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Dunque, tornando all'oggetto della discussione, le E.636 in "castono-isabella" hanno trainato treni di tutti i tipi e per tutti i gusti. Aggiungendo poche notizie alle informazioni già fornite, per quanto riguarda quelli passeggeri si sono viste alla testa anche di convogli composti di sole carrozze estere, quali FFS e BLS nei treni turistici diretti in Liguria fino a meà degli anni Ottanta, così come di treni di agenzia con carrozze SNCF e SNCB (ricordate la "Freccia del Sole"?) o, ancora, negli anni Settanta l'espresso stagionale 1800 Torino-Bardonecchia il cui materiale altro non era che quello giunto con il Parigi-Torino. Le E.636 vedavano anche il loro impiego niente meno che al traino dell'"Orient Express sulla linea del Brennero. Quando si dice "macchina universale".... Per inciso sono carrozze oggi riprodotte da Roco e RailTop-Modell. Personalmente ho ancora però una particolare nostalgia per quei locali e diretti composti da una varietà irripetibile e disomogenea di carrozze grigie che andavano dalle "Centoporte" alle "Corbellini", dalle 1921 alle 1937, dalle 1946 alle 1955R, dalle 1955 alle 1959, e dove magari non mancava un bagagliaio X (!). Tutt'altra roba rispetto all'asettica e piatta uniformità di oggi... anche se il mio è un giudizio evidentemente nostalgico e appassionato. Oggi, con i modelli Rivarossi, Roco e Acme, sono convogli che si possono facilmente riprodurre in tutte le "salse". Vengo però a contestare l'affermazione fatta che le il castano-isabella non abbia convissuto con le carrozze italiane gia in "rosso fegato" dal momento che ve ne sono innumerevoli esempi fino a metà degli anni Ottanta, con treni composti da carrozze X sia grigie che nei nuovi colori, ovvero anche oramai in maniera omogenea con la nuova livrea. Se mi permettete un suggeirmento modellistico in tema di aggiuntivi, il consiglio è di non usare colle se non strettamente indispensabile. In questo caso non usare mai cianoacrilici o colle con solventi che lasciano tracce, più o meno visibili, sulla palastica e sui colori.
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