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MessaggioInviato: sabato 13 settembre 2008, 9:50 
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Iscritto il: sabato 28 gennaio 2006, 18:59
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Interessante. Ero convinto che fosse legato al sistema 2x25 kV.
Potreste dire qualcosa in piu' su questo sistema ?
Grazie


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MessaggioInviato: sabato 13 settembre 2008, 12:02 
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Iscritto il: venerdì 12 settembre 2008, 19:38
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Grazie Luciano...altro dubbio chiarito. 8)
Altra domandina...che differenza c'è fra sezionatore e legno di sezione?
I legni sono per caso quelli che dividono, in stazione, diverse zone TE imponendo un tratto neutro senza abbassamento?


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MessaggioInviato: domenica 14 settembre 2008, 10:12 
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Iscritto il: domenica 15 luglio 2007, 9:46
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Lirex ha scritto:
I PCF sulla Roma Napoli sono costituiti da un tratto neutro di circa 150 m mentre sulla Torino-Novara e su tutte le future tratte in attivazione e costruzione si ha un tratto neutro a doppia campata di striscio ( con due spazi d'aria) della lunghezza di 145 m , a norma europea TSI.

ciao
Luciano

C'è qualche sito da dove scaricare queste norme?


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MessaggioInviato: lunedì 15 settembre 2008, 10:57 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 13:24
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a casa mia il sezionatore è un apparecchio elettrico che permette di collegare o scollegare un circuito elettrico comandandolo quando non circola corrente ( altrimenti sarebbe un' interruttore).
L'isolatore di sezione è quello messo sul filo di contatto che separa le zone elettriche, adesso ce ne sono anche non di legno

Le norme TSI si possono anche vedere qui, in inglese, sono tante...

http://www.eisenbahn-cert.de/cln_007/nn ... i/tsi.html

Parlare della 25kV ci vuole un libro intero, posso solo dire una cosa che per fare arrabbiare i francesi. Non l'hanno inventata loro, ne la 1x25kV ne la 2x25kV, ma, come al solito, se ne sono presi i meriti ( ed anche le commesse....)
ciao
Luciano


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MessaggioInviato: lunedì 15 settembre 2008, 21:03 
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Iscritto il: domenica 15 luglio 2007, 9:46
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Località: Regione FVG
E chi l'ha inventata?
Sì, so che i tedeschi hanno sperimentato un 20 kV 50 Hz dal 1936 al 1960, gli ungheresi dovrebbero averla usata per primi sistematicamente (16 kV 50 Hz), ma a me viene in mente l'esperimento (fallito per incomprensione) della tratta svizzera Seebach-Wettingen, 15 kV 50 Hz.


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MessaggioInviato: martedì 16 settembre 2008, 2:16 
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Nome: Fabrizio Baroni
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non l'avranno mica inventata in italia come al solito? magari con l'esperimento della roma-sulmona? in genere viene tutto inventato in italia, ma poi per far decollare l'invenzione ci vuole il contributo di un altro paese.
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MessaggioInviato: martedì 16 settembre 2008, 6:13 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 13:24
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Località: Milano
L'inventore della elettrificazione a frequenza industriale fu il grande Kalman Kandò, ungherese, papà della trifase italiana. Purtroppo durante la Prima guerra Mondiale, i soliti ottusi militari lo costinsero a scappare, lui che era ungherese e a cui dell' Austria non fregava nulla....
Siccome considerava conclusa e senza futuro l'esperienza trifase, tornato in patria, negli anni venti si dedicò alla monofase a 50Hz, spingendo le ferrovie statali ad elettrificare a 16kV-50Hz con quel sistema un tratto di linea. Dopo le prime complicate macchine, mono-tifasi, con gruppo rotante, che dettero qualche inconveniente si arrivò a gruppi di locomotive sufficientemente buone, sempre con gruppi rotanti, sia con convertitore di frequenza che con convertitore di fase che con gruppi Ward-Leonard, ( locomotive V40 e V44). Purtroppo la morte di Kandò fermò ulteriori sviluppi anche se le locomotive potevano considerarsi sufficientemete affidabili.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, i francesi ed i russi, con la scusa di ispezioni militari nei teritori occupati per pianificare la ricostruzione, visitarono ben bene impianti e locomotive, tornando a casa carichi di schemi, libriccini pieni di annotazioni e fotografie e pensarono bene, prima i francesi e poi i russi, di sfruttare il nuovo sistema, avendone capito le potenzialità.
I francesi, però, non avevano ancora ricevuto la batosta derivante dal record dei 331 km/h per cui puntavano ancora sulla continua, avevano pensato al sistema monofase per le linee secondarie ( come da noi il palo LS....), alimentate da poche sottostazioni e con linea leggera.
Aumentarono la tensione a 20kV per distanziare ancora di più le sottostazioni, fatte da un trasformatore di Scott che alimentava due metà della linea con in mezzo un tratto neutro.
Le prime locomotive monofasi "fer a repasser" erano con equipaggiamento rotante , tali e quali a quelle ungheresi ( dicono di avere pagato i brevetti).
Poichè si accorsero che la tensione scendeva molto, lontano dalla SSE, a causa della alimentazione a sbalzo, e della alta impedenza della linea decisero alla fine di portare la tensione a 25kV, unica "vera" invenzione francese, anche perchè, nell'ipotesi di utilizzare i raddrizzaori a mercurio, a bordo delle locomotive, il fattore di potenza sarebbe sceso di un pò. Tale tensione fu poi accettata dall' UIC, visto che quasi immediatamente, altri paesi si lanciarono nella elettrificazione monofase ( India 1957 25kV-50Hz, Giappone , stesso anno a 20kV-60Hz)
Ma ancora puntavano alla continua, fino a quando, resisi conto della difficoltà di captazione sotto la 1500Vcc derivando potenze elevate e ad alta velocità, ai vari congressi che si facevano arrivarono insieme agli altri alla definizione del sistema, soprattutto per eliminare i gravi inconvenienti che si erano manifestati all'inizio, come i disturbi alle telecomunicazioni e la elevata impedenza di linea.
Così, parla che ti parla, saltano fuori i primi tentativi di miglioramento, sia dall'una che dall'altra parte, come il circuito di ritorno della corrente fatto con un cavo aereo (Giappone) o l'uso dei "trasformatori succhiatori" ( booster) in serie alla linea per costringere la corrente di ritorno a uscire dai binari e portarsi nel cavo aereo (Francia), disposto a distanza equidistante tra linea e terreno, per minimizzare i disturbi alle telecomunicazioni, o l'uso di sottostazioni a distanza ridotta con rotazione delle fasi (India).
Il primo grande salto si ebbe con la Tokyo-Osaka, elettrificata in monofase 1x25kV con sottostazioni ancora dotate di trasformatori di Scott, che però dimostrò subito di essere inadeguata per il grande traffico. Allora i Giapponesi rispolverarono un vecchio schema (1911) usato negli Stati Uniti dalla Pennsylvania RR ( 2x11kV) e lo provarono su un tratto di rete storica, facendo il 2x20Kv-60Hz, e che poi riutilizzarono subito sulla Sanyo Shinkansen.
In Europa, la Francia, che non intendeva minimamente usare la trazione elettrica per il TGV, dopo la crisi petrolifera del 1973 fu costretta rispolverare i progetti di elettrificazione e per lei fu giocoforza usare la 2x25kV, trovandosi gran parte del lavoro fatto.
Conclusione: visto che K.Kandò era ungherese e non francese o tedesco.. il sistema l'ha inventato chi l'ha più usato, e chi ha più venduto!

