Paolo Bartolomei ha scritto:
Due settimane ero alla stazione di Foggia, fotografavo, dietro di me sono passati due agenti Polfer che, vedendomi fare foto, mi hanno chiesto i documenti.
io ho detto loro di sapere che da luoghi aperti al pubblico si possono fare foto liberamente, infatti hanno detto che non c'era alcun problema, hanno fatto un semplice accertamento di rito sul mio nome e cognome chiamando via radio la centrale;
terminato il breve accertamento mi hanno riconsegnato i documenti, e se ne sono andati; io ho ripreso a fotografare.
Non esiste alcun divieto di fotografare, ma è ovvio che dietro ad uno sconosciuto che scatta foto in continuazione in luoghi cmq strategici come una ferrovia, si può anche nascondere qualcuno che non ha chiare intenzioni;
gli agenti di polizia hanno i diritto di fermare qualunque persona in giro per la strada, anche se non sta facendo nulla, chiedere documenti e fare accertamenti.
E' un loro dovere/diritto ed è un dovere del cittadino collaborare. Peraltro se non c'è nulla da nascondere, che problema c'è??
Sono oltre 25 che faccio foto a treni in stazioni di tutta italia e collaboro con le principali riviste del settore, a volte sono entrato anche dentro ai depositi, ma è la prima volta che la Polfer mi chiede i documenti.
Io personalmente non ho mai sentito parlare di sequestri di fotocamere e/o di rullini;
non voglio dire che chi lo riferisce dica baggianate, magari a qualocuno sarà anche successo , ma faccio un'ipotesi: se dopo la richiesta di documenti da parte degli agenti, il fotografo non collabora e si mette a fare l'arrogante, allora magari è comprensibile che si sia arrivati al sequestro di macchina e/o rullino.
Il sequestro del rullo o schede di memoria non ha senso in quanto non c'è reato nel fotografare impianti ferroviari o treni: poi il fatto di essere arrogante nei confronti dei poliziotti è prima di tutto maleducazione o diseducazione (in questo paese per diventare diseducati basta guardare certa tv commerciale ed ora, siccome si è adeguata all'andazzo, anche quella pubblica)