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MessaggioInviato: lunedì 23 marzo 2009, 17:49 
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Utente primadonna ha scritto:
E allora torno a chiedere... "DUE ORE DA CORTINA A VENEZIA???"
E faccio una domanda-constatazione-provocazione. Il "successo" di questi assurdi Cortina-Venezia gommati, in due ore, ha una qualche relazione con i continui allungamenti dei tempi di percorrenza dei treni Calalzo-Venezia, passati dalle 2h7' degli anni 90 alle 2h30' del 2009??


Tralasciamo l'allungamento del tempo di percorrenza, effetto della guerra tra poveri.

Il problema è dove è Mestre e dove è Tessera. Lascio l'individuazione con Google Maps come pratico esercizio al lettore.

Ora continuiamo l'analisi. Per andare in treno a Cortina da Tessera si deve:
Prendere un autobus ATVO (booo) o ACTV (yeee!), arrivare a Mestre e qui prendere il treno. Per esercizio chiedete a Google Maps un percorso tra Tessera e la stazione di Mestre. Lo ACTV fa 'la costiera', ovvero un percorso tutto urbano che termina poco a valle della stazione di Porto Marghera. Da qui deve fare un po' di danze nella viabilità mestrina ed arrivare al terminal degli autobus della stazione. Il percorso dal terminal al treno per calalzo è di qualche centinaio di metri, mi sa ben più di uno o due.

Anche se l'autobus ATVO facesse ora la tangenziale (instradamento folle prima dell'apertura del passante) avrebbe comunque da scendere la tangenziale, farsi tutta una rotonda (girarsi di 180 gradi circa) e prendere quella specie di 8 volante che dopo un po' ti porta alla stessa danza nella viabilità mestrina.

Il Cortina^H^H^H^H^H^H^HOrtopedia Express invece parte a poca distanza dall'inizio dell'autostrada per Belluno.

Ma il treno dove è ? Il treno non arriva. Tessera, se non ricordo male, verrà raggiunta coi lavori del secondo e terzo lotto. Lavori di Regione del Veneto, non di RFI...

Gli orari da Mestre ve li cercate sul sito di Trenitalia.


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MessaggioInviato: lunedì 23 marzo 2009, 20:55 
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Sono d'accordo, ma almeno per la relazione Cortina-MESTRE (centro) un paese serio avrebbe imbastito un servizio di autobus fino alla prima stazione ferroviaria, cioé CALALZO e poi un servizio ferroviario veloce Calalzo-Mestre in 1h40'. Non è fantascienza, non occorre nemmeno raddoppiare alcun binario, non occorre costruire nessuna bretellina per saltare Ponte nelle Alpi (così non allarmiamo i comitati cittadini anti ferrovia), ma sarebbe sufficiente, al limite, ripristinare un punto d'incrocio tra Vittorio Veneto e Ponte nelle Alpi.
Insomma, stiamo dicendo che con pochissima spesa e con un occhio a vecchi orari ferroviari sarebbe possibile evitare ai bellunesi di rischiare la vita per raggiungere la Pianura. E il recente caso di criminalità sulle strade è lì a dimostrare che non si può continuare così :?
UP 8)


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MessaggioInviato: martedì 24 marzo 2009, 8:58 
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Utente primadonna ha scritto:
Sono d'accordo, ma almeno per la relazione Cortina-MESTRE (centro) un paese serio avrebbe imbastito un servizio di autobus fino alla prima stazione ferroviaria, cioé CALALZO e poi un servizio ferroviario veloce Calalzo-Mestre in 1h40'.


Ma noi non siamo mica quegli "incivili di extracomunitari" che mandano le loro poste a fare un collegamento di autobus tra Malles ed una stazione RhB...

(Gli svizzeri mi perdonino la frase tra virgolette, vorrei vivere in un paese amministrato come i Grigioni...)

Utente primadonna ha scritto:
Non è fantascienza, non occorre nemmeno raddoppiare alcun binario, non occorre costruire nessuna bretellina per saltare Ponte nelle Alpi (così non allarmiamo i comitati cittadini anti ferrovia), ma sarebbe sufficiente, al limite, ripristinare un punto d'incrocio tra Vittorio Veneto e Ponte nelle Alpi.


