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MessaggioInviato: martedì 28 marzo 2006, 15:30 
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La crisi delle FMS è avvenuta in tempi lontani, prima ancora dei tagli alla rete FdS, probabilmente anche a causa di un territorio scarsamente popolato. Del resto mi sembra di vedere che le autocorse sostitutive son veramente poche rispetto agli altri servizi gestiti dalle FMS...Insomma, non stiam palrando delle linee FTV che veramente è stato criminale chiudere (anche là però servivano tanti soldi per l'ammodernamento e nessuno voleva spenderli)


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MessaggioInviato: martedì 28 marzo 2006, 21:39 
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Nel caso delle FTV, che conosco poco, un altro anno o due e si sarebbero potute salvare riconoscendone il potenziale turistico. Non so di che lavori ci fosse bisogno, ma per il materiale si sarebbe potuto conservare le vecchie motrici o comprare qualche Düwag usata.
Il 1973, rammentiamo che fu anche l'anno della grande crisi del petrolio, per la Sardegna fu nero: in un colpo si persero le FMS e i tram di Cagliari.
Due casi in cui la soppressione fu davvero pretestuosa, un semplice favore al partito della gomma.
Capisco, le Meridionali nacquero più che altro per lo sfruttamento dei bacini minerari di Carbonia, ma la gente ci viaggiava eccome.
Anzi, volendo fare della fantascienza, trasformando a scartamento ridotto la Cagliari-Iglesias si sarebbe potuto creare un ottimo collegamento diretto con Sant'Antioco e di riflesso Carloforte.
Ma è lo stesso ragionamento secondo cui la Tirso-Chilivani avrebbe potuto raggiungere Sassari congiungendosi con la Palau-Alghero.
Eppure, queste linee erano "Complementari" di nome e di fatto, e servivano per riempire i buchi della rete a scartamento normale.
La quale, bisogna dirlo, in questi anni non è che stia facendo una vita migliore.


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MessaggioInviato: mercoledì 29 marzo 2006, 9:40 
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G-master ha scritto:
C'è stato un periodo in cui sembrava che le linee sarde dovessero essere potenziate e migliorate, senonché la gestione FS e Prodi affossarono qualsiasi intervento. La giunta regionale, tutta intenta a trovare il sistema di speculare sulle basi che gli americani (e vediamo se si comincia a farla finita con questo colonialismo militare) dovrebbero lasciare, ovviamente si disinteressa delle linee locali, che ormai vivacchiano su quel poco che le scuole e il pendolarismo permettono. .

L'abbandono delle ferrovie riguarda almeno un paio di decenni di governi della regione; escluderei giusto la precedente giunta regionale che, per non sbagliare, ha evitato di governare. Quello che interessa me è la situazione attuale. Il Sulcis sta finalmente prendendo atto che bisogna cambiare radicalmente strada per risollevarsi economicamente. L'archeologia industriale, la valorizzazione del territorio, la ricerca scientifica (il centro Polaris fondato e diretto da Carlo Rubia) sono settori su cui la gente ha capito che si deve puntare. Stanno nascendo le prime iniziative, perchè la gente ha capito che bisogna muoversi. E in questa situazione in evoluzione, è bene che la gente del Sulcis ricordi che il proprio territorio è attraversato da un tracciato ferroviario che sembra disegnato apposta per questa nuova realtà che si sta delineando.
Vi allego un altro paio di foto fatte lungo la linea
Stefano

ponte in ferro all'uscita della stazione di Siliqua
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stazione di Terrubia
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e serbatoio dell'acqua
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ehm!...un cinghiale
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MessaggioInviato: mercoledì 29 marzo 2006, 10:45 
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Bellissimo quel ponte. Lo hai per caso ripreso da altre prospettive?
Roberto


