riceviamo una lettera e la pubblichiamo sul questo forum
Il TrenoBLU deve proprio chiudere ?? Dopo la nostra “lettera aperta” del 2 novembre (per una involontaria coincidenza proprio il “giorno dei morti”…), prendiamo atto con rammarico, dispiacere e, perché no?, anche un pò di rabbia, misti ad un profondo senso di delusione e tristezza, che non abbiamo avuto alcun riscontro al nostro pressante appello per salvaguardare il futuro dell’iniziativa “TrenoBLU – Treni turistici per il Lago d’Iseo”. Nonostante la grande attenzione riservataci dai principali quotidiani, dalle principali TV e da numerosi siti internet lombardi (e non solo); nonostante le interpellanze in Parlamento ed in Consiglio Regionale; nonostante tutte le nostre precedenti e successive sollecitazioni, sia dirette che indirette, …niente si è mosso! Ringraziando comunque tutti i media ed i (pochi) politici che con altri cittadini, anche a livello personale, ci hanno manifestato il proprio sostegno, da parte nostra ci rimane la certezza e la consapevolezza di avere la coscienza a posto per aver provato in tutti i modi a salvaguardare un’esperienza unica per la quale abbiamo lavorato con impegno, passione, determinazione e sacrifici per quasi 20 anni (non dimentichiamo che la prima manifestazione risale al 1991…), a favore dello sviluppo turistico, ambientale ed economico del comprensorio sebino (ed i numeri lo stanno a dimostrare). A questo punto dovremmo gettare la spugna… Vorremmo tuttavia aggrapparci ad un ultimo barlume di speranza perché ci rifiutiamo di credere (proprio non riusciamo a farlo…) che tre Enti del calibro di una Regione Lombardia, di una Provincia di Brescia e di una Provincia di Bergamo, sicuramente tra le più sviluppate d’Italia, non riescano a trovare nei loro bilanci i circa 40.000 euro (pari allo 0,0116% di quanto viene speso per il trasporto ferroviario regionale) che permetterebbero di tenere in vita il TrenoBLU, così come è stato strutturato fino ad ora con circa 25 giornate di servizio. Tanto più ora in cui non si perde occasione per ribadire la “necessità di maggiore utilizzo dei treni”, di “salvaguardia del territorio”, di “corretto sviluppo turistico”, ecc. Vada come vada, ad ogni modo il nostro impegno e la nostra determinazione non cesseranno, anzi! Pertanto, con le limitate risorse disponibili in autofinanziamento, insieme ad un più limitato servizio sulla Palazzolo – Paratico Sarnico (che non abbandoneremo), siamo disposti anche a rilanciare impegnandoci, magari con altri partner più sensibili, a promuovere il turismo e la cultura ferroviaria attraverso ogni forma che ci sarà consentita e, visto che “nemo propheta in patria”, in quei territori che meglio sapranno apprezzare e valorizzare il nostro lavoro di volontari come, del resto, già succede ora in Toscana piuttosto che in Trentino.
Palazzolo s/O, 2 Dicembre 2009
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