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 Oggetto del messaggio: Polarizzazione cuori scambi insulfrog PECO?
MessaggioInviato: giovedì 20 maggio 2010, 18:51 
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Iscritto il: mercoledì 19 luglio 2006, 19:22
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Ciao a tutti.
Per quello che ho capito degli scambi PECO, ne esistono di due tipi: insulfrog ed Elctrofrog.
I primi con cuore isolato (infatti una parte di esso non è metallico) ed i secondi con cuore polarizzato che, però, contrariamente ai Roco polarizzabili (di facile ed intuitiva applicazione), creano un conseguente casino sotto l'aspetto dei collegamenti elettrici.
Se le premesse sono esatte, quindi, mi chiedo e chiedo a chi è disposto ad aiutarmi a capire:
1) a cosa serve il dispositivo PL13 che, tra l'altro, pare possa polarizzare i cuori degli scambi? O meglio, come può polarizzare il cuore di uno scambio PECo insulfrog che, comunque, ha una parte del cuore in materiale plastico? Mi sfugge qualcosa?
2) chiedo a chi ne sa di più di me, inoltre, come funziona invece il dispositivo PL15, pur esso destinato, tra le altre possibili apllicazioni, alla polarizzazione dei cuori degli scambi.
Ho le idee un po' confuse e purtroppo il catalogo vecchio PECO che ho è in inglese ed io, in inglese, so dire poco più che "yes".

Per sintetizzare quanto, poi, sicuramente è stato negli altri recenti thread già aperti, vorrei avere conferma del fatto che solo i PECO cod. 75 sono previsti INSULFROG.

Scusate la fretta, ma devo interrompere: la moglie incombe.
Grazie.
Gianfranco


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 Oggetto del messaggio: Re: Polarizzazione cuori scambi insulfrog PECO?
MessaggioInviato: giovedì 20 maggio 2010, 19:44 
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PL13 è un commutatore che serve per polarizzare gli scambi Electrofrog.
PL15 è un doppio commuitatore: una sezione serve per polarizzare gli scambi Elettrofrog, e l'altra sezione può essere usata per altre funzioni, per esempio commutare una spia luminosa sul pannello di controllo.
Nelle confezioni ci sono le istruzioni per il collegamento elettrico.
Ciao
GF


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 Oggetto del messaggio: Re: Polarizzazione cuori scambi insulfrog PECO?
MessaggioInviato: giovedì 20 maggio 2010, 21:40 
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Nome: Fabrizio Ferretti
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Gli scambi insulfrog, inoltre, si possono polarizzare, previa modifica del cuore, sostituendo la parte in plastica e spingendo, fino a farli incontrare gli spezzoni in metallo cosicchè, poi si può usare tranquillamente il commutatore pl13 o il pl15, quest' ultimo consente le retroazione indicando la posizione del deviatoio al pannello di controllo, tramite led.
Fabrizio.


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 Oggetto del messaggio: Re: Polarizzazione cuori scambi insulfrog PECO?
MessaggioInviato: giovedì 20 maggio 2010, 21:52 
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Iscritto il: mercoledì 18 gennaio 2006, 15:59
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Una domanda a gfqgi.
Ma se gli electrofrog hanno già il cuore polarizzato a che serve mettere il PL13? Forse volevi dire "insulfrog"?


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 Oggetto del messaggio: Re: Polarizzazione cuori scambi insulfrog PECO?
MessaggioInviato: venerdì 21 maggio 2010, 7:09 
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Il cuore degli elettrofrog è metallico, ma isolato dal resto dello scambio. Il PL13 (o PL15) serve per collegare elettricamente il cuore alla rotaia giusta secondo la posizione dello scambio. L' insulfrog invece ha il cuore di plastica e non di metallo.
Gli scambi elettrofrog hanno già installati tre fili stagnati, collegati alle due rotaie e al cuore e pronti per essere saldati ai terminali dei PL13 o PL15.
Sono così ferrato perchè li sto montando in questi giorni :wink: !
Riciao
Gianfranco


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 Oggetto del messaggio: Re: Polarizzazione cuori scambi insulfrog PECO?
MessaggioInviato: venerdì 21 maggio 2010, 11:06 
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Iscritto il: mercoledì 19 luglio 2006, 19:22
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GF dice:
"PL13 è un commutatore che serve per polarizzare gli scambi Electrofrog."
Io chiedo:
"Ma lo scambio non è già polarizzato proprio perchè lo scambio è elettrofrog?"

