovedì 15 febbraio 2007, 15:24
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Località: Erba (CO)
Il Basso di Genova ha scritto:
Quello che ha detto Tito, è narrato, con dovizia di particolari, nel volume di Schneider sulla Direttissima Fi-Rm.. :wink:

Ciao, mi potresti dare qualche dettaglio in piu' su questo volume che mi intriga parecchio ?


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MessaggioInviato: sabato 30 agosto 2008, 13:07 
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Ciao ricardo,
il libro, scritto da Werner Hardmeier ed Ascanio Scheneider, tratta la storia delle due Direttissime Bologna Firenze, e Firenze Roma. Si intitola "DIRETTISSIMA Bologna Firenze Roma". E' un bel libro con argomenti tecnici, storici in più descrive i mezzi di trazione che percorrevano la linea fino al 1990; termina con il preesercizio degli ETR 450. Tante sono le foto a corredo dell'opera ed è molto godibile.


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MessaggioInviato: sabato 30 agosto 2008, 18:09 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 18:15
Messaggi: 2018
Località: 1640 Riverside Drive, Hill Valley
aggiungo che non so se sia ancora disponibile.. io l'ho fortunosamente trovato usato dal Libraccio.. e dentro c'erano anche dei ritagli di giornale sulla presentazione degli ETR500.. :shock:


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MessaggioInviato: martedì 9 settembre 2008, 22:17 
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Iscritto il: lunedì 5 giugno 2006, 19:20
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Località: Città di Castello
Complimenti ai partecipanti a questo filetto: è la dimostrazione che pur partendo con un mezzo paasso falso si può sempre costruire qualcosa di interessante e comprensibile anche ad un "tudero" come il sottoscritto.

Una delle migliori letture che mi siano capitate di recente, comprese le stoccatine ironiche (Facchino, mi hai fulminato...) che aiutano a sdrammatizzare.

Grazie a tutti,
Andrea Chiapponi


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MessaggioInviato: sabato 13 settembre 2008, 0:06 
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Iscritto il: venerdì 12 settembre 2008, 19:38
Messaggi: 59
Località: Torino
Approfittando del topic...a cosa servono i PCF (Posto Cambio Fase) sulle linee AV?


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MessaggioInviato: sabato 13 settembre 2008, 8:44 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 13:24
Messaggi: 136
Località: Milano
Le linee AV sono alimentate dalle SSE poste ogni 50 km circa, per bilanciare il prelievo dalla rete primaria trifase, occorre collegare i trasformatori non sempre alla stessa fase, ma ad una delle tre a rotazione, il risultato è che la tensione monofase nelle due tratte è sfasata, per cui nel punto in cui esse vengono a contatto , se non si inserisce un tratto neutro, ci potrebbero essere istanti in cui la differenza di tensione è molto elevata, come si può determinare se si mettono in grafico due sinusoidi sfasate di 120 o 240°, il risultato sarebbe un corto pazzezco sullo strisciante del pantografo, in quanto ogni sottostazione ua una potenza installata di 60MVA.
I PCF sulla Roma Napoli sono costituiti da un tratto neutro di circa 150 m mentre sulla Torino-Novara e su tutte le future tratte in attivazione e costruzione si ha un tratto neutro a doppia campata di striscio ( con due spazi d'aria) della lunghezza di 145 m , a norma europea TSI.

ciao
Luciano


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