http://corrieredelveneto.corriere.it/verona/notizie/economia/2010/23-dicembre-2010/treni-tedeschi-ue-richiama-italia-spedita-lettera-pre-infrazione-181133072437.shtmlCita:
Treni tedeschi, l'Ue richiama l'Italia. Spedita una lettera di pre-infrazione
Mancate fermate in Veneto, Bruxelles chiede spiegazioni: «Ostacolo alla liberalizzazione, siamo seriamente preoccupati»
VENEZIA — Un cartellino giallo europeo per il trattamento riservato ai treni Eurocity della ferrovie tedesche e austriache, che hanno lanciato poche settimane fa i propri collegamenti diretti con Innsbruck e Monaco. L'intervento della Commissione europea ha posto l'Italia sul banco degli imputati per la decisione dell'Ufficio per la regolazione dei servizi ferroviari del ministero dei trasporti di impedire ai treni le fermate intermedie entro i confini nazionali. Il divieto era giustificato dalla «concorrenza» con i servizi regionali, finanziati con soldi pubblici. Una decisione che ha scatenato forti proteste e che è stata sospesa, ma per soli tre mesi, su tutte le tratte eccetto proprio della Venezia-Monaco, che avrebbe dovuto consentire ai viaggiatori di usufruire dei puntuali treni tedeschi salendo e scendendo anche a Padova e Verona. Proprio per questa decisione la Commissione Ue si è detta «seriamente preoccupata», tanto da inviare all'Italia «una lettera di pre-infrazione».
Lo ha riferito la portavoce del commissario dell'Unione europea ai trasporti Siim Kallas, precisando che la missiva formale (inviata due settimane fa) esige dalle autorità italiane una risposta entro febbraio. «Con la sua lettera, la Commissione Ue esprime seria preoccupazione e chiede all'Italia chiarimenti - spiega la portavoce Helen Kearns - sui criteri usati per giustificare la decisione che impedisce ai passeggeri diretti in Italia di fermarsi solo alla destinazione finale». I dubbi sollevati da Bruxelles riguardano la compatibilità dei criteri usati per impedire le fermate intermedie con quelli consentiti dalla legislazione europea, che ha liberalizzato il trasporto ferroviario. La Commissione ha approvato le linee guida per l'interpretazione della normativa, in modo da agire più rapidamente per eliminare eventuali ostacoli alla libera circolazione dei treni.
La decisione dell'Ufficio per la regolazione dei servizi ferroviari (Ursf) era stata motivata da ragioni di «equilibrio economico del contratto di servizio pubblico» ed era stata avallata anche dagli uffici della Regione. L'assessore regionale ai Trasporti, Renato Chisso, sconfessa la posizione presa e spiega di nutrire in merito forti perplessità: «L'obiettivo è che su quei treni possano salire anche i pendolari». La sospensione per tre mesi del divieto, dopo le proteste degli utenti e delle regioni autorità di Trento e Bolzano, ovviamente non è sufficiente per Deutsche Bahn e Öbb.
Che ora alzano la voce e pretendono che la normativa europea venga rispettata. «Siamo molti soddisfatti per l'iniziativa della Commissione europea, della quale siamo venuti a conoscenza ieri», spiega Kerstin Schoenbohm, direttrice marketing e comunicazione. «Chiediamo che il Ministero dei Trasporti si allinei alla direttiva». Nei giorni scorsi era stata l'Antitrust ad intervenire nei confronti delle Ferrovie dello Stato per il suo ruolo nell'accesso alla rete ferroviaria. L'Autorità garante della concorrenza ha avviato un'istruttoria per «abuso di posizione dominante» per i supposti ostacoli all’altro operatore Arenaways.