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 Oggetto del messaggio: Binario inerbito
MessaggioInviato: domenica 24 maggio 2009, 15:53 
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La vera ferrovia da giardino!
http://www.youtube.com/watch?v=gr5iPAsslBU

Ciao
Andy


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AAAAAAHHH!!! ORRORE!Lo stridere delle ruote in curva,la pericolosità di uesto bestione senza alcuna protezione,il libero accesso al binario fra le case e la strada! :shock: :shock: :shock: urge porre barriere antirumore,muraglie di protezione,ecc... :lol:


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MessaggioInviato: domenica 24 maggio 2009, 19:43 
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:shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: ed ancora :shock: !


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MessaggioInviato: domenica 24 maggio 2009, 20:45 
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Un treno fantasma! Sembra che cammini direttamente sull'erba, senza binari!


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MessaggioInviato: lunedì 25 maggio 2009, 8:11 
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Vorrei vedere i treni passare nel raccordo ferroviario lungo il Meno a Francoforte...


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La legge 626 !
La sicurezza !!
Le protezioni individuali !!!
I passaggi a livello !!!!
Aiutooo ... aiutooo... pericolo !!!!!!!! :shock:
Riccardo 8) :wink:


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MessaggioInviato: lunedì 25 maggio 2009, 13:41 
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Chiamate l'USTIF!


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MessaggioInviato: lunedì 25 maggio 2009, 14:55 
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Vivere in Argentina sicuramente ha i suoi problemi, però c'è anche una libertà che qui abbiamo dimenticato...
Quanti raccordi, quante tranvie urbane e interurbane, quante situazioni come quella del filmato c'erano da noi?
Tutto questo prima del furore euro-eco-equo...


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MessaggioInviato: lunedì 25 maggio 2009, 16:21 
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Iscritto il: giovedì 22 giugno 2006, 9:27
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Località: Macerata
Bello proprio sto video! I binari neanche si notano!
Comunque il treno viaggia un bel pò, qui da noi con un passaggio a livello aperto il treno si avvicina a 5 km orari, lì la velocità è sostenuta!
ALessio


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MessaggioInviato: lunedì 25 maggio 2009, 17:07 
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G-master ha scritto:
Vivere in Argentina sicuramente ha i suoi problemi, però c'è anche una libertà che qui abbiamo dimenticato...
Quanti raccordi, quante tranvie urbane e interurbane, quante situazioni come quella del filmato c'erano da noi?
Tutto questo prima del furore euro-eco-equo...

Calma i bollenti spiriti... sai quante ferrovie hanno chiuso in Argentina? E quante vivacchiano con qualche sporadico merci sgarrupato? Di tram, poi, non c'è più l'ombra (o meglio, c'è solo quella, un tram turistico a Buenos Aires...)
Nel 1996 andai per lavoro a Cordoba, una città argentina d'un milione d'abitanti. Non circolava più nessun treno regolare. Adesso, passata la burriana, qualche servizio è stato ripristinato, ma con infrastrutture obsolete e rovinate da anni d'incuria.
Ciò non toglie che ci siano "situazioni ferroviarie" molto interessanti e paesaggi stupendi attraversati dalla ferrovia.

Ciao
Andy


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MessaggioInviato: lunedì 25 maggio 2009, 19:50 
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Iscritto il: domenica 2 dicembre 2007, 11:43
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Località: Catanzaro
gli americani viaggiassero in aereo mamma che so brutti sti bestioni diesel...e poi zero sicurezza.


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MessaggioInviato: lunedì 25 maggio 2009, 20:36 
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Località: Ovunque, in sella alla vespa...
La situazione argentina la conosco molto bene: intorno alla metà degli anni Novanta, tale signor Menem decise di privatizzare tutto e tutti, portando in pochi anni il paese allo sfascio.
Non solo ferroviario, ma uno sfascio totale e assoluto dell'economia e della società.
So benissimo che i servizi passeggeri sono scomparsi eccetto il "tren a las nubes" e a qualche servizio suburbano intorno ai grandi centri, che la manutenzione (già carente ai tempi della gestione statale E.F.E.A.) era ai minimi termini, e che oggi circolano solo quei merci ritenuti redditizi.
Stessa situazione anche in Brasile, con l'aggravante che laggiù hanno anche de-elettrificato migliaia di chilometri di linee, e lasciato a piedi milioni di passeggeri.
Però, sfascio socio-ferroviario a parte, nessuno a B.A. ti verrà mai a chiedere le barriere antirumore, né i verdi protesteranno per alcunché.


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MessaggioInviato: martedì 26 maggio 2009, 10:04 
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G-master ha scritto:
La situazione argentina la conosco molto bene (...) So benissimo che i servizi passeggeri sono scomparsi eccetto il "tren a las nubes" e a qualche servizio suburbano intorno ai grandi centri, che la manutenzione (già carente ai tempi della gestione statale E.F.E.A.) era ai minimi termini, e che oggi circolano solo quei merci ritenuti redditizi.(...)