Torrino dice:
"Gli scambi insulfrog, inoltre, si possono polarizzare, previa modifica del cuore, sostituendo la parte in plastica e spingendo, fino a farli incontrare gli spezzoni in metallo cosicchè, poi si può usare tranquillamente il commutatore pl13"
Io chiedo:
" Ho qui davanti a me uno scambio insulfrog e, se parliamo della punta del cuore che è in plastica, questa sembra assolutamente inamovibile e comunque gli spezzoni di rotaia che tu dici di far scorrere fino a farli incontrare sono altrettamente saldamente fissati alle traversine nè si capisce dove devono andare a finire , visto che sono già convergenti verso il cuore di plastica. Insomma non mi è chiaro ed è proprio la cosa che mi interesserebbe capire bene perchè ho un certo quantitiativo di questi scambi insulfrog e mi dispiacerebbe dover andare ad acquistarne altri se posso risolvere diversamente il problema. Forse ti chiedo troppo ma se avessi la posssibilità di farmi una foto ravvicinata delle parti da modificare te ne sarei grato"

Per GF:
Ieri sera, comunque, ho provato a collegare un PL13 al motore PL10 ed il movimento (provato solo manualmente) è diventato molto più "pesante" tanto che non so se è normale o si tratta di fargli una sorta di rodaggio a mano e, soprattutto, se il motore, poi, ce la fa a far muovere il tutto.

Chiedo scusa per queste domande forse ripetitive ma sto tentando di capire bene che tipologia di scambi utilizzare per il progettando plastico.
Grazie come sempre.
Gianfranco


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 Oggetto del messaggio: Re: Polarizzazione cuori scambi insulfrog PECO?
MessaggioInviato: venerdì 21 maggio 2010, 15:17 
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Io ne ho un paio con PL10 e PL15, pilotati con 15Vac 2A e on ho mai notato impuntamenti o difficoltà. Quelli che sto installando ora avranno i PL10W (devo comandarli in digitale con il Lenz LS150) e vedremo come vanno. Dalle prove sul tavolo non ho notato inconvenienti. Forse coloro che li hanno da un po' di tempo magari ci sapranno dire qualcosa di più.
Saluti
GF


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 Oggetto del messaggio: Re: Polarizzazione cuori scambi insulfrog PECO?
MessaggioInviato: venerdì 21 maggio 2010, 16:25 
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Scusami ancora, GF, ma ho sotto mano un electrofrog e il relativo pieghevole ove sono indicati, in effetti, i collegamenti tra PL13 e rotaie dello scambio.
Dalle istruzioni vedo che (fig. 7 delle istruzioni) si raccomanda di tagliare i due "contattini" sottostanti in prossimità del cuore. Mi sembra di capire che ciò viene suggerito per evitare corticircuiti in caso di passaggio di loco con telaio molto lungo (penso ad un 740 o alla stessa 473 Roco).
Fermi restando i collegamenti elettrici indicati, secondo te è "obbligatorio" tagliare i contattini anche se intendessi far transitare solo loco corte?
Grazie. e buon pomeriggio a chi mi stat aiutando a risolvere il problema.
Gianfranco


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 Oggetto del messaggio: Re: Polarizzazione cuori scambi insulfrog PECO?
MessaggioInviato: venerdì 21 maggio 2010, 17:12 
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Località: Arese (MI) e Viareggio (LU)
Boh, questo fatto non l' ho capito. Dal testo sembra che occorra tagliare i ponticelli in caso di locomotive con lungo passo rigido, e questo mi è chiaro, ma sembra che occorra un altro PL13 per questo fatto, oltre a quello necessario per la commutazione del cuore? :shock:
Speriamo che qualcuno ce lo spieghi!
Ciao
GF


