Oggi è mercoledì 24 dicembre 2025, 2:39

Tutti gli orari sono UTC + 1 ora [ ora legale ]




Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 38 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1, 2, 3  Prossimo
Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: giovedì 15 gennaio 2009, 9:56 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 10:40
Messaggi: 2425
Località: Vigonovo
Giacomo ha scritto:
saint ha scritto:
Giacomo ha scritto:
perchè? Railion è pubblica?
ma soprattutto...FS è privata????? ( società per azioni a totale partecipazione statale attraverso il Ministero dell'Economia e delle Finanze)


FS e` una societa` di diritto privato e proprieta` pubblica.


ovvero, in termini vogari da bar dello sport....è pubblica.


No, non è la tipica azienda pubblica e non può essere gestita come un ente pubblico proprio per i motivi legislativi e fiscali che hai citato. Ed anzi, io ci vedo applicati i peggiori metodi del management privato incentivato sul breve termine: "tagliando qui abbiamo una riduzione dei costi a breve ? Ottimo, tagliamo che sul lungo termine non prendo un eurocent ma sul breve prendo tanti biglettoni violetti...".

E non mi pare che i manager ed imprenditori privati abbiano trattamenti tanto diversi, e che nemmeno loro si vergognino tanto di mungere la vacca pubblica quando ne hanno bisogno, salvo privatizzare gelosamente gli utili.

Il caso di Sommacampagna mi pare chiarissimo: a qualcuno dava fastidio che si facesse concorrenza il traffico su gomma ed in modo che qualcun'altro zittisse il concorrente scomodo.

Peraltro, a me erano giunte voci che SNCF non fosse tanto meno protezionista.


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: giovedì 15 gennaio 2009, 9:58 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 10:40
Messaggi: 2425
Località: Vigonovo
Simone646 ha scritto:
Io starei dalla parte delle Ferovie dello Stato.

Se facessero le Ferrovie dello Stato.

Non mi dilungo in altri ragionamenti perchè tanto è inutile.


Anche a parer mio, se invece della divisionalizzazione avessero avviato un processo di integrazione tra i vari vettori nazionali, avremmo avuto un costo iniziale magari elevato, ma a lungo termine benefici maggiori per tutta l'Europa.


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: giovedì 15 gennaio 2009, 11:27 
Non connesso

Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 3:48
Messaggi: 1078
Località: 'Lisondria...
saint ha scritto:
Giacomo ha scritto:
saint ha scritto:
Giacomo ha scritto:
perchè? Railion è pubblica?
ma soprattutto...FS è privata????? ( società per azioni a totale partecipazione statale attraverso il Ministero dell'Economia e delle Finanze)


FS e` una societa` di diritto privato e proprieta` pubblica.


ovvero, in termini vogari da bar dello sport....è pubblica.


No, non è la tipica azienda pubblica e non può essere gestita come un ente pubblico proprio per i motivi legislativi e fiscali che hai citato. Ed anzi, io ci vedo applicati i peggiori metodi del management privato incentivato sul breve termine: "tagliando qui abbiamo una riduzione dei costi a breve ? Ottimo, tagliamo che sul lungo termine non prendo un eurocent ma sul breve prendo tanti biglettoni violetti...".

E non mi pare che i manager ed imprenditori privati abbiano trattamenti tanto diversi, e che nemmeno loro si vergognino tanto di mungere la vacca pubblica quando ne hanno bisogno, salvo privatizzare gelosamente gli utili.

Il caso di Sommacampagna mi pare chiarissimo: a qualcuno dava fastidio che si facesse concorrenza il traffico su gomma ed in modo che qualcun'altro zittisse il concorrente scomodo.

Peraltro, a me erano giunte voci che SNCF non fosse tanto meno protezionista.


Sermpre parlando a mo' di bar, è gestita come ente pubblico, nel senso che nessun privato ci rimette di tasca sua. Sono soldi pubblici.
Se l'A.D. di RFI fa una cazzata, dormirà comunque sonni tranquilli e verrà liquidato con un super premio di uscita.