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MessaggioInviato: mercoledì 29 marzo 2006, 15:02 
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Sono sempre rimasto scettico sul concetto dei "poli di eccellenza": porteranno magari qualche residente illustre, ma pochi benefici pratici alla gente comune. E qui stiamo parlando di un territorio che a quasi vent'anni dalla chiusura delle miniere stenta a ritrovare una via allo sviluppo. A dire il vero, è un problema di tutta la Sardegna, colonizzata dal turismo di lusso nel nord (a Porto Cervo non trovate un sardo nemmeno a pagarlo oro, nemmeno dietro al bancone di un bar) e completamente dimenticata in una fascia oltre i cinque chilometri dalla costa. Ma queste sono considerazioni estemporanee. Certo, la chiusura delle linee locali non ha giovato.
La stazione di Siliqua forse era la più bella della rete FMS, i binari erano in mezzo a un bosco di eucalipti, cosa che dava un tocco esotico.
Se gli interessi della giunta regionale (come tutte le giunte regionali, ente da abolire quanto prima) non fossero così distanti dalla gente, si potrebbe addirittura pensare di ricostruire la linea almeno fino San Giovanni Suergiu: sarebbe un collegamento veloce con Cagliari ed aiuterebbe la ripresa della zona. Anche perché le linee FMS, a differenza di quelle FCS e soprattutto SFS, furono progettate in maniera molto più razionale, il che permetterebbe velocità commerciali maggiori.
Perché parlo di razionalità? Perché per esempio la Palau-Tempio segue fedelmente il profilo delle colline invece di attraversare le zone pianeggianti: mi direte che è per questioni altimetriche, invece si scelse di fare così per allungare il chilometraggio e quindi percepire più sussidi statali. E pensare che nel 1931, quando la linea fu completata, si disse che il tracciato tuortuose serviva per impedire che una improbabile aviazione nemica potesse mitragliare i convogli, che a onor del vero trasportavano alcuni generi di rifornimento per le fortezze di Capo d'Orso e Monte Altura.
Ah, i Conti Pasquini!


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MessaggioInviato: mercoledì 29 marzo 2006, 17:59 
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Mah!, penso la regione AUTONOMA della Sardegna non debba essere abolita, ma anzi debba finalmente applicare il proprio statuto. Ci sono netti segni di risveglio (non considerare la costa smeralda, quella è fortunatamente una brutta eccezione); la mia generazione, destinata a governare la nostra terra per i prossimi cinquant'anni, ha il non facile compito di...non farsi più prendere per il culo!
Piuttosto, non è vero che a porto cervo non ci sono sardi. Io, qualche tempo fa, ho potuto realizzare il sogno della mia vita: vedere da vicino uno di quegli yacht che, d'estate, abbelliscono il Parco Nazione della Maddalena radunandosi a centinaia e deliziando gli astanti con le loro piroette. Con un po' di fortuna, poi, li si può vedere avanzare affiancati da un sommergibile atomico, e li, chi ha potuto assistere all'evento, racconta che si sfiora la poesia pura. Io (son quello di sinistra) mi son dovuto accontentare di vedere uno yacht attraccato al porto, ma l'emozione, come si può vedere, è stata...incontenibile
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Evvabbè, torniamo alle FMS. Sono assolutamente d'accordo sul fatto che, se c'è una linea che può servire bene il territorio, è proprio questa. La linea ferroviaria è meno tortuosa della strada che attraversa lo stesso territorio. Il viaggio in pullman lungo la Siliqua-Santadi è sicuramente un ottimo test per verificare la resistenza al vomito, e in macchina la situazione non cambia granchè. In settimana faccio una passeggiata in bici a Siliqua e scatto qualche altra foto alla stazione, nonchè al ponte in ferro. Per ora, allego il piazzale con gli eucalpti
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MessaggioInviato: mercoledì 29 marzo 2006, 20:52 
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Gli eucalipti, almeno quelli, sono ancora lì sul posto. Sì, starebbe davvero alla gente non farsi prendere per i fondelli da una classe politica che a livello nazionale è sputtanata senza eccezioni.
Qualsiasi cosa succeda il 9 aprile, non cambierà nulla.
Comunque, sono stato forse troppo pessimista sulle linee sarde: è vero che hanno messo il tram a Sassari, e non c'era mai stato, è vero che stanno lavorando all'elettrificazione parziale della linea. Mi pare anche che ci siano dei lavori a Cagliari per fare una suburbana fino a Monserrato. E qui si tratterebbe semplicemente di ripristinare una situazione che c'era fino agli anni Settanta. Roba da matti, se si pensa che oggi Cagliari potrebbe avere ancora una rete tranviaria degna di tal nome, invece tutto quello che rimane sono alcuni cadaveri di tram che sono scampati alla demolizione per puro caso. Mi auguro che almeno uno possa essere salvato, non parliamo poi di rimetterlo in circolazione!
Non sono nemmeno vetture banali; archetto "tipo Roma", avviatore automatico CGE, carrelli a boccole interne dotati di ruote elestiche.
Mi pare che sulla linea del Poetto raggiungessero i sessanta orari e oltre.
Bei tempi, quando a Cagliari c'era il servizio cumulativo merci tra FCS e le Tranvie del Campidano, quando c'erano gli invii di materiale fino a Decimomannu, e quando i binari arrivavano al porto.
Tutto finito, anche la bellissima stazione di Viale Bonaria.
Chissà, se l'ipotetica suburbana a trazione elettrica per Monserrato fosse realizzata si potrebbe parlare di un rinsavimento politico...


