Caro,Andicoc,certamente è come dici.Tuttavia per le tracce orarie dipende dai nodi.Alla fine potrebbe non essere affatto un problema perchè se il veicole è ibrido occuperebbe la stessa traccia di un regionale in orario solo avrebbe la prosecuzione su una tratta extraferroviaria e poi come dicevo dipende da tratta ferroviaria a tratta,non tutte sono sature.Quanto alle norme è vero.Qui in Italia potrebbe esserci un vuoto normativo(per questo posso chiedere ai miei contatti all'USTIF)Se così fosse le norme debbono essere uniformate a quelle europee e quindi...
Invece trovo interessanti le soluzioni tecniche adottate da qualche costruttore per esempio nel compensare con vari dispositivi,la differenza di scartamento.Intendiamoci il cerchione ibrido dal materiale documentale in mio possesso, qualche controindicazione o se vogliamo, limite di impiego,lo ha.Mi riferisco a quei tratti propriamenti tranviari come pettini e rami deviati di raggio particolamente stretto.Insomma credo che sarà difficile vedere un ibrido circolare sulla rete tranviaria di Milano o di Roma.Esiste un rischio di sormonto del bordino nei cuori dei deviatoi(raggi di curvatura a parte)Tuttavia vedo questo sistema particolarmente interessante e possibile di sviluppi tecnici insospettati .Dal punto di vista commerciale è senza dubbio vincente perchè elimina le rotture di carico che tanto "rompono"al viaggiatore abituale e consentono una straordinaria flessibilità d'esercizio.E' come se qui a Roma si potesse da Porta Maggiore prendere il tram che poi diventa treno,per andare a Frascati o Velletri oppure Latina.

Magari! Un sogno oggi(che visto la "capoccia" di qualcuno rischia di rimanere tale).Comunque grazie per avermi fatto riflettere su queste cose.A furia di fare accudienza sulle vaporiere finivo per dimenticare altri e stuzzicanti aspetti ferrotranviari!
Max RTVT