Guarda...nel mio lavoro ho a che fare con molte aziende della mia provincia...private/pubbliche tipo FS e private
Aziende da 2 dipendenti e aziende da 400 dipendenti...
in quelle piccole se l'imprenditore (con soldi SUOI) cicca o va male il mercato, chiude;
in quelle grosse se il manager o dirigente cicca o va male il mercato, viene licenziato, e senza super buone uscite...
Recente è un nostro cliente grosso, che ha lasciato a casa l' amministratore delegato, da un giorno all'altro. Compresi i direttori di reparto....
Recente è anche la crisi di una municipalizzata, vuoi per la crisi generale, vuoi per la cattiva gestione (sondi PUBBLICI) da parte del responsabile, la quale, seguendo ordini "politici" ha "semplicemente" spostato di ufficio i dirigenti coglioni, mantenendo ivariati i loro stipendi...

Questa è la differenza.


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: giovedì 15 gennaio 2009, 11:42 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 10:40
Messaggi: 2425
Località: Vigonovo
Giacomo ha scritto:
Sermpre parlando a mo' di bar, è gestita come ente pubblico, nel senso che nessun privato ci rimette di tasca sua. Sono soldi pubblici.
Se l'A.D. di RFI fa una cazzata, dormirà comunque sonni tranquilli e verrà liquidato con un super premio di uscita.


A mo di bar hai detto. Appunto. Il manager, a differenza di un dipendente, può essere licenziato in qualsiasi momento, ma il licenziamento si porta dietro il pagamento di un tot di mensilità di stipendio più altro, a seconda del contratto che è stato stipulato. Se il contratto prevedeva un fisso elevato e poca parte variabile, bingo, la buonuscita sostanziosa è fatta. Sicuramente se vado a fare il manager per una ditta che è messa male, nel contratto tengo bassa la parte variabile e tengo alta quella fissa.

Certo, chi è dirigente nel pubblico ha sicuramente un 'santo in paradiso' che gli salva le chiappotte, cosa che non è detto abbia il manager privato, sopratutto se lavora in aziende con le dimensioni di quelle che citi tu...

Quanto ai soldi pubblici o privati... Giriamoci dall'altra per non vedere quello che capita nel settore metalmeccanico (che i soldi vanno si alle grosse aziende, ma non tanto per i dipendenti che hanno in se, quanto per l'indotto)...


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: giovedì 15 gennaio 2009, 12:16 
Non connesso

Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 3:48
Messaggi: 1078
Località: 'Lisondria...
Resta il fatto, tornando in discussione, che Railion, cogliendo al volo l'opportunità, vuole fare soldi, assumere gente, gestire l'intero scalo di Alessandria (guarda su Google Earth quanto è grosso...) fornendo un servizio strategico sull'asse Genova-Svizzera...
RFI invece vuole tagliare...e chiuderlo...per non darlo alla Railion (che tra l'altro chissà quanti soldi sborsa a RFI tra concessioni, affitti, uso tratte...)...
Se RFI fosse a "gestione privata" ovvero con soldi di privati...sicuramente gli farebbe concorrenza anzichè chiudere...
Certo...la mia provincia da un punto di vista "industriale" fa abbastanza schifo...(molti se ne vanno a causa dei "politici"...e infatti da classifica del Sole 24 ore, risultiamo PENULTIMI...)e uno scalo del genere non serve....

Ma Railion, secondo me, ci vede lungo...


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: giovedì 15 gennaio 2009, 12:44 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 10:40
Messaggi: 2425
Località: Vigonovo
Giacomo ha scritto:
Certo...la mia provincia da un punto di vista "industriale" fa abbastanza schifo...(molti se ne vanno a causa dei "politici"...e infatti da classifica del Sole 24 ore, risultiamo PENULTIMI...)e uno scalo del genere non serve....


RFI non fa concorrenza a Railion, la dovrebbe fare la Cargo.

RFI deve invece valutare quanto avrebbe di costi e quanto di ricavi dal permettere a Railion l'uso dello scalo. La manovra sensata per RFI è verificare quali sono i costi e quindi chiedere un compenso adeguato a Railion , e qui non c'è nessuno che ci dice che non sia stata fatta, in fonfo quante fonti di informazione abbiamo ?

Ora può benissimo capitare che il costo sia troppo elevato per Railion e non lo voglia pagare.