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MessaggioInviato: giovedì 30 marzo 2006, 9:07 
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Il tram a Sassari è quai pronto ad iniziare servizio pubblico a quanto ho capito, a Cagliari si lavora.
Sulle FMS, non dimenticarti che l'apertura della tratta FS Villamassargia - Carbonia tolse moltissimi passeggeri alle FMS.
Il 4 Febbraio 1974, il Direttore dell'Esercizio Ing. Giuseppe Cadeddu emesse l'Ordine di Servizio N°2/1974 che disponeva l'integrale soppressione della rete ferroviaria Monteponi-San Giovanni Suergiu e Narcao-San Giovanni Suergiu-Calasetta dal giorno 5 Febbraio 1974. Il provvedimento non fu ben accetto né dalle maestranze, né dalle popolazioni tanto che, per volontà ministeriale, si dispose la riattivazione del servizio con nuovo O. S. del 7 Febbraio 1974. I collegamenti ferroviari erano stati ridotti a una coppia di corse utilizzando materiale rotabile ormai vetusto e con orari ormai non più consoni alle esigenze della poca utenza che preferiva le autolinee sostitutive del servizio ferroviario che, avevano, invece, orari adeguati ed erano esercitate da autobus nuovissimi. La proroga durò pochi mesi e, il 1° Settembre 1974, in attuazione della legge 309 del 16 Luglio 1974, il provvedimento definitivo di cessazione dell'esercizio fu reso esecutivo. Le Ferrovie Meridionali Sarde da allora soppressero tutte le linee ferroviarie e furono sostituite dalle autolinee su gomma


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MessaggioInviato: giovedì 30 marzo 2006, 9:11 
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http://www.ferroviemeridionalisarde.it/ ... le/051.htm
Questo l'orario della Siliqua - S. Giovanni Suergiu - Calasetta
http://www.ferroviemeridionalisarde.it/ ... le/050.htm
Questo l'orario della Calasetta - Iglesias....
Siamo veramente sicuri che la ferrovia serva?


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MessaggioInviato: giovedì 30 marzo 2006, 9:33 
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Gemini76 ha scritto:
Il 4 Febbraio 1974, il Direttore dell'Esercizio Ing. Giuseppe Cadeddu emesse l'Ordine di Servizio N°2/1974 ...

