Cita:
Sai, c'è una corrente sotterranea di collezionisti (mi rifiuto di chiamarli modellisti) che accoglie qualsiasi critica con "se non puoi permettertelo, vai da un'altra parte".
Non sono quelli delle grandi scale, ma quelli che pensano che un modello sotto i duecento euro non valga niente e che se esce montato dalla scatola è un giocattolo.
Mi pare che siano rimasti fermi agli anni Ottanta/Novanta, quando erano un po' più giovani: forse rimpiangono il tempo che fu.
E fino a poco tempo fa, sicuramente tra loro c'era qualcuno che rimpiangeva l'1/80.
Caro G-master mi spiace, se tu hai scritto questo ispirato dalla mia risposta, non hai capito il senso.
Di fronte a una provocazione come quella inziale dove sono state usate parole come "retrogradi, ghetto e vergogna" e datevi ai modelli economici, sottindendo "siete dei poveracci perchè non capite niente" avevi solo due possibilità o rispondevi a parolacce o la si buttava sull'ironico giocando sui poveracci.
Personalmente non acquisto modelli in base al loro valore, ma sulla base del fatto se mi piacciono o meno e purtroppo me ne piacciono tantissimi e non solo italiani, ma non ho mai preso in considerazione i modelli di fascia alta tipo Micrometakit, perchè li ritengo fondamentalmente dei soprammobili cari e inutili. Invece, dato che da quando avevo 10 anni, piacendomi i treni, non ho guardato solo all'italiano, ma ho aperto i miei orizzonti su quello che le GRANDI case come Marklin, Trix, Fleischmann producevano per il mercato tedesco, ho imparato ad apprezzare il loro modo di fare i trenini, pensati sempre ed in primis per il funzionamento sui plastici, concedendo a volte poco a certe raffinatezze estetiche che, se i treni li fai funzionare veramente, sono assolutamente superflue se non irritanti (vedi il caso di aggiuntivi che si perdono di qua e di là o con cui devi combattere per montarli, rischiando magari di rovinare il modello con una bella macchia di colla). Considero il proliferare degli aggiuntivi non un progresso, ma una degenerazione direttamente proporzionale alla involuzione nella direzione vetrinistica subita da questo hobby.
Detto questo mi riconosco assolutamente colpevole:
- sono sicuramente un collezionista, i treni mi piacciono e desidero poterne avere sempre di più.
- Non sono un fermodellista? Va bene non c'è problema, vista l'intolleranza che contraddistingue questa categoria, non desidero assolutamente farne parte.
- Monto gli aggiuntivi? A volte si a volte no, a seconda di come mi gira quel giorno, sicuramente non in base a considerazioni valutarie.
-Rimpiango l'1/80? Sempre, perchè, al di là delle misure, è intrinsecamente più realistico. La sensazione di reale che mi dà il vecchio 428 RR, quello nuovo non me la darà mai.
-Li faccio uscire dalla scatola? Assolutamente si, ogni volta che posso mi diverto a fargli sgranchire gli assi, perchè i trenini per me sono e resteranno sempre dei meravigliosi GIOCATTOLI con cui spero di continuare a divertirmi per tutta la mia vita, alla faccia di tutti gli intolleranti (contachiodi, maniaci del realismo, vetrinisti e pasionarie del fermodellismo).