RFI a quel punto, se lo scalo non ha clienti, lo chiude, che tenerlo in efficenza senza che sia usato genera solo costi, costi che, ullabagulla, vanno a ricadere sulle tasche del cittadino per tua stessa affermazione.

Contromossa di Railion che, facendo la gnorri, dice "Ah, ma lo stai chiudendo? Ma lo gestisco io", e la cosa potrebbe anche tornare economicamente ad RFI - salvo che per quel che ne so Railion non gestisce infrastruttura, ma traffico merci e vai a vedere se è qualificata. O se il passaggio ad un gestore esterno non comporterebbe dei vincoli di traffico che Railion non vuole.

Railion come hai detto, vuole fare soldi. Se una cosa non le conviene - non ci fa soldi, non è che sia così felice di farla, e non è improbabile che a questo punto sia andata a piangere dai politici locali per fare pressioni su RFI...

Abbiamo prove che questo non sia successo ?


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: giovedì 15 gennaio 2009, 15:35 
Non connesso

Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 3:48
Messaggi: 1078
Località: 'Lisondria...
Se uno scalo è un costo... beh...è pur giusto chiuderlo...ma sarebbe meglio trovare il modo che non lo diventi. Railion ci sta riuscendo. Perchè ha i clienti e Cargo no??? solo perchè ha i locomotori nuovi e rossi fiammanti?

Secondo me Railion comprerebbe anche parte dello scalo... ha tutto l'interesse a rimanere qua. Ma RFI non lo mollerà mai. Perchè? perchè siamo (italiani) coglioni.


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: giovedì 15 gennaio 2009, 15:49 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 10:40
Messaggi: 2425
Località: Vigonovo
Giacomo ha scritto:
Se uno scalo è un costo... beh...è pur giusto chiuderlo...ma sarebbe meglio trovare il modo che non lo diventi. Railion ci sta riuscendo. Perchè ha i clienti e Cargo no??? solo perchè ha i locomotori nuovi e rossi fiammanti?

Secondo me Railion comprerebbe anche parte dello scalo... ha tutto l'interesse a rimanere qua. Ma RFI non lo mollerà mai. Perchè? perchè siamo (italiani) coglioni.


Ma può veramente comprarsi lo scalo mantenendolo "comodo" come è ora? O a comprarlo, e quindi a separarlo dalla rete di RFI, entrerebbero in campo dei costi tali da non renderlo economicamente appetibile ?

Conosci appieno la normativa a riguardo ?

Che ci siano pappette di vario tipo dietro non è improbabile, ma intanto vediamo cosa potrebbe essere effettivamente fatto senza pappette, ovvero, niente chiacchiere da bar, solo cose fattibili economicamente, ma anche a norma di regolamento.

Ovvio che Railion ha interesse, bene o male è più o meno in mezzo al triangolo industriale (per quanto decaduto) ed è comunque una testa di ponte.


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: giovedì 15 gennaio 2009, 16:15 
Non connesso

Iscritto il: venerdì 13 aprile 2007, 10:51
Messaggi: 933
Molto interessante il dibattito.
C'è un problemino, saint: RFI non può chiudere lo scalo di Alessandria. Vediamo perchè.
In un paese X c'è un enorme richiesta di scarpe. L'unico negozio di calzature vende poco, è scortese ed ha merce pessima. La gente prende a camminare scalza o con ciabatte di fortuna, si fa i calli ai piedi ma ce la fa. Il negozio di scarpe, nonostante il mercato possibile chiude. Non vende la licenza, brucia il magazzino e cessa l'attività.
E' libero mercato e chi se ne frega. Si potrebbe camminare di più e meglio ma pace, finisce così.
Nello stesso paese un'ospedale è gestito con criteri privatistici e molto molto simili al negozio di calzature. Però, visto che non tutti stanno bene in salute, non esiste che possa chiudere. Non è libero mercato, sono cose serie. Se nello stesso paese un gruppo di medici dice a chi gestisce l'ospedale: "vattene che lo portiamo avanti noi" non vale la regola del negozio di scarpe, dove per la stupidita di uno si cammina scalzi. Qua c'è di mezzo la salute.
E fuor di metafora, nel caso di Alessandria c'è di mezzo il futuro dell'Italia.
Non so se sono stato abbastanza chiaro: viva la ferrovia efficiente e generatrice di utili. Ma all'atto di smantellare impianti ferroviari ci vuole qualcuno che a Moretti dica chiaramente NO.


