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 Oggetto del messaggio: Accordo tra RFI e Regione Veneto
MessaggioInviato: mercoledì 28 aprile 2010, 20:04 
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ACCORDO REGIONE VENETO – RFI PER UTILIZZO DEGLI IMMOBILI FERROVIARI NON NECESSARI A CIRCOLAZIONE
Comunicato stampa n° 719 del 28/04/2010
(AVN) – Venezia, 28 aprile 2010

L’assessore alle politiche della mobilità Renato Chisso ha firmato stamane il protocollo d’intesa tra la Regione del Veneto e Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS), rappresentata dal Giuseppe Albanese, relativo all’utilizzo di immobili e aree non più funzionali alle attività ferroviarie.
Si tratta di uno degli impegni contenuti nell’accordo Regione – Ferrovie dello Stato del settembre scorso, relativo alla possibilità che le ferrovie, su proposta motivata della Regione, concedano in comodato gratuito agli enti locali, ma anche in affitto a privati, gli edifici non più utilizzati o scarsamente utilizzati. “L’obiettivo – ha sottolineato Chisso – è di favorire la riqualificazione della presenza stessa di questi immobili, altrimenti spesso oggetto di atti di vandalismo, garantendone la manutenzione e il decoro, un utilizzo rispondente alle esigenze delle diverse comunità locali e anche per migliorare i servizi alla clientela”. “E’ un campo di prova per RFI – ha detto dal canto suo Albanese – un’iniziativa di punta in Italia dove esistono solo esperienze nelle Province Autonome, per dare nuove finalità e decoro a immobili che sono un bene pubblico”.
In questa partita, il ruolo della Regione sarà di promotrice dell’iniziativa nei confronti dei Comuni interessati e di coordinatrice delle attività nella redazione di convenzioni di gestione e di utilizzo dei beni ferroviari non utilizzati. Le convenzioni saranno stipulate tra RFI e gli Enti locali (che hanno prelazione d’interpello) o privati che esercitano attività di tipo commerciale, che esprimono interesse a gestirli e ad utilizzarli, in proprio o tramite associazioni, per svolgere attività sociali, istituzionali ed economico – produttive compatibili con la circolazione dei treni, il servizio ferroviario in genere ed il servizio alla clientela ferroviaria in particolare. I nuovi utilizzatori garantiranno dal canto loro la manutenzione. Rete Ferroviaria Italiana cederà, in comodato o locazione, fabbricati e aree relativi alle stazioni ferroviarie venete interessate da una frequentazione inferiore a 500 viaggiatori/giorno. Le condizioni relative a ciascuna cessione verranno di volta in volta stabilite dalle convenzioni attuative. Sono esclusi tutti i beni che devono essere necessariamente gestititi direttamente da RFI per lo svolgimento dell’esercizio ferroviario; quelli già soggetti a contratto con terzi; quelli di prossima scissione/alienazione a favore di altre Società del Gruppo Ferrovie dello Stato; quelli finalizzati alla realizzazione di progetti di sviluppo e potenziamento dell’infrastruttura ferroviaria.


LE STAZIONI FERROVIARIE DEL VENETO CON UNA FREQUENTAZIONE INFERIORE AI 500 PASSEGGERI

Provincia di Belluno
Alano Fener Valdobbiadene, Busche Lentiai Mel, Calalzo Pieve di Cadore Cortina, Longarone Zoldo, Perarolo di Cadore, Ponte nelle Alpi, Quero Vas, Santa Croce del Lago, Santa Giustina Cesio, Sedico Bribano, Stazione dell’Alpago.
Provincia di Padova
Abano Terme, Battaglia Terme, Campodarsego, Carmignano di Brenta, Este, Fontaniva, Fratte Centro, Galliera Veneta Tombolo, Mestrino, Montagnana, Ospedaletto Euganeo, Piombino Dese, Ponte di Brenta, San Giorgio delle Pertiche, San Martino di Lupari, San Pietro in Gù, Sant’Elena Este, Stanghella, Trebaseleghe, Vigodarzere, Vigonza Pianiga, Villa del Conte.
Provincia di Rovigo
Adria, Arquà, Badia Polesine, Baricetta, Canaro, Ceregnano, Costa, Fratta, Lama, Lendinara, Loreo, Polesella, Rosolina.
Provincia di Treviso
Castello di Godego, Cismon del Grappa, Cornuda, Fagarè, Fanzolo, Gorgo al Monticano, Istrana, Lancenigo, Levada, Motta di Livenza, Oderzo, Orsago, Paese, Paese Castagnole, Pederobba Cavaso Possagno, Pianzano, Ponte di Piave, Postioma, Resana, San Biagio di Callalta, Soffratta, Spresiano, Susegana, Trevignano Signoressa, Vittorio Veneto.
Provincia di Venezia
Annone Veneto, Cavanella d’Adige, Ceggia, Chioggia, Fossalta di Piave, Gaggio, Lison, Maerne di Martellago, Marano, Meolo, Olmi Spercenigo, Salzano Robegano, Santa Anna di Chioggia, Teglio Veneto, Venezia Carpenedo, Venezia Porto Marghera.
Provincia di Verona
Albaredo, Bevilacqua, Bonferraro, Boschi Sant’Anna, Bovolone, Buttapietra, Caldiero, Castagnaro, Castelnuovo del Garda, Cerea, Dolcè, Domegliara, Dossobuono, Isola della Scala, Mozzecane, Nogara, Peri, San Martino Buon Albergo, Sanguinetto, Villabartolomea, Villafranca di Verona
Provincia di Vicenza
Altavilla Tavernelle, Carpanè Valstagna, Cassola, Cavazzale, Grisignano di Zocco, Lerino, Lonigo, Montebello, Primolano, Rosà, Rossano Veneto, San Marino, San Nazario, Solagna, Villaverla.


