Riporto quanto pubblicato dalla stampa locale a seguito dei continui disservizi che quotidianamente si registrano in Provincia di Belluno.
Reolon, «Ferrovie non degne paese civile»
Il presidente della Provincia di Belluno chiede risposte a Regione e Trenitalia
«Le ferrovie bellunesi non sono degne di un paese civile e, probabilmente, non sono degne nemmeno di un paese del Terzo mondo. La misura è colma. Chiediamo che la Regione del Veneto si faccia carico del problema, insieme alla Provincia e agli enti locali. Siamo convinti, inoltre, che Trenitalia non possa continuare a fuggire, eludendo il problema».
L’attacco di Sergio Reolon, presidente della Provincia di Belluno, sullo stato pietoso del servizio ferroviario bellunese arriva dopo mesi di attesa. «Mesi fa ho scritto al presidente della Regione Galan e all’assessore regionale ai trasporti, Chisso per sollecitare interventi urgenti sulle ferrovie. Nessuno dei due ha risposto. Questo metodo, da parte di chi ha responsabilità di governo, è grave. Comprendo dell’impegno in campagna elettorale per il loro partito, ma i problemi dei cittadini e del territorio non possono più aspettare».
Da anni, ormai, prosegue Reolon, «dobbiamo far fronte con il trasporto su gomma anche all’inefficienza e alla totale inadeguatezza del trasporto ferroviario. Da troppo tempo Trenitalia sostituisce corse ferroviarie con corse automobilistiche, perché costano meno. In questo modo, però, aumenta il traffico sulle strade e si impoverisce il servizio ferroviario. Di recente, solo la nostra battaglia per la ferrovia ha impedito a Trenitalia di sostituire un numero consistente di treni con altrettanti autobus».
Ai disagi del trasporto causati dal claudicante servizio ferroviario, si sommano per gli utenti anche i problemi legati alla mera informazione. «Dieci anni fa nella sala affreschi della Provincia», conclude il presidente della Provincia, «i dirigenti delle Ferrovie sono venuti a presentarci un progetto per l’informatizzazione di tutte le stazioni bellunesi. Da allora non se ne è saputo più nulla. Le condizioni in cui versa oggi il servizio ferroviario aggravano ulteriormente i disagi e i problemi della montagna e allontanano i suoi cittadini dal resto del Veneto».
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