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I pastelli usati sono solo tre un ocra (cod. 685), un Burnt Umber (cod. 625) ed un Bister (cod. 635), oltre ad un tamponcino per decoupage n. 0.

Per quanto riguarda il metodo d’impiego le uniche due accortezze per ottenere i migliori risultati sono quelle di applicare il pastello su base opaca, ossia direttamente sul colore (acrilico o smalto che sia) qualora lo stesso sia in versione opaca, oppure previa applicazione di una mano di trasparente opaco, anche leggera, se il colore è un lucido o satinato, anzi se si usa il pastello su base lucida non solo non si ottiene il risultato migliore, ma non si avrà alcun risultato perché il pigmento non aderirà alla superficie del modello.
La seconda accortezza è quella di utilizzare il pastello con mano leggera, eventuali non uniformità del tratto verranno successivamente eliminate con l'impiego del tamponcino.
Se il tratto dovesse risultare troppo marcato si può intervenire o insistendo con l’azione del tamponcino, oppure - più radicalmente - lo si cancella con cottonfioc inumidito d’acqua distillata e si esegue una seconda applicazione.
Ecco la sequenza di lavorazione.
Per realizzare la colatura sono partito da una base chiara color ocra.
E' sufficiente "disegnare" la colatura (da qui la semplicità del metodo)...

poi si sfuma la colatura con il tamponcino - nella sostanza si spazzola ripetutamente il tratto con movimento dall’alto verso il basso - ossia seguendo la direzione della colatura. L’area colorata risulta ora uniforme ed il tono molto più tenue.

Ho, quindi, sovrapposto il Burnt Umber, su una zona più ristretta...

... anch’esso sfumato

e quindi con il Bister ho realizzato i punti di ruggine; questi non sono stati sfumati ma semplicemente picchiettati leggermente con la testa del tamponcino.

Il metodo è anche molto rapido; una simile colatura si esegue in non più di due o tre minuti.
Una volta invecchiato tutto il rotabile è necessario fissare il lavoro con trasparente opaco che ha l’effetto di scurire leggermente il colore del pigmento (il tratto del Carbothello scurisce meno rispetto a quanto accade con un comune pigmento in polvere applicato a pennello).
Fra i “contro” del metodo ne vanno segnalati due: il numero di toni/colori riproducibili è (ovviamente) più limitato rispetto ad altri metodi, anche se la gamma di colori è
abbastanza ampia e comunque sovrapponendo i tratti di colore diverso si riesce lo stesso ad ottenere toni intermedi; il Carbothello non è adatto per riprodurre ampie zone di ruggine (tipo la fascia realizzata da Luca sul tetto del carro frigo), né effetti 3D di rigonfiamento di ruggine.