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: giovedì 15 gennaio 2009, 16:34 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 10:40
Messaggi: 2425
Località: Vigonovo
Guarda, Masselli, qui a vedere quello scalo come una cosa utile alla società mi pare solo noi, al di fuori del forum lo giudicano negozio di scarpe scomode e fuori moda.

Quello che mi interersserebbe sapere è (ma dubito che riuscirò ad avere tali informazioni):

- può un privato rilevare tratti di linea o infrastruttura ferroviaria da RFI per mantenerli attivi (ovvero nello status preesistente)?

- può rilevarli e farli divenire impianto privato raccordato ?

Che differenze di esercizio ci sono per fare entrare in linea un treno provveniente da una struttura come nel caso A e una struttura come nel caso B ?

Come si ripercuote la cosa sui costi ed i tempi (che poi si traducono in costi) ?

Da appassionato, non dispiacerebbe per nulla vedere le DB operare in Italia nel settore merci, diamine, in albergo ho visto un servizio divulgativo sullo scalo di Amburgo, anche se non capivo una mazza dei commenti è stato una figata (comprese manovre su sella di lancio).

Ma realisticamente, mi piacerebbe capire veramente che succede, non quello che vogliono che io sappia che succede.


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: giovedì 15 gennaio 2009, 16:39 
Non connesso

Iscritto il: domenica 15 aprile 2007, 23:42
Messaggi: 768
Località: In cattedra
Ma quante seghe mentali, Saint.
Limitati ad accettare che RFI vuole eliminare lo scalo contro la volontà di un operatore privato e contro una domanda che chiede nuovi scali e nuovi merci. Limitati ad accettare che FS Cargo non è capace di effettuare servizi merci.
Altro che suddividere lo scalo, disgiungere lo scalo, valutarne un pezzo come se fossimo sulla Luna a costi di marte -x=5 al cubo[a+b]-2(2scaliB2x1/2)+(6b-4/2*ab+4z)-costo esterno senza RFI, calcolare X posto che ..

Ma voi laureati in ingegneria siete tutti cosi?
Quando tua moglie di manda dal fruttivendolo gli fai una pippa mentale contestualizzando il costo medio di una mela diviso il nr dei fruttivendoli nel raggio di 380m indipendenti dalla variabile della concorrenza delle mele del Giappone non equivocata con quelle dell'Argentina da cui poi andrebbero sottratti i costi del trasporto a meno che non si ponga X come costo indiretto? :?
UP 8)


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: giovedì 15 gennaio 2009, 16:43 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 10:40
Messaggi: 2425
Località: Vigonovo
Utente primadonna ha scritto:
Ma quante seghe mentali, Saint.


La mancanza di seghe mentali, come le chiami tu, per lo meno le chiamo faciloneria.


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: giovedì 15 gennaio 2009, 16:52 
Non connesso

Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 3:48
Messaggi: 1078
Località: 'Lisondria...
saint ha scritto:
Giacomo ha scritto:
Se uno scalo è un costo... beh...è pur giusto chiuderlo...ma sarebbe meglio trovare il modo che non lo diventi. Railion ci sta riuscendo. Perchè ha i clienti e Cargo no??? solo perchè ha i locomotori nuovi e rossi fiammanti?

Secondo me Railion comprerebbe anche parte dello scalo... ha tutto l'interesse a rimanere qua. Ma RFI non lo mollerà mai. Perchè? perchè siamo (italiani) coglioni.


Ma può veramente comprarsi lo scalo mantenendolo "comodo" come è ora?O a comprarlo, e quindi a separarlo dalla rete di RFI, entrerebbero in campo dei costi tali da non renderlo economicamente appetibile ?

Conosci appieno la normativa a riguardo ?

Che ci siano pappette di vario tipo dietro non è improbabile, ma intanto vediamo cosa potrebbe essere effettivamente fatto senza pappette, ovvero, niente chiacchiere da bar, solo cose fattibili economicamente, ma anche a norma di regolamento.

Ovvio che Railion ha interesse, bene o male è più o meno in mezzo al triangolo industriale (per quanto decaduto) ed è comunque una testa di ponte.