Resta il rammarico per un qualcosa che avrebbe potuto nascere e svilupparsi da noi, ma magari poi avremmo fatto morire comunque l'industria..

ciao
Luciano


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MessaggioInviato: martedì 16 settembre 2008, 9:57 
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che tristess... :?


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MessaggioInviato: mercoledì 15 ottobre 2008, 16:19 
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Nome: Fabrizio Baroni
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vorrei aggiungere qualche nota su quel macchinista che alzò i pantografi a mano a firenze di cui ho riferito in questo filetto. la storia è vera ed accadde con una delle prime e 444 che di lì a poco avrebbe dovuto trainare un treno speciale con delle autorità a bordo. l'autore era un macchinistone della sperimentale, ancora vivente, che con l'aiuto di un collega fece quanto detto. si racconta di lui che fosse uno con due coglioni che gli fregavano terra e quel gesto non fu il gesto sciagurato di un pazzo, ma una prova di capacità e competenza tecnica!
caio
fabrizio


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MessaggioInviato: giovedì 16 ottobre 2008, 7:32 
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Località: 1640 Riverside Drive, Hill Valley
non che non mi fidi dei tuoi racconti, ma così è decisamente poco verosimile...


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MessaggioInviato: lunedì 20 ottobre 2008, 10:31 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 9:02
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Lirex ha scritto:
I francesi, però, non avevano ancora ricevuto la batosta derivante dal record dei 331 km/h per cui puntavano ancora sulla continua, avevano pensato al sistema monofase per le linee secondarie ( come da noi il palo LS....)


Non mi è chiaro, in che senso "come da noi il palo LS...."?
Grazie, MT.


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MessaggioInviato: lunedì 20 ottobre 2008, 11:05 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 13:24
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Il nostro palo LS fu sperimentato per la prima volta nel 1960 nella elettrificazione della Castelbolognese -Ravenna, utilizzando per la prima volta i pali a traliccio definiti LS a significare "Linee secondarie", ma poi si è visto l'uso che se ne è fatto.
Lo stesso i francesi, quando pensarono al sistema monofase, avevano in mente le linee secondarie per via del basso numero di sosttostazioni da impiantare ( al limite una) e la leggerezza della linea, nonchè il ridotto numero di linee telefoniche viaggianti sulle linee ( per via delle interferenze), la poi anche loro hanno cambiato idea.
ciao
Luciano


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MessaggioInviato: mercoledì 21 gennaio 2009, 18:35 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 9:02
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Località: Milano
ah ok, ho capito...
Purtroppo ho letto solo ora la risposta, grazie!
MT.


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MessaggioInviato: sabato 24 gennaio 2009, 11:38 
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Iscritto il: lunedì 2 aprile 2007, 9:26
Messaggi: 457
Località: TRINO VERCELLESE (dalle parti di Alexgaia)
Il Basso di Genova ha scritto:
non che non mi fidi dei tuoi racconti, ma così è decisamente poco verosimile...
Basso, quando scenderai dalla
cattedra stai attento a non farti male, da quell'altezza vengono
le vertigini..... 8) 8)
UTENTEACIDO :?


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MessaggioInviato: domenica 25 gennaio 2009, 17:50 
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Iscritto il: lunedì 5 giugno 2006, 19:20
Messaggi: 1127
Località: Città di Castello
Oleum?

Andrea Chiapponi


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