Ma non era una delle opere infrastrutturali ferroviarie da fare ???


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MessaggioInviato: martedì 24 marzo 2009, 13:22 
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poi non gridiamo allo scandalo che posteitaliane fa tutto tranne che recapito corrispondenza, neh...


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MessaggioInviato: giovedì 26 marzo 2009, 0:01 
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calcolando poi che la linea Vittorio Veneto - ponte nelle alpi era stata progettata per il doppio binario....
mettere un incrocio non è cosi difficile...
se si ha voglia


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MessaggioInviato: sabato 28 marzo 2009, 0:39 
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In Itlaia e non solo.. perché anche in Svizzera, che se ne dica, sono state soppresse notevoli opere d'arte ferroviarie....
Un vero peccato per chi, come me, è molto sensibile nel vedere queste perle schiacciate...


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MessaggioInviato: giovedì 2 aprile 2009, 15:50 
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gli Svizzeri,maestri lungimiranti rispetto a noi in fatto di mobilità coi mezzi pubblici,hanno pur loro qualche sassolino nelle scarpe,vedi la Mesolcinese della quale se non fosse per la caparbietà e l'opera volontaria di alcuni appassionati se ne è salvata almeno una parte dalla chiusura definitiva.
poi certo,loro nelle scarpe hanno i sassolini,certi nostri amministratori hanno i macigni :roll:


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MessaggioInviato: giovedì 2 aprile 2009, 15:53 
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Beh, la Mesolcinese sta nella Svizzera italiana... :roll:

Ciao
Andy


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 Oggetto del messaggio: Re: Ferrovia delle Dolomiti
MessaggioInviato: giovedì 16 aprile 2009, 11:22 
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Località: Dove i treni sono a vapore e gli scambi a mano
Da “Rivista mensile del Touring Club Italiano” - Anno XXVI - N° 11 - Novembre 1920

