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 Oggetto del messaggio: Perche La Zamac di RR si sbriciola e si deforma con il tempo
MessaggioInviato: martedì 16 maggio 2006, 10:08 
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Iscritto il: venerdì 20 gennaio 2006, 18:54
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una semplicissima domanda ,perche? alcuni carter in Zamac rr 1/80
anni 59 60
durano secoli alcuni si deformano da soli e si sbriciolano
come polvere cattiva fusione bassa temperatura della medesima

Grazie a chi vuol rispondere


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MessaggioInviato: martedì 16 maggio 2006, 10:12 
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è il "cancro dello Zama"
Ognuno ha una sua versione delle motivazioni di questa instabilità, che in ogni modo risale a dei problemi di fusione (pressione o temperatura insufficienti)
Il problema per inciso non riguarda solo la Rivarossi...


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MessaggioInviato: martedì 16 maggio 2006, 10:26 
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Località: Milano Smistamento
purtroppo la maggior parte dei carter in zamac si deforma è un processo inarrestabile che coinvolge anche oggetti preziosi come
la Hiawata o le prime fairbanks del 55
oggetti introvabili e costosi che rischiano di finire

semplicemente polverizzati

ho appena riparato e e646 019 del 59 che aveva i carter talmente
deformati che semplicemente allentando con cura le viti si e
sbriciolato come una mummia

mi verrebbe in mente di ruifare le fusioni
chissa' quante macchine si potrebbero restaurare


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MessaggioInviato: martedì 16 maggio 2006, 11:20 
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Si narra che la Zamac si deformasse perchè la lega di cui è composta fosse fatta un pò a "casaccio" dalle maestranze, che spesso regolava a "manciate" la quantità dei vari metalli con la quale era composta (così me l'hanno raccontata, se non è una leggenda.... :D ); questo fa sì che avere un modello che non si deforma è un pò una "botta di c**o". Oggi le cose sono molto più precise e inconvenineti di questo tipo non dovrebbero succedere più (uso il condizionale...).

Un modo per arrestare il processo di deformazione, se non devastante, è usare la Loctite, letteralmente iniettandola nel telaio. Ho visto usare questo accorgimento su una Loco RR della Indiana Harbour Belt (la 0-4-0 per manovra pesante) con ottimi risultati.


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MessaggioInviato: martedì 16 maggio 2006, 12:37 
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Se può esserti d'aiuto ti confermo che la rifusione del pezzo in metallo bianco o più semplicemente in stagno-piombo è certamente possibile, sempre che sia rimasto integro o magari a pezzi, ma non sbriciolato, l'elemento che sta degradandosi. In passato ho acquistato a poche lire le due automotrici Aln 772 della RR, anni '50, che avevano proprio i carrelli in Zamac. Bene, il carrello motore in special modo era completamente deformato e non poteva più assolvere il suo compito. Sono riuscito a mettere insieme le parti spezzate e ne ho ottenuto un calco in gomma siliconica. Poi con il sistema ormai noto della colata di stagno-piombo ho avuto in mano il pezzo originario. Rimontando il carrello con gli stessi carter e gli ingranaggi in ottone, il modello va che è una meraviglia. Mi hanno detto poi che l'assorbimento di corrente era già notevole all'origine, per cui non ho fatto caso ai picchi che mi si rivelavano sul display del trasformatore. Saluti.


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MessaggioInviato: martedì 16 maggio 2006, 17:08 
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per saltobravo: è una leggenda! RR nel suo stabilimento non ha mai stampato ne plastica ne metallo: facevano fare tutto fuori. Lima invece stampava in casa la plastica, ma non lo zama.


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MessaggioInviato: martedì 16 maggio 2006, 17:34 
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Ciao Benedetto, sarà una leggenda ma io ho veramente acquistato le due automotrici, motrice e folle, e tu sai a quali modelli mi riferisco. Modello sbagliato allora, perché aveva le sembianze delle Aln 556 accorciate e tozze, oggi oggetto solo di culto per i collezionisti. I carrelli erano in Zamac e mentre uno dei due si disintegrò appena tentai di aprirlo per la verifica di movimento, l'altro potei con cura salvarlo e copiarlo. La forma, come ben sai, era identica ai carrelli delle Brede TEE e di tanti altri in catalogo, con la differenza della cascata di ingranaggi e del materiale che fu poi in plastica. Non sapevo che li facessero stampare fuori, comunque il marchio era inconfondibile. Saluti. :arrow:


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MessaggioInviato: martedì 16 maggio 2006, 19:18 
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attento claudio, non fraintendere! dicevo che è una leggenda il fatto che in RR facessero le stampate di metallo in casa impastando zinco alluminio e manganese alla bell'e meglio.
Il problema c'è, ed è innegabile, ma è dovuto ai fornitori dell'epoca... e ripeto non era un problema esclusivo di RR.