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 Oggetto del messaggio: Re: Polarizzazione cuori scambi insulfrog PECO?
MessaggioInviato: venerdì 21 maggio 2010, 20:12 
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Nome: Fabrizio Ferretti
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Hai ragione Gianfranco, nel senso che l' ho fatta un po' troppo semplice... Nel senso che dovresti sfilare le rotaie rifargli le cuspidi con una lima, ma in seconda ipotesi, potresti saldare elettricamente i due spezzoni collegandoli elettricamente tra loro e verniciare la parte in plastica con della vernice conduttiva..... Ho accumulato un po' di ruggine cogli anni, scusami! :wink:
FDabrizio.
ps: comunque le rotaie si sfilano, sono un po' dure da trattare, ma si sfilano, credimi.


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 Oggetto del messaggio: Re: Polarizzazione cuori scambi insulfrog PECO?
MessaggioInviato: sabato 22 maggio 2010, 11:29 
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Iscritto il: venerdì 25 aprile 2008, 12:15
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Io adopero solo Peco electroflog cod. 75.
Credo siano i migliori in assoluto anche per via della continuità uniforme del contatto elettrico con le ruote del materiale rotabile.
Gli insulfrog sono scambi con il cuore (la parte a punta) in plastica; non vanno polarizzati; al termine del cuore (ove torna a essere presente la rotaia in metallo) ognuna delle due rotaie divergenti porta una polarità di corrente diversa: l'una positiva e l'altra negativa.
In quelli electroflog il cuore è formato, come al vero, proprio da queste due rotaie divergenti che si originano dal punto di reciproco contatto, pertanto il cuore appare formato da una V che si prolunga fino ai successivi binari.
Queste rotaie, essendo a contatto l'una con l'altra non possono portare l'una corrente positiva e l'altra negativa, pena corto circuiti.
Allora la V formata da queste due rotaie, che deve essere isolata elettricamente a mezzo di giunzioni in plastica, viene alimentata con l'una o l'altra polarità a seconda di come è disposto il deviatoio: la commutazione viene effettuata dallo switch (pl13 o pl15) posto al di sotto del motore.
Il funzionamento che ne deriva è elettricamente perfetto.


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 Oggetto del messaggio: Re: Polarizzazione cuori scambi insulfrog PECO?
MessaggioInviato: sabato 22 maggio 2010, 13:00 
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Nome: Fabrizio Ferretti
Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 16:31
Messaggi: 7518
Località: Fabriano
Posso integrare dicendo che nei deviatoi semplici electrofrog, se il contatto tra la rotaia e la parte mobile è buono, si può anche omettere lo switch.
Mentre per gli inglesi ed il doppio asimmetrico è indispensabile, ma la Peco ha già disposto i cavetti per la polarizzazione.
Fabrizio.


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 Oggetto del messaggio: Re: Polarizzazione cuori scambi insulfrog PECO?
MessaggioInviato: martedì 25 maggio 2010, 9:33 
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Iscritto il: martedì 7 febbraio 2006, 9:37
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Alcuni inglesi (ad esempio, Christopher Paine, autore di plastici in scala 1:35 o 1:25 con armamento 16.5 mm) hanno polarizzato con successo alcuni deviatoi insulfrog, in particolare la serie settrack.
Il lavoro dovrebbe essere fattibile, ancorché complesso; mi chiedo se valga la pena fare tale operazione per gli elementi streamline, dal momento che il produttore commercializza la serie electrofrog ad un prezzo assolutamente paragonabile agli insulfrog.
Poiché mi ero interessato all'argomento, per alcuni problemi di stabilità di marcia sui deviatoi settrack (da tranvia....) avevo trovato una pagina molto dettagliata per l'elettrificazione dei cuori di deviatoi peco in scala n; l'intervento prevede
- dissaldare i fili che collegano gli aghi alle rotaie, e che passano sotto il cuore (occorre dissaldare lato tallone del deviatoio, in quanto i due fili possono essere utilizzati per alimentare gli aghi);
rimuovere con un taglierino e/o fresetta il cuore in plastica;
- far scorrere le rotaie verso il cuore; nei deviatoi settrack hanno già la finitura a cuspide, quindi non dovrebbere essere necessari grandi aggiunstamenti; è la fase più critica, in quanto le rotaie sono solidamente aderenti alle traverse;
- saldare le due rotaie a costituire il nuovo cuore

