Dal Gazzettino del 2 gennaio u.s. a firma G.C.P.
Omnibus
Ogni anno cresce di mezzo milione il numero dei camion che attraversano le già intasate autostrade venete e friulane. E il Passante non basterà
Il Nordest scoppia? «Carichiamo i Tir sull’Alta Velocità»
La proposta del presidente di Confartigianato Trasporti: «Dobbiamo fare come in Austria e Svizzera»
L’alta capacità ferroviaria può salvare l’autotrasporto italiano. Sembra un paradosso, invece non è così. E’ l’opinione di Francesco Del Boca, novarese, classe 1952, un tecnico in materia visto che il 20 dicembre scorso è stato riconfermato presidente di Confartigianato Trasporti. Vicepresidente è il friulano Pierino Candussi. «Proprio in Friuli mi sono convinto. Ogni anno dai punti di frontiera con la Slovenia entrano 500 mila camion in più provenienti dell’Europa dell’Est che intasano la rete autostradale del Nordest». Il 70% di questi automezzi non ha destinazioni italiane. E’ in transito diretto in Francia, Spagna, Germania. «Potremmo anche raddoppiare le autostrade, ma non risolveremo comunque il problema. Bisogna fare anche noi come in Svizzera e in Austria. I mezzi in transito devono essere caricati sul treno e accompagnati ai confini». Il vantaggio è evidente, spiega Del Boca. «Si alleggerisce la circolazione stradale nel Nord del Paese, che è tra le più intasate d’Europa. Si risparmia l’ambiente, perché diminuiscono i gas di combustione».
La questione infrastrutture è uno dei punti chiave del programma di Del Boca. Berlusconi ha ribadito che gli 85 miliardi di investimenti previsti per la viabilità ci sono e che ne sono già stati messi a disposizione 16 per riaprire i cantieri. Anche queste assicurazioni sono servite a sbloccare, una settimana prima di Natale, la difficile partita sul costo chilometrico, che poi è la remunerazione dei padroncini, scongiurando così la minaccia del blocco dei trasporti sotto le feste. «Dovremo procedere ad alcuni aggiustamenti - conferma Del Boca - ma l’impianto regge». Aggiustamenti che riguarderanno in particolare il peso della componente gasolio nel costo chilometrico che entrerà in vigore a partire da gennaio. Finora è previsto che sia il 30% per i mezzi più grossi, il 20% per i medi e il 10% per i piccoli. Questo rapporto dovrà scendere, spiega il presidente di Confartigianato Trasporti, perché nel frattempo il prezzo del petrolio è diminuito.
In dirittura d’arrivo gli aiuti al settore. Oltre ai 116 milioni già assegnati e i 200 a disposizione di Sviluppo Italia per investimenti, la Finanziaria ne mette sul piatto altri 295. Il grosso aiuto per le aziende arriverà invece dallo "sconto Inail", che equivale ad un risparmio di 1.000 euro per dipendente. «Manca il sì di Tremonti - sostiene Del Boca - ma con il ministro dei Trasporti Mattioli c’è l’accordo». Finora il comparto ha un surplus di 140 milioni nel confronti dell’Inail, ossia versa più di quanto costa in infortunistica all’istituto. L’idea è quindi di ridurre i premi a carico degli autotrasportatori. Il vantaggio è doppio: i soldi restano direttamente nelle casse delle imprese senza introdurre meccanismi redistributivi e non scattano le procedure comunitarie contro gli aiuti di Stato. Riusciranno questi interventi a frenare il declino del settore? Del Boca ammette che i numeri non sono positivi. I padroncini sono alle corde. Il ritmo delle chiusure di aziende è salito dal 6 al 10% all’anno. E le nuove imprese che aprono sono prevalentemente gestite da extracomunitari: «Viaggiano per quattro soldi e chiudono nel giro di un anno, perché neppure loro ce la fanno».
|