cortez ha scritto:
Non voglio fare il classico italiano lamentino...però,possiedo una buona collezione di modelli tedeschi inerenti loco a vapore della Roco,qualcuno di Fleischmann,Trix,Brawa e anche Piko (sissignori ho scritto Piko). Sinceramente se li paragono alla "nostra" 740 vedo un abisso di differenze.Vedo due modi differenti di muoversi sul plastico.Vedo una 740 che devi stare col cuore sospeso al primo scambio sperando in S.Gennaro,sperando che sia un modello di una serie "fortunata",sperando che non intervenga niente che inchiodi un qualsiasi meccanismo.Vedi una loco che al minimo impuntamento di vagone,incomincia a slittare. Poi metto sui binari una qualsiasi loco della Roco e lì la musica cambia.Vedi un movimento fluido,lento e possente,vedi delle tirate di carri in cui l'attenzione è volta all'ammirazione e non alla paura che ti si arrotoli una biella attorno ad un asse.D'altronde tutto si traduce in una frase che mi disse una volta un artigiano "nobile" del settore high level: "Per il mercato Italiano l'importante è fare modelli belli che stiano bene in vetrina,che vengano bene nelle foto...al funzionamento non ci guarda nessuno,tant'è vero che pochi provano le loco,le abbelliscono e le mettono subito in vetrina o nella scatola."
Hai messo il dito nella piaga: la maggior parte dei 'consumatori' vuole un modello pressoche' perfetto in scala con tanti dettagli riportati per uso prevalentemente statico, anche se questo si traduce in una fragilita' strutturale che ne compromette in qualche modo il funzionamento.
La 740 e' una classica loco italiana dalle forme snelle con ampi spazi vuoti che non puo' essere confrontata con le possenti ma sgraziate (almeno per me) loco tedesche monoblocco dove c'e' posto abbondante per piazzare zavorra. Inoltre il biellismo e' stato riprodotto in scala pressoche' perfetta ed ovviamente e' molto delicato, quindi la loco va maneggiata con una certa cautela per non piegare le bielle ed innescare quei danni di cui qualcuno e' stato vittima. Le mie due 740 viaggiano regolarmente sul plastico trainando i loro bravi convogli di una decina di carri ed oltre senza alcun problema. L'unico intervento (obbligatorio) e' stato quello di sostituire gli anelli di aderenza sottodimensionati. Non ho neppure avuto bisogno di aumentare il peso visto che con una buona lubrificata al biellismo la loco traina ben sette/otto carrozze moderne tipo X o Z.
Rimango del parere che Hornby ha realizzato un piccolo capolavoro con qualche sbavatura facilmente rimediabile da parte di un 'fermodellista' che sia tale, e me ne rendo conto soprattutto quando metto sul plastico uno dei vecchi modelli RR in scala abbondante dal funzionamento a dir poco zoppicante !!!
Saluti a tutti
Carlo