Oggi per fortuna qualche servizio, pur in regime di privatizzazioni, è ripreso.
Parlo solo per Còrdoba, perché è la città che, seppure a distanza, ho continuato a seguire di quando in quando: circola nuovamente un treno notturno con trasporto auto da Buenos Aires (e passa davanti alla Fiat di Cordoba, luogo dove sono stato per mesi a guardare con rimpianto un binario tristemente vuoto!), sulla linea a scartamento largo Buenos Aires - Rosario - Còrdoba. Fa capolinea alla estaciòn Mitre, a est della città, prossima e abbastanza ben integrata con la stazione degli autobus (vero asse portante del trasporto pubblico sudamericano, ahimè). Per quel che riguarda Alta Còrdoba, la grande stazione in zona nord servita dalla Rete General Belgrano, a scartamento metrico, ha passato quindici anni di incuria e assenza di trasporto viaggiatori: vi giungevano solo dei merci, gestiti con una qualche forma di blocco via radio, essendo inservibili tutti gli impianti di segnalamento tradizionali. All'inizio di quest'anno dovrebbe essere stato riattivato un servizio viaggiatori (uso il condizionale, perché ho trovato in rete solo filmati e foto di prove di circolabilità del nuovo materiale rotabile): l'estensione del "Tren de las sierras", un servizio turistico verso le montagne a ovest di Còrdoba, che ha sempre circolato, anche nel periodo nero delle ferrovie, ma partendo dalla (molto) periferica stazione Rodriguez del Busto. Ora questo treno, con materiale rinnovato, dovrebbe partire da Alta Còrdoba, stazione ben più centrale, in cui la pensilina del primo binario è stata ristrutturata per essere nuovamente all'altezza di un servizio viaggiatori. Questo è ancora poco o nulla rispetto agli antichi splendori di questa stazione, che un tempo vedeva un certo traffico locale e a media distanza, oltre al passaggio di prestigiosi treni notturni a lunga distanza verso il nord del Paese (la rete General Belgrano è molto estesa e raggiunge il nord del Cile e la Bolivia).
Per la cronaca, se non si fosse capito, il treno del filmato, che corre sull'erbetta, è a scartamento metrico.

Ciao
Andy


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MessaggioInviato: martedì 26 maggio 2009, 20:09 
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Località: Ovunque, in sella alla vespa...
Bèh, quello si vede. Il problema della rete argentina è proprio di avere tre scartamenti: metrico, normale e largo 1676.
La situazione dei tram è diversa. Buenos Aires aveva ai primi del Novecento la rete tranviaria più vasta del mondo, con decine di compagnie multinazionali (soprattutto belghe, francesi e inglesi).
Nel 1957 ha viaggiato l'ultimo tram. In compenso il "subte", una delle due linee storiche della metro, ha un raccordo col deposito proprio in sede tranviaria, mi pare di un paio di chilometri.
Questo ha permesso a un'associazione di appassionati ("amigos del tranvia") di preservare e far viaggiare alcune vetture.
Il bello è che si può fare pure il corso di guida!
So che poi adesso c'è il "Pre-Metro", che è più che altro una ferrovia urbana.


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MessaggioInviato: mercoledì 27 maggio 2009, 10:27 
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G-master ha scritto:
Bèh, quello si vede. Il problema della rete argentina è proprio di avere tre scartamenti: metrico, normale e largo 1676.
(...)

Aggiungi anche il 750 mm delle ferrovie patagoniche: Ingeniero Jacobacci - Esquel, esercita a vapore come ferrovia turistica, e la linea industriale Rio Gallegos - Rio Turbio (anch'essa a vapore: trasporta carbone). Gli argentini usano queste denominazioni:
trocha ancha: 1676 mm
trocha intermedia: 1435 mm
trocha angosta: 1000 mm
trocha industrial: 750 mm

L'integrazione tra i diversi scartamenti non sarebbe così difficile, dato che i diversi scartamenti servono (in linea di massima) diverse zone del Paese, pur con molti punti di contatto e stazioni a doppio scartamento (la stessa Còrdoba Mitre, ad esempio). Tutti e tre gli scartamenti principali arrivano a Buenos Aires Retiro. Si può immaginare la rete argentina come una sorta di "ventaglio" da Buenos Aires verso l'interno, diviso grossomodo in tre settori diversi.
Le differenze di scartamento, pur non essendo di certo la ragione ultima della profonda crisi che ha mandato in rovina le ferrovie argentine, anni fa, non aiutano la logistica e tantomeno i traffici internazionali: basti dire che il Cile ha, per la propria rete principale, lo stesso scartamento largo dell'Argentina, ma la sola linea che collega i due Paesi è a scartamento metrico; e che il Brasile ha anch'esso una rete a doppio scartamento (1600 mm, all'irlandese, e metrico), ma incompatibile con quella argentina, perché nella zona di confine tra i due paesi lo scartamento argentino è il 1435 mm, che non coincide con nessuno dei due scartamenti brasiliani...
Forse, circa un secolo fa, un po' di coerenza nella progettazione delle varie reti, in vista di una possibile integrazione, non avrebbe guastato.

Ciao
Andy


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