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 Oggetto del messaggio: Re: Accordo tra RFI e Regione Veneto
MessaggioInviato: mercoledì 28 aprile 2010, 22:04 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 13:38
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Località: fontaniva padova
So per certo che, pochi anni fa , RFI ha negato la locazione di questi immobili a ferrovieri che ci abitavano da anni e che tenevano l'immobile decorosamente. Il risultato è stato che molti fabbricati lasciati a sè stessi ora non sono neanche più agibili....vergogna!!!
Ciao, g.


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 Oggetto del messaggio: Re: Accordo tra RFI e Regione Veneto
MessaggioInviato: giovedì 29 aprile 2010, 7:53 
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Iscritto il: sabato 19 luglio 2008, 8:55
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Località: Veneto
Forse il Gruppo Ferrovie dello Stato sperava di trarre maggiori benefici economici affittandoli o vendendoli ad altri. Oppure voleva evitarsi spese di manutenzione, miglioria, gestione dei rapporti con gli affittuari.

Non mi è chiarissimo il ruolo della Regione Veneto nell'accordo con RFI. Farà da chioccia ai comuni?
E del resto la cessione a vario titolo di stazioni impresenziate ad associazioni di volontariato, patronati, comuni, commercianti, titolari di uffici ecc. non avviene da decenni, specie da quando moltissime stazioni sono rimaste senza personale?

Comunque sia, ben vengano iniziative per evitare il degrado degli edifici e delle aree di RFI. Troppo spesso, quando sono abbandonati a se stessi, lo spettacolo che offrono è davvero penoso.


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 Oggetto del messaggio: Re: Accordo tra RFI e Regione Veneto
MessaggioInviato: giovedì 29 aprile 2010, 11:51 
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Iscritto il: lunedì 9 gennaio 2006, 11:55
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1) Grandioso! Olmi Spercenigo in provincia di Venezia! Peccato che siano due frazioni di San Biagio di Callalta (TV)
2) Ponte di Piave e Motta di Livenza -ma anche altri- sono già stati riciclati, uno come centro anziani l'altro come sede per la Polizia Locale. Che ne sarà?
2a) Non saprei cosa s'intende per "Fagarè" ed "Annone Veneto". Attualmente si tratta di pensiline e marciapiede, ma forse intendono i vecchi FV (quello di Annone sulla fu Motta-San Vito), dati in locazione a privati dalla notte dei tempi
3) Vittorio Veneto fa meno di 500 viaggiatori e Albaredo di più? Quasi quasi non ci credo...
4) Se volevano spennare ancora di più, dopo le gentili concessioni stile "mettitelo a posto e tra 10 anni stai sicuro che me lo riprendo", il nostro sindaco ha fatto BENISSIMO a mandarli a quel paese. E così pure chi voleva farci il centro giovani, oppure bar caffetteria, eccettera, imprenditori che pure si erano fatti avanti. Se non ricordo male era un regalino di almeno 400mila euro a favore dei signori di RFI... Che se lo tengano! Già ci siamo asfaltati il piazzale dopo solo 9 anni...


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 Oggetto del messaggio: Re: Accordo tra RFI e Regione Veneto
MessaggioInviato: mercoledì 5 maggio 2010, 19:05 
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Iscritto il: lunedì 9 gennaio 2006, 11:55
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Località: Oderzo
Waiting for Godot, in tutti i sensi... Per la serie "prendiamoli per sfinimento"

da: http://carta.ilgazzettino.it/MostraStor ... odSigla=TV

ODERZO - (an.fr.) Stazione ferroviaria abbandonata: al momento in municipio non è arrivata alcuna comunicazione dell'accordo sottoscritto il 28 aprile tra Regione Veneto e Ferrovie dello Stato. Sulla base del quale 125 immobili adovrebbero essere affidati ai Comuni che ne hanno fatto richiesta. «Noi - precisa il sindaco Pietro Dalla Libera - avevamo inoltrato la nostra domanda ancora in autunno, quando venne sottoscritto il protocollo. Naturalmente se la stazione ci venisse affidata gratuitamente sarebbe sicuramente un'ottima cosa, un punto d'inizio. Da parte mia ho sollecitato i nostri uffici a mettersi in contatto con la Regione per avere informazioni più dettagliate». È un'operazione tutta da costruire. Ancora nel 2006, quando una cooperativa sociale manifestò un qualche interesse per riattivare lo stabile dismesso, il Comune fece eseguire una perizia per avere un'idea dei costi da sostenere. Risultò l'importante cifra di 600mila euro, un importo troppo oneroso per un qualsiasi privato che avesse voluto pensare di riutilizzare in qualche modo il fabbricato. Se la stazione viene concessa gratis le cose potrebbero cambiare. È un'ipotesi ma il Comune potrebbe di metter a posto solo un paio di locali, giusto per creare una sala d'aspetto.


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