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MessaggioInviato: martedì 16 maggio 2006, 21:33 
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A sostegno di quanto detto da Benedetto, ho lavorato molti anni nel comasco e a forza di 'rompere' i 'cosiddetti' ad un mio collega, sono riuscito a conoscere tanti 'stampatori' che lavoravano per RR.

Mi piaceva far loro visita, in genere nei garage delle loro villette, e fare incetta di quello che era in giro sul pavimento.

Ho ancora i cassetti pieni di ruote, respingenti, ceppi dei freni, tender etc
che gentilmente mi lasciavano recuperare dopo aver scoperto il mio interesse per il loro lavoro e i 'trenini'.

Per quanto riguarda le AN 1 / R ho trovato su eBay una coppia di fusioni in alluminio dei carrelli, poi piu' niente, Chi puo' averle rifatte ?

Antonello


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MessaggioInviato: martedì 16 maggio 2006, 21:40 
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Località: Pescara
By the way, la lega di allora era ZAMA e non Zamac, o sbaglio ?

Antonello


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MessaggioInviato: martedì 16 maggio 2006, 22:51 
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Iscritto il: mercoledì 11 gennaio 2006, 23:08
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Antonello ha scritto:
By the way, la lega di allora era ZAMA e non Zamac, o sbaglio ?

Antonello


La lega con cui si realizzano i telai dei modelli, ma anche per molte altre applicazioni industriali si chiama ZAMA. Composta da Zinco, Alluminio, Magnesio (NON manganese!); Inquinante, ma fluidificante di colata è il Piombo; in alcuni casi, nelle tabelle di composizione nei pacchi di bramme che fondevo io, c'era anche una minima parte di Rame.

La lega è prodotta anche a Marghera, ma non ricordo il nome della ditta....

Che poi la si chiami Zamak, Zamac, Zamoc e chiss' in quali altri modi...... Beh, l'Italia pullula di dialetti.....


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MessaggioInviato: mercoledì 17 maggio 2006, 8:38 
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saltobravo ha scritto:
Si narra che la Zamac si deformasse perchè la lega di cui è composta fosse fatta un pò a "casaccio" dalle maestranze, che spesso regolava a "manciate" la quantità dei vari metalli con la quale era composta (così me l'hanno raccontata, se non è una leggenda.... :D ); questo fa sì che avere un modello che non si deforma è un pò una "botta di c**o". Oggi le cose sono molto più precise e inconvenineti di questo tipo non dovrebbero succedere più (uso il condizionale...).

Un modo per arrestare il processo di deformazione, se non devastante, è usare la Loctite, letteralmente iniettandola nel telaio. Ho visto usare questo accorgimento su una Loco RR della Indiana Harbour Belt (la 0-4-0 per manovra pesante) con ottimi risultati.


Buongiorno!

E invece succedono (sono successe) anche in tempi ben più recenti, quando l' inconveniente era già ben noto.
Pocher che dopo i disastri della CC SNCF del 1962 si é impunemente ripetuto nei carri dell' ultima produzione degli anni 80.
Roxy che ha distrutto l' immagine di qualità di Metropolitan.

Forse lo facevano apposta per creare in futuro, nei pochi oggetti integri, il mito del "pezzo raro"!
Tenete comunque presente che il processo non é continuo ma si completa nell' arco della prima decina/quindicina di anni e dopo questo periodo é possibile tenere insieme ciò che é rimasto (se é rimasto) con collanti vari come sopra citato.

Buona giornata
mark0gauge


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MessaggioInviato: mercoledì 17 maggio 2006, 9:04 
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Cita:
Che poi la si chiami Zamak, Zamac, Zamoc e chiss' in quali altri modi.



in genere la chiamano Zamac i francesi, in italia l'ho sempre sentita chiamare Zama.


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MessaggioInviato: mercoledì 17 maggio 2006, 9:14 
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[quote]Tenete comunque presente che il processo non é continuo ma si completa nell' arco della prima decina/quindicina di anni e dopo questo periodo é possibile tenere insieme ciò che é rimasto (se é rimasto) con collanti vari come sopra citato.
[/quote]



Infatti avevo usato il condizionale.... :wink:

Comunque, da quanto scrivi qua sopra, si può dire che un pezzo di 40-50 anni fa che sia ad oggi integro è "salvo"?


Saluti.


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MessaggioInviato: mercoledì 17 maggio 2006, 9:30 
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Hai ragione Benedetto, riesco a stento a scorrere i messaggi e non mi sono accorto di quello precedente, a cui tu rispondevi. Arrivo così raramente ed in velocità (spesso dal posto di lavoro) in internet, che non ho mai il tempo di fare le normale lettura degli altri inserti. Per completezza aggiungo che anche con una locomotiva Liliput ho avuto problemi, precisamente il telaio di una locomotiva a vapore (la BR 38) di qualche anno fa. Anche lì sono riuscito a riottenere il pezzo con la gomma siliconica, ma utilizzando la resina e localizzando il motore nel tender. Che lavoraccio!


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