Ehm, Gemini, quanto hai riportato è il copia/incolla dal sito internet delle FMS. A meno che tu non identifichi in toto il pensiero dell'amministrazione FMS, punteggiatura compresa, direi che dovresti tener conto che le considerazioni del loro sito sono "leggermente" di parte. Son sicuro che può esser opportuno rifarsi a un'altra fonte per farsi un'idea obiettiva sulla questione (per poi, perchè no, magari concludere con un pensiero proprio che la chiusura sia stata opportuna).
Stefano

p.s.: internet non fa sentire il tono della voce, per cui ci tengo a puntualizzarti che nel mio non c'è polemica, ma simpatia ed apprezzamento per il tuo interesse alla mia terra :wink:


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MessaggioInviato: giovedì 30 marzo 2006, 10:27 
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G-master ha scritto:
Chissà, se l'ipotetica suburbana a trazione elettrica per Monserrato fosse realizzata si potrebbe parlare di un rinsavimento politico...

Caro G-, è la gente che deve rinsavire. I politici DEVONO fare quello che vuole la gente che li ha eletti a rappresentanti e, qui in Sardegna, si stanno finalmente portando avanti alcune istanze fondamentali in cui la gente crede. Nel momento in cui ciò non accade più, tutti a casa. Le elezioni servono a questo, e a votare è la gente. La realtà sarda è molto più complessa e variegata di quanto non appaia dall'esterno, sia sotto il profilo culturale, che sociale ed economico. Accanto a zone devastate da un'industrializzazione fittizia che è servita ad arricchire gli imprenditori-coloni di turno, ce ne sono altre che son rimaste legate alle attività tradizionali, il che oggi più che mai sta diventando la loro fortuna, (ho un caro amico che ha venduto la sua aziendina e si è comprato una vigna a Jerzu, ora produce Cannonau e ci campa egregiamente la famiglia). Zone come la Gallura interna (Tempio, Calangianus e dintorni) sono tra le più ricche d'Italia (da lì arriva Tusacciu e il suo giochino Supermag). Per contro, il Sulcis è probabilmente la subregione più povera dell'isola. Fino a qualche tempo fa erano valorizzate solo le zone costiere perchè era la gente (e non i politici) a non rendersi conto del valore (non solo ambientale) delle zone interne. Ora ovunque stanno nascendo attività, portate avanti spesso da giovani, in settori come il turismo, l'agroalimentare, ma anche la piccola industria. Credo che queste considerazioni possano servire a inquadrare meglio l'argomento di cui stiamo parlando, ovvero le ferrovie del Sulcis, e a farsi un'idea sulle prospettive future per quella zona. Io, lo ripeto, ritengo che, tanto per iniziare, sia la linea ideale per il Trenino Verde. Una linea che, partendo con un treno FS da Cagliari, consente di arrivare fino a Calasetta, dove c'è l'imbarco per l'isola di Carloforte, sembra fatta apposta per i turisti. Ed è ben fatta anche per il trasporto pubblico locale (chi deve prendere il treno da Narcao, piuttosto che da Santadi o dalle altre località della zona, non avrebbe nessuna convenienza ad andare a Carbonia per viaggiare con le FS). Visto che qualcosa si muove, si deve battere il ferro finchè è caldo. Questi, intanto, sono i lavori a Monserrato. Sul sito www.ferroviesardegna.it trovate la descrizione dell'intero progetto per la metropolitana di superficie
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MessaggioInviato: giovedì 30 marzo 2006, 10:34 
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Intanto, per riportare in tema prettamente ferroviario la situazione, ecco una foto della linea quando ancora era in esercizio (spero di non commettere un pasticcio pubblicando una foto non mia trovata in rete; a ogni modo, è visibile il nome dell'autore). Come si vede, gli eucalipti sono una costante lungo la linea!
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MessaggioInviato: giovedì 30 marzo 2006, 10:50 
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Ste(Ichnusa) ha scritto:
Gemini76 ha scritto:
Il 4 Febbraio 1974, il Direttore dell'Esercizio Ing. Giuseppe Cadeddu emesse l'Ordine di Servizio N°2/1974 ...