No, non la conosco.
Io so solo (da fonti giornalistiche) che il problema è la composizione dei treni, cosa che Railion non è autorizzata a fare (pura burocrazia...negli scali privati tipo Rivalta Scrivia...i treni penso se li facciano loro).
RFI vuole trasferire il personale addetto a tale mansione e Railon rimarrebbe con le mani in mano.

Poi i vari regolamenti RFI non li conosco.

Trattasi solo, a livello locale, di un ennesima Ditta che alza i tacchi per Province o Regioni più furbe (nella gestione dello scalo di Alessandria mi sembra ci sia di mezzo anche la Regione).
Questo, permettimi, è una martellata sui coglioni che ti dai da solo.
Soprattutto se poi la Ditta interessata continua ad assumere.
La Regione, la Provincia, il Comune e il Vescovo e la sua perpetua, non possono permettere una cosa del genere. E affanculo i regolamenti e le autorizzazioni; quelle le si danno in un minuto, il tempo di batterle e stamparle.


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: giovedì 15 gennaio 2009, 17:23 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 10:40
Messaggi: 2425
Località: Vigonovo
Giacomo ha scritto:
No, non la conosco.


Siamo in due, quindi non possiamo che continuare a generare chiacchiere da bar

Giacomo ha scritto:
Io so solo (da fonti giornalistiche) che il problema è la composizione dei treni, cosa che Railion non è autorizzata a fare (pura burocrazia...negli scali privati tipo Rivalta Scrivia...i treni penso se li facciano loro).
RFI vuole trasferire il personale addetto a tale mansione e Railon rimarrebbe con le mani in mano.


Buona la fonte (http://forum.duegieditrice.it/viewtopic.php?t=32543), mi piacerebbe capire per quale motivo Railion non è autorizzata a fare la composizione, ovvero non si è procurata personale abilitato alla mansione... (Sono rincitrullito o i macchinisti RTC hanno un compito simile, oltre a quello di condurre il treno ?)


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: giovedì 15 gennaio 2009, 17:25 
Non connesso

Iscritto il: venerdì 13 aprile 2007, 10:51
Messaggi: 933
Cita:
Guarda, Masselli, qui a vedere quello scalo come una cosa utile alla società mi pare solo noi, al di fuori del forum lo giudicano negozio di scarpe scomode e fuori moda.


No, no, saint. Lo scalo non è un negozio di scarpe, è un ospedale. La moda non c'entra nulla. La strada è infinitamente più rozza, costosa, inquinante, pericolosa della ferrovia. Come tra fare un ospedale ed uno stadio da calcio si sceglie l'ospedale, niente mode!!!

Io sono ingegnere e lavoro nel settore. Non ho capito le battute sugli ingegneri a chi erano rivolte (non credo a me) ma nel caso mio sono sempre ben accette. Mi prendo in giro da solo il più delle volte.

In merito alle leggi o regolamenti che dir si voglia, è materia più complessa da esporre in un intervento.
A grandi linee la creazione dell'Agenzia per la Sicurezza è anticamera della creazione di gestori di infrastrutture privati. Ancora però non è ammesso. Ragione per la quale RFI è al momento CONDANNATA suo malgrado a gestire infrastrutture ferroviarie. Se un domani riterrà che è più conveniente fare altro, che le ceda pure a cicchessia che crede invece che rendano eccome. Sino ad allora sarebbe da non concedere dismissiooni di sorta. In un paese serio. Ahhh, ecco dov'è l'inghippo....


Top
 Profilo  
 
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 38 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1, 2, 3  Prossimo

Tutti gli orari sono UTC + 1 ora [ ora legale ]


Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 8 ospiti


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
banner_piko

Duegi Editrice - Via Stazione 10, 35031 Abano Terme (PD). Italy - Tel. 049.711.363 - Fax 049.862.60.77 - duegi@duegieditrice.it - shop@duegieditrice.it
Direttore editoriale: Luigi Cantamessa - Amministratore unico: Federico Mogioni - Direttore responsabile: Pietro Fattori.
Registro Operatori della Comunicazione n° 37957. Partita iva IT 05448560283 Tutti i diritti riservati Duegi Editrice Srl