La grandiosa ferrovia delle Dolomiti
Sono stati quest'anno ultimati i lavori della ferrovia d'alta montagna Calalzo - Cortina - Dobbiaco, che pone in comunicazione la valle del Piave, attraverso l'Ampezzano, con la Pusteria. La linea è già stata percorsa da macchine di prova e l'anno venturo, non appena in possesso del materiale sufficiente, la direzione l'aprirà al servizio del pubblico. Data la grande importanza turistica di questa meravigliosa ferrovia, crediamo opportuno portare a conoscenza dei lettori alcuni dati che ne illustrano bellezze ed ardimento, dei quali siamo debitori al Colonnello cav. G. Grandis che diresse i lavori.
Immagine
«La ferrovia Calalzo-Cortina-Dobbiaco ha scartamento 0,95 ed è lunga chilometri 65,800; ha pendenza media del 16 ‰ massima 35 ‰, curve con raggio minimo di m. 65; corre tutta in sede propria salvo un tratto di circa 300 metri, nel quale attraversando l'abitato di Peaio ha sede comune colla strada nazionale. È raccordata a Calalzo con la stazione della ferrovia Belluno - Cadore ed a Dobbiaco colla stazione della linea Fortezza - S. Candido (Innichen) - Villaco. Si svolge per circa 42 km. in territorio conquistato.
Dalla stazione di Calalzo Pieve sale alla stazione di Calalzo testa di linea; da questa con ampi risvolti continua la salita fino al ponte viadotto di Vall'Orsina, costruito in curva a cinque luci, di m. 10 ciascuna; attraversata ivi una breve galleria continua fin quasi all'imbocco della Galleria di S. Alipio che attraversa in piano. In questo primo tratto, lungo complessivamente km. 3,500 si gode alternativamente la vista delle Marmarole, del Tudaio, del Cridola, con nello sfondo gli abitati di Laggio, Vigo, Lorenzago, Domegge, Vallesella, Calalzo e Pieve di Cadore.
Oltrepassata la galleria di S. Alipio la linea riprende l'ascesa correndo a mezza costa del versante sud dei monti Castello e Ricco a circa 150 m. d'altezza sul letto del Piave ed a circa 80 m. dalla sottostante linea Belluno - Cadore. Sono notevoli, in questo tratto, dal quale si gode la vista del Pic di Roda, del M. Pera e del Duranno, i muraglioni di sostegno a monte del gran ghiaione costituente la falda est del monte Castello, antica fortezza del Cadore. Raggiunge così al km. 4,800 la stazione di Sottocastello-Pieve di Cadore dalla quale prosegue fino alla stazione di Tai-Pieve di Cadore, e successivamente a quella di Valle, dopo la quale imbocca la Valle del Boite. Nel tratto Tai - Valle si gode la vista di Croda Cuz, del monte Sforgnoi, della conca di Cibiana, di monte Zucco, ed anche per breve tratto dell'Antelao.
Oltre la stazione di Valle comincia il contornamento della Vallesina, attraversando successivamente in breve discesa le gallerie di Cima Costa, Riva Grande e Faghere fino al ponte sul Vallesina a due luci di m. 14, oltre il quale riprende l'ascesa imboccando la galleria dello sperone Le Riz. Prosegue sempre a monte della strada nazionale fino al risvolto di Suppiana che attraversa con passaggio a livello per proseguire pressoché in piano a valle della strada, fino al ponte viadotto a due luci presso la stazione di Venas-Cibiana al km. 12,500. Prosegue quindi a mezza costa sul Boite, attraversando la strada Venas – Cibiana - Zoldo e successivamente riattraversando a livello la strada nazionale per contornare, parallelamente alla strada, dalla parte a monte, il vallone del Boite che attraversa su ponte di 14 m. di luce. Dal ponte di Ruvianian raggiunge la stazione di Peaio-Vinigo. Proseguendo, per un tratto di circa 200 m. corre sulla stessa sede della nazionale, e rientra poi in sede propria, riattraversa la nazionale e risale fino alla fermata di Vodo e poi alla stazione di Borca e successivamente a quella di S. Vito (m. 995), chilometri 23. Da poco oltre Peaio comincia a godersi la splendida vista dell'Antelao colle sue propaggini, del monte Pelmo, della Rocchetta; da S. Vito del Marcora, del Sorapis, della Croda da Lago, delle Tofane.
La linea prosegue poi dalla stazione di S. Vito con forte pendenza, attraversa con ponte metallico lungo 85 m. il Rusecco e due volte la strada nazionale e prosegue fino alla fermata Chiapuzza ove giunge, dopo aver attraversata una breve galleria, ed alle stazioni Dogana Vecchia ed Acquabona; oltre Acquabona, attraversata a livello la Nazionale, prosegue per Zuel (m. 1143). A Zuel comincia a vedersi il Nuvolao colle Cinque Torri, il Col Rosà e successivamente lo sperone di Fiammes, il Pomagagnon; e finalmente, prima d'entrare in Cortina e precisamente attraversando il gran ponte viadotto sul Rio Bigontina, il Massiccio del monte Cristallo e la sella Tre Croci. Da Zuel la ferrovia prosegue con forte pendenza fino al passaggio a livello presso la Villa Alba indi al ponte viadotto suaccennato lungo m. 90, a 7 luci, altezza dal pelo d'acqua m. 25 e raggiunge la stazione di Cortina (1236) km. 35.
Da Cortina, con pendenza quasi sempre superiore al 30 ‰, continua a risalire la Valle del Boite, costeggiando le pendici del Pomagagnon, entra nella pineta dello sperone di Fiammes ove havvi una fermata (m. 1338), prosegue costeggiando lo sperone di Fiammes fino alla galleria di Pezzovico lunga circa 600 m., dopo la quale attraversa, su un ponte a travata metallica tipo Eiffel, il Rio Felizzon a m. 70 d'altezza sul pelo normale d'acqua e dopo una nuova galleria in curva, lunga ottanta metri prende a risalire il Felizzon fino alla fermata di Ospitale (m. 1468). Si vedono in questo tratto la Croda d'Ancona e la Croda Rossa e cominciano a vedersi il Cristallino ed i Cadini.
Da Ospitale prosegue nella pineta risalendo il rio che ha preso il nome di Rufreddo, e costeggiando il Lago Nero ed il Lago Bianco raggiunge a Cimabanche la quota più alta della linea (m. 1544), km. 49.
Da Cimabanche inizia nella pineta la discesa verso la valle della Rienza e costeggiando il massiccio del Cristallo, tocca Carbonin (Schluderbach) a m. 1468, di dove parte la strada per Misurina. Da Schluderbach prosegue con forte discesa fino al lago di Durren che costeggia in piano e raggiunge Landro (m. 1422). Si gode, in questo tratto, oltre la vista del Cristallo e dei Cadini quella del monte Piana e delle tre Cime di Lavaredo.
Da Landro, prosegue in forte discesa, attraversando più volte a livello la strada nazionale, e su ponti di varia struttura la Rienza, fino alla fermata di Nasswand. Continua poi la ripida discesa verso il lago di Dobbiaco (1274), km. 62,6, da dove sempre con forte pendenza raggiunge la stazione capo linea di Dobbiaco (m. 1220) km. 65.»
Omnibus


