L'inventore della elettrificazione a frequenza industriale fu il grande Kalman Kandò, ungherese, papà della trifase italiana. Purtroppo durante la Prima guerra Mondiale, i soliti ottusi militari lo costinsero a scappare, lui che era ungherese e a cui dell' Austria non fregava nulla....
Siccome considerava conclusa e senza futuro l'esperienza trifase, tornato in patria, negli anni venti si dedicò alla monofase a 50Hz, spingendo le ferrovie statali ad elettrificare a 16kV-50Hz con quel sistema un tratto di linea. Dopo le prime complicate macchine, mono-tifasi, con gruppo rotante, che dettero qualche inconveniente si arrivò a gruppi di locomotive sufficientemente buone, sempre con gruppi rotanti, sia con convertitore di frequenza che con convertitore di fase che con gruppi Ward-Leonard, ( locomotive V40 e V44). Purtroppo la morte di Kandò fermò ulteriori sviluppi anche se le locomotive potevano considerarsi sufficientemete affidabili.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, i francesi ed i russi, con la scusa di ispezioni militari nei teritori occupati per pianificare la ricostruzione, visitarono ben bene impianti e locomotive, tornando a casa carichi di schemi, libriccini pieni di annotazioni e fotografie e pensarono bene, prima i francesi e poi i russi, di sfruttare il nuovo sistema, avendone capito le potenzialità.
I francesi, però, non avevano ancora ricevuto la batosta derivante dal record dei 331 km/h per cui puntavano ancora sulla continua, avevano pensato al sistema monofase per le linee secondarie ( come da noi il palo LS....), alimentate da poche sottostazioni e con linea leggera.
Aumentarono la tensione a 20kV per distanziare ancora di più le sottostazioni, fatte da un trasformatore di Scott che alimentava due metà della linea con in mezzo un tratto neutro.
Le prime locomotive monofasi "fer a repasser" erano con equipaggiamento rotante , tali e quali a quelle ungheresi ( dicono di avere pagato i brevetti).
Poichè si accorsero che la tensione scendeva molto, lontano dalla SSE, a causa della alimentazione a sbalzo, e della alta impedenza della linea decisero alla fine di portare la tensione a 25kV, unica "vera" invenzione francese, anche perchè, nell'ipotesi di utilizzare i raddrizzaori a mercurio, a bordo delle locomotive, il fattore di potenza sarebbe sceso di un pò. Tale tensione fu poi accettata dall' UIC, visto che quasi immediatamente, altri paesi si lanciarono nella elettrificazione monofase ( India 1957 25kV-50Hz, Giappone , stesso anno a 20kV-60Hz)
Ma ancora puntavano alla continua, fino a quando, resisi conto della difficoltà di captazione sotto la 1500Vcc derivando potenze elevate e ad alta velocità, ai vari congressi che si facevano arrivarono insieme agli altri alla definizione del sistema, soprattutto per eliminare i gravi inconvenienti che si erano manifestati all'inizio, come i disturbi alle telecomunicazioni e la elevata impedenza di linea.
Così, parla che ti parla, saltano fuori i primi tentativi di miglioramento, sia dall'una che dall'altra parte, come il circuito di ritorno della corrente fatto con un cavo aereo (Giappone) o l'uso dei "trasformatori succhiatori" ( booster) in serie alla linea per costringere la corrente di ritorno a uscire dai binari e portarsi nel cavo aereo (Francia), disposto a distanza equidistante tra linea e terreno, per minimizzare i disturbi alle telecomunicazioni, o l'uso di sottostazioni a distanza ridotta con rotazione delle fasi (India).
Il primo grande salto si ebbe con la Tokyo-Osaka, elettrificata in monofase 1x25kV con sottostazioni ancora dotate di trasformatori di Scott, che però dimostrò subito di essere inadeguata per il grande traffico. Allora i Giapponesi rispolverarono un vecchio schema (1911) usato negli Stati Uniti dalla Pennsylvania RR ( 2x11kV) e lo provarono su un tratto di rete storica, facendo il 2x20Kv-60Hz, e che poi riutilizzarono subito sulla Sanyo Shinkansen.
In Europa, la Francia, che non intendeva minimamente usare la trazione elettrica per il TGV, dopo la crisi petrolifera del 1973 fu costretta rispolverare i progetti di elettrificazione e per lei fu giocoforza usare la 2x25kV, trovandosi gran parte del lavoro fatto.
Conclusione: visto che K.Kandò era ungherese e non francese o tedesco.. il sistema l'ha inventato chi l'ha più usato, e chi ha più venduto!
Resta il rammarico per un qualcosa che avrebbe potuto nascere e svilupparsi da noi, ma magari poi avremmo fatto morire comunque l'industria..
ciao
Luciano
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