Ehm, Gemini, quanto hai riportato è il copia/incolla dal sito internet delle FMS. A meno che tu non identifichi in toto il pensiero dell'amministrazione FMS, punteggiatura compresa, direi che dovresti tener conto che le considerazioni del loro sito sono "leggermente" di parte. Son sicuro che può esser opportuno rifarsi a un'altra fonte per farsi un'idea obiettiva sulla questione (per poi, perchè no, magari concludere con un pensiero proprio che la chiusura sia stata opportuna).
Stefano

p.s.: internet non fa sentire il tono della voce, per cui ci tengo a puntualizzarti che nel mio non c'è polemica, ma simpatia ed apprezzamento per il tuo interesse alla mia terra :wink:


Tra l'altro il sito FMS riporta molte cose scritte da Ogliari... :D
Che la popolazione non prese bene la chiusura è un dato di fatto, che probabilmente il servizio venen ripristinato alla meno peggio tanto per dimostrare che la chiusura era necessaria potrebbe essere un'ipotesi, la domanda è: quali sono le esigenze di mobilità della zona? A giudicare dal umero di bus sulla stessa relazione non sembrerebbe elevatala richiesta, però non conosco la zona,quindi potrei sbagliare....certo è che la rete FMS fu pensata in primis per l'attività estrattiva e che entrò in crisi proprio con la diminuzione e successiva chiusura delle miniere della zona....


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MessaggioInviato: giovedì 30 marzo 2006, 14:45 
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Gemini76 ha scritto:
Il 4 Febbraio 1974, il Direttore dell'Esercizio Ing. Giuseppe Cadeddu emesse l'Ordine di Servizio N°2/1974 che disponeva l'integrale soppressione della rete ferroviaria Monteponi-San Giovanni Suergiu e Narcao-San Giovanni Suergiu-Calasetta dal giorno 5 Febbraio 1974.


Si dice emise !!! :twisted:

Complimenti alle FMS! 8) 8) 8)

Ciao


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MessaggioInviato: sabato 1 aprile 2006, 13:57 
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Forse, a certi dirigenti l'unico italiano che interessa è quello delle diciture sugli assegni che intascano da petrolieri e fabbricanti di autobus.
Altrimenti non si spiegherebbe come mai si sia eliminata una rete che forse era quella meglio costruita della Sardegna.
E' vero che nacque soprattutto per sfruttare le miniere di carbone, che la fiat aveva profondi interessi nella vicenda. Però con poco sforzo si sarebbe potuta estendere fino a Cagliari e quindi sarebbe stata un ottimo collegamento tra la città e il Sulcis.
Restano a memoria le cartoline anni Trenta "La Littorina sulla ferrovia del Sulcis" e forse di queste ne sopravvive addirittura una. Anche se mi hano detto che è stata (tanto per fare una cosa nuova) bruciata.
Alcune voci in attesa di conferma darebbero per ancora esistente dalle parti di Iglesias anche una r370, di quelle private del motore per la cremagliera. Apro una parentesi: ci si lamenta in tempi moderni delle e491 che non sono mai state usate, ma che dire delle r370 costruite in soprannumero per linee che non sono mai state realizzate, e quindi cedute alle FMS? Per lo meno hanno servito con onore e dignità fino agli anni Cinquanta, insieme alle mallet ex-Val di Fiemme. Che cosa sarebbe oggi un "trenino verde" con una di queste macchine più convoglio di vetture con cassa a doghe di legno e terrazzini? Meglio lasciare correre la nostalgia, la rabbia per aver perso una rete del genere è troppa.
Passiamo a Cagliari.
Vedo con piacere che ci sono nuovi binari a Monserrato, ma si tratta di una ripresa parziale del percorso del tram, o di una nuova linea che origina dal deposito FCS (mi rifiuto di usare la dicitura del 1988) per andare verso il centro? Si pensa quindi di riportare il capolinea in una posizione più favorevole rispetto a quello degli anni Sessanta?
Mi pare che la fornitura delle Ade più recenti fosse addirittura predisposta per l'alimentazione da linea aerea proprio in vista di un servizio suburbano per Cagliari.
E' buffo notare che queste opere non facciano altro che rimediare ai guasti compiuti negli anni Settanta. Chissà che a Cagliari prima o poi non si rimetta il tram...


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