A mio avviso, si potrebbe anche pensare di procedere più semplicemente (e sommariamente) limando un poco il cuore in plastica e "rivestendolo" di una lamina metallica (ad esempio, un foglio di argentana di pochi decimi) che permette la conduzione della corrente sul cuore. In tal caso i due collegamenti fra aghi e rotaie del tallone potrebbero tranquillamente sopravvivere, occorrendo comunque isolare le rotaie oltre il cuore stesso
Saluti

Antonio


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MessaggioInviato: martedì 25 maggio 2010, 12:48 
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Anto, tu sai che un nostro simpatico e comune amico, reduce dallo smantellamento del plastico a causa di un trasloco si è preso la briga di modificare più di cento deviatoi in cod100 insulfrog, relativi alle stazioni nascoste? Di recente, poi, mi ha anche illustrato come sta nascendo la nuova stanza, indovina chi gli ha dato le direttive di come organizzarla? :wink:
Fabrizio.


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MessaggioInviato: martedì 25 maggio 2010, 16:23 
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Ciao, amici.
Forse i miei quasi 60 anni sul groppone iniziano a farsi sentire perchè ancora non ho risolto il problema dei miei scambi, nonostante il vostro aiuto.
Nei giorni scorsi, toccandolo con mano, ho studiato uno scambio electrofrog cod 75 sotto l'aspetto elettrico e ho rilevato che, in genere, a seconda della rispettiva posizione degli aghi, nel caso di corretto tracciato e di deviata, 3 delle rotaie in uscita dello scambio hanno la polarità, ad esempio (-) e la quarta la polarità (+).
Il cuore ...e il precuore hanno sempre la polarità delle tre rotaie (ripeto, sempre considerando che la polarità poi cambia a seconda della posizione degli aghi).
Ciò premesso e sperando di essere stato chiaro, ho provato a vedere cosa succedeva applicando il benedetto dispositivo PL13 e non è cambiato nulla.
Nulla è cambiato nemmeno quando ho effettuato tutti i collegamenti elettrici al PL13 previsti nel foglietto illustrativo che accompagna lo scambio. Qualcosa è cambiato tagliando i ponticelli sottostanti che collegano il cuore al ...precuore (ossia i tratti di rotaia dal cuore agli aghi mobili) ma niente che rendesse chiaro e
Ho provato "alla femminile" a mettere adiacenti tre scambi electrofrog e ad immaginare cosa succederebbe elettricamente nelle varie composizioni di tracciato e degli aghi dei singoli scambi e non sono riuscito a venire a capo di come cappero si fa a... non impazzire, tanto che mestamente sto considerando se non mi conviene tornare ad riutilizzare i vecchi scambi rocoline divelti dal precedente plastico e che avevano il cuore polarizzato e, purtroppo, la ormai superata motorizzazione laterale.
Non so se sono riuscito a spiegarmi ma davvero non so come fare e sarei grato a chiunque, anche con uno schema semplice, mi spiegasse schameticamente come realizzare elettricamente una ipotetica successione di scambi electrofrog su un piano di stazione.
Sicuramente c'è anche da applicare giunzioni isolanti ma ormai sono mentalmente incasinato sull'argomento per riuscire ad arrivarci da solo.
Grazie grazie grazie a chi non mi dirà che sono un vecchio babbione e mi darà, piuttosto, una mano.
Buon pomeriggio.
Gianfranco


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