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MessaggioInviato: giovedì 16 aprile 2009, 12:56 
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Nome: Alessandro Rizzello
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Ahhhh Omnibus grazie, oggi mi ci voleva un po' della cara Ferrovia Dolomiti....
Tra l'altro nella foto della stazione di Cortina si intravede una delle locomotivette cabinate usate per la costruzione della linea.
Non mi torna quando dice "costeggiando lo sperone di Fiammes fino alla galleria di Pezzovico lunga circa 600 m.", la galleria di origine (quella del 1920) era più corta... riguardo sui sacri testi quando torno a casa.
Come pure "Dalla stazione di Calalzo Pieve sale alla stazione di Calalzo testa di linea", questo tratto mi pare fu aperto dopo qualche anno, in origine i viaggiatori salivano a piedi sulla scala tra la stazione FS e quella originale delle Dolomiti che in futuro sarebbe diventata solo di servizio.

Comunque, per la mole e precisione dei dati, la rivista del Touring all'epoca era quasi una rivista tecnica!!!

Grazie ancora
Alessandro


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MessaggioInviato: giovedì 16 aprile 2009, 13:28 
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Iscritto il: giovedì 9 marzo 2006, 17:46
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I viaggiatori inizialmente utilizzavano la stazione "alta" di Calalzo, ma il raccordo con la stazione FS c'era già.


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 Oggetto del messaggio: Re: Ferrovia delle Dolomiti
MessaggioInviato: venerdì 17 aprile 2009, 22:05 
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 Oggetto del messaggio: Gita di collaudo
MessaggioInviato: sabato 18 aprile 2009, 8:02 
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Iscritto il: sabato 19 luglio 2008, 8:55
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Località: Veneto
Interessante il documento ed un po' strana la definizione di "gita di collaudo". Non so se all'epoca fosse normalmente usata dai tecnici e dai funzionari delle ferrovie , certo è che in una relazione del 1911 un alto ufficiale italiano definì "gite" le proprie ricognizioni spionistiche lungo le ferrovie della val Pusteria e dei Tauri.


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 Oggetto del messaggio: Re: Ferrovia delle Dolomiti
MessaggioInviato: giovedì 23 aprile 2009, 23:11 
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Località: Dove i treni sono a vapore e gli scambi a mano
Si parte da Calalzo ...
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MessaggioInviato: venerdì 24 aprile 2009, 8:26 
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Nome: Alessandro Rizzello
Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 15:50
Messaggi: 1559
Località: Pistoia
Grazie Omnibus aspetto con ansia le successive immagini.... :)
La prima oltre ad essere (per me) inedita è anche molto interessante e si riconosce il tracciato originario con la primitiva uscita da Calalzo Alta, con tanto di treno "in posa"...
Alessandro


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