Da “Rivista mensile del Touring Club Italiano” - Anno XXVI - N° 11 - Novembre 1920
La grandiosa ferrovia delle Dolomiti
Sono stati quest'anno ultimati i lavori della ferrovia d'alta montagna Calalzo - Cortina - Dobbiaco, che pone in comunicazione la valle del Piave, attraverso l'Ampezzano, con la Pusteria. La linea è già stata percorsa da macchine di prova e l'anno venturo, non appena in possesso del materiale sufficiente, la direzione l'aprirà al servizio del pubblico. Data la grande importanza turistica di questa meravigliosa ferrovia, crediamo opportuno portare a conoscenza dei lettori alcuni dati che ne illustrano bellezze ed ardimento, dei quali siamo debitori al Colonnello cav. G. Grandis che diresse i lavori.
«La ferrovia Calalzo-Cortina-Dobbiaco ha scartamento 0,95 ed è lunga chilometri 65,800; ha pendenza media del 16 ‰ massima 35 ‰, curve con raggio minimo di m. 65; corre tutta in sede propria salvo un tratto di circa 300 metri, nel quale attraversando l'abitato di Peaio ha sede comune colla strada nazionale. È raccordata a Calalzo con la stazione della ferrovia Belluno - Cadore ed a Dobbiaco colla stazione della linea Fortezza - S. Candido (Innichen) - Villaco. Si svolge per circa 42 km. in territorio conquistato.
Dalla stazione di Calalzo Pieve sale alla stazione di Calalzo testa di linea; da questa con ampi risvolti continua la salita fino al ponte viadotto di Vall'Orsina, costruito in curva a cinque luci, di m. 10 ciascuna; attraversata ivi una breve galleria continua fin quasi all'imbocco della Galleria di S. Alipio che attraversa in piano. In questo primo tratto, lungo complessivamente km. 3,500 si gode alternativamente la vista delle Marmarole, del Tudaio, del Cridola, con nello sfondo gli abitati di Laggio, Vigo, Lorenzago, Domegge, Vallesella, Calalzo e Pieve di Cadore.
Oltrepassata la galleria di S. Alipio la linea riprende l'ascesa correndo a mezza costa del versante sud dei monti Castello e Ricco a circa 150 m. d'altezza sul letto del Piave ed a circa 80 m. dalla sottostante linea Belluno - Cadore. Sono notevoli, in questo tratto, dal quale si gode la vista del Pic di Roda, del M. Pera e del Duranno, i muraglioni di sostegno a monte del gran ghiaione costituente la falda est del monte Castello, antica fortezza del Cadore. Raggiunge così al km. 4,800 la stazione di Sottocastello-Pieve di Cadore dalla quale prosegue fino alla stazione di Tai-Pieve di Cadore, e successivamente a quella di Valle, dopo la quale imbocca la Valle del Boite. Nel tratto Tai - Valle si gode la vista di Croda Cuz, del monte Sforgnoi, della conca di Cibiana, di monte Zucco, ed anche per breve tratto dell'Antelao.
Oltre la stazione di Valle comincia il contornamento della Vallesina, attraversando successivamente in breve discesa le gallerie di Cima Costa, Riva Grande e Faghere fino al ponte sul Vallesina a due luci di m. 14, oltre il quale riprende l'ascesa imboccando la galleria dello sperone Le Riz. Prosegue sempre a monte della strada nazionale fino al risvolto di Suppiana che attraversa con passaggio a livello per proseguire pressoché in piano a valle della strada, fino al ponte viadotto a due luci presso la stazione di Venas-Cibiana al km. 12,500. Prosegue quindi a mezza costa sul Boite, attraversando la strada Venas – Cibiana - Zoldo e successivamente riattraversando a livello la strada nazionale per contornare, parallelamente alla strada, dalla parte a monte, il vallone del Boite che attraversa su ponte di 14 m. di luce. Dal ponte di Ruvianian raggiunge la stazione di Peaio-Vinigo. Proseguendo, per un tratto di circa 200 m. corre sulla stessa sede della nazionale, e rientra poi in sede propria, riattraversa la nazionale e risale fino alla fermata di Vodo e poi alla stazione di Borca e successivamente a quella di S. Vito (m. 995), chilometri 23. Da poco oltre Peaio comincia a godersi la splendida vista dell'Antelao colle sue propaggini, del monte Pelmo, della Rocchetta; da S. Vito del Marcora, del Sorapis, della Croda da Lago, delle Tofane.
La linea prosegue poi dalla stazione di S. Vito con forte pendenza, attraversa con ponte metallico lungo 85 m. il Rusecco e due volte la strada nazionale e prosegue fino alla fermata Chiapuzza ove giunge, dopo aver attraversata una breve galleria, ed alle stazioni Dogana Vecchia ed Acquabona; oltre Acquabona, attraversata a livello la Nazionale, prosegue per Zuel (m. 1143). A Zuel comincia a vedersi il Nuvolao colle Cinque Torri, il Col Rosà e successivamente lo sperone di Fiammes, il Pomagagnon; e finalmente, prima d'entrare in Cortina e precisamente attraversando il gran ponte viadotto sul Rio Bigontina, il Massiccio del monte Cristallo e la sella Tre Croci. Da Zuel la ferrovia prosegue con forte pendenza fino al passaggio a livello presso la Villa Alba indi al ponte viadotto suaccennato lungo m. 90, a 7 luci, altezza dal pelo d'acqua m. 25 e raggiunge la stazione di Cortina (1236) km. 35.
Da Cortina, con pendenza quasi sempre superiore al 30 ‰, continua a risalire la Valle del Boite, costeggiando le pendici del Pomagagnon, entra nella pineta dello sperone di Fiammes ove havvi una fermata (m. 1338), prosegue costeggiando lo sperone di Fiammes fino alla galleria di Pezzovico lunga circa 600 m., dopo la quale attraversa, su un ponte a travata metallica tipo Eiffel, il Rio Felizzon a m. 70 d'altezza sul pelo normale d'acqua e dopo una nuova galleria in curva, lunga ottanta metri prende a risalire il Felizzon fino alla fermata di Ospitale (m. 1468). Si vedono in questo tratto la Croda d'Ancona e la Croda Rossa e cominciano a vedersi il Cristallino ed i Cadini.
Da Ospitale prosegue nella pineta risalendo il rio che ha preso il nome di Rufreddo, e costeggiando il Lago Nero ed il Lago Bianco raggiunge a Cimabanche la quota più alta della linea (m. 1544), km. 49.
Da Cimabanche inizia nella pineta la discesa verso la valle della Rienza e costeggiando il massiccio del Cristallo, tocca Carbonin (Schluderbach) a m. 1468, di dove parte la strada per Misurina. Da Schluderbach prosegue con forte discesa fino al lago di Durren che costeggia in piano e raggiunge Landro (m. 1422). Si gode, in questo tratto, oltre la vista del Cristallo e dei Cadini quella del monte Piana e delle tre Cime di Lavaredo.
Da Landro, prosegue in forte discesa, attraversando più volte a livello la strada nazionale, e su ponti di varia struttura la Rienza, fino alla fermata di Nasswand. Continua poi la ripida discesa verso il lago di Dobbiaco (1274), km. 62,6, da dove sempre con forte pendenza raggiunge la stazione capo linea di Dobbiaco (m. 1220) km. 65.»
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