Tratto da "Il Tirreno" edizione odierna
Ferrovie, duecento posti a rischio Allarme per la chiusura dei depositi di San Marco e via Provinciale Pisana LIVORNO. Dagli allo zoppo. Su una città già sotto il tallone della crisi si abbatte una nuova mazzata. Trenitalia Divisione Cargo, il ramo merci delle Ferrovie, dismetterà le officine di San Marco e, in seguito, il deposito locomotive di via Provinciale Pisana. Duecento i posti a rischio. «E’ come se chiudessero due industrie» commenta sconsolato il segretario dei trasporti della Cgil Claudio Picchiottino. Indietro tutta. Nel piano industriale presentato da Trenitalia Cargo le due strutture di Livorno non ci sono più. Tutto viene concentrato a Verona. Resterà solo un presidio - la direzione cargo toscana - ma chissà per quanto. In maniera strisciante, l’azienda ha iniziato ad attuare il piano, trasferendo il personale da Livorno al servizio sui treni (Pisa e Firenze). Ma mentre i dipendenti di Trenitalia almeno possono contare su questo “paracadute”, quelli delle imprese dell’indotto perderanno il lavoro. Vertice in Regione. Per affrontare le conseguenze della dismissione delle strutture, si è svolto un incontro tra l’assessore regionale ai trasporti Luca Ceccobao, l’assessore provinciale ai trasporti Piero Nocchi e i sindacati provinciali e regionali. Effetti su Livorno. La mannaia cadrà per prima sulle officine di San Marco dove vengono riparati i carri e dove lavorano una trentina di persone, di cui più della metà di imprese esterne. Ma poi toccherà anche al deposito locomotive di via Provinciale Pisana, che impiega 33 dipendenti delle Ferrovie più altri delle imprese degli appalti, e al coordinamento cargo della Toscana (un’altra trentina di dipendenti). Senza considerare che, con la dismissione delle due strutture, verranno meno tutti i posti di lavoro dell’indotto (pulizie e supporto alla manutenzione). Se si considera anche il giro più ampio di lavoro, a rischio sono almeno 200 posti. Numeri choc. Secondo la Provincia, che ha diffuso un comunicato dopo il vertice con Ceccobao e i sindacati, «il trasferimento della manutenzione carri e locomotori a Verona produrrà un esibero di circa 100 lavoratori. Altri 100 sono a rischio «con l’ulteriore ristrutturazione del servizio prospettata da Ferrovie spa con la chiusura del Centro operativo del traffico merci presente sempre a Livorno». Trasferimenti. Anche alla Provincia risulta che Trenitalia abbia cominciato a trasferire personale altrove: «nella divisione cargo il decremento occupazionale negli ultimi mesi è stato superiore al 30%». «Lo spostamento di manodopera - commenta l’assessore Nocchi - provocherà un evidente impoverimento per il territorio». Servizio merci. Ma a preoccupare Regione, Provincia e sindacati sono anche le conseguenze che la dismissione delle riparazioni in Toscana avrebbero sul servizio cargo, «proprio nel momento in cui si lavora per lo sviluppo della piattaforma logistica toscana». «Ci sarà - riprende Nocchi - una grave perdita di capacità di intervento di fronte a guasti e necessità di manutenzione e questo si ripercuoterà anche sul porto». (c.m.)
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