Il "Tirreno" - Pagina 1 - Livorno Treni dormitorio per barboni Occupati di notte: tensione con gli addetti alle pulizie dei vagoni Preso di mira un Intercity: sporcato con escrementi e rifiuti fino all’alba, poi di mattina riprende la corsa. La ditta: «Disinfettarlo è difficile» LARA LORETI
LIVORNO. Possiamo ribattezzarli vagoni dormitorio, rifugio notturno per barboni e clandestini. E non stiamo parlando di vetture di treni abbandonati e non utilizzati, bensì di carrozze perfettamente funzionanti, utilizzate per Intercity ed Eurostar. Sono tre i treni che la sera restano fermi sui binari morti della stazione, con accesso da via Masi. Gli stessi convogli che, dopo essere stati usati senza alcun riguardo dai clochard, riprendono poche ore dopo la corsa per coprire il servizio di trasporto ferroviario, in giro per l’Italia. Difficilissimo per gli addetti alle pulizie notturne dei treni, effettuate dalla Pietro Mazzoni Ambiente, gestire la presenza di questi senzatetto e soprattutto lavare le vetture dopo il loro passaggio. «Ci troviamo di tutto - raccontano gli operatori - feci sui sedili, pipì per terra, sangue sulle tendine: qualche settimana fa c’è stato un accoltellamento. E alcuni fanno dei veri e propri sfregi. Noi come facciamo a pulire e disinfettare tutto in breve tempo? A volte i barboni non se ne vogliono andare e noi siamo obbligati a chiamare la polizia». È per questo che nell’ultima settimana più volte le forze dell’ordine hanno dovuto allontanare i barboni con la forza. La situazione è peggiorata da un anno, da quando non viene più depositato un treno Cisalpino svizzero che era sorvegliato dalle guardie giurate armate. E il disagio più grande è esploso la scorsa estate. Non mancano in stazione neppure convogli abbandonati, usati da barboni, ma a colpire è il fatto che in questo caso i treni occupati sono gli stessi che circolano ogni giorno. Dei treni in sosta alla stazione, quello più bersagliato è l’Intercity 606, che arriva la sera alle 20.30 per poi ripartire l’indomani a metà mattinata. Quel mezzo, che è formato da undici carrozze, nel giro di pochi minuti viene preso d’assalto da decine di senzatetto: rumeni, magrebini, qualche livornese, uomini e donne. Riescono ad entrare nel deposito senza troppo sforzo, da via Masi. E a nulla serve il “debole” cartello che recita: “Vietato l’accesso ai non autorizzati”, tanto il cancello (che è elettrico) è sempre aperto. E aperte sono anche le carrozze dei treni: basta girare le maniglie delle singole vetture, prima classe compresa, e il gioco è fatto. Dalla ditta spiegano che della chiusura delle vetture si occupano le Ferrovie e che per ora è stato stabilito che restino aperte. «Ma tanto i barboni hanno la brucola - dicono dalla ditta di pulizie - l’arnese per aprire le porte delle vetture».
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«Alcuni convogli sono così sporchi che vanno chiusi» LIVORNO. «Una ventina di giorni fa, siamo stati costretti a scartare una carrozza perché non era possibile pulirla per come era ridotta: come faceva a viaggiare così? Aveva bisogno di una vera a propria disinfestazione, per motivi igienici». A rivelarlo è Massimo Dello Sbarba, il capo impianto, responsabile della ditta di pulizie dei treni, Pietro Mazzoni Ambiente: «Guanti, scarpe e mascherine a volte non bastano: la sporcizia è talmente tanta che non sappiamo dove mettere le mani». Gli addetti alle pulizie raccontano le loro avventure notturne, esposti al pericolo. I turni sono tre: mattina, pomeriggio e notte, ma i più impegnativi sono il primo e l’ultimo, con 8 in servizio. Quando la sera arriva l’Intercity, gli operatori danno una prima pulitina, liberando i cestini. Poi si dedicano agli altri due convogli, parcheggiati lì vicino. Nel frattempo l’Intercity viene preso d’assalto dai barboni. Quando poi di mattina gli addetti alle pulizie tornano sull’Intercity, ci trovano di tutto: «È un’indecenza, a volte non c’è il tempo e il modo di pulirlo per bene, tanto è sudicio». Immaginate la malasorte dei passeggeri che, ignari, salgono su quei vagoni e si siedono su quei sedili dove, fino a un’ora prima, c’erano le feci di un clochard. Ma perché il cancello in via Masi resta aperto? «Abbiamo chiesto più volte che fosse chiuso - spiega Dello Sbarba - Ma tanto i barboni entrerebbero dalla stazione, attraversando i binari». Tutto questo degrado è stato segnalato più volte sia dalla Pietro Mazzoni Ambiente e dalle Ferrovie. «Abbiamo denunciato i fatti più volte alle Ferrovie, alla Polfer e a tutti gli enti interessati - fa notare Dello Sbarba - Si sono mossi anche i sindacati dei ferrovieri, ma finora non abbiamo ottenuto molto. Alcuni barboni sono anche aggressivi col personale. Solo nell’ultima settimana le cose sono un po’ migliorate grazie agli interventi della polizia. Ma è impensabile dover chiamare le forze dell’ordine ogni notte». (l.l.)
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